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QUANDO ARTE E ARCHITETTURA SI INCONTRANO

Interventi di: Gianpiero Camponovo Architetto e gli artisti Paolo Bellini scultore, Cesare Lucchini

pittore, Alessandro Bonfanti per le Edizioni Skira.

Consiglio da leggere: L’uomo artigiano

Contesto in cui si svolge il confronto:

Dagli affreschi di Pompei si nota subito come pittura e architettura dialogano da sempre.

Giotto pittore che viene incaricato di fare architettura. Se Lui disegna un campanile.

La sua architettura è di carattere urbano ma anche progettazione per la casa.

Architettura pubblica e luoghi privati.

Negli affreschi romani gli scultori si specializzano nella grande architettura prorompente come la

chiesa del Gesù a Roma.

La terza internazionale è moderna con l’impiego di nuove tecnologie come la tourre eiffel.

Anche Matisse provò a fare architettura facendo tetti, finestre, vetrate in un piccolo edificio.

Anni ‘80 Cilida Spagna la scultura diventa architettura, luogo di accesso per gli abitanti.

Mario Merz: l’igloo la casa con il significato di proteggere dalle intemperie. Hanno funzione

monumentale e altamente architettoniche.

Camponovo: eccentrico, il processo del fare perchè non tuttii progetti sono stati realizzati.

Costruzioni basse percepite come pesanti e facenti parte del paesaggio.

Richiami alla moda di sviluppare l’abitazione intorno ad ambienti che hanno funzioni diverse (che

cacchio vuol dire?).

Gio Ponti lo ha ispirato. G. Architetto ed editore, fusione tra architettura e arte in un unico spazio.

Crea un legame fisico tra città e paesaggio circostante in Camponovo.

Parla Camponovo:

A Milano nacque la sua passione negli anni ‘60. Quando superava Parigi e Londra per presenza di

gallerie e artisti. Sentiva il contatto con gli artisti soprattutto perchè i suoi colleghi architetti non ne

volevano sapere.

Con Francis Smoth pittore e uno scultore, fece una mostra chiamata sinergie, perché si voleva portare

l’unione tra pittura, scultura e architettura alla ribalta.

La locandina è l’unione delle loro professione.

Suscitò grande interesse tra gli artisti ma nessuno tra gliki architetti (anni ‘90).

Ha sempre cercato di privilegiare la funzionalità piuttosto che il formalismo. Privilegiare l’uomo.

Piscina: inserì una frase di un artista

americano che vende le frasi.

“una goccia di meno tutto in ordine.

Una goccia di più un casino

della madonna” Arte e architettura

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Del Guercio

Edifici amministrativi pubblici:

Ricerca di pulizia estrema (pensato 40 anni fa, il che non era così scontato.)

Inserimento di personaggi all’entrata che lega l’esterno con l’interno.

Intervento a Lugano: accostare un edificio antico a uno estremamente moderno.

Ingresso banca: lui lavora con prospettiva, riflessi e rimandi. In questo caso forza la prospettiva.

Un’entrata lunga 40 metri. Ogni piano ha un artista.

Edifici amministrativi Personaggi all’entrata Lugano Banca

Il cavallo diventa elemento costruttivo.

Sperimenta anche nuovi materiali che cambiano di colore giorno o notte.

Hall di 40 metri.

Fatta con l’intervento di un artista che lavora con il gesso colorato e lo spalma con le mani.

Dopo aver fatto un lavoro per un po’ non può più fare nulla.

In uno stesso edificio mischia architettura moderna e antica

Arte e architettura

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Del Guercio

Cesare Lucchini. Pittore.

Si ispira a ciò che succede nel mondo. Il tolo è “quel che rimane” e si riferisce a Lampedusa.

In basso c’è una barca. Nel secondo in alto c’è un’esplosione miacciosa.

Ognuno di noi parte da qualcosa che lo ferisce, emoziona o entusiasma.

Racconta i problemi della società. Persone lasciate da sole rappresentati da soli e senza identità

“dove vanno”. Racconta una perdita di identità sia di chi fa che di chi subisce.

Il cormorano ricoperto dal petrolio fuoriuscito in messico gli ricordava l’urlo.

I bambini soldato ecc..

Paolo Bellini. Scultore

Il suo tema è il guerriero. Utilizza materiali di recupero, ferri scartati dall’industria.

Elementi che dialogano tra loro e creno una certa armonia.

Christian Boltanski

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Del Guercio

Fotocopia: Christian Boltanski (cerca qualche video sul web)

Nasce nel 44. Sotto la guerra. Cultura contemporanea. Ha una doppia origine, madre cristiana e

padre ebreo.

Il padre sarebbe dovuto finire nei campi ma viene salvato perché vive da due anni nella segreta della

casa. Sua madre passò per vedova per salvarlo.

Lavorò su abiti, spettacolo, foto, teatro, performance.

Con una processualità molto impegnativa.

Tutto il suo lavoro è facile oggi leggerlo alla luce di tutte le tragedie portate dal terrorismo negli

ultimi anni. Come in Francia. Lui anticipò i tempi e le soluzioni spesso drammatiche, ma non solo che

caratterizzano oggi la società.

Il suo lavoro inizia negli anni 60.

Vi è un tentativo, in cui il tema del volto dell’anagrafe, diventa il tema principale. Cosa c’è dietro?

Cosa dietro questa maschera?

Un imput nel guardarsi negli occhi per guardarsi dentro. Caratterizza il suo lavoro.

