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Storia economica della cultura
- Per una storia del mercato dell’arte nell’Italia moderna. Aspetti teorici e
Lettura 4 problemi di ricerca.
- 1498 -> volumi a stampa venduti sciolti in quinterni (gruppi di 5 pagine), poi spettava al
singolo acquirente farli rilegare con semplici ed economici fogli di carta o di pergamena,
o con costose legature (cuoio decorate in oro, gemme ecc.)
- materiali più costosi della manodopera in tutti i campi (libri, dipinti)
- alcuni libri erano dei veri e propri oggetti di lusso
- produzione oggetti artistici -> movimento commerciale tra Italia e Europa -> integrazione
tra economia manifatturiera con produzione anche di oggetti di lusso (armi, gioielli,
strumenti musicali, monete)
- acquistare un tappeto, un busto di marmo antico, un quadro -> investimento. Questi
oggetti mantenevano il loro valore nel tempo, o addirittura ne acquisivano ulteriormente.
- Smith sembra favorevole alla spesa di beni durevoli perché ad esempio palazzi, ville e
collezioni sono un ornamento e un onore non solo per il luogo in cui si trovano, ma anche
per l’intero paese al quale appartengono e in più mantiene lavoratori produttivi
- consumi di lusso -> hanno funzione sociale
- spese per i consumi di lusso non sono legate al reddito -> sono legate al cambiamento
dei modelli di valori
- conoscitore =
figura del comprava libri, monete, quadri. Si sostituisce al signore feudale
- 1700 -> i produttori stessi cominciano a controllare la domanda di massa
- molti oggetti conservano il proprio valore intrinseco mentre altri, come i quadri, lo
acquistano nel tempo
- per molti committenti (nobili, clero), l’artista era considerato un lavoratore manuale con
cui non bisognava entrare troppo in contatto. Era un artigiano al servizio dei potenti. A
palazzo sedevano con gli altri dipendenti salariati.
- pittori -> lavoravano per chiunque e ognuno aveva richieste ≠. Italia -> di moda il ritratto.
Ritratto = 3 funzioni:
soddisfava il desiderio dell’individuo di avere un’immagine di sé per commemorare
• qualche occasione significativa della propria vita
era una preziosa opera d’arte il cui valore poteva poi essere monetizzato
• poteva essere diffuso come emblema di potere e autorità personali del soggetto ritratto
•
- arazzi, affreschi, grandi pitture -> scopo di diffondere un messaggio, una storia, un
evento. Erano anche strumenti didattici, propagandistici, pubblicitari
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- costruzione di palazzo/villa -> funzione anche di lasciare una preziosa antichità, una
raccolta di libri, quadri, collezione di monete o medaglie
- gioielli, argenterie, statue in marmo, libri -> avevano un valore reale intrinseco ->
potevano essere dati come garanzia o pegno di un prestito
- 1500 Firenze: compaiono i primi intermediari che sostituiscono i mercanti. Poi NA, RM
- giornali copiapolizze -> venivano registrati pagamenti di ogni tipo effettuati dalle famiglie,
enti laici o ecclesiastici. Danno notizie su acquisti di oggetti artistici, sul costo del lavoro
e sulle materie prime impiegate
- molti beni hanno un valore iniziale -> poi a seguito di abbellimenti, decorazioni,
personalizzazioni il valore può aumentare
- strumenti musicali -> oggetti non decorati: violini ad es. creati come strumenti di lavoro
- riuso di materiali antichi, statue, colonne, marmi, pietre -> nascono le prime forme di
collezionismo privato. Nei palazzi e ville di principi e patrizi: spazi appositi -> studi e
galerie dove si raccoglievano antichità e oggetti artistici, carte geografiche, mappamondi
ecc.
- nuovo rapporto tra visitatori e collezionisti che rendono visibile il proprio patrimonio
- molti oggetti ritrovati furtivamente con gli scavi -> nasce il mercato delle antichità con
acquirenti, intermediari, restauratori -> nascono anche i primi collezionisti
Il musicista a Napoli nei secoli XVI-XVIII. Storia di una professione
Lettura 6 -
- 1400/1500 -< ruolo del musicista acquisisce maggiore autonomia grazie all’esplosione
presso le corti nobiliari della moda delle cappelle musicali
- impulso vivace proveniente dalla nobiltà di Napoli. Questa prima praticò la musica dando
vita alla figura del musicista nobile, poi la utilizzò a scopo propagandistico -> si consolida
la professione del compositore e diviene lavoro retribuito presso istituzioni ecclesiastiche
(Chiesa dell’Annunziata, del Duomo, del Tesoro di San Gennaro)
- al complesso vocale si affianca un complesso strumentale e quindi il direttore della
cappella dirige entrambi i complessi in tutte le occasioni. Cresce il prestigio del maestro
di cappella = carica musicale più elevata
- Napoli 1600 -> la Cappella Reale era il fulcro dell’attività musicale cittadina. Era
espressione del gusto prevalente a corte, ma anche delle nuove mode
- vi erano diversità di stipendi e avanzamento di carriera negli anni
- figura del musicista virtuoso
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- molti cantanti suonavano anche strumenti: alcuni cantavano e suonavano insieme, altri
invece alternavano il canto all’esecuzione strumentale
- Napoli -> sonatore ≠ musico. La differenza sta nel rango sociale.
Sonatore = semplice esecutore, strumentista -> li erano i galeotti, suonatori ambulanti e i
suonatori in generale appartenenti alla plebe. Musico = compositore ed esecutore ->
NON erano nobili, ma appartenevano al popolo.
