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Il processo di ricontestualizzazione geografica non è una semplice ricollocazione
spaziale ideale dell'opera d'arte nel suo ambiente originario, al contrario mira a
ricostruire storicamente i nessi di questo antico rapporto. Si intende in primo luogo
studiare storicamente il significato di questo collegamento ed in secondo luogo fare
luce sulla situazione originaria dell’opera e quindi sulla sua funzione. L'applicazione
della geografia storico-artistica, conduce a chiarire l’esatta configurazione culturale di
un centro di produzione, come botteghe e cantieri, di materiali, di artisti e di opere
quindi, di trasmissione di modelli e di influenze stilistiche, tecniche ed iconografiche.
1.2 La geografia artistica
Il concetto di geografia storica elaborato da Frederic Ratzel nell'Ottocento, egli è un
antropologo che àncora i fenomeni umani al territorio, studia i fatti storici, artistici e
culturali in stretta connessione dipendenza dei fattori ambientali, indicandone i
condizionamenti. Il primo a proporre l'introduzione nella storia artistica la definizione di
geografia-artistica fu Ugo Henninger nel 1916 a Vienna. (Il problema della geografia
storica in Germania negli anni 30 assume connotazioni nazionaliste). Il rapporto
geografia-stile-nazione è anche l'argomento del 13° Congresso internazionale di storia
dell'arte che nel 1933 si tenne a Stoccolma. Lo studio sulla collocazione originaria
riguarda anche il rapporto del manufatto con una struttura preordinata (architettura,
ambiente urbano) che ci porta a riflettere su quella che viene definita occasione
formale dell’oggetto artistico in rapporto alla sua destinazione d'uso o funzione.
1.3 Ricontestualizzazione storico culturale
Il processo di ricontestualizzazione dell'opera d'arte non si limita al recupero della sua
collocazione fisica spazio-ambientale originaria, deve procedere a recuperare i legami
esistenti tra l'opera d'arte e il suo contesto culturale. La cultura, è
contemporaneamente complesso di comportamenti umani e complesso organizzato di
sistemi di espressione. Al fine di recuperare a pieno il mondo delle complesse relazioni
culturali tra opera e contesto, è necessario studiare il sistema nel quale è inserita
l'opera e gli elementi fondamentali sono: l’artista, il committente ed il pubblico.
Capitolo 2
L’artista
L’artista è il punto fondamentale di partenza dell’opera. Ora, considerando l’artista
non solo il responsabile dell’opera, ma inserito in una rete di relazioni storico-culturali,
vanno tenuti presenti, nel meccanismo di formazione e produzione dell’opera d’arte,
due aspetti di fondo:
1) L’artista è una persona, che nel corso dei secoli ha assunto connotati differenti
all’interno del quadro culturale e del sistema nel quale l’opera si colloca.
2) È necessario ricordare, che nel momento di elaborazione dell’opera intervengono 2
tipi di fattori: le componenti della sua cultura personale generale, e la sua specifica
preparazione tecnico-artistica.
2.1 la figura sociale dell’artista
L’artista, ha ricoperto un ruolo sociale differente nelle diverse epoche storiche. Nel
Medioevo l'artista è considerato un artigiano come nell'antichità classica viene
valutato per le sue capacità tecniche manuali, ed opera all'interno di una struttura
organizzata ovvero la bottega. Essa era costituita da un piccolo gruppo di artisti che
l'apprendistato
lavoravano in collaborazione tra di loro, vigeva e successivamente
lavoranti
gli apprendisti diventavano cioè che laboratori dei maestri infine essi stessi
maestri . Le botteghe potevano anche essere itineranti e quando assumeva grandi
proporzioni diventava una vera e propria impresa. Non era un'entità Autonoma, i suoi
corporazione
membri infatti dovevano iscriversi ad una . Fin dal 1000 le iscrizioni con
i nomi sono pochi, ma aumentano a partire dall'età romanica. Un rapporto societario
degli artisti esecutori è il caso delle firme multiple che attestano degli accordi tra
artisti e fidecommissari. La realizzazione di queste firme non sempre si deve all'artista,
in alcuni casi, questi ricorreva ai professionisti della scrittura esterni alla bottega.
L'artista che firma è solitamente un artista colto che vive ed opera in un ambiente
colto. Gli elementi di cui bisogna tener conto per la posizione sociale dell’artista dal
Rinascimento all'età barocca, sono: persistenza di forme e di modi tipici della
tradizione medievale, come botteghe e corporazioni, il graduale impoverimento delle
Botteghe come centri di elaborazione figurativa, infine l'importanza del mercato e del
artigiano
collezionismo. A partire dal 400 l'artista cessa di essere per di venire a
intellettuale
parità del letterario un , preparato nelle dottrine umanistiche come
anche nelle scienze. L'artista assume inoltre nelle corti italiane il ruolo di familiare del
principe e talora viene incaricato dimissioni di carattere politico e diplomatico presso
altri principi. L'artista si svincola dall'organizzazione della bottega e dalle corporazioni,
dall’accademia
sostituite . (Gli artisti più abbienti riescono a costruirsi case sfarzose).
