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Tecniche
Il palinsesto è una sequenza ordinata di programmi/altri materiali (contenuto), disposti dentro una griglia temporale (forma) secondo logiche differenti (editoriali/commerciali/professionali), mediante impiego tattiche/strategie e sulla base di obiettivi di lungo/breve termine. Vengono sottolineate così l'alternanza, l'incrocio e il mescolamento tra testi di differente genere/tipo. Il primo elemento della definizione "operativa" di palinsesto è costituito dal contenuto (un insieme complesso di materiali variegati). Il palinsesto non può essere vuoto. Mix eterogeneo di elementi testuali, rispettando obblighi strutturali ed esercitando una creatività vincolata. I materiali "da costruzione" si possono dividere in 3 grandi gruppi (secondo Williams) → 1) i programmi; 2) gli spazi pubblicitari; 3) le forme (auto) promozionali, ossia lo strumento di comunicazione 'interna' del palinsesto, delle sue.ricorrenze/dei suoi orari. I PROGRAMMI La distinzione interna ai programmi è legata alle modalità della loro produzione. Dal punto di vista spaziale si separano i prodotti realizzati in esterni (ambienti/situazioni reali)/interni (studi televisivi); o nella dimensione temporale in diretta o registrati, o anche in differita (registrazione avviene poco prima della messa in onda, con anticipo di qualche giorno/ora, per cui spesso è 'buona la prima', pur tenendo possibilità intervenire. I contenuti dal vivo impongono la loro temporalità su quella del palinsesto. Strettamente legata a questa ripartizione è quella che oppone da un lato i programmi a utilità ripetuta (anche chiamati 'programmi di stock' che si possono immagazzinare, conservabili/replicabili) e dall'altro quelli a utilità istantanea (i 'programmi di flusso', prodotti 'cotti e mangiati', sfruttano la diretta e si legano alla stessa.in onda, occupano ore ma senza arricchire più di tanto i magazzini della rete: bassi costi ma veloce 'deperimento' dei contenuti.
Altra categorizzazione → le produzioni (programmi preparati appositamente dall'emittente); e i diritti (produzioni altrui, acquisite dall'emittente come ready-made e ritrasmesse: serie, factual, cartoni animati, documentari; già pronti all'uso), tra make e buy.
Poi si possono aggiungere gli eventi, che richiedono sia acquisto licenza/investimento produttivo per occasioni rilevanti. Generano un 'effetto-alone' sulla rete che li ospita. Le emittenti hanno qui un ruolo di promotore/testimone (interessato).
Il palinsesto può svilupparsi in ampiezza oppure in profondità, dove ampiezza è definita dal numero di categorie di programmi trasmessi, mentre la profondità è determinata dal numero medio di titoli che compongono ciascuna categoria.
Ogni genere ha caratteri propri.
Da un lato
le repliche e dall'altro le prime visioni. Sono le unità base che compongono il palinsesto. Si trovano in forma unitaria. Più spesso compaiono nel flusso scomposti/segmentati, intrecciati tra loro/legati ai testi pubblicitari/per eliminare ogni soluzione di continuità. I prodotti tv sono suddivisi in sezioni, in 'blocchi' (con qualche tipo di omogeneità tematica o narrativa: ogni programma è frammentato in elementi più brevi. Necessario innesto di promo/spot pubblicitari; ma è comunque una formazione ex post, di secondo livello. Moltiplicare le istanze nel palinsesto: attraverso separazione de anticipazioni/anteprime, con un spostamento in avanti, con connessione programmi consecutivi (tipo annuncio a fine tg de programmi di prime time), o con 'previously on', o teaser ('nelle prossime puntate'), o reminder. Anche separazioni fittizie interne al testo, come le 'scomposizioni Auditel', per.Isolare i momenti di maggior ascolto, scorporando il resto (lo si può eludere intestando stessa trasmissione a due titoli diversi: passività scaricata su titolo A, mentre B tiene alta aliquota d'ascolto).
La direttiva UE Télévisions sans frontières ('89) ha istituito sistema quote protezionistiche, a sostegno della specificità culturale nazionale/a scapito del mercato: obbligo investimento ne produzioni e riservare 50% su tempo mensile a opere audiovisive europee ne fascia ascolto maggiore (18.30-22.30); sottoparti sonore riservate a programmi ultimi 5 anni/infanzia/tutta la famiglia/cinema italiano.
Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi impongono obbligo di trasmissione per i programmi di emergenza/pubblica necessità, o stabiliscono divieto a minori 18/14 solo tra 23 e 7, con bollini ("fascia protetta" da 16 a 19).
Al palinsesto fatto di testi/appuntamenti si integra un palinsesto pubblicitario.
L'unità di base del testo pubblicitario è lo spot, un messaggio autonomo di breve durata (30 secondi standard); raggruppato in sequenza con altri testi analoghi per creare un variegato "grappolo pubblicitario". Le posizioni prestigiose sono in testa o in coda alla pausa pubblicitaria, con un'importanza di posizione rigorosa. Talvolta appare un'indicazione di durata, ad esempio nei grandi show televisivi a pagamento o nelle pause tra anticipazioni o telegiornali. La sponsorizzazione (billboard) connette in modo chiaro il prodotto pubblicizzato a un singolo contenuto, attraverso un breve messaggio di 5/10 secondi posto all'inizio o alla fine della trasmissione. Altri tipi di messaggi pubblicitari sono i jingle, che possono essere inseriti all'apertura di una promozione o vicino ai break. Molte comunicazioni commerciali sono collegate alla rete televisiva nel suo complesso: ad esempio, il diario mette una schermata con il marchio della rete all'inizio dei break, entro cui viene inserita una finestra pubblicitaria di 5/8 secondi. Il 7x7(primasviluppata in origine da Mediaset) situata in coda alle pause/ripetuta x 7 giorni solo in alcune fasce orarie; odelle farfalle, pacchetti settimanali offerti da Rai, con 7 secondi in cima a pausa solo nel prime time.
