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La creazione dell'unione monetaria europea

GB, non erano disposte a prendere impegni a favore della Comunità. Anche le richieste di adesione della Grecia, Spagna e del Portogallo, erano viste come un problema: il loro stato di arretratezza rischiava di gravare sul bilancio della Comunità. L'introduzione del Sistema monetario europeo (SME) il 13 marzo 1979, offriva maggiori incentivi alla creazione di un'unione monetaria, per superare il fallito "serpente monetario": i paesi membri avevano l'obbligo di intervenire sui mercati valutari e di adottare misure per il consolidamento del bilancio nazionale se la loro valuta si fosse avvicinata al tetto massimo di oscillazione. Per fare ciò, si stabilì che ogni paese conferisse il 20% delle riserve nazionali in valuta e in oro a un Fondo europeo per la cooperazione monetaria. Era un meccanismo che permetteva ai paesi con valute deboli come la Francia di combattere l'inflazione e aiutava la Repubblica federale tedesca a contenerele.

Spinte alla rivalutazione. Tuttavia la GB non si associò, perché James Callaghan non ne riteneva necessaria la partecipazione. Per quanto riguarda l'allargamento della Cee, la Grecia riuscì, il 1 gennaio 1981, ad entrare nella Comunità come decimo membro. Il successore di Karamanlis (greco), pretese un programma mediterraneo integrato come condizione per l'ingresso di Spagna e Portogallo: i negoziati entrarono in vigore il 1 gennaio 1986. L'accordo per l'ingresso dei due paesi si fece attendere a causa di un'incontrollata sovrapproduzione, dell'aumento dei costi per finanziare il Mercato comune agricolo e dell'insistenza di Margaret Thatcher per una riduzione dei contributi inglesi. Una soluzione al problema si profilò solo al vertice di Fontainbleau: alla GB fu concessa una riduzione del 40% del contributo, a patto della disponibilità ad aumentare le risorse della Comunità fino all'1,4%; le

Eccedenze nella produzione agricola furono ridotte grazie all'introduzione delle quote latte, alla riduzione dei prezzi fissi e agli incentivi per la messa a riposo dei seminativi. Inoltre, a Fontainbleu ottennero anche il consenso per l'istituzione di un Comitato ad hoc sulle questioni istituzionali. Fu anche costituito un Comitato per l'Europa dei cittadini, che avrebbe dovuto consolidare l'attività dei cittadini nella vita della comunità europea. Dopo l'elezione di Jacques Delors, egli comprese che la politica europea doveva concentrare l'attenzione sulle riforme che erano anche nell'interesse della GB: la completa attuazione del mercato europeo interno. Delors mise sotto pressione i governi e con il Libro bianco sul mercato interno, creò uno strumento che gli permise di continuare a sollecitarli. L'evoluzione della Comunità che prese forma dalla Conferenza dei governi e si tradusse nell'Atto unico europeo.

dicembre 1985 ) non ebbe lo stesso impatto in tutti i paesi. Il governo inglese accettò un ampliamento del voto a maggioranza; i poteri esecutivi furono rafforzati; al Parlamento fu data la possibilità di modificare le proposte di legge se il Consiglio non si fosse opposto. L'entrata in vigore dell'Atto unico europeo ( 1 luglio 1987 ), portò nel 1989 a un primo passo verso l'unione monetaria, con la decisione sulla libera circolazione dei capitali e l'ingresso della GB e degli stati dell'Europa meridionale nello Sme dal 1 luglio 1990. Kohl, accettò, sotto la spinta di Mitterrand, a convocare una conferenza dei governi per la creazione dell'UM. La sua realizzazione era, infatti, più vicina.

L'Europa dopo la guerra fredda. La Comunità economica europea dunque, era pronta ad assumersi nuovi compiti. Dovevano essere rinnovati gli sforzi per mantenere i tedeschi nell'ambito occidentale e contemporaneamente

caddero le barriere che avevano impedito ai paesi neutrali di associarsi alla Cee. La sfida che la Comunità affrontò al meglio fu l'integrazione della Germania, diventata molto più grande grazie ad Helmut Kohl. Fu determinante anche il fatto che Kohl avesse accettato un programma per realizzare l'unione monetaria entro il 1997. Il 1 novembre 1993 entrò in vigore il Trattato di Maastricht; il 1 gennaio 2000 fu introdotto l'euro come unica valuta nei paesi membri dell'unione monetaria. La Banca centrale europea (BCE) fu istituita come istituzione monetaria indipendente. Per consolidare il proprio bilancio, i partecipanti dovevano impegnarsi a mantenere il deficit di bilancio entro il limite del 3% del prodotto interno lordo e a non lasciare crescere il debito pubblico oltre il 60% del pil. GB e Danimarca si riservarono fino all'ultimo momento per decidere se partecipare all'unione monetaria, e alla fine conservarono la propria moneta. Intanto,il 18 aprile 1990, Kohl e Mitterrand presentarono la richiesta di convocare una nuova conferenza dei governi che avrebbe dovuto elaborare un trattato sull'unione politica. Essi volevano rendere più efficienti le istituzioni europee, assicurare unità e coerenza d'azione in campo economico, monetario e politico e attuare una politica estera e della sicurezza comune. Questo programma potrà essere attuato solo al prezzo di pesanti rinunce. Con il Trattato di Maastricht vennero estese le decisioni a maggioranza nel Consiglio e ampliati i poteri del Parlamento; fu istituito un comitato delle Regioni con poteri consultivi; furono rafforzati i poteri della Corte di Giustizia e della Corte dei conti europee e introdotta la cittadinanza europea. Furono mantenute la Politica estera e di sicurezza comune (PESC). All'UEO fu affidato il compito di adottare decisioni e azioni che avessero implicazioni nel settore della difesa. Nell'ottobre 1991 Kohl e Mitterrand

