Estratto del documento

L. ricerca un rinnovamento intellettuale e morale del Cattolicesimo; la sua

 attenzione pastorale è particolarmente d’aiuto nei confronti dei

giovani. Vicino a quelli che frequentano il centro giovanile sollecitare i

giovani affinché studino e si impegnino nel sociale e politica.

Richiamo continuo all’azione concreta

 Dio è Padre capace di enorme bontà ed è preoccupato solamente di far sì che gli

 uomini possano sperimentare l’amore nella propria vita, sviluppare se stessi

attraverso l’esperienza d’amore.

Compito della Chiesa dovrebbe essere quello di promuovere le anime e farsi

 carico della carità in mezzo agli uomini = cercare di essere espressione della

carità

“ECCELLENZA DELL’OPERA EDUCATIVA” (1886-1887)

riflessione sui problemi educativi

La società non è costituita da gente messa assieme, ma da relazioni. L’educazione

ha a che fare con queste relazioni e richiede professionalità. L’educatore non è

solo il volontario.

Un NEONATO ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui ma anche di un aiuto di

tipo intellettuale e morale. È considerato un GERME ha potenzialità per svilupparsi

in maniera autonoma fino alla maturazione. Affinché arrivi alla maturità, gli occorre un

ambiente favorevole (opera dell’educazione). È una forza che bisogna indirizzare.

L’arte dell’educare è un’arte delicata. L’educando è una PERSONA. Non c’è niente di

meccanico in quanto l’educatore non plasma. Prima viene l’educando e poi l’educatore

( abnegazione).

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(77) I genitori desiderano per i figli un’educazione religiosa e li iscrivono ai collegi

religiosi.

(78) riferimento alle materie moderne rispetto alle classiche valide entrambe

(79) quando uno studente non riesce con gli studi classici, è aiutato da L.. Apprende

anche le lingue. Le materie non vanno considerate in base al criterio di utilità, ma

aiutare lo formare interiormente l’uomo. L’indirizzo classico è stato considerato di

lusso, ma è stato considerato come una portata pratica per il profilo morale.

(82) La cultura è espressione di tutto ciò che l’uomo ha appreso. Più si ha cultura, più

si ha la capacità di esprimersi.

(84) le famiglie dirigono i figli verso una carriera senza preoccuparsi delle loro

attitudini fare carriera. È spesso difficile rendesi conto delle attitudini degli

educandi.

(85) Libertà di insegnamento scuole non dello stato, esercitano una libertà di

insegnamento LO STUDIO DELLA RELIGIONE

(95) In questo brano, L. si rivolge ai giovani. Il compito prioritario che L. coglie, è

quello di fare degli educandi dei cristiani. La formazione cristiana è la più importante

di tutti e attraverso di essa si avvia l’educando alla conoscenza delle verità cristiane 

l’educando viene aiutato a liberarsi dall’ignoranza.

(98) Si sottolinea che i giovani trascurano lo studio della religione, a volte rifiutano

l’ascolto. Attraverso questo studio però fa conoscere quale sarà il destino di

uomo/cristiano e che il giovane sia in grado di realizzarlo questo destino.

(99) L’educazione religiosa non è un’imposizione. Si vuole rendere l’educando

cosciente.

(100) L. è profondamente innovativo per rendere forte e salda la fede, bisogna

alimentarla, studiarla. Bisogna arrivare a concretizzare ciò che diceva S. Paolo 

aderire alla fede per una scelta/convinzione personale. Necessita continuamente di

“alimentazione”. A rinnovarla in continuazione, la fede diventa forte. Attraverso la

testimonianza, si possono aiutare gli altri a diventare cristiani

(101) Corsi di insegnamento religioso, attraverso i quali propone che cosa significa

essere cristiani: non un comportamento inconsapevole, ma una scelta consapevole,

adulta. L’educatore aiuta l’educando a maturare una scelta consapevole

(102) Aiutate al meglio i giovani a conoscere la religione

(103) Il modo migliore di lavorare con gioia, è quello di coltivare in sé il senso del

dovere. Se non si è attivi, si perde attivi. Al contrario, se si è attivi, il tempo viene

utilizzato meglio e si trae profitto.

(105) La sola cosa che importa è quella di trovare Dio. L’atteggiamento dell’ignorante

e del vanitoso disdegna di occuparsi della religione come di cosa troppo insignificante

per lui.

(106) Conclusione che ha a che fare con la dimensione di fede Dio stesso viene a

tirar fuori dalla volontà di ignoranza.

DIRETTIVE PER UN COLLEGGIO ORATORIANO

L. offre alcune regole e indicazioni per come dirigere un collegio.

Un collegio e è una piccola società costruita con un concetto ben preciso: formare

cristiani che siano capaci di essere cristiani anche nella carriera/società. Non bisogna

rinunciare allo studio degli autori antichi, né sminuire la loro importanza.

Alcuni autori antichi sono imposti, in quanto presenti nei programmi. Senza

disprezzarli, bisogna aiutare gli educandi a giudicarli sotto il profilo cristiano 

attraverso lo studio si fa emergere quanto possono differire dal profilo dell’uomo

cristiano.

