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6. GLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA

Il nuovo sistema monetario basato sul dollaro e quindi sull’egemonia statunitense venne definito a Bretton Woods nel luglio

1944. Vi parteciparono i rappresentanti di 44 paesi che istituirono anche la Banca internazionale per la ricostruzione e lo

sviluppo e il Fondo monetario internazionale. E poco tempo dopo la costituzione dell’Organizzazioni delle Nazioni Unite (ONU).

Al termine del conflitto, l’economia statunitense era rinata. Preoccupati per le crisi economiche in cui versavano gli alleati, gli

Usa concedevano ulteriori prestiti alla Gran Bretagna e Francia, ma interruppero il flusso degli aiuti a Urss, la motivazione fu

politica: Truman non volle contribuire alla rinascita Urss. L’anticomunismo si diffuse dal 1946. All’inizio del 1947 Truman

affermava che la politica estera degli Usa erano in pericolo, minacciate dall’offensiva del comunismo. Con la dottrina Truman

anticomunista fu affermata l’intenzione di aiutare la ripresa di ogni paese che, in cambio, si schierasse nella sfera d’influenza

politico-economica statunitense. I comunisti avevano una scarsissima presenza politica nel paese, eppure, la minaccia del

comunismo fu ingigantita al punto di diventare una vera ossessione. Milioni di individui e organizzazioni furono schedati come

sovversivi; migliaia di persone interrogate dagli organismi inquirenti; in vari stati il partito comunista fu messo fuorilegge; fu

approntato un Security index, un elenco che includeva 26.000 individui politicamente pericolosi da rinchiudere in campi di

concentramento in casi di emergenza. Il Federal Bureau of Investigation (FBI) spostò sempre più le proprie attività dalla lotta alla

criminalità al controllo politico su persone e gruppi.

Tra la fine del decennio e i primi anni Sessanta lo scontento cominciò a trasparire, arrivando persino alle pagine di quelle riviste

femminili che erano state così importanti per l’imposizione dei ruoli. Quei ruoli sessuali così definiti non funzionavano più: c’era

una discrepanza crescente tra l’immagine della donna resa popolare dalle pubblicità/riviste/educatori/psicologi e le realtà dei

fatti. Cresceva l’insoddisfazione nei ruoli di madri e mogli, i mariti erano assenti tutto il giorno per lavoro e la ripetitività della

vita di casa erano opprimenti.

CULTURA DI MASSA E NASCITA DEL MOVIMENTO PER I DIRITTI CIVILI . Prima della fine degli anni ’50, anche i giovani

cominciarono ad avere un sentimento di insofferenza. Si trattava di giovani che per tutto il decennio erano stati rappresentati

come indifferenti alle problematiche sociali, culturali, politiche e come criminali. Questa insofferenza verso il consenso imposto

si manifestò prima nelle scuole e università, poi si manifestò nelle scelte comportamentali e intellettuali dei beatniks o nella

trasformazione dei gusti musicali. Con l’esplosione del rock and solo prima della metà del decennio, per esempio, ebbe luogo un

incontro tra le due culture musicali bianca e nera che non aveva precedenti. Tra queste culture, in realtà, il contatto era

avvenuto prima, tra il genere country – bianco – e il cosiddetto rhythm and blues – nero – nei bar e locali per il pubblico operaio

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Stati Uniti contemporanei

delle città del nord. Questa contaminazione, però, era stata ignorata dal mondo discografico, però – se si esclude il campo molto

ristretto del jazz – la produzione e i consumi musicali erano sempre stati rigidamente divisi: da una parte il vastissimo mercato

bianco e dall’altra quello nero la “musica razziale”, di cui le case discografiche non si occupavano.

Il vero cambiamento si ebbe quando i giovani bianchi nelle città cominciarono ad ascoltare le radio locali afroamericane che

trasmettevano per il pubblico nero, e scoprirono la forza di quella musica. Furono attratti sia dal ritmo, sia dai testi poco

convenzionali, divertenti e sessualmente espliciti o allusivi. Dunque, moltissimi giovani musicisti bianchi che avevano subito

questa attrazione, trasformavano il loro stile adottando i modelli afroamericani il più famoso fu Elvis Presley, che fu imposto

sul mercato perché bianco, ma che fu amato dai giovani per quella trasgressività musicale e allusività sessuale che gran parte del

pubblico adulto condannava come immorali e “non da bianco”. Il successo di Elvis e di altri cantanti rock and roll aprì le porte al

successo “interraziale”.

A sollecitare la crescita di interesse per il mondo culturale e musicale nero contribuì però qualcosa di straordinario che accadde

inaspettatamente nel vecchio Sud: la massa del movimento contro la segregazione razziale e per i diritti civili – l’unico

movimento sociale di massa del decennio. Improvvisamente, i neri apparvero come soggetti, protagonisti degni di attenzione e

rispetto agli occhi di milioni di persone che prima li avevano ignorati o disprezzati.

Gli afroamericani, vittime della segregazione, si ribellarono. In realtà, le proteste c’erano sempre state, ma questa era la prima

volta in cui l’opinione pubblica non li aveva ignorati. Ecco che nella metà degli anni ’50 i neri diedero vita a una protesta di massa

contro la segregazione e così facendo suscitarono curiosità e interesse, odio e risentimento ma anche ammirazione e solidarietà.

A quel punto sarebbe iniziata una più piena e consapevole reazione morale dei giovani contro il razzismo.

