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Introduzione

La teorie delle forme di governo si presenta in due modi:

  • Descrittivo: consiste nella classificazione dei vari tipi di costituzione politica, come quelle di Platone e Aristotele.
  • Prescrittivo: consiste nel distinguere le forme di governo da buona a cattiva, da migliore a peggiore, da ottima a pessima. Quindi si fa un giudizio di valore.

Allo stesso tempo si possono distinguere due usi diversi:

  • Uso sistemico: consiste nel dare un ordine ai dati raccolti.
  • Uso assiologico: consiste nel dare un ordine di preferenza ai tipi o alle classi ordinate sistematicamente, in modo da orientare la scelta.

C'è da domandarsi perché lo scrittore politico a volte si comporta da scienziato sociale, altre volte da scienziato naturale:

  • Lo scienziato sociale ritiene di poter intervenire direttamente sul mutamento della società.
  • Lo scienziato naturale ritiene di non poter intervenire sul mutamento della natura.

Quindi: la teoria sulla natura è una teoria e basta; la teoria sulla politica è una teoria e un progetto.

realtà storica e sociale è un'ideologia, cioè una serie di valutazioni che dovrebbero indurre a preferire uno stato di cose rispetto a un altro. Riguardo all'uso assiologico, è possibile fare un ulteriore distinzione delle forme di governo: - Alcune forme sono buone: secondo la prospettiva storica di Vico nella "Scienza Nuova". - Tutte le forme sono cattive: Platone, secondo il quale tutte le forme di governo sono cattive perché sono la degenerazione dell'unica forma di governo ideale. - Alcune forme sono buone, altre sono cattive: "Politica" di Aristotele. L'assiologia non si limita a distinguere le forme buone da quelle cattive, ma stabilisce una gerarchia tra le forme buone, in cui distingue quelle migliori da quelle meno buone, e tra le forme cattive, in cui distingue quella peggiore da quelle meno cattive. L'assiologia può comprendere anche giudizi assoluti, in cui si arriva ad indicare quale forma di governo è la migliore in assoluto.

Sia la forma o ma e la forma pessima. Si possono distinguere tre modi per costruire un omo stato:

  1. A traverso l'idealizzazione di una forma storica (Atene e Sparta).
  2. Combinando in una sintesi i vari elementi positivi di tutte le forme buone. In modo da eliminare vizi e conservare le virtù (stato misto di Polibio).
  3. A traverso una costruzione immaginaria di stati ideali che mai sono esistiti e mai esisteranno (pensiero utopico).

L'uso assiologico e l'uso sistemico sono accompagnati dall'uso storico: le forme di governo non sono soltanto diversi modi di organizzazione della vita politica, ma anche stadi successivi del processo storico (concezione ciclica di Hegel).

Anche nell'uso storico distinguamo le forme buone da quelle cattive, ma in modo diverso da quello precedente: la monarchia, che è la forma buona, decade nella tirannia, che è la forma cattiva, nasce come reazione l'aristocrazia, che è la forma buona, la quale decadde nell'oligarchia.

che sostiene il governo dei pochi (oligarchia), e Dario, che propone il governo di uno solo (monarchia). Questa discussione evidenzia già da allora l'importanza e la complessità nel definire la forma di governo più adatta. 2. La democrazia come forma di governo. La democrazia è una forma di governo in cui il potere è esercitato dal popolo o dai suoi rappresentanti elettivi. È basata sui principi di uguaglianza, libertà e partecipazione politica. Nella democrazia, il popolo ha il diritto di partecipare alle decisioni politiche attraverso il voto e di esprimere liberamente le proprie opinioni. 3. I vantaggi della democrazia. La democrazia offre diversi vantaggi. Innanzitutto, garantisce la partecipazione politica di tutti i cittadini, permettendo loro di influenzare le decisioni che riguardano la loro vita. Inoltre, la democrazia favorisce la tutela dei diritti umani e delle libertà individuali, garantendo l'uguaglianza di fronte alla legge. Infine, la democrazia promuove lo sviluppo economico e sociale, grazie alla possibilità di scelta e al controllo del potere da parte dei cittadini. 4. Le sfide della democrazia. Nonostante i suoi vantaggi, la democrazia affronta anche diverse sfide. Una delle principali è rappresentata dalla corruzione, che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Inoltre, la democrazia può essere influenzata da interessi particolari o da manipolazioni mediatiche, compromettendo la volontà popolare. Infine, la democrazia richiede un costante impegno da parte dei cittadini, che devono essere informati e partecipare attivamente alla vita politica. In conclusione, la democrazia è una forma di governo complessa ma fondamentale per garantire la partecipazione politica e la tutela dei diritti umani. Nonostante le sfide che affronta, la democrazia rimane uno dei principi fondamentali delle società moderne. e In base alla classificazione prescritta di Erodoto, ad un giudizio positivo a favore di una delle tre costituzioni corrisponde un giudizio negativo contro le altre due; a differenza della classificazione descrittiva di Aristotele, secondo il quale ad ogni costituzione buona corrisponde la stessa costituzione etica.La classificazione prescritta di Erodoto si identifica proprio nella sua Storia: - Otone critica un governo arbitrario e irresponsabile (monarchia), sostenendo, invece, un governo basato sull'eguaglianza davanti alla legge e sul controllo del popolo (democrazia). - Megabizio sostiene un governo dei pochi, fatto di uomini migliori da cui derivano le decisioni migliori. Egli critica le altre due costituzioni, valutando, però, la democrazia peggiore della monarchia. - Dario critica sia l'oligarchia, affermando che manca una guida unica a capo di una classe dirigente e, quindi, provocando discordia;sia la democrazia, affermando che essa determini l'accordo tra i malvagi. Egli, invece, sostiene la monarchia, che non solo è la migliore, ma è anche necessaria e inevitabile, e l'unica capace di assicurare stabilità al potere. La classificazione delle sei costituzioni (tre buone e tre cattive) deriva da due parametri che rispondono a due domande: "Chi governa?" e "Come governa?". 2. Platone. Tra le opere di Platone dove vengono delineate le forme di costituzione, troviamo: la Repubblica, il Politico e le Leggi. Nell'opera "la Repubblica", Platone esalta la repubblica ideale come unica forma di governo ottimale. Essa viene caratterizzata per essere costituita in modo armonioso e ordinato da tre classi di uomini: i governanti, i guerrieri e gli addetti ai lavori produttivi, ognuno svolge il ruolo che si addatta alle proprie attitudini. Mentre nel dialogo di Erodoto si analizzano le diverse forme di governo buone e cattive esistenti nella realtà, invece,in Platone si considerano cavete e le forme di governo realmente esistenti. Ad esse si contrappone la forma di governo ideale che è buona proprio perché non è storica. Per Platone, dunque, nella storia si sono avvicendate solo forme cave di governo mentre la forma buona di governo è tale perché costituisce un modello. Per Platone, quindi, la storia è vista come regresso definito, cioè più si va avanti nel corso degli anni, più si regredisce dal male al peggio. Platone pone le costituzioni corrotte in un ordine gerarchico: mocrazia, oligarchia, democrazia e tirannia. Invece i termini di monarchia e aristocrazia sono usati da Platone per definire proprio la costituzione ideale. - L'oligarchia rappresenta la forma corrotta dell'aristocrazia. - La democrazia rappresenta la forma corrotta della politeia. - La tirannia rappresenta la forma corrotta della monarchia. - La mocrazia viene introdotta da Platone per indicare una forma di transizione.

