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IL CONFRONTO EPISTEMIOLOGICO

Le ricerche di psicofisica e di psicometria divennero, in quegli anni, una delle principali

attività dei primi laboratori di psicologia sperimentale, al fine di sdoganare la psicologia

dalla filosofia.

La seconda generazione di psicologi italiani acquisisce consapevolezza che l’oggetto di

studio della psicologia non potevano essere solo fenomeni psichici inferiori, quindi ci si

rese conto che per studiare tutta la complessità della vita psichica i metodi psicofisici e

psicometrici erano insufficienti, si sviluppò così la psicofisiologia di cui si occupo in

particolare De Sanctis.

PSICOLOGIA SCIENTIFICA E PSICOLOGIA FILOSOFICA

Nei primi decenni del XX secolo si confrontarono due orientamenti diversi: da un lato

troviamo studiosi che volevano una separazione netta tra filosofia e psicologia, come:

Ferrari, De Sanctis e Kiesov, dall’altra coloro che ritenevano che la conoscenza della

mente umana, non poteva essere esaurita dai metodi psicofisici, ma che occorresse

un’analisi introspettiva, tra i quali troviamo: De Sarlo, Aliotta e Rignano.

Questo confronto tra una psicologia scientifica e una filosofica segnò il percorso che portò

all’imporsi della psicologia come scienza autonoma, questa disputa fu una caratteristica

distintiva della psicologia italiana.

FRANCESCO DE SARLO

Francesco De Sarlo si interessò ai fenomeni quali: il sogno, l’ipnosi e l’incosciente,

indagati con i metodi della psicofisiologia.

De Sarlo sostiene la piena validità di una psicologia empirica e sperimentale o psicologia

del contenuto, a patto però di integrarsi con una psicologia dell’atto o fisiologica, la quale,

a suo parere, necessita di un pensiero filosofico.

Per De Sarlo non è sufficiente uno studio strutturale dei fatti psichici, così come si

realizzava nei laboratori di Wundt, ma è necessario anche uno studio intenzionale

dell’anima, attraverso un metodo di introspezione empirica o fenomenologica.

La coscienza può essere analizzata non solo da un punto di vista statico e morfologico,

ma anche da un punto di vista dinamico e funzionale.

De Sarlo finisce per definire due tipi di psicologia:

- La SCIENZA DEI FATTI PSICHICI, tipica della scuola di Lipsia

- La SCIENZA DEGLI ATTI PSICHICI, tipica della scuola di Berlino

La prima più vicina alla scienza naturalistica, la seconda alla filosofia.

Per De Sarlo la psicologia è una “disciplina sui generis” che ha una posizione intermedia

tra le scienze della natura e la filosofia.

Il genere di indagine psicologica da lui prospettato è stato influente per la nascita della

psicologia in Italia, tuttavia, altri autori, come: De Sanctis e Musatti presero le distanze e

non cercarono un accordo tra psicologia e filosofia, ma si impegnarono nella ricerca di

dare alla psicologia basi scientifiche più solide.

ANTONIO ALIOTTA

Antonio Aliotta aveva lavorato a Firenze con De Sarlo, partendo dal problema posto da

Kant, circa la possibilità o meno di costruire una scienza psicologica, chiarisce in modo

originale il senso da attribuire alla misura in psicologia.

Aliotta giunge alla conclusione che i fenomeni psichici, essendo elementi costitutivi della

coscienza, non possono essere sottoposti ad una quantificazione diretta, così come

avviene per i fenomeni fisici, ciò che viene misurato non è l’evento psichico, ma qualcosa

di fisico a questo collegato.

Quindi per Aliotta seppure appare legittima una psicologia come scienza sperimentale,

questa non può però esaurire la conoscenza della mente.

CESARE COLUCCI

Cesare Colucci intrecciò e alternò ricerche psichiatriche e psicologiche, nella convinzione

che per comprenderne il funzionamento, si dovesse indagare la mente sia in condizioni di

normalità che di malattia.

Conduce ricerche specialistiche di psicofisiologia, utilizzando strumenti quali: il

dinamometro e l’ergografo di Mosso, per misurare il lavoro svolto dai muscoli, lo

sfigmografo etc…

L’obiettivo di Colucci è quello di ridurre la psicologia alla psicofisiologia.

Giulio Cesare Ferrari

Giulio Cesare Ferrari contribuì all’insediamento stabile della psicologia nella cultura e

nelle società italiane.

Nei primi anni si dedicò alle ricerche “classiche” di psicofisica e di psicofisiologia, ma

presto, influenzato da Binet e Janet, rivolse la sua attenzione alle funzioni psichiche

superiori, come: il pensiero, la memoria, l’emozione, utilizzando e adattando i test di Binet

ed impiegandoli anche sui malati di mente.

Lo studio dei processi mentali con l’uso dei test era una grande novità nel panorama

psicologico italiano.

Secondo Ferrari la psicologia doveva essere in grado di studiare fenomeni psichici

complessi, sia normali, sia patologici, non riconducibili a componenti elementari secondo

un modello meccanicistico-evoluzionistico, ma focalizzando l’attenzione al singolo

paziente, nella sua individualità, nella sua storia e nella sua relazione con il medico.

Impostò ricerche di psicologia giudiziaria con indagini sulla criminalità minorile e di

psicologia del lavoro.

Ferrari si è battuto per la riforma della scuola e dell’università e per la presenza in queste

dell’insegnamento della psicologia.

Dedicò inoltre impegno per la riforma delle istituzioni psichiatriche, promuovendo la

riorganizzazione dei manicomi, convinto che fosse necessario cercare una reintegrazione

del malato nella società.

