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Eventi storici e politici in Italia

Ci sono altri plebisciti fra ottobre e novembre, quelli che avvengono nelle regioni meridionali, nell'Umbria e nelle Marche. Il papa rimane nel Lazio.

Il 18 febbraio 1861 viene inaugurato il parlamento italiano. Fu necessario costruire una nuova Camera dei Deputati, per cui si ampliò Palazzo Carignano. Sul lato che oggi ha una facciata neoclassica, si doveva costruire la nuova camera. Viene costruita un'aula provvisoria nel cortile siccome quella vera e propria avrebbe occupato anni e bisognava prima concludere il palazzo. Dopo aver completato l'edificio verrà costruita al suo interno l'aula che doveva poi essere quella definitiva del parlamento, che rimase però vuota poiché nel frattempo la capitale venne trasferita a Firenze. La convenzione del 1864 stabilirà tale trasferimento e nel 1865 viene ufficializzato.

Quell'anno è l'anno in cui cadono i 600 anni della nascita di Dante.

Il 17 marzo 1861 venne proclamata la repubblica.

Anche se in quel giorno non ci fu nulla di particolare nel parlamento. Semplicemente venne indicato sulla gazzetta ufficiale. La questione più importante fu allora il nome di Vittorio Emanuele, se dovesse rimanere secondo o diventare primo come re d'Italia. Venne risolta nel senso di continuità rispetto al Regno di Sardegna, mantenendo il numero due. Divenne evidente l'idea che i nuovi territori fossero più un'estensione del regno sardo che frutto della creazione di un nuovo stato.

La guerra di Crimea (1853-56)

Fu originata dalla questione d'oriente, una storia precedente. All'origine di questo conflitto resta l'aspirazione della Russia ad espandersi sul Mar Nero e nei Balcani ma, la scusa utilizzata, è quella di difesa degli ortodossi sofferenti sotto il dominio turco.

Fu il primo grande evento militare dopo le guerre napoleoniche. Non solo quindi si rompeva un periodo di pace, si rompeva anche l'equilibrio sancito dal

Congresso di Vienna. È un conflitto moderno per la provenienza delle potenze, per le dimensioni delle forze, per l'applicazione di innovazioni figlie di un processo industriale. Fu anche la prima volta che si usò la carne in scatole, il cloroformio come anestetico per le operazioni, le navi a vapore, le mine marine, dei fucili a canna rigata, delle ambulanze da campo. La ferrovia venne costruita per garantire lo spostamento logistico. È il debutto del telegrafo, che favorì i primi corrispondenti di guerra. Ci sono giornalistiche vengono inviati per fare i resoconti, a cui si affiancano i fotoreporter, come Robertson. Questi però non mostrò mai gli orrori della guerra, cosa che invece fece William Russel, che durante il 1855 fece vivere l'opinione pubblica mondiale tramite il Times. Mostrò la guerra così com'era: una carneficina, con errori commessi dai comandanti. Nonostante i resoconti i governi cercarono in ogni modo.

Di dare versioni ufficiali per occultare l'altissimo sacrifico di vittime umane, vittime dellanegligenza e delle epidemie. Un'altra grande novità furono le trincee: fu la prima guerra diposizione.

All'inizio la propaganda inglese, per giustificare il senso di giustizia di questa guerra, la feceapparire come lo scontro di civiltà fra le democrazie occidentali e l'autocratica Russia zarista.Utilizzò il mezzo della stampa: non solo articoli, ma anche vignette.

Con l'occupazione dei principati di Moldavia e di Valacchia, il sultano Mejid I dichiarò guerra allaRussia. Alla fine del 1853 avviene il disastro navale di Sinope, in cui la flotta russa distrugge quellaturca, e a quel punto Inghilterra e Francia si alleano con la Turchia, dichiarando guerra alla Russianel marzo 1854. Questa guerra ha diverse fasi:

  1. Balcanica-danubiana;
  2. Penisola di Crimea.

Non coinvolse solo la Crimea, ma altri scenari territoriali, come il Pacifico, in Kamchatka.