Anche l’abito: iconografia della seconda guerra mondiale, lo spogliamento nei campi significava

togliere, perdere l’identità.

Lui rimette mano all’identità persa.

Come trovare una sparpetta di un bambino a terra ti da emozioni forti.

Questi sono tutti dati che fanno la dimensione sociale di questo artista.

Tema della luce / tema dell’archivio / tema dell’alto (?)

(il prof ha escluso il tema della fotografia perché centrale nel suo lavoro)

Doveva individuare un’area della ricerca e lavorare su quell’area e dentro quell’area (non svolazzare),

ma portare all’esaurimento quell’area, senza passare dall’una all’altra in maniera generica.

Consumarla totalmente. Se prende come oggetto l’immagine di un bambino non può il giorno dopo

fare altro, ma deve essere portato fino in fondo per concluderlo e nel caso poi rimuoverlo.

Ma rimuiverlo senza conoscerlo è sbagliato.

Queste grandi aree sono determinate dalla sua storia personale e doppia natura cristiana / ebraica.

Lui si ritiene un sopravvissuto.

Fino a pochi hanni fa era docente di pittura e anche all’insegnamento metteva in evidenza la

condizione costante di artista di essere un sopravvissuto e averne la volontà.

Cosa vuol dire sopravvivere: non dimenticare, non dimenticare gli altri e non farsi dimenticare.

“Preservare gli istanti della nostra vita”. Un’attenzione a non consumare, a non buttare.

Riuscire a raccogliere l’essenza dell’ascolto degli altri.

Tutto il suo lavoro è determinato dal preservare.

Preservare non vuol dire conservare. Può avere un valore quasi fanatico. Vuol dire proteggere in

relazione a un atto d’amore. Preservare è più che conservare. Perché vuol dire proteggere, assistere,

accompagnare non solo “accumulare, museolocizzare (?)

Non significa conservare in maniera acritca ma quello che conserviamo ha la capacità di farci fare

domande, interrogarci. Ascoltiamo l’opera più che guardarla. Non esiste però una risposta.

Quando le opere non pongono domande ma solo dettami sono manifesti di diversa natura. Forse

politica, o ideologica.

Il ruolo dell’artista è quello di interrogare.

Allora preservare vuol dire interrogare. Ricordare non in maniera che si concluda, ma fornire la

contemporaneità all’interrogato.

Non con un testo ma con delle immagini.

Il testo

Il testo letterario, soprattutto la scrittura tendenzialmente tende a definire il significato della frase

stessa. (Ma Leopardi smentisce). Mentre un’immagine è un testo aperto.

Se leggiamo una pagina, tendenzialmente la comprendiamo tutti. Ma se vediamo un’immagine quella

viene vista in meniera molto personale, e anche ascoltare musica.

Christian Boltanski

STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA Del Guercio

Fotografia: il rapporto con la realtà.

Essa trasmette la realtà anche se non del tutto vera.

Presenta il soggetto ma anche la sua assenza.

In una società avanzata. l’assenza ha un giudizio quasi negativo, perchè bisogna essere sempre pesenti.

Per questo lavorare sull’assenza è strano, quasi negativo perchè l’assenza ricorda la morte.

Quindi la fotografia ricorda spesso la morte. L’assenza del soggetto.

Nella foto alla biennale vi Video: area desertica

è dietro di lui una rotativa piena di campanellini

in costante movimento, con che con l’aria suonano

dei volti che scorrono leggermente.

di fronte a noi.

Risulta espressionista, violento in certi momenti.

La porta: cos’è? potrebbero essere cassette delle lettere.

Quello che interessa a Boltanshki è la domanda.

Non andiamo a svelare l’intimità del soggetto ma siamo nella condizione di dover

pensare a cosa c’è all’interno delle cassette postali. Lettere d’amore, richieste d’aiuto.

Questa è la domanda. Le varie cassette sono LE DOMANDE.

E ognuno di noi risponderà in maniera personale non uniforme e globalizzata.

Siamo negli anni ‘60 e produce delle prime istallazioni fatte come un archicìvio delle dittature.

Archivi in cui si conservano tracce, processi di uccisioni e momenti tragici.

Inizia a girare per i mercatini delle pulci. E lui compra foto, scatole, e le porta in studio e dà un identità

a quelle foto.

Gli da un’identità, figli, matrimonio. All’interno delle scatole, taglia anche dei capelli e li inserisce.

Tutto questo periodo è caratterizzato dall’impegno di preservare, ricostruendo e ridando un’dentità.

Riconsegna al presente questo lavoro.

Lo fa negli anni ‘60, periodo della pop art, quindi un periodo non facile per far affermare il proprio lavoro.

Diventa un lavoro sempre più grande.

Accanto alla lampada c’è il cavo di alimentazione. Ogni scatola conterrà qualcosa.

-Parete con post’it: esempio di come si svolge il processo creativo.

Trova materiali da attribuire. Fatture sbagliate, documenti di addio. Li abbina.

-Foto inserite in scatole, che appena vengono aperte, possiamo dargli un’identità. Una lunga fase di preservare.

città,

-Queste raccolte diventano quasi grattaceli, in cui c’erano molte identità, prima di essere distrutte. In ogni

piano una storia.

-Illuminate da forti luci e quindi molti contrasti e ombre come nell’espressionismo.

-Cavalletti: Un concerto di immagini. Lo spazio è molto

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Publisher
A.A. 2018-2019
28 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.armeli95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Accademia di Belle Arti di Brera - Accademiadibrera o del prof Del Guercio Andrea.