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Si ritrovano i 3 temi di Polibio:

1. Tipologia classica delle 6 forme di governo

Principato diventa tirannico

Ottimati diventano governo dei pochi

Popolare diventa governo licenzioso

Ogni costituzione buona degenera nella sua corrispondente cattiva. Il difetto delle costituzioni

semplici è l’instabilità, infatti il passaggio è molto rapido.

2. Teoria dei cicli

La successione delle costituzioni è stabilita storicamente.

La tesi di Machiavelli non è la ripetizione di quella di Polibio.

Machiavelli è realista e sa che la teoria dei cicli non ha riscontro nella realtà. Non crede nella

ripetizione infinita della sequenza.

Dubita che uno stato giunto al punto più basso abbia la forza di tornare al punto di partenza.

È più probabile che uno stato caduto diventi preda di uno stato vicino più forte. Il dominio si

trasferisce da uno stato all’altro.

Concezione naturalistica della storia: storico deve ricavare dallo studio della storia le leggi che

regolano gli eventi.

Lo storico così può prevedere eventi futuri.

Presupposto per formulare leggi storiche  riconoscere che i caratteri della natura umana sono

costanti.

Comprendere le leggi storiche serve a prevedere e a prevenire il male. L’umo è capace di

escogitare rimedi al cattivo esito delle costituzioni: il governo misto.

3. Teoria del governo misto

Costituzione della repubblica romana si è formata lungo i secoli.

La perfezione di un governo misto consiste nel durare nei secoli.

Una volta risolto il contrasto ricchi/poveri, la costituzione dura e la libertà interna allo stato è

garantita.

Machiavelli afferma che il conflitto è la condizione per la salute degli stati  anticipazione della

concezione moderna di società civile.

I tumulti sono la condizione perché vengano emanate buone leggi.

È una visione moderna della storia.

Il conflitto è il prezzo da pagare per mantenere la libertà.

Attraverso questa visione, la concezione del governo misto acquista profondità storica. Il governo

misto non è un meccanismo istituzionale, ma è il riflesso di questa società. È la soluzione politica

di un problema che nasce nella società civile.

7. BODIN

“De la republique”  nel periodo in cui si formano i grandi stati territoriali.

Bodin: teorico della sovranità.

Sovranità = potere supremo.

Quando i regna si separano dall’impero universale, il re diventa sovrano.

Attributi della sovranità:

- Assolutezza: sovrano deve essere sciolto dall’obbligo di ubbidire alle leggi.

- Perpetuità

Potere assoluto non vuol dire potere illimitato.

Il sovrano è sottoposto a leggi naturali e divine.

• Divine: Il potere sovrano terreno non è l’ultimo dei poteri. Al d sopra c’è il potere di Dio.

• Naturali: le leggi fondamentali dello stato limitano i poteri del sovrano. Sono le leggi

costituzionali.

• Leggi che regolano rapporti privati fra sudditi: soprattutto i rapporti di proprietà. La

società di Bodin è divisa fra sfera pubblica e sfera privata. La società dei rapporti economici

si sottrae al potere dello stato.

Questa distinzione accompagna la formazione dello stato moderno.

Distinzione titolarità e esercizio della sovranità.

Confuta due tesi classiche:

- Distinzione costituzioni buone/cattive

Le forme classiche del governo sono 3: monarchia, aristocrazia, democrazia.

Se si dovessero distinguere le costituzioni in base a pregi e difetti, il loro numero sarebbe infinito.

Per dare definizioni bisogna cogliere le differenze essenziali, non i fattori accidentali.

Bodin reintroduce il concetto di buon governo e cattivo governo quando parla delle forme di

governo.

- Teoria del governo misto

Il potere sovrano consiste nel fare le leggi.

Se il popolo non ha potere di fare le leggi  lo stato non è misto

Se il popolo può fare le leggi  lo stato è democratico

Altro attributo della sovranità: indivisibilità.

Se il potere è diviso, lo stato perde unità e stabilità. È continuamente preda di conflitti.

Quelli che duravano tanto ed erano considerati stati misti, per Bodin non lo sono affatto perché una

parte ha sempre prevalso sulle altre.

Critica delle costituzioni di Sparta e di Roma (considerata da lui stato democratico) e della

repubblica di Venezia (considerata da lui stato aristocratico).

Per lui lo stato a costituzione semplice è il vero stato.

Il contrasto fra Bodin e i sostenitori del governo misto è meno profondo se si considera la

differenza fra forme di stato e forme di governo.

Esercizio della sovranità può essere affidato. Quindi uno stato può essere.

- Monarchico- aristocratico

- Monarchico- democratico

Eppure non è uno stato misto perché la sovranità non è divisa.

Dall’introduzione della distinzione stato/governo  è venuta fuori una tipologia di costituzioni molto

più ricca. Le costituzioni così sono 9, combinando insieme forme di stato e forme di governo:

1. Monarchia monarchica

2. Monarchia aristocratica

3. Monarchia democratica

4. Aristocrazia monarchica

5. Aristocrazia aristocratica

6. Aristocrazia democratica

7. Democrazia monarchica

8. Democrazia aristocratica

9. Democrazia democratica

Distinzione stato/governo è ripresa da Rousseau nel “Contratto sociale”.

Sovranità però risiede unicamente nel popolo. Una sola forma di stato, ma 3 forme di governo.