E nelnord Europa nelle isole Aland. Certamente il conflitto investì anche la Crimea e, in particolare, Sebastopoli, il più grande porto russo sul Mar Nero. Un lunghissimo assedio, e cade l'8 settembre 1855, che cade soprattutto per mano francese. Sebastopoli diventa mitica sia per i vincitori, sia per i russi. La sconfitta diventa un luogo della memoria e l'emblema dello spirito del popolo russo, contribuisce ad alimentare l'orgoglio dei russi. A questa epopea contribuisce un'importante costruzione indiretta, cioè la trilogia di Tolstoj Racconti di Sebastopoli.

Per gli inglesi Scutari, sulla sponda orientale del Bosforo, divenne luogo della memoria collettiva. È qui che operò Florence Nightingale, la madrina dell'infermieristica moderna. Se gli ospedali da campo inglese funzionavano bene, bisogna dire che non sempre succedeva per le truppe, guidate spesso da generali che compravano la carica senza poi avere reali capacità.

Belliche. Sappiamo dell'importanza che il conflitto ebbe per l'unificazione d'Italia, anche grazie all'uso della propaganda. Nonostante l'idea che si tentò di dare, il popolo temeva per i propri figli, lontani in un luogo di cui non si era mai sentito parlare, molti non si erano mai mossi dal Piemonte. La propaganda in questo regno si mosse intorno alla battaglia della Cernaia, in cui affermava che i piemontesi in Crimea non erano stati una forza secondaria e basta, ma avevano preso parte anche al grande assedio di Sebastopoli. Tramite degli album di disegni si voleva dare un'idea della vita in Crimea. In particolare uno fu voluto dal generale dell'esercito La Marmora. Questa battaglia ebbe grandi risvolti nella toponomastica torinese: si pensi a via Cernaia, alla zona in collina di Crimea, dove venne costruito un obelisco. Il monumento fu costruito dalla Società dei reduci, un'associazione dei veterani di guerra che tenne viva la memoria.

Nell'Italia post unitaria sarà carico di un nuovo cimitero a Camara, vicino Sebastopoli, che doveva ospitare i resti dei caduti di guerra. Questo nuovo sacrario sarà inaugurato nel 1882. Le grandi potenze La primavera dei popoli cambia radicalmente le potenze europee. Fra il 1850-70 il baricentro delle forze politiche sembrò spostarsi in modo definitivo a svantaggio dei vecchi imperi, Austria e Russia, e a vantaggio degli stati interessati dalla rivoluzione industriale. La borghesia industriale finirà con l'essere la vera protagonista, ma troviamo anche nuovi problemi: - La questione sociale, cioè i ceti subalterni che vogliono una vita politica più attiva; - La reazione politica alla diversa realtà economica; - Lo sviluppo impetuoso delle borghesie pone una vera e propria competizione e suscita conflitti di interessi fra i diversi stati, spingendo verso un'espansione imperialista. Da un lato si colloca quindi

L'Inghilterra liberale, da un altro la crisi di Napoleone III e da un altro ancora la costruzione del Reich tedesco per opera della Prussia di Bismarck. In questo contesto bisogna tener conto della doppia monarchia austro-ungarica, che finirà per allontanare del tutto la degli slavi, e la Russia, che sotto Alessandro II conosce una breve stagione di riforme (1861, liberazione dei servi della gleba) che si interrompe dopo la rivoluzione polacca del 1863. Il regno d'Italia è partecipe di questi mutamenti: innanzitutto perché acquisisce il Veneto (1866) e Roma (1870), poi perché vede crescere le forze politiche più legate alla Germania. Si fanno più vivi i contrasti ai quali la Destra storica (1861-1876) non è in grado di rispondere, tanto è vero che nel 1876 si passa alla Sinistra storica.