Connessione diretta/esplicita tra emittente e pubblicità è strutturale nella tv italiana.
Occupano spazi + ampi ne palinsesto la telepromozione/televendita→telepromozione→presentazione prodotto di lunga durata a margine di programma, che ha come testimonial ilsuo conduttore in un altro contesto scenografico o un altro personaggio ne stessa scenografia (aggiunto oltre ilimiti di indicenza pubblicitaria;televendita→programma vero e proprio con sigla e sponsor aggiuntivo (a volte), da qualche minuto a più diun’ora, dove si presenta un’offerta diretta x acquisto prodotti/servizi.
Panorama pubblicitario quindi integrato da comunicazione sociale e da quella istituzionale.
Anche le sovrimpressioni riconoscibili all’interno
degli show con forme quali il product placement e il branded entertainment. Carosello, All21 di Mediaset (interrompe alle 21 sue trasmissioni per singolo messaggio pubblicitario pregato a una platea più ampia. I messaggi pubblicitari devono essere riconoscibili come tali, separati, distinti dal resto dei programmi da scritte apposite/altre modalità grafiche. Le reti non possono superare il 18% di affollamento pubblicitario nell'ora di programmazione (tolleranza 2%); l'affollamento giornaliero consentito è del 15% (mentre televendite sopra 15 minuti contano come programma e sono escluse dal conteggio); entrambi i limiti scendono poi al 12% per pay tv. Cartoni animati/funzioni religiose non possono essere interrotti da break; tg/film/programmi per bambini spot solo ogni 30 minuti. Vietato dare visibilità particolare a pubblicità (undue prominence), tipo alzando volume. Contenuti promozionali/autopromozionali: paratesti che raccontano rete/programmi.sintetizzandone in poche decine di secondi gli elementi di interesse/di maggiore appeal; testi sinottici, allusivi, spettacolari, che uniscono i puntini. Apposite forme brevi, la rete comunica le proprie trasmissioni. L'unità base è costituita dal promo, abbreviazione di promotional message, un filmato che sintetizza i contenuti di un programma e li declina in base al tono della rete (di solito a inizio/fine dei break, quasi come ulteriore parentesi prima degli spot). Ci sono i teaser; poi i promo di lancio, e quelli di mantenimento. Altre volte i messaggi promozionali sono solo filler. Ai promo si aggiungono annunci sui programmi della serata, e anche forme di promozione incrociata, o di indicazione cumulativa delle offerte del prime time (tipo con schermate con programmazione di tutte le reti Mediaset/Rai). Anche i promo sono affiancati da sottopancia, sovrimpressioni e altre grafiche (crawl, bug, elevator) durante la messa in onda dei programmi. Marchio di una rete: un sistema con un.sue valore/un patrimonio (brand equity), un'identità/riconoscibilità (brand awareness), con nomi/loghi/suoni/slogan distintivi per garantire coerenza precisa linea editoriale. Il tempo del palinsesto Una o più griglie temporali. Contenuto palinsesto: forma fissa in cui i bordi sono tracciati dal tempo; trasmissioni 24/7. La griglia di programmazione presenta una rigidità di fondo, ma consente poi una sistemazione singoli elementi maggiore flessibilità (tipo con trasmissioni in diretta). Durata: lunghezza singolo contenuto; collocazione: momento di inizio del testo; sequenza: ordine elementi; frequenza: scansione della ripetizione dello stesso episodio. Stagioni Presentano caratteri/ruoli/funzioni distinti. Due periodi dell'anno, piuttosto lunghi → di "garanzia": platea spettatori è più numerosa; sono schierati i grandi eventi/produzioni più costose/programmi di punta; è su base di questi periodi che vengono studiati i lanci/lecollocazioni dei titoli + importanti.
La stagione autunnale (settembre-dicembre, x numero settimane concordato con i competitors)→periodo +importante dell’anno.
La stagione primaverile (contorni + sfumati, gennaio/febbraio-maggio)→molti contenuti originali, xconfermare risultati stagione precedente (o x recuperare). Es. Festival di Sanremo.
Tra periodo autunnale/primaverile c’è periodo di decompressione, prima con le “strenne” e poi talvolta consorta di cuscinetto invernale (dicembre-gennaio: appuntamenti/eventi speciali legati a Natale/Capodanno).
Periodo natalizio è anche di sperimentazione: pressione de investitori pubblicitari si riduce, consentendo iltesting di titoli.
Tra quella primaverile-autunnale c’è periodo estivo (maggio-settembre)→’bassa stagione’: grande quantitàdi diritti/film/serie tv/repliche.
Quindi anno diviso in 4 stagioni (sfasate rispetto calendario, secondo modello statunitense:
Concentra negli sweeps, mesi novembre/febbraio/maggio/luglio, una valutazione dettagliata dei dati d'ascolto, e ritaglia la fall premiere season, la winter second season, più marginale, gli spring tryouts.