Esercizio del potere affidato a uno, pochi, molti.

Bodin preferisce la monarchia ma la logica del discorso è la stessa.

Anche per Rousseau uno dei caratteri della sovranità è l’indivisibilità.

Rousseau non rifiuta il governo misto, ma lo interpreta come divisione del governo, non dello

Stato.

Distinzione stato/governo ha un’altra conseguenza.

Permette a Bodin di comprendere le forme degenerate.

Le forme degenerano non per il vizio della sovranità, ma per il vizio del suo esercizio.

Ognuno dei tre regimi (stati) può assumere 3 forme diverse:

- Stato legittimo

- Stato dispotico

- Stato tirannico

Monarchia regia (legittima) ≠ monarchia tirannica  re rispetta le leggi di natura, il tiranno non le

rispetta.

Monarchia dispotica  despota governa i popoli come il padrone i servi.

Diversamente da Aristotele, Bodin non sostiene che esistono popoli naturalmente servili.

Giustifica il potere dispotico dicendo che il despota è tale grazie a una guerra giusta. La schiavitù

è giustificata se viene considerata un castigo. La schiavitù è volontaria. Non deriva ex natura ma

ex delicto.

I popoli europei non tollerano monarchia dispotiche, ma le impongono agli altri.

Dispotismo coloniale: i popoli non europei sono inferiori e non ammettono altro potere che un

dispotismo.

Dispotismo non solo è regime dei popoli non europei, ma è anche regime sui popoli non europei

da parte degli europei.

Monarchia dispotica considerata superiore alla monarchia tirannica. Dispotismo è duro ma

giustificato.

Il dispotismo è stabile, la tirannia è effimera.

La tirannia è imposta a popoli di animo libero che si ribellano.

Oltre allo schiavo per generationem, c’è anche lo schiavo per institutionem (non nasce ma

diventa).

8. HOBBES

Sostiene le tesi di Bodin con rigore superiore.

Non accetta 2 tesi classiche:

- Distinzione forme di governo buone/cattive

- Teoria del governo misto

Confutazioni derivano da due attributi della sovranità: assolutezza e indivisibilità.

Il potere sovrano è assoluto.

Bodin riconosce dei limiti al potere (leggi divine, leggi naturali, diritto dei privati). Hobbes no.

- Leggi divine: non sono vincolanti, non possono essere fatte valere con la forza. Valgono

solo in coscienza.

- Leggi naturali: sono regole di prudenza per il sovrano. Gli suggeriscono come comportarsi.

- Diritto dei privati: Hobbes nega distinzione pubblico/privato. Una volta che viene costituito

lo stato i rapporti privati si risolvono in rapporti pubblici. Individui escono dallo stato di

natura proprio per evitare uno stato di perenne conflitto

Per Bodin la proprietà è un diritto che si forma indipendentemente dallo stato.

Per Hobbes la proprietà è un diritto che si forma solo grazie allo stato. Nello stato di natura

gli individui avevano diritto su tutto.

Distinzione forme buone e cattive nasce dalla distinzione fra sovrani che rispettano le leggi e

sovrani che non le rispettano.

Non ha senso parlare di abuso di potere dove il potere è illimitato. Sovrano non deve rispettare

alcuna legge.

Giudizi di valore sono soggettivi. Non esistono criteri per definire bene e male.

I giudizi negativi derivano solo dalla nostra non-approvazione. Il tiranno non ha la nostra

approvazione.

Non ha senso parlare di una figura caratterizzata da “eccesso di potere”.

Tirannia ex defectu tituli: principe che conquista uno stato con la forza deve mantenere il potere

per diventare un principe legittimo.

Se non riesce a conservare il potere, non è sovrano.

La differenza non è fra principe buono/cattivo, ma fra principe/non-principe.

Monarchia dispotica nel sistema hobbesiano:

Hobbes non parla di guerra giusta, ma solo di conquista.

Le guerre sono sempre giuste da entrambe le parti. Ciò che determina la giustizia della guerra è la

vittoria, non esistendo giudici superiori.

La vittoria è all’origine dello stato dispotico, ma non ne è la legittimazione.

Principio di legittimazione:

- Dispotismo giustificato ex natura (Aristotele)

- Dispotismo giustificato ex delicto (Bodin)

- Dispotismo giustificato ex contractu  Hobbes. Individui stabiliscono di sottoporsi a un

potere comune per uscire dallo stato di natura.

Patto di sottomissione: il vincitore potrebbe uccidere il vinto, ma non lo fa se il vinto giura di

rinunciare alla propria libertà.

Il bene supremo a cui si piega la volontà degli individui (e del vinto) che vogliono uscire dallo stato

di natura è la vita.

Indivisibilità  da cui la critica la governo misto.

Potere diviso non è più potere sovrano. Se il potere continua ad essere sovrano, la divisione è solo

apparente.

Situazione storica: divisione fra re e parlamento in Inghilterra che ha dato luogo alla dissoluzione

dello stato.

Apologia del governo misto si fonda su due argomenti:

- Ex parte populi: maggiore libertà

- Ex parte principis: maggiore stabilità.

Hobbes non crede che lo stato misto fornisca maggiore libertà e nemmeno stabilità.

Si genera la guerra civile ch

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A.A. 2015-2016
27 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher noemicalgaro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Del Corno Nicola Arturo.