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LA PSICOLOGIA SCIENTIFICA NEL XIX SECOLO
All’inizio del XIX secolo si assiste, in particolar modo in Francia, al profilarsi di un
approccio naturalista alla psicologia, volto al tentativo di localizzare le funzioni psichiche in
particolare nel cervello.
Charles Bonnet, naturalista ginevrino, noto soprattutto per i suoi lavori di biologia, è
famoso per aver descritto a vent’anni la partenogenesi del pidocchio, ed è stato anche il
primo ad aver utilizzato in francese il termine psicologia.
Bonnet vuole studiare l’uomo come ha studiato gli insetti e le piante, per fare ciò procede
ad un’analisi genetica delle facoltà psicologiche, seguendo il tragitto delle fibre nervose
giunge ad ipotizzare che l’anima abbia sede nel cervello.
La sua una psicologia ipotetica che non mancherà però di ispirare alcuni dei suoi
successori, come Gall.
Gall, fondatore della frenologia, prosegue il lavoro di Bonnet.
Per i frenologi il funzionamento della mente può essere studiato a partire dalle sue basi
materiali, organiche, e quindi essenzialmente a partire dalla configurazione del cervello.
Gall inaugura un nuovo modo di sezionare il cervello, non più in sezioni orizzontali, ma dal
basso verso l’alto, facendo così emergere i legami tra il cervello e il midollo spinale.
Gall afferma come alcuni tratti di carattere o alcune facoltà mentali siano associabili ad
una certa conformazione del cervello e ad alcune irregolarità del cranio, avrebbe notato
che fra i suoi discepoli, coloro che erano dotati di buona memoria avevano gli occhi
sporgenti.
Il nucleo della sua attività consiste nel redigere una lista delle facoltà mentali e nel
localizzarle su delle teste frenologiche in gesso, secondo Gall esistono 27 facoltà
principali, di cui 10 sono comuni all’uomo e agli animali inferiori.
In Germania Hegel criticava a lungo e con forza la frenologia, mentre in Francia la dottrina
di Gall viene accolta favorevolmente dai medici della scuola di Parigi, una delle idee
principali di questa scuola era infatti quella di localizzare le malattie.
Questa volontà di localizzazione non poteva tralasciare le malattie mentali: così degli
alienisti come Bayle o Georget tenteranno di identificare le lesioni organiche,
essenzialmente del cervello, che sarebbero all’origine delle malattie mentali.
In Francia la frenologia trionfa con Broussais, uno dei personaggi più incisivi della scuola
di Parigi.
Broussais sottolinea l’utilità pratica della frenologia che permette di leggere, attraverso la
maschera ingannevole, delle dissimulazioni: la frenologia sarà utile agli insegnanti, ma
anche ai guardiani di prigione, o per stabilire un a morale del cittadino, atta a sostituire la
morale religiosa.
Il successo della frenologia, era effettivamente, anche dovuto alle sue potenziali
applicazioni.
La frenologia deve permettere l’identificazione delle attitudini, ciò che oggi definiremmo
orientamento scolastico.
L’ opera di Auguste Comte si inserisce nel solco tracciato dai lavori di Gall e Broussais,
Comte porta all’estremo la critica mossa alla psicologia e ne fa uno degli elementi basilari
della sua filosofia.
Sullo sfondo della sua critica c’è la convinzione che l’uomo non esista come individuo, ma
come essere sociale, e dunque che la sociologia, a cui Comte ha dato il nome, sia molto
più atta a conoscere l’uomo della psicologia.
Comte propone quindi di sostituire la psicologia con due discipline, una che studia
l’organo del pensiero, o dell’anima, quindi il cervello, che è la frenologia e l’altra, è la
sociologia che corona la filosofia positiva e studia lo spirito umano in ciò che ha prodotto di
più elevato, cioè le scienze.
Una delle poche possibilità che Comte lascia aperte alla psicologia concerne lo studio
delle malattie psichiatriche.
Le intuizioni di Gall saranno recuperate in parte da Paul Broca , fondatore della fisiologia
cerebrale, medico, biologo e antropologo, nell’ambito della psicologia riuscirà a localizzare
la sede della funzione del linguaggio, per la prima volta una funzione psichica veniva
localizzata nel cervello a partire da constatazioni cliniche.
Questa scoperta apre un periodo di grandi ricerche sulle localizzazioni cerebrali che
porterà a costruire delle mappe dei centri del cervello.
Nel XIX secolo si assiste in Germania alla nascita della psicologia nella sua forma
moderna, si può addirittura collocare questa nascita con precisione nel 1879, anno in cui
Wundt fonda il suo laboratorio di psicologia sperimentale, all’Università di Lipsia.
Herbart fu il primo autore tedesco a proporre la creazione di una psicologia scientifica, il
punto centrale della sua opera risiede nell’affermazione che una scienza psicologica è
possibile, in questo modo risponde alle critiche severe di Kant, per il quale la psicologia
non è matematizzabile, poiché i suoi fenomeni non hanno una dimensione spaziale: la
sola dimensione per i fenomeni psichici è quella del tempo, e questa non è neanche
suscettibile di sperimentazioni.
Per Herbart, al contrario, la psicologia può essere una vera e propria scienza, nella
misura in cui essa può avvalersi della matematica.
