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Contro la storia

L'attesa prolungata del crollo portò alcuni seguaci del pensiero marxista ad adottare un atteggiamento opposto a chi riteneva di dover preservare inalterata la dottrina rivoluzionaria: occorreva agire, favorire l'inveramento delle profezie, il loro concreto verificarsi.

Se non è possibile attuare il socialismo seguendo il naturale sviluppo delle vicende, sarà necessario obbligare la storia a conformarsi alla volontà dei rivoluzionari. È questo il revisionismo di sinistra, contrapposto al revisionismo di destra di Bernstein.

Tra i sostenitori di questa tendenza troviamo:

  1. Sorel: che proviene dalla tradizione anarchica di Proudhon, trasforma il socialismo in mito, cioè in un'idea-forza di carattere religioso, in modo che esso possa suscitare le energie e le emozioni necessarie per garantire il trionfo del movimento socialista.
  2. Proudhon: nemico della proprietà privata e sostenitore di una società ideale formata da...

Contadini, artigiani e operai liberamente associati in cooperative finanziate da una Banca centrale attraverso il "credito libero", ciascuno è dunque "autocrate di se stesso". Una visione abbastanza utopistica in quanto si attende l'abbondanza dei prodotti da un sistema produttivo di stampo individuale e fondato sull'autogestione, caratteri che lo renderebbero statico. Questo sistema ripristinerebbe, per effetto della concorrenza, le disuguaglianze e la divisione in classi.

3. Pelloutier ritiene si possa costituire una nuova società solo a patto che la classe lavoratrice si renda portatrice di una nuova cultura. Funzionale alla sua formazione saranno le Bourses du travail, che permetteranno ai lavoratori divisi su base territoriale (anziché corporativa) di organizzare attività di lotta sindacale e di formazione culturale.

Pelloutier non crede nella bontà naturale dell'uomo, ma nella sua perfettibilità attraverso l'educazione.

Lenin prova un'evidente paura della perdita della giusta occasione rivoluzionaria. Resosi conto dell'immaturità dei tempi dell'attuazione del piano di rovesciamento del sistema, Lenin concepì un disegno controcorrente che gli permettesse di attuarlo ugualmente: la creazione di un partito di "rivoluzionari di professione" (intellettuali) che potesse inculcare ai lavoratori la coscienza di classe e guidarli nella realizzazione della loro missione storica, preludio alla costruzione del socialismo vero e proprio.

Per Lenin, l'atteggiamento di Brenstein avrebbe rafforzato maggiormente il capitalismo e favorito l'imborghesimento del proletariato.

CAP 8: DALLA SOCIALDEMOCRAZIA AL COMUNISMO

La Seconda internazionale nasce a Parigi nel 1889, composta da partiti socialisti nazionali incaricati di coordinare il movimento socialista nel proprio Paese. Il partito guida tra questi era la socialdemocrazia tedesca.

Lo scoppio della prima guerra mondiale porta

questi partiti, animati da patriottismo, asospendere la propria lotta e sostenere per la prima volta lo Stato nel suo sforzo bellico. Il trionfale colpo di stato di Lenin in Russia nel 1917 riaccende lo spirito rivoluzionario: nel dopoguerra il socialismo europeo si spacca attorno alla scelta tra il sostenere o rifiutare la rivoluzione leninista. Quando fu istituita la dittatura Stalinista ci fu chi incoraggiò la socialdemocrazia europea adattuare un simile regime, fondato sul terrore e sulla dittatura di partito, anche in Europa, per distruggere il capitalismo.

CAP 9: PARABOLA DI UN MITO

L'entusiastica approvazione che lo stalinismo ha riscosso nei decenni, anche da parte di chi conosceva la realtà sanguinaria del regime, rimane un enigma insolubile. Lo storico francese Furet, nel tentativo di spiegare tutto ciò, ha parlato dell'esistenza di "un mistero del male nella dinamica delle idee politiche del XX sec". Si tenga a mente che per certi versi nel

Il socialismo rivoluzionario culmina secoli e secoli di moti millenaristi cristiani, si rinnova sotto nuove forme la promessa della costruzione del regno di Dio in terra. Affermava Trotzkji che mentre i sacerdoti di ogni confessione parlavano di paradiso ultraterreno, i comunisti avrebbero costruito un Paradiso reale. E per fare ciò, valeva la pena far ricorso anche alla dittatura e al terrore, mezzi tanto orribili quanto indispensabili per estirpare dalla natura umana la corruzione indotta dallo "spirito del profitto". Dunque Lenin, nel suo "Stato e rivoluzione" del 1917, non nasconde l'obiettivo di costituire in Russia una rigida dittatura di partito (che avrebbe avuto come sbocco successivo l'instaurazione dell'autogoverno delle masse). Occorre sottolineare una differenza (rilevata dal filosofo Marcuse) tra il Paradiso professato dalla religione e il Paradiso che mira a realizzare in terra la rivoluzione proletaria: nel secondo l'uomo subisce.

Una perdita notevole rispetto al Paradiso trascendente, cioè perde la speranza di poter vincere la morte. Molti socialisti ne sono consapevoli e ne soffrono segretamente.

CAP 10: IL LABURISMO INGLESE

DAL VECCHIO AL NUOVO SOCIALISMO

Nel 1918 il Partito Laburista inglese, estraneo al marxismo ma influenzato dalla rivoluzione d'ottobre, introdusse nel proprio programma una clausola (detta "punto 4") in cui si impegnava a provvedere tra i lavoratori una più equa distribuzione dei frutti del loro lavoro. Da questo momento in poi il partito laburista è caratterizzato internamente da un dualismo tra riformismo e socialdemocrazia, che sarà risolto con l'arrivo di Tony Blair come leader del partito.