- trombettiere vicereale = carica più prestigiosa sopra i galeotti. Aveva il compito di guidare
le processioni del viceré e di pubblicare le prammatiche
- sonatori: non potevano chiedere l’elemosina alle feste -> rischiavano la perdita del lavoro
- Confraternita S.Maria degli Angeli -> corporazione con sonatori e musici-> stop disonori
- 1600 Napoli: nascono alcune confraternite di musicisti divise per categorie
- pochi musicisti appartenenti alla nobiltà -> perché? Apprendistato musicale offerto ai figli
del popolo e della plebe, e crescente produzione di opere d’arte e drammi sacri con
musiche hanno indotto la nobiltà a considerare la musica come attività da godere
passivamente
- orientamento verso istruzione musicale, moltiplicazione delle sale e delle occasioni
teatrali, crescita n° addetti alla produzione dello spettacolo -> moda culturale in
crescendo
- 1700 -> scuole con scopo educativo ma anche di industria musicale. Questi istituti
raccoglievano per lo più l’infanzia abbandonata/trascurata e rifornivano di musici e
cantori le istituzioni ecclesiastiche e i teatrini privati
- creazione di nuovi settori produttivi e nuovi sbocchi professionali in un più ampio sistema
musicale e teatrale che poi si allarga anche agli stranieri. Nuove figure: maestri di musica,
copisti, cantanti, strumentisti, scenografi, liutai, accordatori, personale di scena.
- nei conservatori: alunni e convittori. Il convittore = entrava a 7/8 anni e pagava una retta.
Rette a seconda delle possibilità economiche, del talento del ragazzo e delle
raccomandazioni. L’alunno = 18/20 anni; sapeva già cantare o suonare e pagava solo la
sua “entratura” ( = 12 ducati) -> doveva servire il conservatorio in tutte le musiche per un
periodo concordato dai 5 ai 12 anni. Doveva inoltre produrre per l’ente per il tempo
stabilito.
- nel conservatorio -> soprattutto giovani musicisti napoletani, ma anche qualche
forestiero da Roma, Firenze, Pisa, Genova o dall’estero (Lione, Parigi, Malta, Mosca)
- i più meritevoli -> alunni a piazza franco (no retta e facevano i maestri assistenti)
- gli studenti potevano fare anche i copisti di carte da musiche -> in genere chi non poteva
pagare la retta svolgeva questo lavoro -> nasce l’editoria musicale
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- primi impieghi professionali dei ragazzi -> servizi musicali forniti a privati, feste popolari
- nelle feste popolari -> chiamati anche più soliti o un gruppo di strumentisti. A volte
venivano richiesti i cori di angeli (soprattutto ai funerali)
- Committenti: mercanti, banchieri, ufficiali governativi. Nobili e borghesi assumevano
musicisti come musici di casa, insegnanti di canto e di strumenti musicali o come
esecutori di musica in occasioni particolari.
- Stipendi non elevati -> probabilmente compensati da gratificazioni di altro genere
- Monte dei sussidi del ceto dei musici -> per tutelare i diritti professionali dei musici che
non venivano considerati come artisti. Nasce per tutelare i musicisti inabili per malattia o
per vecchiaia, le vedove e i figli di minore età
-p.139 Il commercio degli strumenti musicali tra storia e società
Lettura 7 -
- Con l’esercizio musicale -> attività commerciale perché prestazione in cambio di
remunerazione
- costruzione strumenti già dal Rinascimento (1300-1600); spesso erano gli stessi musicisti
a costruirsi i propri strumenti. Artigiani si specializzano nella costruzione di strumenti
- organo: prima ingegneria
- strumenti -> destinati a una cerchia di fruitori relativamente ristretta ma determinata. I
costruttori spessi si occupavano in prima persona della distribuzione dei loro prodotti,
facendo quindi i mercanti. Inizialmente sembra si procurassero i clienti facendo i venditori
ambulanti.
- compratori -> o musicisti dilettanti, o anche musicisti di professione. Si rivolgevano ai
costruttori esponendo le proprie esigenze -> figura costruttore-commerciante
- Norimberga (Germania) -> centro molto importante della costruzione di strumenti
Stadtpfeiffer
musicali. I dovevano suonare in occasioni come cortei, banchetti, elezioni.
Questi eventi erano molto frequenti -> alta richiesta di strumenti musicali.
Officina Hans Franck = 1° costruttore di fiati a Norimberga
- Neuschel = più importante famiglia per la costruzione di trombe e tromboni, con la
Schnitzer
famiglia
- Neuschel -> curava in prima persona la distribuzione degli strumenti da lui fabbricati. La
sua ottima reputazione -> nuove commissioni -> richiesta sempre alta perché alta qualità
e per i quali si pagavano prezzi altissimi
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- Prezzo alto -> per l’impiego di materiali preziosi (argento, ottone), tempo per la
costruzione e per l’accordatura (alcuni mesi). Non più di 24/36 ottoni l’anno
- 1625 -> istituzione di una corporazione per rendere chiuso il mestiere -> viene posto un
limite al numero id officine. Strumenti sottoposti a controlli per ottenere il marchio di
qualità, ovvero l’incisione di un’aquila comunale
- i mastri non potevano trasferirsi da Norimberga, e non potevano istruire forestieri nel
mestieri. Chi voleva diventare costruttore di trombe doveva fare 6 anni di apprendistato e
6 come garzone prima di vedersi libero e cercare un posto
- 1750/1780 -> drammatico crollo. 1796 -> a Norimberga solo 2 artigiani attivi nel s