Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 41
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 1 Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 41.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell’arte moderna, prof. Fabio Marcelli Pag. 41
1 su 41
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Tiziano Vecellio, maestro della scuola veneziana

Repubblica di Venezia, importante esponente della scuola veneziana. Artista innovatore epoliedrico, maestro con Giorgione del tonalismo, Tiziano Vecellio fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti.

Il rinnovamento della pittura di cui fu autore si basò, in alternativa al michelangiolesco "primato del disegno", sull'uso personalissimo del colore. L'accordo fra le diverse zone cromatiche (tonalità di colori caldi e freddi) e l'uso sapiente della luce conferiscono unità alle scene rappresentate. Tiziano usò la forza espressiva del colore materico e poi, entrando nella piena maturità, abbandonò la spazialità bilanciata, il carattere solare e fastoso del colore del Rinascimento, assumendo il dinamismo proprio del manierismo e giocando.

con libertà nelle variazioni cromatiche in cui il colore era reso "più duttile, più sensibile agli effetti della luce". Opera: Datazione: Assunta. Collocazione: Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari 1516 Tecnica: Committenza: olio su tavola Fu il priore dei francescani, padre Germano, era destinata all'altare maggiore e fu quindi la prima importante commissione ufficiale. Descrizione: La pala, alta quasi sette metri, ha uno straordinario legame con l'architettura gotica della basilica, preannunciandosi fin da lontano al termine della prospettiva delle navate con archi ogivali e del coro ligneo intagliato quattrocentesco. In tale senso, lo squillante rosso della veste della Vergine e di alcune vesti degli apostoli sembra riflettersi nei mattoni delle pareti, accendendoli. Il soggetto dell'assunzione della Vergine, cioè della salita in cielo di Maria al cospetto degli Apostoli, accolta in paradiso, venne risolto in maniera

innovativa: scomparso il tradizionale sarcofago di Maria, e quindi i riferimenti alla morte, tutto si concentra sul moto ascensionale di Maria, sulla sfolgorante apparizione divina e sullo sconcerto creato da tale visione. I momenti dell'assunzione e dell'incoronazione sono accostati con originalità. I tre registri sovrapposti (gli Apostoli in basso, Maria trasportata su una nube spinta da angeli al centro e Dio Padre tra angeli in alto) sono collegati da un continuo rimando di sguardi, gesti e linee di forza, evitando però qualsiasi schematismo geometrico. In basso infatti il monumentale apostolo vestito di rosso, di spalle in primo piano, fulcro visivo della porzione terrena del dipinto, protende in alto le braccia verso il corpo di Maria, secondo una doppia diagonale rafforzata dai due angioletti i cui corpi si dispongono in parallelo. Egli si trova nella stessa posizione che avrebbe assunto per scagliare Maria in cielo, amplificando il senso di moto ascensionale.

Due vesti rosse appaiono come legate lungo un'unica fascia, rotta poi dal manto blu scuro di Maria che, gonfiato dal vento, taglia perpendicolarmente la prima diagonale e si sviluppa nella posizione delle braccia sollevate di Maria, in scorcio verso destra, che conducono direttamente, assieme al suo sguardo rivolto verso l'alto, verso l'apparizione dell'Eterno, il cui piano, ancora una volta è sfasato. Si crea così una sorta di movimento ascensionale a serpentina, di straordinario dinamismo. La composizione può essere letta anche come una piramide, schema prediletto dai pittori del Rinascimento da Leonardo in poi, con alla base i due apostoli vestiti di rosso e al vertice la testa di Maria. Inoltre, la centina dell'opera è proseguita idealmente dalla curva semicircolare formata dalle nubi che sorreggono la Vergine: si forma così una sorta di circolo ideale che separa il mondo terreno degli Apostoli da quello divino della Vergine e Dio.

In generale, la concezione grandiosa della pala rimandava a un'assimilazione delle contemporanee esperienze figurative in Toscana e a Roma (con Raffaello e Michelangelo in testa), arricchite però da un uso inedito del colore che accende la scena di drammaticità e le conferisce una straordinaria unità visiva.

Michelangelo (Rinascimento)

Michelangelo Buonarroti è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. Protagonista del Rinascimento italiano, già in vita fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell'arte occidentale, tutti considerati traguardi eccezionali dell'ingegno creativo. Lo studio delle sue opere segnò le generazioni artistiche successive dando un forte impulso alla corrente del manierismo.

Opera: Datazione:

Pietà Vaticana.

Collocazione:

Città del Vaticano, Basilica di San Pietro Tecnica: Committenza:1498-1499 Marmo Fu pagata dal cardinale Descrizione:Jean de Bilhères, ambasciatore di Carlo VIII Il modello strutturale della Pietà è quello dei Vesperbild tedeschi. Si tratta di gruppi scultorei medievali, rappresentanti la Pietà, ovvero la Madonna con il Cristo morto, realizzati soprattutto in legno e poco diffusi in Italia. Il Cristo era rappresentato ancora bambino in grembo alla Madonna. Quindi il modello è principalmente tedesco con riferimenti al mondo classico. I riferimenti classici presenti nella Pietà di Michelangelo sono due: la raffigurazione del corpo di Cristo, che è stata forse ripresa da un antico sarcofago egiziano, su cui era rappresentato il corpo di Meleagro; il volto della Vergine, che ricorda invece quei volti di donne romane dell'età imperiale che Michelangelo aveva potuto studiare alla corte di Lorenzo dei Medici. La Vergine è unagiovanedonna molto bella e dai lineamenti delicati. Poggia su una roccia, il monte Calvario. Tiene in braccio il corpo di Gesù senza vita; Gesù ha la testa reclinata, il braccio abbandonato, elementi che saranno ripresi da Caravaggio e da Jacques Louis David. La Madonna della Pietà non appare disperata, ma molto discreta e pacata. La sua mano sinistra è aperta e rivolta verso lo spettatore, a significare che tutto si è compiuto e nulla più è in suo potere. Si nota la perfezione formale del volto e l’età della donna raffigurata, vicina a quella del Cristo morente, a rappresentare la purezza, la santità e l’incorruttibilità. Sul busto della Vergine c’è una fascia che riporta la firma di Michelangelo: si tratta dell’unica opera da lui firmata. La firma fu necessaria perché giravano voci che smentivano la paternità della Pietà di Michelangelo. Una fascia di traverso chericorda quella di Diana dearomana della caccia, altro riferimento classico. La Pietà ha una composizione piramidale, accentuata dall'ampio panneggio della veste di Maria: una linea verticale, rappresentata dalla Vergine e una curva, incarnata dal corpo di Cristo si intersecano. L'opera appare un tutt'uno: la Madonna contiene il corpo di Cristo, è insieme curvata verso l'interno e rivolta verso l'esterno con il braccio. Opera: Tondo Doni. Collocazione: Firenze, Gallerie degli Uffizi Datazione: 1504-1507 Tecnica: tempera su tavola Committenza: Per Agnolo Doni, ricco mercante di Firenze, collezionista d'arte e mecenate. Descrizione: Al centro, in primo piano, stanno Maria, il Bambino e san Giuseppe. In secondo piano, oltre un muretto che funge da separazione, a destra sta san Giovannino; dietro di lui un gruppo di figure nude. Lo sfondo è appena accennato, perché non il paesaggio ma le figure mostrano il vero significato dell'opera.
Sacra Famiglia
Nel dipinto, figure nude in secondo piano rappresentano infatti il mondo pagano che precede la venuta di Cristo; la Sacra Famiglia, invece, il mondo cristiano; il muretto è il confine tra presente e passato, di cui san Giovannino fa ancora parte, ma è l'unico a guardare verso Maria, Giuseppe e il Bambino, perché è colui che è stato chiamato a fare da mediatore e a preparare la strada alla predicazione di Gesù. Maria ha il busto ruotato dalla parte opposta rispetto alle gambe, a materializzare un movimento ascendente che culmina nelle braccia sollevate per sostenere saldamente il Bambino. Quest'ultimo è colto nel momento in cui Giuseppe lo porge a Maria, a visualizzare un altro movimento circolare contrapposto a quello della Madonna. Nel gruppo della Sacra Famiglia, infatti, è stata evidenziata la presenza della cosiddetta "figura serpentinata", cioè di quella posa per cui uno o più personaggi avvitati su se stessi.

Sono visibili contemporaneamente dall'unico punto di vista dell'osservatore, dando concretezza visiva allasinuosità e alla linea spiraliforme, con una spinta che è insieme fisica e concettuale ed evoca il movimento continuo verso l'alto. I colori sono prevalentemente chiari, freddi, talvolta accostati per contrasto: ciò determina la presenza di riflessi improvvisi che ricordano la lucentezza del marmo. I corpi sono realizzati con perfezione anatomica e con forte senso del volume; la linea definisce il contorno delle figure, consentendo loro maggior stacco dal fondo: del resto la pittura di Michelangelo si avvicina alla scultura, e di questa ha la forza plastica. Nei nudi dipinti sullo sfondo, si riconosce: la posa dell'Apollo del Belvedere (che Michelangelo ebbe modo di vedere) nel giovane in piedi, a destra, che si appoggia al muretto; un richiamo al gruppo scultoreo del Laocoonte nell'uomo seduto subito a destra di Giuseppe.

Opera:

Collocazione: Firenze, Galleria dell'Accademia

Datazione: 1501-1504

Tecnica: marmo

Committenza: Fu commissionato dalla Repubblica fiorentina per essere posto sui contrafforti del Duomo di Santa Maria del Fiore.

Descrizione: L'opera, che ritrae l'eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia, originariamente fu collocata in Piazza della Signoria, come simbolo della Repubblica fiorentina vigile e vittoriosa contro i nemici.

David è il giovane eroe della Bibbia che sconfisse il gigante Golia con l'impiego di una semplice fionda e di un sasso. Il David di Michelangelo è un ragazzo forte, imponente e fiero. La testa si volge a sinistra di scatto e lo sguardo si ferma verso il nemico: egli è colto nel momento in cui fissa l'avversario e si prepara a sferrare il colpo mortale. David è nudo. Il suo corpo è bello come quello di una statua antica ed esprime la sua forza fisica e morale. Tutto il peso del corpo

sulla gamba destra nella quale si contraggono al massimo i muscoli evid
Dettagli
A.A. 2020-2021
41 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Eleonora-Bolzani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Marcelli Fabio.