Blair diede al laburismo inglese un'identità nuova in due modi:

  • cambiamento della struttura del partito: il partito era nato come rappresentanza parlamentare dei sindacati e riconosceva alle Trade Unions il diritto di iscrizione collettiva,
  • cioè ogni Unione pesava in base al numero dei suoi affiliati, non al numero effettivo di iscritti al partito. Di conseguenza, in pratica, il partito era sotto il controllo dei rappresentanti delle unioni più numerose. Togliendo alle Unions il diritto d'iscrizione collettiva, Blair ha reso il partito laburista uguale a tutti gli altri partiti dal punto di vista strutturale: si aderisce solo individualmente, sulla base dell'accettazione del programma.

    Soppressione della clausola ("punto 4") in occasione del Congresso del 1995, per favorire il ritorno del partito ai suoi valori originali e liberarlo "dal peso di un'ideologia datata".

    Sul piano sociale, il più grande obiettivo che si pone il nuovo partito laburista di Blair è certamente il reddito minimo da garantire a tutti i cittadini inglesi. La tendenza generale di fondo seguita dal partito è quella di mantenere vivi i valori della democrazia inglese ponendosi come.

    Alternativa al partito conservatore

    CAP 11: MITBESTIMMUNG, AUTOGESTIONE E CROLLO DEL COMUNISMO

    1. Cosa accadde in Germania

    Le ripetute sconfitte elettorali del partito socialdemocratico tedesco, dovute al suo legame originario con il marxismo da cui trasse origine, portò il partito socialdem a rompere con il suo passato in occasione del congresso di Bad Godesberg nel 1959.

    In quest'occasione venne riconosciuta apertamente l'importanza della libera concorrenza e non si parlò affatto di socializzazione e/o nazionalizzazione. Il Programma di Bad Godesberg presentava tuttavia numerose formulazioni ambigue, come quella che statuisce l'impegno del partito nel "garantire e sostenere la proprietà privata dei mezzi di produzione a patto che non sia d'ostacolo all'edificazione di una società giusta".

    In ogni caso, questa svolta consentì alla socialdemocrazia tedesca di entrare nel governo di coalizione con la democrazia cristiana nel 1966.

    Quest integrazione della socialdemocrazia nello Stato decreta la trasformazione del partito da partito antisistema a partito del sistema. Questa rottura col passato favorisce inoltre la nascita di una nuova sinistra giovanile, la Neue Linke. Le "due sinistre" tedesche così delineate si confrontano soprattutto in merito a un'importante riforma che fu approvata nel 1976 con un largo consenso politico: la Mitbestimmung. In cosa consiste: Si tratta della congestione delle imprese, ovvero Cogestione si riferisce alla partecipazione attiva dei lavoratori nei processi decisionali delle aziende. Il termine riguarda anche una partecipazione ai risultati economici e alla redistribuzione degli utili. Introdotta inizialmente nei settori del carbone, acciaio e minieri, stabiliva che nelle aziende con più di mille dipendenti (in seguito si salì a 2000 dipendenti) spettano ai rappresentanti dei lavoratori lo stesso numero di seggi degli azionisti nel Consiglio diSorveglianza. Le vicende così elencate testimoniano il passaggio della socialdemocrazia tedesca al riformismo.
    1. Cosa accadde in Svezia
    Il partito socialista svedese vanta una lunga permanenza al governo e ottime conquiste in termini di Welfare State, pur avendo lasciato il 90% dell'industria in mani private. In Svezia ci fu un grande boom economico negli anni '50, ma ciò nonostante gli svedesi iniziarono a domandarsi come mai "la crescita rapida non avesse prodotto al contempo la felicità". Un quesito di difficile risoluzione, di carattere esistenziale piuttosto che politico o economico.
    1. Non è possibile attribuire importanza solo agli interessi materiali della classe operaia per costruire felicità
    2. Lo Stato non può colmare da sé il vuoto lasciato dalla scomparsa della religione, che l'uomo tenta invano di riempire con il benessere materiale, il sesso e la droga.
    Sempre nel tentativo di realizzare un sistema di autentica felicità,

    Da sempre vagheggiato dal socialismo in generale, il partito socialista svedese mise a punto l'incerto piano Meidner, che prevedeva l'acquisto da parte dei sindacati della maggioranza delle azioni di tutte le imprese. Si trattava di un ipotetico tentativo di passare dal tradizionale obiettivo del collettivismo a quello dell'autogestione, intesa come trasferimento dei mezzi di produzione ai sindacati; un'ipotetica terza via tra capitalismo e comunismo che sintetizzasse gli aspetti positivi di entrambi i sistemi, evitandone i mali.

    Quando gli fu domandato se tale piano mirasse ad annientare il capitalismo, il leader del partito Palme rispose di non saperlo, né di escluderlo. Probabilmente questa "minaccia" velata al capitalismo fu tra le cause della sconfitta del partito alle elezioni del 1976. Il piano Meidner fu accantonato.

    3. Cosa accadde in Francia

    Il comunismo in Francia era ben radicato. Il leader del partito socialista francese François Mitterrand

    Si servì della pro

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A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lawliet202 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine poltiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Giannetti Roberto.