La Francia di Napoleone III. La caduta di Sebastopoli nel 1855 aveva designato l'impero francese di Napoleone III come vero vincitore.

Aveva un obiettivo preciso: rovesciare il sistema di alleanze deciso dal Congresso di Vienna, e vi riesce. Spezza definitivamente l'alleanza fra l'Austria e la Russia. La prima non prese effettivamente parte alla guerra, cosa che Napoleone III aveva fatto in modo che accadesse. La guerra di Crimea non è l'unica vicenda militare che lo vede protagonista: prosegue nella conquista dell'Algeria, distruzione della Repubblica romana, guerra franco-piemontese contro l'Austria, la guerra del Messico e la guerra della Cina. Qualcosa però inizia ad incrinarsi nel 1860: è vero che acquisisce la Nizza e la Savoia, ma è anche vero che non riesce a creare uno stato federale italiano gravitante nell'orbita francese. Tenta di creare un impero liberale, che però rimarrà solo sulla carta, poiché viene interrotto con la guerra franco-prussiana e il crollo del regime napoleonico a Sedan. La supremazia inglese. I suoi elementi di

Le forze che caratterizzano l'economia britannica sono l'economia, il dominio dei traffici intercontinentali e un governo aperto alle riforme, basato sull'alternanza tra il partito liberale e quello conservatore.

Nella seconda metà dell'Ottocento, la Gran Bretagna si afferma come potenza industriale, con solo il 35% dell'occupazione dedicato all'agricoltura. Il paese ha un sistema bancario sviluppato, che favorisce l'efficienza dei trasporti e una flotta commerciale imbattuta. La Gran Bretagna è considerata la patria del mercato mondiale grazie all'applicazione concreta del libero scambio.

La classe operaia rafforza le proprie organizzazioni sindacali, come la Trade Unions, che si fanno portatrici di richieste di riforme sociali e politiche, sempre nel rispetto della legalità. La regina Vittoria è il simbolo di questa monarchia.

Gli interpreti di questi anni sono sicuramente i governi liberali, che opereranno in quattro principali direzioni:

Massima espansione del commercio attraverso il libero scambio;

Non intervento nelle vicende europee, salvo la necessità di mantenere l'equilibrio di potenza;

L'accentuato interesse per l'espansione coloniale in Asia;

L'avvio di una politica riformatrice all'interno, coronata nel 1867 che estese il diritto di voto.

Per questi motivi l'Inghilterra è avvantaggiata per l'imperialismo coloniale.

L'unificazione della Germania. Il regno di Prussia non si era sottratto alla controrivoluzione, cioè la svolta rivoluzionaria che aveva fatto seguito al biennio 1848-49. Federico Guglielmo IV continua a fondare il proprio potere sul ceto dei Junker, cioè l'aristocrazia terriera con immensi privilegi. Nel 1850 si dà una nuova Costituzione, che da una parvenza di moderato liberalismo (moderata libertà religiosa, vengono mantenute le prerogative regie, favorisce i ceti più conservatori).

nziaria e industriale della Prussia, che le permette di accumulare risorse economiche e militari. Inoltre, la politica di realpolitik del cancelliere Otto von Bismarck contribuisce a consolidare il potere prussiano e a ottenere l'appoggio di altri stati tedeschi. La guerra austro-prussiana del 1866 e la guerra franco-prussiana del 1870-1871 sono gli eventi chiave che portano alla creazione dell'Impero tedesco nel 1871, con la corona di Prussia come imperatore. Questo nuovo stato unificato diventa una potenza europea e si impegna in una politica di espansione coloniale e di militarizzazione. Tuttavia, il nazionalismo tedesco e l'egemonia prussiana porteranno anche a tensioni e conflitti con altre nazioni europee, culminando nella prima guerra mondiale.
Dettagli
A.A. 2019-2020
48 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DeboraColombatto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'Ottocento e del Novecento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cavicchioli Sonia.