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4. LE OPERAZIONI DELLE PROCURE ITALIANE
Operazione “Spartacus”
Nel 2006 il Servizio centrale Operativo della Polizia di Stato ha avviato un progetto denominato
“Spartacus” diretto al contrasto della tratta di esseri umani e delle fattispecie criminose a essa
connesse, in particolare sfruttamento della prostituzione. Squadre mobili hanno pianificato attività
investigative in stretta collaborazione con Uffici dell’Immigrazione e quelli della Polizia
Amministrativa e sociale. Effettuazione di perquisizioni e servizi di controllo. Ciò ha portato allo
smantellamento di diverse organizzazioni criminali. Al termine dell’operazione sono state tratte in
arresto 784 persone e 1131 persone sono state denunciate in stato di libertà per reati inerenti allo
sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Operazione “Oriente 1”
attività di tale operazione derivano da informazioni acquisite nel corso di una precedente indagine
nella quale era stata smantellata una cellula di passeurs di etnia kosovara. Operazione svolta con
intenso lavoro di indagine attraverso uso di intercettazioni telefoniche. Un settore dell’attività
operativa ha riguardato la tratta dei clandestini cinesi: per questo crimine Xu Bailing è stato
arrestato nel 2000. Assieme a lui sono finite in carcere altre 40 persone. La sua attività criminale
rendeva molarsi di vecchie lire ed era riuscita ad introdurre in Italia circa 5000 clandestini dal
medio oriente, incluse persone per traffico d’organi. Il clan dei cinesi faceva partire i suoi clienti con
voli di linea mentre in Europa il trasferimento sui camion era gestito da organizzazioni criminali
minori. I trafficati venivano poi affidati a delinquenti di basso profilo per essere introdotti in Italia. A
quel punto tornavano nelle mani dei cinesi che li tenevano sequestrati ed esigevano pagamento
del prezzo.
Operazione ”Ticket to Ride”
Indagini relative all’operazione avviate nel 2006, in seguito all’individuazione nel porto di Venezia di
36 clandestini nascosti in un cambio imbarcato su una nave proveniente da Patrasso. Clandestini
gestiti da una complessa organizzazione criminale composta da curdo-iracheni, composta da
cellule operative presenti in tutte le località italiane e straniere attraverso cui i clandestini
transitavano.I clandestini dall’Iraq raggiungevano la Turchia e poi la Grecia, dove si imbarcavano
verso i porti dell’Adriatico nascosti nei camion. Una volta in Italia, venivano presi in consegna da
una delle cellule che li smistava nei paesi di destinazione.
Operazione “Elvis”
Indagine avviata nel 2008, ha disarticolato una ramificata e complessa organizzazione criminale
transnazionale di matrice bulgara (etnia sinta), strutturata in gruppi operativi itineranti impegnati
nella commissione di una molteplicità di delitti su larga parte del territorio europeo. specializzati nel
“furo con destrezza”, quotidianamente fatto da donne bulgare, spesso minorenni, posto in essere
da un cospicuo numero di soggetti ben organizzati. Fenomeno dei minori in leasing, o argati:
ceduti o affittati dai genitori ai loro futuri padroni. Borseggio sistematico forniva sostentamento per
l’organizzazione. Difficoltà per individuare organizzazione dovuta a ermeticità, utilizzo di dialetti,
documenti falsi, basso profilo dei reati. Identificate più di 200 persone. Spostamenti su autovetture,
autobus, treni, minivan, espediente del viaggio per motivi turistici. 5
Operazione “Maybach”
Nel 2007 avviata indagine allo scopo di vagliare l’esistenza di una organizzazione criminale
transnazionale , costituita da cittadini bulgari d’etnia rom e dedita alla tratta di persone dalla Bulgari
all’Italia e altri paesi UE. Traffico di ragazze minorenni, reclutate in Bulgaria presso famiglie nomadi
in condizioni di disagio e poi vendute come spose in territorio italiano e altri stati UE. Una volta
maritate, venivano costrette a compiere furti, appropriazioni indebite e altri delitti. Nucleo centrale
operativo in Bulgaria + due periferici in Italia.
5. LA NORMATIVA SUL FENOMENO
La normativa italiana
Italia risulta tra gli stati più impegnati nella lotta allo human trafficking = modello per le altre
legislazioni. principale strumento: art. 18 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina
dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”. 1997: approvazione della direttiva
prodi-Finocchiaro atta a promuovere specifiche azioni contro la tratta delle donne immigrate e la
prostituzione coatta. 200: convezione da parte del dipartimento delle pari opportunità con gli enti
territoriali e associazioni, che rende operativi i progetti di protezione sociale. Applicazione concreta
art. 18: rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo alle donne trafficate. Sist. premiale per lo
straniero che denuncia chi lo sfrutta per fini illegali, offrendogli la possibilità di regolarizzarsi,
concedendo permesso di soggiorno per protezione sociale poi convertibile in permesso per lavoro.
Strategia del doppio binario: introduzione di due percorsi possibili per ottenere il permesso di
soggiorno e riconoscimento dello status di vittima: percorso giudiziario (denuncia degli sfruttatori) e
percorso sociale (servizi sociali o associazioni rilevano situazione di violenza o intimidazione,
auspicato da ONG). Molte info sono state acquisite anche attraverso numero verde sulla tratta
attivo 24 ore su 24.