SANTE DE SANCTIS

Sante De Sanctis dette contributi importanti alla psicologia, dopo la laurea in medicina,

iniziò a lavorare nella clinica psichiatrica diretta da Sciamanna.

Nel 1893 fece un viaggio di studi a Parigi, nei centri di ricerca della Salpetriere, che lo

spinse a studiare i sogni e il sonno in alcune forme di malattia mentale.

Successivamente riprese lo studio dei sogni allontanandosi dall’ambito prettamente

psichiatrico e cercò di elaborare una sua teoria psicologica che collegava fasi di sogno a

stadi di sonno più o meno profondi, avvicinandosi alla dimostrazione dell’esistenza del

sonno REM.

Nel 1898 istituì a Roma i cosiddetti asili scuola per bambini minorati psichici, allo scopo di

valorizzare le loro capacità ed integrarli nella società.

Spaziò più di altri italiani in molteplici campi di ricerca, ebbe un’ottima reputazione anche

in campo internazionale.

Nel dibattito sulla fondazione di una psicologia scientifica De Sanctis sostiene che sia

necessario distinguere la nuova scienza psicologica da qualsiasi tipo di filosofia e che

l’oggetto di indagine della psicologia dovevano essere i fatti psicofisici e che i suoi metodi

dovevano essere quelli messi a punto nei laboratori integrati tra loro (metodo integrato).

De Sanctis avviò indagini sperimentali su soggetti impegnati in diversi ambiti di attività, nel

campo della giustizia, del crimine, dell’istruzione, del lavoro e delineò settori di psicologia

applicata, come: la psicologia giudiziaria, dell’educazione, del lavoro, che cercavano un

riconoscimento come discipline scientifiche.

Si deve a De Sanctis la nascita di una nuova specializzazione medica, quella della

neuropsichiatria infantile.

FEDERICO KIESOW

Federico Kiesow studiò e lavorò a Lipsia e portò in Italia la psicologia di Wundt,

seguendo le sue orme realizzò con i suoi allievi numerosi esperimenti sulla sensazione

gustativa, tattile e termica e sulle illusioni ottiche.

Impiegò gli stessi metodi di Wundt, usando gli stessi strumenti e inventandone di nuovi,

come lo ESTESIOMETRO, per misurare la sensibilità cutanea.

Di particolare rilievo furono le sue indagini sulla sensazione gustativa, Kiesow scompose

la complessa sensazione di sapore nei suoi elementi semplici, che individuò nelle

sensazioni di amaro, dolce, salato e acido e tentò di localizzarne la percezione in una

parte specifica della lingua e del palato, fornendo un primo quadro delle ZONE

GEUSICHE.

Kiesow ritiene che la psicologia sperimentale dovesse distinguersi dalle scienze

biologiche.

LA PSICOLOGIA CLINICA E APPLICATA

A partire dall’Unità d’Italia si presenta la necessità di riorganizzare la sanità pubblica e il

sistema giudiziario ed educativo, alla quale parteciparono anche coloro che stavano

rinnovando la scienza psicologica.

LA PSICOLOGIA CLINICA

Le ricerche sperimentali compiute nei laboratori italiani, avevano spesso la caratteristica di

essere eseguite sia su soggetti normali che affetti da malattie mentali, questo pone le

fondamenta per l’affermarsi anche in Italia di quella che da Witmer era stata definita

psicologia clinica.

PSICOLOGIA DEL LAVORO, GIUDIZIARIA E SOCIALE

Sul versante della psicologia del lavoro si affermarono Patrizi, Treves, Pizzoli e Della

Valle, che svilupparono la psicotecnica, cioè l’analisi e la misura della attitudini degli

individui per l’orientamento scolastico e lavorativo.

Inoltre alla criminologia di Lombroso si affiancò la psicologia giudiziaria, Gemelli fu il

maggiore esponente di un’originale teoria sulla delinquenza di ispirazione cattolica,

contraria alla tesi di Lombroso.

La tradizione Lombrosiana portò anche allo sviluppo di un primo abbozzo di psicologia

sociale.

Schipio Sighele elaborò un primo abbozzo di psicologia della folla, ponendo la questione

alcuni anni prima di Gustav Le Bon, lo studio del comportamento della folla è il perno su

cui si formò la psicologia sociale italiana.

LA PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE E IL CONTRIBUTO DI MARIA MONTESSORI

Maria Montessori, con una scelta pioneristica per una donna si iscrisse alla facoltà di

medicina alla Sapienza.

Dopo la laurea iniziò una collaborazione con Montesano per il recupero dei ragazzi deboli

di mente, ma volle allargare i suoi orizzonti, ed interessarsi più in generale dell’educazione

die giovani.

Da Sergi fu spinta ad occuparsi di antropologia, nelle sue ricerche antropologiche la

Montessori si dedicò, sulla scia di Binet, alle misure craniometriche dei bambini, per

comprendere se potevano essere correlate al livello intellettivo.

Tra il 1905 e il 1907 studiò le metodologie sperimentali ed elaborò un originale metodo

educativo che doveva costituire la base di una nuova pedagogia scientifica, che doveva

contribuire ad affrontare e risolvere i problemi sociali, come quello dell’educazione a

misura di bambino e della prevenzione degli atti delinquenziali, inoltre la disciplina doveva

essere impiegata per la formazione degli insegnanti.

Nel 1907 riuscì a progettare e realizzare dei centri di educazione e ricreazione per bambini

tra i 3 e i 7 anni, nei

Dettagli
A.A. 2017-2018
18 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cristianabusatti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle scienze psicologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Foschi Renato.