Annunciarono un Corpo d'Armata franco-tedesco. Quando all'iniziativa si associarono anche Belgio, Spagna e Lussemburgo, fu istituita l'unità militare multilaterale definita "Eurocorps". Per risolvere le insufficienze delle regole di Maastricht nel Trattato sull'Unione, nel Trattato di Amsterdam venne istituito il ruolo di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune. Oltre a ciò il Trattato di Amsterdam comportò un ampliamento dei poteri del Parlamento nelle decisioni comuni e un rafforzamento dei poteri del presidente della Commissione. I protocolli sociali del Trattato di Maastricht furono incorporati nel Trattato sull'Unione; furono integrati anche gli accordi di Schengen. Furono ampliati i poteri dell'autorità di polizia europea, Europol. Per quanto riguarda l'entrata di altri paesi nella Comunità, l'Austria aveva proposto la propria candidatura già nel giugno 1989,

Seguita negli anni successivi dalla Svezia, Finlandia, Svizzera e Norvegia. Mentre la richiesta della Svizzera fu congelata in seguito a un risultato negativo di un referendum, nel gennaio 1993 iniziarono i negoziati per l'ingresso degli altri stati appartenenti all'EFTA. Nel giugno 1994 i negoziati si conclusero e gli accordi entrarono in vigore il 1 gennaio 1995. La Norvegia non entrò: la ratifica dell'accordo fu respinta da un referendum. Dall'Europa dei dodici nacque l'Europa dei quindici. Mentre GB, Danimarca e Germania spingevano per un allargamento più rapido possibile a Est, la Francia, i paesi del Benelux e gli stati dell'Europa meridionale lo vedevano come un progetto per la generazione successiva. La Cee si limitò in un primo tempo a promuovere le riforme politiche ed economiche nei paesi dell'Europa centrale e orientale, attraverso il programma Poland and Hungary Assistance for Restructuring of the Economy (PHARE).

Nell'ottobre 1991 furono conclusi i primi accordi con Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia, seguite nel 1996 da Romania, Bulgaria, Slovenia e stati baltici. Solo con il Consiglio di Copenaghen si aprirà una prospettiva di adesione. Su iniziativa di Kohl fu decisa una strategia di preadesione che avrebbe dovuto aiutare i paesi candidati a prepararsi all'integrazione. Tre anni dopo, in Lussemburgo, il Consiglio europeo decise di avviare trattative con quei candidati. Oltre a Cipro, si trattava di Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Estonia e Slovenia. Nel dicembre 1999, ad Helsinki, il Consiglio europeo decise di avviare i negoziati con Lettonia, Lituania, Repubblica slovacca, Romania, Bulgaria e Malta. Al vertice di Nizza del 7-8 dicembre 2000 fu introdotta una nuova procedura per la determinazione della maggioranza qualificata: nella Commissione ciascun paese sarebbe stato rappresentato in futuro da un solo commissario. Allo stesso tempo si decise che inegoziati per l'adesione si sarebbero conclusi entro la fine del 2002. Il 16 aprile 2003 fu sottoscritto, ad Atene, il trattato per l'ingresso di dieci stati: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Lettonia, Estonia, Lituania, Cipro e Malta. I trattati entrarono in vigore il 1 maggio 2004. La Bulgaria e la Romania seguirono il 1 gennaio 2007. Nei lavori preparatori della conferenza Schroder e Chirac non riuscirono ad accordarsi su una posizione di comune interesse. I processi decisionali divennero sempre più opachi e fu sempre più difficile determinare la responsabilità. L'opinione pubblica fu molto critica nei confronti del Trattato di Nizza. A Nizza, Schroder riuscì a ottenere l'assenso per la convocazione di una conferenza dei governi nel 2004, coinvolgendo il Parlamento europeo, i parlamenti nazionali e la società civile. Chirac ottenne che alla Convenzione sul futuro dell'Europa, fosse conferito il mandato per una.proposta di ulterioresviluppo dell'UE. Il risultato fu la presentazione di un Progetto che prevedevauna maggiore trasparenza ed efficienza. I capi di stato approvarono questoprogetto a Bruxelles, il 18-19 giugno 2004. Nella riunione del Consiglio diHelsinki fu decisa la costituzione, entro il 2003, di una forza militare europea diintervento di 60 000 uomini. Un anno dopo, la maggior parte delle istituzionidell'UEO furono inglobate nell'Unione Europea. Il Comitato politico per lapolitica estera e di sicurezza comune fu trasformato in Comitato politico e disicurezza (CPS), al quale rispondeva anche un Comitato militare. Inoltre, con ilTrattato sulla Costituzione europea essi si impegnavano a migliorareprogressivamente le loro capacità militari e a perseguire una politica di difesacomune dell'Unione. L'attuazione del Trattato sulla Costituzione si scontròtuttavia con difficoltà impreviste. In Francia e nei Paesi Bassi la maggioranzadei

voti si espresse contro la sua ratifica. Prima che potesse entrare in vigore( 1

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
34 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ariared97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'integrazione europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Rapone Leonardo.