La normativa internazionale e le Convenzioni
Conferenza di Palermo (2000): lavori che hanno portato alla firma della Convenzione e dei suoi
protocolli riguardanti la prevenzione, repressione e punizione della tratta di persone e al contrasto
del traffico di migranti. Eliminate le differenze terminologiche esistenti nei singoli ordinamenti
giuridici, costituite le basi per cooperazione.
In sede europea, direttiva del 2004 del consiglio dell’UE riguardante il titolo di soggiorno da
rilasciare ai cittadini dei paesi terzi vittime della tratta di esseri umani o coinvolti in un’azione di
favoreggiamento dell’immigrazione illegale che cooperino con le autorità competenti + firma della
convenzione contro la tratta di esseri umani nel 2005 da parte di capi di stato e governo del
consiglio d’Europa. La Convenzione prevede disposizioni più vincolanti nell’ambito della protezione
delle vittime e dei testimoni, nonché un meccanismo di monitoraggio indipendente. Obiettivi sanciti
dall’art.1: prevenire e combattere tratta di esseri umani, proteggere diritti umani delle vittime di
tratta, promuovere cooperazione internazionale in questo campo. Tratta di persone definita come
un crimine contro l’umanità dallo statuto della corte pensale internazionale.
Le iniziative di Europol
Da dossier Europol emergono alcune considerazioni:
- non bisogna trascurare il fatto che le info incomplete possono portare alla classificazione errata
dei trafficati come clandestini in e viceversa
- frode d’identità: documenti di viaggio rubati/contraffatti sono principale metodo utilizzato per
entrare in Europa
- questi problemi si ripropongono ad ogni allargamento dell’area Schengen e a ogni
aggiornamento di sistemi informativi come SIS II e VIS.
- bacino delle potenziali vittime e migranti illegali: Ucraina, Bielorussia, Moldavia e Russia, mentre
chi beneficia maggiormente di questo bacino sono organizzazioni criminali rumene e lituane, e
anche gruppi criminali polacchi
- possibile prevedere che alcuni gruppi criminali (rumeni, polacchi, lituani) continueranno ad
approfittare della loro locazione all’interno dell’UE trafficando esseri umani provenienti dal
proprio stato membro ma anche esterni 6
- si può anche ipotizzare che allargamento delle frontiere porterà a maggiori misure di sicurezza e
di contrasto nei paesi coinvolti dal fenomeno criminoso
- altra ipotesi ottimista: lenta erosione di questo mercato criminale grazie a misure adottate e
strumenti di controllo, e anche alla maggior sensibilizzazione della società civile
6. TESTIMONIANZE ED ASPETTI SOCIALI
Il fieldwork in Italia
2007 in FVG si registrano quasi 98.000 unità di soggiornanti stranieri. incidenza sul totale della
popolazione del 8,2% (percentuali in costante crescita). Dati sulle provenienze degli immigrati:
Europa centro-orientale, Africa, Asia, America. Primo di tutti Albania, poi Serbia, Montenegro,
Romania, Ghana, Marocco e Cina. Per i migranti, una piena riuscita del percorso d0integrazione
non è garantita unicamente dall’ottenimento di un posto di lavoro: sanità, scuola, vita sociale e
culturale sono alcuni dei fattori che concorrono alla riuscita del processo.
Approccio alle vittime
Protezione delle vittime risulta come l’ovvia contropartita per le informazioni ricevute.
Problematico riconoscimento dello status di vittima.
Rapporto di dipendenza che si instaura tra la vittima e carnefice. Rapporti asimmetrici, giustificati
in prima battuta dalla necessità di recuperare le spese sostenute per consentire l’ingresso
irregolare nel paese. Regolati attraverso il ricorso alla contrattazione ma anche attraverso uso
della violenza, inganno, minaccia e ricatto.
migranti dotati di capitale proprio = rapporto migrante-trafficante consensuale, che tende a
esaurirsi al momento dell’arrivo o a permanere in forme ulteriormente contrattate.
migranti privi di capitale proprio = rapporto migrante-trafficante consensuale nella prima fase e poi
degenera in forme di coazione più o meno pesanti legate alla riscossione del debito accumulato.
Nel caso di migranti indotti alla partenza in forme coattive o sulla base dell’inganno, si assiste al
permanere di forme di dipendenza dal trafficante anche nel periodo successivo all’ingresso.
tra le due figure si registra spesso una solida complicità, che si sostanzia nell’assunzione di un
reciproco comportamento omertoso finalizzato a evitare di essere controllati o di poter contribuire s
fornire motivo di controlli da parte delle autorità.
7. SITUAZIONE IN BOSNIA ERZEGOVINA
negli anni 90 la Bosnia Erzegovina viene divisa politicamente, seri problemi legati alle migrazioni,
incluso traffico di esseri umani. All’inizio: paese di transito e destinazione per i trafficati provenienti
dall’ex Unione Sovietica; dal 2003 diviene il paese d’origine per tutti quei cittadini che vengono
ingannati con false promesse, reclutati e trasportati attraverso i confini internazionali verso l’europa
occidentale. Ragazze dell’Europa dell’est smistate nei bar bosniaci (es: Sherwood Castle,
Milakovic). Sforzi compiuti dall’IPTF (International Police Task Force) sono riusciti a limitare
l’azione dei gruppi mafiosi locali, i quali hanno iniziato ad occuparsi di altre attività illecite oppure a
trafficare all’interno dei confini bosniaci. 2003: ist