Secondo Herbart esiste una soglia che viene oltrepassata dalle rappresentazioni nel
momento in cui queste diventano coscienti e che deve essere possibile determinare
attraverso il calcolo, questa nozione sarà ripresa da molti studi successivi, in particolare da
Fechner.
L’opera di Fechner riveste nella storia della psicologia un importanza maggiore di quella di
Herbart, Fechner è l’autore della scoperta ritenuta la principale della psicologia
scientifica, quella della legge psicofisica.
Per Fechner fisico e psichico sono le due facce di una medesima realtà, differiscono
soltanto in ragione di un diverso punto di vista da cui li si concepisce o li si osserva.
Allo scopo di approfondire le relazioni tra l’anima e il corpo fonda la psicofisica.
L’ambito di studio sul quale pone maggiore attenzione è quello della sensazione, Fechner
si ispira a diversi lavori precedenti, soprattutto quelli del fisiologo Weber che aveva portato
avanti degli esperimenti sul problema delle più piccole differenze percettive nelle
sensazioni tattili e aveva stabilito che la sensibilità è diversa a seconda delle parti del
corpo: la lingua è molto sensibile, mentre la schiena lo è molto poco.
In questo modo aveva stabilito il concetto di soglia sensoriale.
Fechner si ispira a questi lavori per giungere al quella che chiama la legge di Weber, che
per noi è oggi la legge di Weber-Fechner.
Fechner distingue la soglia assoluta, che è la più piccola quantità di energia capace di
provocare una sensazione, dalla soglia differenziale, che è il minimo aumento di intensità
necessario per provocare una modificazione della sensazione.
Fechner giunge alla formula matematica:
S=K log R
Che è secondo lui la legge generale di misura delle sensazioni, anticipando le critiche di
Bergson, secondo il quale le sensazioni non sono misurabili, Fechner ritiene che non si
possa negare che la sfera mentale sia soggetta a considerazioni quantitative.
Esiste tuttavia un Fechner molto diverso che giunge ad una dottrina panpsichica, secondo
cui l’universo è omogeneo, se esiste una coscienza per l’uomo esiste anche per il regno
vegetale o per la terra.
Fechner costruisce un sistema del mondo in cui la terra è un organismo vivente, la nostra
madre, di cui i vegetali, gli animali e gli uomini sono gli organi, la terra non è esterna agli
organismi che vivono con lei.
Quanto agli angeli Fechner sostiene che li si può concepire in generale come bolle
vaporose, più o meno grosse e vaporose, pine di aria e di etere, alcune piene di ossigeno,
altre di idrogeno, le prime maschili, le altre femminili.
Hermann von Hemholtz è tra gli psicologi tedeschi più apprezzati, prosegue l’opera del
suo maestro Muller sull’energia specifica dei nervi, una scoperta fondamentale è quella
sulla percezione dei colori, con la teoria nota come la teoria di Young-Helmhotz : egli
dimostra che i tre colori fondamentali distinti da Young : rosso, verde, blu o violetto,
corrispondono a tre tipi di terminazioni nervose e permettono di rendere tutta la gamma
dei colori.
Inoltre Helmhotz mette in luce come noi facciamo sempre appello, in maniera inconscia,
alle nostre esperienze anteriori per interpretare ciò che percepiamo, ciò che chiama
inferenze inconsce.
Tra le sue numerose ricerche vi è il suo tentativo di misurare la velocità di trasmissione
dell’influsso nervoso, mentre il suo maestro Muller affermava che la velocità del pensiero
è uguale a 60 volte la velocità della luce, Helmhotz , stimolando un nervo di rana dimostra
che questa velocità è di circa 50 metri al secondo, c’è quindi un intervallo importante tra il
pensiero e il movimento, il corpo umano non ubbidisce istantaneamente alla mente.
L’opera di Wundt è per certi versi meno originale di quella di Fechner e meno ricca di
quella di Helmhotz, oggi viene tuttavia considerato come il vero fondatore della psicologia.
Wundt creando il primo laboratorio di psicologia ha saputo dare a questa disciplina un
segno tangibile di autenticità scientifica.
Wundt fu allievo di Muller ed Helmhotz, di cui divenne assistente, nel 1879 fonda a Lipsia
il suo laboratorio di psicologia.
Wundt è in primo luogo un filosofo, nonostante ciò, si preoccupa di determinare per la
psicologia una collocazione distinta all’interno delle scienze.
I legami che uniscono filosofia e psicologia sono in Wundt molto complessi: egli vuole
rendere la psicologia autonoma, ma non vuole che si rompano tutti i legami con la filosofia.
Il tentativo di definizione della psicologia è uno degli aspetti essenziali della sua opera, la
sua principale creazione è il laboratorio di Lipsia, inizialmente una sola stanza privata
arriverà ad occupare un intero edificio che verrà distrutto durante la seconda guerra
mondiale.
In questo laboratorio, per la prima volta, le ricerche non sono più condotte da un
ricercatore isolato, ma sono ricerche collettive.
Wundt utilizza i suoi studenti, sia come soggetti sperimentali, sia come sperimentatori,
oltre a questo laboratorio Wundt fornisce alla disciplina psicologica un manuale e una
rivista di riferimento.
Il metodo principale utilizzato da Wundt è quello dell’introspezione, da completare
attraverso due metodi ausiliari, la sperimentazione e la psicologia comparata.
La sperimentazione ha dato i suoi risultati soddisfacenti