A capo della lotta contro la discriminazione dei neri americani vi erano due personalità che avevano atteggiamenti e

caratteristiche opposte: entrambi i leader vennero assassinati MLK 4 aprile 1968, MX 21 febbraio 1965.

- Martin Luther King (pastore, premio Nobel per la Pace nel 1963) era il leader del movimento per i diritti civili. La sua

religione di riferimento era il cristianesimo e l’obiettivo che si poneva era quello dell’integrazione dei neri nella società-

cultura bianca, senza l’uso della violenza. Nell’agosto 1963 organizzò una memorabile marcia a Washington a cui

parteciparono migliaia di neri e in occasione della quale pronunciò il suo famoso discorso “I have a dream”. Appoggiava

la politica kennediana.

- Malcom X leader del movimento dei musulmani neri. Essi contestavano la politica kennediana e soprattutto la loro

era un movimento radicale che si poneva l’obiettivo di separare la “nazione nera” dalla cultura e società dei bianchi,

usando ribellione e violenza.

Attacchi antisegregazionisti, portati avanti dalla National Association for Advancement of Colored People – NAACP:

Segregazione scolastica fu un inter lungo, ma il 17 maggio 1954, la Corte suprema si pronunciò, dichiarando

incostituzionale la segregazione scolastica. Ma non fissò alcun termine entro cui le scuole dovevano essere desegregate, venne

raccomandato solamente “il massimo di rapidità”. Di conseguenza furono poche le scuole del sud in cui venne abolita la

segregazione, ma nel resto la situazione rimase invariata. Ciò aumentò l’iniziativa e i fermenti tra gli afroamericani, il che

provocò la reazione dei bianchi: tornò la violenza contro gli attivisti neri, tornarono il KKK e i linciaggi.

Segregazione nei trasporti pubblici la lotta era cominciata già a dicembre 1955 a Montgomery (Alabama), dopo che

la signora Rosa Parks aveva rifiutato di cedere a un passeggero bianco il posto da lei occupato sull’autobus. Per protestare

contro il suo arresto e la multa datale, i 50.000 abitanti neri di Montgomery si astennero dall’uso degli autobus. Il loro

boicottaggio durò 382 giorni e cessò solo quando la segregazione fu abolita (anche perché tutto ciò stava causando il fallimento

delle compagnie di trasporto).

A poco a poco la lotta di Montgomery raggiunse le prime pagine dei giornali, suscitando interesse, diventando catalizzatrice di

solidarietà ed esempio di capacità d’iniziativa. La NAACP continuò con le sue azioni legali, ma in centri sempre più numerosi in

tutti il Sud gli afroamericani davano vita a proteste di massa.

Segregazione nei bar e tavole calde non il primo, ma l’esempio più importante fu quello in North Carolina, 1

febbraio 1960, quando quattro studenti si sedettero alla parte “bianca” del banco di una tavola calda, chiedendo di essere serviti

e rifiutandosi di alzarsi.

La cosa nuova, a quel punto fu che anche gli studenti bianchi delle università del Nord iniziarono a manifestare la loro solidarietà

attiva. Intanto, il movimento nero aveva iniziato a dare vita a grandi marce id protesta nelle città meridionali per la

rivendicazione dei diritti civili negati. I manifestanti praticavano la non violenza, che Martin Luther King – il leader del

movimento dei diritti civili – e altri pastori neri avevano ripreso da Gandhi, e i loro aggressori si accanivano selvaggiamente

contro di loro, a volte sotto gli occhi della polizia, più spesso insieme con la polizia che usava bastoni, idranti cani. 15

Stati Uniti contemporanei

Il movimento dei diritti civili, dopo aver raggiunto i suoi obiettivi con la presidenza Johnson (1964-65), perse molte delle sue

motivazioni. Il “Movimento”, come era chiamato, si biforcò. I giovani bianchi trasferirono le loro motivazioni ideali e morali

nell’opposizione all’intervento militare in Vietnam; gli afroamericani trasferirono il centro della loro protesta dalle città

meridionali e dalle marce per i diritti civili ai ghetti metropolitani del Nord. Le leggi johnsoniane, infatti, avevano risolto gli

aspetti formali della discriminazione razziale, ma non miglioravano la realtà di disoccupazione e miseria, segregazione abitativa e

degrado ambientale. Alla testa di questa nuova protesta non erano più i pastori delle chiese battiste o di metodiste come King –

e i metodi di lotta non erano più non violenti. Ora le figure carismatiche furono quelle di Malcom X e dei suoi continuatori,

raccolti sotto lo slogan del “Potere nero” lanciato nel 1966. Potere nero significava anche separazione dai bianchi, il che era un

passo necessario per permettere al movimento nero di crescere libero da ipoteche ideologiche o di direzione esterne, cioè

bianche. Ma con il potere nero si determinava anche una biforcazione in seno allo stesso movimento nero, in:

- Integrazionisti e politicamente moderati NAACP e Urban League

- Chi adottava la linea separatista e rivoluzionaria Student Non-Violent Coordinating Committee, il Black Panther

Party, nato nel 1966.

LA TELEVISIONE

. La Tv era nata prima della fine degli anni 40, ma ci vollero anni perché diventasse il mezzo d’informazione che

conosciamo: i primi anni si tenne lontana dalla cronaca, fin dai primi anni Cinquanta era il principale mezzo d&rsq

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
25 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/05 Storia e istituzioni delle americhe

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swans di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'America del Nord e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Barcella Paolo.