La cultura letteraria è insperabile dalla cultura morale, quella morale è inseparabile da

quella religiosa.

(113) Il Cristianesimo non rinnega nulla di quello che rendo l’uomo più completo. Lo

studio scientifico insegna l’attitudine, l’attenzione…

(114) Tutto l’insegnamento nel suo insieme convergerà verso la formazione morale e

religiosa. Compito di un educatore è quello di aiutare il ragazzo a trovare un senso alla

vita, a trovare un ideale per il quale vivere. La vita altrimenti sarebbe solo un

trascorrere del tempo.

(115) Più si è formati, più l’orizzonte si allarga.

L’educazione in qualunque senso si diriga, è sempre un orientamento,

una direzione. Se dirigiamo gli

Spiriti verso il cristianesimo, è perché pensiamo che esso sia la verità

e che essa liberi. La religione

non va imposta, ma riuscire a farla accettare.

(116) Attorno a questo fine dobbiamo costruire la nostra unità. Si tratta di innalzare gli

spiriti di orientarli, unificarli, donar loro la spinta di arrivare sempre più in alto.

L. è contrario agli studi specialistici. Per formare buoni cristiani, deve essere

l’educatore in primis cristiano.

(118) Sull’educando incidono non solo i contenuti che gli vengono proposti, ma incide

anche il suo comportamento/modo di essere. Conta di più quello che uno è, e non

quello che dice.

(119) Non ci sono metodi per riuscire bene nell’opera educativa. Non si tratta di

competenze, ma di anima/passione.

(120-21) Polemica sulla questione della scuola statale e privata (che fa

concorrenza come se fosse un’impresa commerciale). Si cerca di richiamare

l’attenzione, si propone una serie di aspetti esteriori, ecc.

(121) Problema sulla continuità educativa: Molte famiglie affidano i figli ai collegi

cristiani perché gli fa comodo indebolimento morale. Nell’educazione scolastica non

si fanno rispettare alcune regole.

La formazione dei genitori offerta dalla scuola

(123) Bisogna accettare e cogliere l’educando così com’è e aiutarlo a diventare quello

che devono essere.

(124) A Chi si dedica all’educazione sono richieste una grandissima energia e

grande dedizione. È un impegno molto difficile, quando ci si riflette, si è spaventati a

tutte le qualità che esso suppone (intelligenza e cuore) (intelligenza latino

intellige = leggere dentro).

Educatore per vocazione e educatore per tutti si dona

(126) Nell’educazione bisogna lavorare con l’anima. Fare dell’educazione un mestiere

è la peggiore delle cose

(128) Si richiama il senso del dovere e di dedizione. Si tratta di attuare l’ideale

TEORIE DELL’EDUCAZIONE, CAPITOLO 1

(133) L’idea di uomo e di destino condiziona l’azione educativa e quindi il ruolo

dell’educatore.

Chi la nega, la reputa quindi neutra e laica sostenendo questa posizione la fa

diventare una “religione” (laica) che va a sostituire le credenze originali. Consapevoli o

no, nell’educazione è sempre presente una direzione, intenzionalità che condizione

l’azione educativa.

CAPITOLO 2: INDIVIDUALISMO E POSITIVISMO, IL

PROBLEMA EDUCATIVO

L. influenzato dalla filosofia del XVIII secolo che influenza anche la cultura del tempo.

Si possono distinguere due sistemi: quello autoritario e quello liberale. L’uomo è a

se stante manca la relazione sociale, se gli si chiede qualcosa, lo percepisce come

un’azione di tipo autoritaria. L. è contro l’individualismo.

(139) Se l’educazione è neutra e non interviene, comporta che l’educando sia

abbandonato a se stesso, nella convinzione che lui basti a se stesso.

(140) I sostenitori della neutralità tendono a far apparire l’autorità tiranna, cioè

un’azione che tende ad annullare/comprimere l’educando in qualsiasi sua

azione/iniziativa. Autorità e libertà sono due elementi opposti, non si possono

conciliare due forze opposte che impongono di scegliere.

(142) CRITICA AL POSITIVISMO esiste un determinismo, cioè ci sono delle leggi

che governano la natura, e la scienza cerca di scoprire queste leggi. L’educando, in

questa prospettiva, è visto come un soggetto che è già determinato nasce buono

“per natura”, al contrario, non è possibile nessun’azione educativa.

La psicologia sperimentale si occupa proprio di questo l’educatore può conoscere

le leggi dell’attività umana.

(144) L. ci mette in guardia: attraverso la scienza è possibile conoscere i meccanismi a

tal punto da poterli dirigere. L’educando rimane comunque un mistero. Non si

possono applicare i risultati delle scienze in maniera meccanica all’educando. L’uomo

si trova davanti ad un altro uomo, non davanti a un oggetto.

(145) Nell’educazione si esercita un’autorità e l’educando obbedisce. I fanciulli non

sono spontaneamente ciò che devono essere, e non lo diventano da soli senza

ricevere aiuto (educazione).

(146) Come si può far sì che un soggetto diventi persona? Che abbia consapevolezza

di sé e che sia libero? Come passare dalla dipendenza alla libertà? L’educatore

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Barons98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Dal Toso Paola.
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