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Libertà pratica dell'uomo comune
Il quale vuole godere della libertà pratica, desiderata dalla maggior parte degli umani. Non gli interessa il mero foro interiore, ma la libertà pratica dell'uomo comune. Cosa è fatta questa libertà dell'uomo comune, quali sono i suoi elementi?
La cittadinanza è uno status riconosciuto ad ogni individuo che fa parte della comunità politica che attribuisce a sé stesso i diritti di libertà. Quali sono gli elementi della cittadinanza?
- Diritti civili
Hanno avuto la loro affermazione all'inizio del '700, nelle realtà ad alta industrializzazione. I diritti civili sono le libertà di stipulare contratti, di manifestare il proprio pensiero, il proprio credo, sono la manifestazione pratica della concezione liberale della libertà. Lo stato prevede che disponga all'individuo un'area nella quale l'individuo possa
liberalmente muovere, l'unico limite è il rispetto dell'altrui libertà.
2. Diritti politici
Consistono nel diritto di voto e nel diritto di essere votati, elettorato attivo e passivo.
Questi diritti richiamano la concezione democratica e la sua concezione di libertà, nell'800 trovano la loro affermazione
3. Diritti sociali
Vedono la propria affermazione nel corso del ventesimo secolo. Questi diritti sono quell'insieme di posizioni soggettive che garantiscono all'individuo una vita decorosa e dignitosa, un livello di vita materiale e di benessere coerente ai canoni vigenti nella società.
CIVILITÀ
DIRITTI
Nel '700, durante la rivoluzione industriale, un diritto civile che emerse come estremamente innovativo è il diritto al lavoro: il diritto di scegliersi l'occupazione che più aggrada all'individuo, a condizione di avere i requisiti di addestramento tecnico necessario. Una volta, ciò che un individuo era
destinato a compiere in ambito lavorativo era la provenienza della famiglia, era già scritto. La creazione di una nuova massa di lavoratori implica la liberazione dell'individuo. Sebbennon vivessero in condizioni gradevoli, preferivano vare gli operai piuttosto che le attività rurali. I diritti civili crescono con l'aggiunta di nuovi diritti, rispetto a quelli conosciuti. Tutti gli individui che appartengono a una comunità politica, sono titolari di diritti civili, è unostatus universale.80POLITICIÀDIRITTI
In un ordinamento è possibile che non è scritto un diritto politico, poiché è stato già riconosciuto e non è necessario. I diritti politici sono nati già maturi, qual è il loro limite?
La loro diffusione, in quei secoli vigeva un principio elitario, secondo il quale potevano essere titolari di quei diritti politici soltanto cittadini dotati di un certo reddito. Dunque, prima i diritti
politici non facevano parte della cittadinanza, poiché erano riconosciuti soltanto a un sott'insieme, ad una minoranza. Questa questione è liberale. Nella storia ci sono i monopoli aperti e chiusi:
- Monopoli chiusi, si può entrare solo per nascita o eredità (esempio nobiltà)
- Monopoli aperti, dove si può sia entrare che uscire
1912, governo Giolitti, suffragio universale maschile in Italia
1918, Inghilterra, suffragio universale maschile
In seguito ai vari suffragi, i diritti politici vengono assunti semplicemente per il fatto di essere cittadino
DIRITTI SOCIALI
Legge sui poveri, prevedeva una serie di garanzie sociali, in redditi e garanzie, a far si che le classi meno agiate potessero avere un minimo di decoro. Queste garanzie erano un'alternativa alla cittadinanza, se un individuo fosse riuscito ad avere successo grazie ai diritti civili riconosciuti gli sarebbero stati attribuiti anche i diritti politici. Se invece, cadeva
In disgrazia, lo Stato aiutava con le garanzie sociali, ma nel momento in cui accadeva veniva tutelato ma perdeva lo status di cittadino, quindi i diritti civili e politici. Si diventava un cittadino di serie B. Esisteva una legislazione di questo tipo, a difesa del sistema capitalistico del '700 e '800.
IMMANUEL KANT
Nella concezione Kantiana, il progresso dell'umanità deriva dalla competizione, dalla concorrenza tra gli individui. Ogni individuo prova a prevalere sugli altri, il confronto con gli altri individui provoca ad ognuno di dar il meglio di sé. Il problema è che noi non ponessimo dei limiti, rischieremmo che ogni individuo tenti di sopraffare l'altro (Homo Homini Lupus) e la distruzione del genere umano.
I diritti individuali nella concezione kantiana:
- Libertà di ogni membro della società in quanto uomo.
