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La nascita dei periodici in Germania
In Germania i primi periodici, che contenevano resoconti sugli eventi più importanti, cominciarono ad apparire nel sedicesimo secolo: il primo quotidiano tedesco, Einkommende Zeitungen, fu fondato a Lipsia nel 1650.
La nascita di un mercato di massa per la stampa si fondava su diversi fattori strutturali che distinguevano questi paesi dagli altri: un fattore chiave fu chiaramente la precoce crescita dell'alfabetismo. All'inizio i progressi dell'alfabetismo nell'Europa settentrionale furono strettamente connessi alla riforma protestante che sancì il principio per cui ognuno doveva studiare per leggere e vedere con i propri occhi ciò che Dio offre e comanda con la sua santa parola. Le campagne di alfabetizzazione furono abbastanza comuni in molta parte dell'Europa del nord durante questo periodo, in genere promosse sia dalla chiesa sia dallo stato.
Un altro elemento importante, strettamente collegato allo sviluppo della stampa di massa, fu...
L'espansione del sistema postale, che può essere messo in relazione con la nascita della sfera pubblica. Lo sviluppo quindi dell'alfabetismo e del sistema postale è strettamente legato all'avvio dell'industrializzazione e alla crescita delle istituzioni di mercato, che contribuirà notevolmente all'aumento della stampa di massa. Questi fattori incrementarono la domanda di informazione.
L'alta circolazione della stampa locale resta un tratto caratteristico di tutti i paesi scandinavi e in qualche caso anche degli altri paesi democratico-corporativi come, per esempio, la Germania e la Svizzera.
Fra mercato e partigianeria
La crescita dei primi giornali affonda le proprie radici, oltre che nel commercio, nei conflitti religiosi che riguardano la riforma protestante e nelle lotte politiche che accompagnarono la nascita dello stato-nazione. Il giornale fu allo stesso tempo istituzione del mercato e attore della dialettica politica, fonte di informazione.
Per i commercianti e mezzo per formare e mobilitare l'opinione pubblica. La coesistenza di partigianeria e circolazione di massa dei media che caratterizza la storia dell'Europa centro-settentrionale ha chiaramente origine nel protestantesimo e nel calvinismo. Il protestantesimo fu il primo movimento, religioso o laico, a usare la stampa per la propria propaganda e la critica contro un'istituzione egemone, la chiesa cattolica romana. Il protestantesimo è stato utile non solo all'espansione dell'alfabetismo e all'affermazione dei mezzi di comunicazione di massa, ma fu all'avanguardia nell'uso della carta stampata come strumento di promozione della fede e anche di idee politiche e sociali. La riforma protestante e i conflitti politici che ne scaturirono lasciarono molti paesi dell'Europa centro-settentrionale permanentemente divisi tra seguaci di fedi diverse e le differenze religiose spesso si sovrapponevano a divisioni economiche e politiche.
Queste spaccature si ripercossero nei sistemi di comunicazione, così come avvenne per molti altri aspetti della vita politica e sociale dei paesi democratico-corporativi per gran parte del ventesimo secolo. Una delle caratteristiche più importanti di tali contesti è infatti la loro netta suddivisione in subculture politiche e culturali, un modello di organizzazione sociale e spesso definito pluralismo segmentato. Le istituzioni, come i partiti politici, si sono radicate in queste subculture, facendo crescere la forza delle istituzioni della comunicazione e diffondendo la tradizione di una stampa ideologicamente pluralista con funzioni di mobilitazione. Il concetto di pluralismo segmentato fu introdotto originariamente da Lorwin per indicare le profonde fratture ideologiche e religiose che egli osservava non solo nei paesi Bassi ma anche in altri piccoli paesi europei come Austria, Svizzera e Belgio. Nel caso olandese, i pilastri principali erano le subculture protestante.cattolica e socialista, che si organizzarono nel tardo XIX secolo per difendere la propria autonomia dall'allora dominante cultura conservatrice e liberale. Una delle peculiarità principali del pluralismo segmentato è che le subculture sono dotate di propri canali di socializzazione e di comunicazione, cattolici e protestanti per esempio non solo istituirono le proprie scuole, partiti politici, organizzazioni sindacali e ospedali, ma anche le proprie organizzazioni di servizi sociali, associazioni sportive e così via. L'appartenenza religiosa di un cittadino determinava la comunità in cui egli viveva dalla culla alla tomba. La solidità delle radici dei gruppi religiosi, etnici e ideologici, l'intensità dei loro conflitti e la forza delle istituzioni che si costituirono incoraggiarono lo sviluppo della stampa che avrebbe raggiunto una diffusione quasi capillare fra i membri dei gruppi, per i quali leggere il giornale era essenziale per farparte della propria comunità. I livelli e le forme del pluralismo segmentato variano considerevolmente fra i diversi paesi democratico-corporativi, ma in ognuno di essi gruppi speciali organizzati hanno giocato un ruolo centrale nella strutturazione della vita sociale, politica e culturale, e ambiti rilevanti del sistema di comunicazione sono stati strettamente connessi ad essi, la stampa è concepita come strumento di identificazione e di organizzazione all'interno dei gruppi sociali, e anche di discussione, confronto e conflitto.