Tra la costituzione ideale e le costituzioni cave. Essa viene rappresentata dal governo di Sparta, che venne preso come modello da Platone per descrivere la repubblica ideale.

Per individuare le quattro costituzioni corrotte, Platone individua i caratteri morali delle classi dirigenti. Egli si basa sul parametro "Chi governa?", quindi fa riferimento agli uomini che governano, prendendo in considerazione la loro passione dominante:

  • Per il democratico l'ambizione.
  • Per l'oligarchico la brama di ricchezza.
  • Per il democratico il desiderio di libertà.
  • Per il tiranno la violenza.

Il passaggio da una costituzione ad un'altra coincide con il passaggio da una generazione all'altra (da padre in figlio). Questo passaggio avviene a causa della corruzione del principio su cui il governo si ispira:

  • Per il democratico, l'ambizione si corrompe quando si trasforma in un'ambizione smodata di potere.

t tt ti tti ti ttiti tt ff ti ti ti tt tti tti tt tt tti ti tt tt ti ti tttt tti fi ti ff fi ti tti ti tt fi ti ti tt ff ti tti tititi ti tti tti t fiti ti fi ti f

Per l'oligarchico, la brama di ricchezza si corrompe quando diventa avidità.

Per il democratico, il desiderio di libertà si corrompe quando diventa licenza, credere che tu o sia lecito.

Per il tiranno, il suo potere si corrompe quando diventa puro arbitrio e violenza né a se stessa.

La corruzione dello Stato si manifesta con la discordia, che dissolve l'unità dello Stato fino a giungere all'anarchia. La discordia si manifesta all'interno della classe dirigente e fra classe dirigente e classe diretta.

Nel passaggio dall'aristocrazia alla democrazia e dalla democrazia alla oligarchia la discordia distrugge è interna alla classe dirigente. Invece negli ulteriori passaggi è tra governanti e governati.

In base alla teoria platonica, lo Stato è visto come un organismo

Immagine e somiglianza dell'organismo umano; questo vuol dire che le forme di governo si distinguono in base ad una diversa anima che le sorregge:

  • Per la costituzione ideale l'anima razionale.
  • Per la democrazia l'anima passionale.
  • Per le altre tre l'anima appetitiva.

Quindi la forma di governo democratica si conferma come la forma di passaggio dalla costituzione ideale alle altre. Le ultime tre forme di governo che sono tutte caratterizzate dall'anima appetitiva si distinguono in base ai bisogni soddisfatti: l'oligarchia soddisfa un bisogno necessario, quello democratico un bisogno superiore e il tirannico un bisogno illecito.

Nell'opera "Il Politico", Platone tenta di individuare l'omo governante, il re-filosofo. In questa opera Platone descrive le sei diverse forme di governo, tre buone e tre cattive, e le confronta affermando che se è vero che la democrazia è la peggiore delle forme buone è però la migliore delle forme cattive.

Quindi l'ordine è questo: 1. Per le forme buone: monarchia, aristocrazia, democrazia. 2. Per le forme cattive: democrazia, oligarchia, tirannia. Il criterio in base al quale Platone distingue le forme buone da quelle cattive si basa su due criteri: violenza e consenso, legalità e illegalità. 3. Aristotele. Le forme di governo vengono trattate da Aristotele nella "Politica". Per indicare le forme di governo, Aristotele utilizza il termine "politeia" (costituzione): la politeia è l'ordinamento delle magistrature. Dal momento, però, che esistono diverse costituzioni, lo studioso della politica deve descrivere e classificare quelle esistenti. Per descrivere le forme di governo, lo studioso utilizza due criteri che rispondono alle domande "Chi governa" e "Come governa": - In base al primo criterio (chi governa) si distingue la monarchia (una persona), dall'aristocrazia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fran_93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Sannio o del prof Pecora Gaetano.