Il diritto ad ogni singolo di essere padrone del proprio destino, di poter incolpare solo sé stesso per i propri insuccessi,
di tassazione, che prevede che le persone con redditi più alti paghino una percentuale di tasse più elevata rispetto a quelle con redditi più bassi. Questo contribuisce a ridurre le disuguaglianze economiche. Accesso all'istruzione, garantendo a tutti i cittadini l'opportunità di accedere a un'istruzione di qualità, indipendentemente dalla loro origine sociale o economica. Ciò permette di rompere il ciclo di povertà e di offrire a tutti le stesse opportunità di successo. Protezione sociale, attraverso la creazione di un sistema di sicurezza sociale che garantisca la tutela dei cittadini in situazioni di disoccupazione, malattia o vecchiaia. Questo assicura una rete di protezione per tutti i membri della società, indipendentemente dalla loro posizione economica. Queste garanzie sociali sono fondamentali per garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e per promuovere una società più giusta e equa.delle imposte, stabilito all'art.53 Cost, si basano le imposte in maniera significativa sul reddito Produzione di massa, la Prima guerra mondiale, poveri e ricchi muoiono uno accanto all'altro in nome del patriottismo Evoluzione culturale, coscienza sociale, incremento di interesse da parte dei parlamenti a favore di legislazioni che vadano più incontro alle classi meno abbienti. In termini economici, la soluzione individuata da Marshall è il "minimo garantito". Un minimo che consente a tutti di avere un punto di partenza dignitoso che metta chiunque in condizione di combattere e di superare quel limite. Luigi Einaudi, in un'opera del '44, afferma che due compiti fondamentali dello stato sia la lotta ai monopoli e la "giustizia sociale", ossia la possibilità di esercitare ugualmente i diritti di libertà. Se non ci sono le condizioni, perché tutti possano esercitare i diritti sociali, i dirittidando importanza al contesto storico e geografico. Le proposizioni fondamentali del giusnaturalismo sono: 1. L'individuo quando nasce è dotato di diritti naturali. 2. Per meglio tutelare questi diritti, gli individui stipulano un contratto, sulla base di questo contratto nasce lo Stato. 3. Se tu governante disattendi questo potere, noi governati avremmo il diritto di dire di no. Storicamente, il debito è strettissimo con il giusnaturalismo; dal punto di vista teoretico, ci sono i diritti naturali? Il conflitto non è solo di natura giuridica e politica, ma è più radicale, perché questo conflitto coinvolge due opposti atteggiamenti mentali, che derivano dalla posizione che noi assumiamo nei confronti dei valori assoluti: - Assolutismo: valore vale sempre e dappertutto, un valore che non conosce limitazioni storiche e geografiche, definito il giusto, il buono. - Relativismo: nega i valori assoluti, ammette i valori relativi, nello stesso tempo dando importanza al contesto storico e geografico.cambiano da nazione a nazione e da individuo a individuo. Si attacca ai fatti, è inaccessibile alla mente degli uomini, non è distinzione tra eletti e non, il relativista riconosce il limite della mente degli uomini. È vano, da parte del relativista di comprendere l'assoluto dalla realtà. Non si può ricavare un valore dal fatto, poiché non si può ricavare un giudizio di valore (giudizio prescrittivo), da un giudizio di fatto (giudizio descrittivo). Non si può ricavare una prescrizione, da una descrizione; valori e fatti sono due linee parallele, non si incontrano mai. Questo conflitto è lo stesso che intercorre tra la visione religiosa e la visione laica del mondo. (Padre Bartolomeo) L'assolutista non esiste al singolare: Assolutista metafisico è Platone, i valori li proietta nell'aldilà, nel regno della metafisica, ciò che sta al di sopra dei nudi imperia. Quei valori non possono.esseredecifrati da tutti, ma solo dall'eletto, colui che è in grado di trascendersi ed elevarsi.
Assolutista giusnaturalistico•“Lo stato di natura è uno stato di guerra; dunque, deve essere cercata la pace” (Hobbes).
In questo manca qualcosa, poiché la guerra è un male, per questo deve essere cercata la pace.
Che cosa è il giusnaturalismo? È la costruzione teorica di fondare i valori, è un è etica dimostrativa. Il nemico è il relativismo, che nega ciò che i giusnaturalisti vogliono fondare.
principio di maggioranza, se si crede nell'esistenza dei valori assoluti e dell'eletto,àIlche senso ha rimettersi al voto della maggioranza? Se si sa già, che cosa è bene e checosa è giusto che senso ha affidarsi alla maggioranza?
Chi è che potrebbe dire di no all'eletto (Platone)? Il pazzo, colui che non è padrone di séstesso, oppure il criminale.
pazzi e criminali, lo stato si difende con manicomi e prigioni, questa la risposta di Platone.
La dittatura è unica, scende dall'alto e non ammette confutazioni, ma dice di affliggere per il bene del popolo.
Chi si oppone al relativista è un interlocutore che forse potrebbe avere ragione, la democrazia liberale non attenta al dissenziente, poiché potrebbe essere un riportatore di verità relative.
Ognuno ha il diritto di esprimersi.
La democrazia che si adegua meglio al relativista è quella che assorbe le libertà liberali, la democrazia liberale.
Le preferenze degli elettori cambiano nel tempo, perché favoriscono l'avvicendamento. Se la minoranza diventa la maggioranza, significa che i vincitori prevalgono, ma anche i vinti contano; politica di compromesso.
Nulla più del compromesso, si addice di più alla visione relativistica del mondo. La propensione del relativista,