In Belgio la partigianeria ha coinvolto contemporaneamente le divisioni etniche e linguistiche, religiose e ideologiche, non solo si contrapponevano una stampa fiamminga e una francese, ma all'interno di esse c'erano distinzioni basate sull'appartenenza politica. In Svezia e negli altri stati scandinavi, dove le discriminanti religiose o etniche sono state storicamente meno importanti, la radicata partigianeria politica è legata
alla divisione in classi sociali e all'ideologia, e i giornali sono vicini a partiti politici e sindacati. In Germania e in Austria, come in Scandinavia, la partigianeria è stata in primo luogo legata all'ideologia e alla classe sociale, più che alla religione e all'etnia. Giornali liberali e radicali nacquero con la rivoluzione del 1848, quelli socialdemocratici apparvero intorno al 1860. Il giornalista tedesco di quel periodo era più un agitatore che propugnava idee che un cronista. La diffusione più massiccia della stampa di partito si registrò durante la Repubblica di Weimar quando circa un terzo delle testate era legato ai partiti politici, mentre il resto era costituito da fogli commerciali e da aggiornare i locali relativamente a politici. La polarizzazione politica del periodo di Weimar e le sue conseguenze videro anche la creazione dell'impero commerciale, ma contemporaneamente altamente politicizzato, di Alfred Hugenberg, sostenitore delNazismo e leader dell'ala di estrema destra del partito popolare nazionale tedesco. Egli realizzò il primo conglomerato multimediale d'Europa con giornali a circolazione di massa, un'agenzia di stampa e una di pubblicità e di produzione cinematografica; i suoi giornali dominarono in questo frangente il campo sia della stampa di partito che dei giornali commerciali di qualità e risposero a fini sia politici che commerciali. La sua strumentalizzazione della stampa tedesca è sicuramente simile per molti aspetti a quanto si riscontra nei sistemi pluralisti-polarizzati, e la Repubblica di Weimar è considerata uno dei classici esempi di tale modello, sebbene con la differenza che questi giornali furono commercialmente di successo e raggiunsero livelli di circolazione di gran lunga più alti di quelli che si possono trovare nella regione mediterranea. La forma estrema di pluralismo polarizzato che prevalse in Germania durante il periodo di Weimar.
non si è riproposta dopo la Seconda guerra mondiale, ma il carattere partigiano della stampa tedesca si è perpetuato. La politica alleata nei confronti della ricostruzione della stampa tedesca fu infatti duplice: da una parte gli Stati Uniti cercarono di esportare il modello americano di stampa neutrale commerciale; dall'altra, nello sforzo di promuovere la denazificazione, gli alleati inizialmente consentirono la pubblicazione di quei giornali legati a individui o organizzazioni che avessero assunto una chiara linea di opposizione nei confronti dello sconfitto regime nazista. Il parallelismo della stampa di partito e, in modo più generale, quello politico ha molte dimensioni: può manifestarsi nel possesso dei mezzi di informazione, nelle appartenenze dei giornalisti, dei proprietari e dei manager, nella tipologia dei lettori e nel contenuto dei media. I giornali direttamente legati ai partiti, ai sindacati, alla chiesa e ad altre organizzazioni sociali hanno costituito,In termini di proprietà, un ambito importante del sistema di comunicazione in tutti i paesi democratico-corporativi. Questo è vero specialmente per la sinistra politica, dove i partiti socialisti e i sindacati hanno tradizionalmente sostenuto i propri media, a volte direttamente e altre volte attraverso associazioni o cooperative di militanti.
Contemporaneamente alla nascita dei giornali di partito e di altre espressioni di vari gruppi, nell'Europa centro-settentrionale si stava configurando una forte stampa commerciale a circolazione di massa. Questo avvenne un po' più tardi rispetto ai paesi liberali, in parte a causa dell'industrializzazione tardiva e delle barriere poste dal pluralismo segmentato alla formazione di un mercato di massa. Nel caso tedesco, il monopolio del governo sulla pubblicità bloccò lo sviluppo dei giornali commerciali fino al tardo 800. Dopo la sua abolizione e con l'avvento della nuova forma di distribuzione dei giornali.
tramite abbonamento, il mercato dei media commerciali crebbe rapidamente. La stampa tedesca sviluppò una struttura complessa, composta da molti settori e strati, e lo stesso vale per tutti i paesi democratico-corporativi. Uno di questi settori era la stampa indipendente di qualità; un secondo settore era costituito dalla stampa di partito, avviata nel 1810 dai conservatori, seguita dalla stampa socialista e liberale; il terzo settore era la stampa a circolazione di massa, inaugurata tra il 1870 e il 1880 circa, che si espanse nel primo periodo del ventesimo secolo con la comparsa di giornali venduti per le strade, la cui novità principale era essenzialmente la cronaca sportiva. Nacqui infine anche una stampa regionale e locale. I red-tops britannici sono spesso considerati l'esempio paradigmatico di tabloid, ma il caso britannico è in effetti piuttosto inusuale, e i giornali popolari dei paesi democratico-corporativi occupano un posto diverso nel sistema dicomunicazione rispetto a quanto si verifica in Gran Bretagna. Con l'eccezione della Germania generalmente.