Nel 500 l'architetto assume una particolare fisionomia, cessa infatti di essere Faber
per diventare progettista, costruttore, intellettuale-scienziato, preparato nelle varie
discipline. Tra la fine del Rinascimento e l’inizio l'età barocca cresce di importanza il
mercato artistico ed anche la figura del mercante, che era intermediario tra la Corte e
l'artista, assume un nuovo rilievo. L'artista diviene talora mercante di oggetti artistici.
Con il mercato cresce il fenomeno delle esposizioni delle opere d’arte. Nel 600 si
afferma la figura dell'artista gentiluomo e con la fama raggiunta si accompagna la
ricchezza ostentata nelle collezioni d'arte e nell'abitazione talora principesca. Due
sono i fenomeni prevalenti che investono la funzione sociale dell'artista tra il 1700 e il
1800: da un lato infatti egli diventa funzionario statale, dall'altro che afferma come
personalità autonoma, indipendente dalle tradizionali strutture sociali precedenti,
inoltre riveste talora una funzione burocratica. Lo Stato si sostituisce alla corte nel
ruolo di promotore e di committente delle opere d'arte. Dal romanticismo, l’artista è
ritenuto un personaggio fuori dal comune, dotato di poteri eccezionali. Nell'Ottocento
si assiste a gruppi di associazioni di liberi artisti che danno luogo a correnti portatrici di
poetiche unitarie. Nel 900 con le avanguardie artistiche si caratterizzano per le
proposte antitradizionali e rivoluzionarie sotto il profilo artistico. Profondamente
mutato è il sistema di produzione artistica ed il ruolo dell'artista/produttore dell'opera
d'arte. La personalità dell'artista diventa più importante dell'opera stessa e si
accentuano gli aspetti autobiografici mentre diminuisce il legame con la committenza
e il condizionamento di quest'ultima sull'artista. Predominano invece la speculazione
ed il condizionamento del mercante e del critico militante, i quali assumono un peso
determinante per quanto concerne la produzione artistica. Diverso è infine il ruolo del
pubblico collegato alle nuove forme espositive, museali, collezionistiche e mercantili.
2.2 La cultura dell’artista
L'artista come individuo ha due tipi di cultura: uno specifico riguardante l'arte e un
La cultura artistica
secondo di tipo generale. si riferisce ai modi con cui l'artista ha
saputo appropriarsi della tradizione figurativa (tecnica, iconografica e stilistica).
L'appropriazione della cultura figurativa avveniva in diversi modi, ad esempio
nella bottega artistica l'artista accosta esperienze figurative precedenti per mezzo di
repertori formali e compositivi come calchi, oggetti di artisti, libri, riviste e cataloghi;
oppure nella scuola o nell'Accademia apprendere le tecniche generali e specifiche;
ancora nei viaggi poteva conoscere le opere di altri artisti, di altre correnti e di altre
La cultura generale
civiltà visitava musei, esposizioni, collezioni e monumenti.
dell'artista si riferisce alle sue conoscenze letterarie, filosofiche, religiose, estetiche e
politiche. Il grado di cultura generale varia da artista ad artista e riflette il contesto
storico nel quale egli lavora. Tale contesto riguarda la situazione economica, politica,
la produzione letteraria, l’atteggiamento religioso. La valutazione di queste
componenti è indicativa per comprendere la scelta dei materiali, delle tecniche e dei
La cultura individuale figurativa generale
significati simbolici. dell'artista,
confluisce nei processi di immaginazione e di intenzionalità che stanno a monte
dell’atto della produzione artistica.
2.3 Immaginazione e intenzionalità
L’immaginazione è luogo della mente dove l'oggetto viene ideato.
L'intenzionalità è il momento in cui questa struttura progettuale ideale diventa
concreta, reale sia da parte dell'autore che l'ha immaginata sia da parte di chi la
percepisce.
2.4 La costruzione dell’opera d’arte: memorizzazione e
immagini mentali
Nel tardo Rinascimento, i pittori come i poeti educano la memoria attraverso
l'esercizio della mnemotecnica. Si tratta di un modo di costruire le immagini, nella
mente, attraverso l'uso della facoltà immaginativa fondamentale per la conoscenza,
per poi esprimerle concretamente nelle opere figurative o letterarie.
Capitolo 3
Committente e committenza
Il committente è un altro elemento fondamentale del sistema artistico, egli infatti è il
promotore dell'opera e talora gliela impone suggerendo il programma, l'iconografia, i
materiali e le soluzioni stilistiche. È l'anello di congiunzione tra l'artista, l'opera ed il
contesto storico-culturale, ma non sempre il committente coincide anche con il
finanziatore dell'opera, infatti soprattutto nel Medioevo le figure erano ben distinte.
Per esempio il mosaico di Santa Maria Maggiore a Roma del 1288 fu commissionato da
Papà Niccolò IV ma finanziato dal cardinale Jacopo colonna. Varie le tipologie di
committenza. La suddivisione più semplice è la committenza individuale o collettiva.
Quella più articolata, suddivide la committenza in quattro grandi categorie ovvero
quella ecclesiastica, del potere civile, committenza collettiva e committenza
privata. Il ruolo della committenza nei vari secoli, nei confronti delle opere d'arte e
dell'artista non è sempre unico univoco, ad esempio nel Medioevo e nel Rinascimento
il control