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UNA STORIOGRAFIA DELL’INFANZIA, UNA STORIOGRAFIA

NELL’INFANZIA (EGLE BECCHI)

Prof di storia della pedagogia studi in Italia

Il saggio richiama la storiografia dell’infanzia (1960 con la pubblicazione del testo Padri

e figli nell’Europa, Ariès). Ariès si domanda come l’infanzia sia stata avvertita per la

prima volta tra Medioevo ed età moderna contributo “scoperta” dell’infanzia, il non-

adulto non viene svelato.

A. non presenta tanto l’infanzia in quanto tale (come il bambino vive, il suo vissuto ),

ma come L’ADULTO ha concepito il bambino. L’approccio è abbastanza

complicato: Il lavoro di ricerca è molto delicato in quanto bisogna avere l’umiltà di

mettersi in ascolto di voce impercettibili, di bambini

Se si vuole studiare l’infanzia, bisogna studiare anche i luoghi e gli spazi (famiglia,

scuola, aula ecc.). Si tratta di distinguere come è stata gestita e vissuta da coloro che

l’hanno idealizzata (?)

Il bambino è soprattutto figlio. La famiglia è la ragione dell’esistenza del bambino, suo

fondamento considerazione solo di Ariès.

Altri contribuiti: deMause elabora una teoria in cui cerca di capire qual è la relazione

tra adulto e bambino: più si va indietro nella storia, più ci si rende conto che il

bambino non veniva considerato e più frequentemente tocca a lui la sorte di essere

maltrattato.

Da una parte il bambino viene curato, stimolato ecc., ma dall’altra si constata anche

l’educazione nel diventare adulto.

La documentazione mostra: BAMBINO adulto in divenire che deve progredire,

diventare adulto veloce e raggiungere il traguardo della maturità. Non descrive

cos’è.

BECCHI bilancio della sua attività e pubblica confessione: ha trattato l’argomento

sempre in argomenti specifici senza riuscire a costruire una storia complessiva perché

è difficile interagire con i bambini. Nonostante gli vengano assegnati ruoli specifici, il

bambino non è in grado di esprimersi (disegni e scarabocchi possono comunque

rivelare qualcosa).

A cosa si può prestare attenzione?

- Canzoncine

- Rime che regolano i giochi che vengono composte, riprendendo le formule

adulte e traducendole e stravolgendole secondo forme non adulte, apprese sa

altri;

- I diari di infanzia pagine quotidiane o quasi dove un genitore annota

fedelmente quanto il piccolo. Queste a volte vengono troppo enfatizzate perché

visto dal punto di vista dell’adulto; o diari segreti

- Archivi domestici (lettere di natale, disegni) testimonianze del bambino

che dice di sé

- Ego documenti i bambini

- Scrivono ciò che gli adulti/insegnanti vogliono leggere?

LA RICERCA STORICO-EDUCATIVA SULL’INFANZIA NEL XX

SECOLO (Simonetta..)

Marc Bloch non si tratta di limitarsi a fare indagini sulle istituzioni nelle quali il

bambino viveva, ma di cogliere il loro vissuto. Quest’idea nasce tra il XX e il XXI

secolo. Si possono cogliere anche cambiamenti del linguaggio e dei termini: da una

storia dell’infanzia a una storia dei bambini.

L’oggetto dello storico non è solo dell’infanzia come rappresentazione adulta, ma

anche il bambino reale. La storia dell’infanzia è sempre connotata dal genere,

religione, ceto sociale e classe economica, dalla cultura della nazione o del gruppo

etnico. La combinazione di questi elementi determina diverse modalità educative e

condizioni di vita. Il bambino e la bambina vengono indagati non più solo come oggetti

di studio, ma come attori essi stessi della storia (per quanto possibile).

Richiamo a quelle che sono state le indagini precedenti, cioè come progressivamente

si è prestato attenzione all’infanzia:

- Ariès

- Rousseau

- Alcuni fenomeni religiosi del 1500 e del 1600: devozione al Bambin Gesù da

Erasmo da Rotterdam

- Comenio infanzia innocente senza peccato che può redimere l’umanità

- 1700 pediatria, riviste di didattica di pedagogia, l’industria del giocattolo

(Germania; diritto all’istruzione; 1774 Im. Asburgico impone l’istruzione

obbligatoria (6-12)

Nel testo si trova che il diritto all’istruzione e la marcata attenzione alla dimensione

igienico-politico-sociale più disposizioni a favore della crescita sana dei bambini. Si

proteggono i bambini dall’inserimento nel mondo del lavoro, scoperta dei vaccini,

miglioramento dell’alimentazione, il movimento delle Scuole Nuove, lo sviluppo della

psicologia.

PROBLEMA i bambini non lasciano tracce di sé. Indagare sull’infanzia passata non

è facile. Ariès è stato il primo a studiare i quadri che rappresentavano l’infanzia

(disegni). Vi sono anche bambini che non hanno potuto lasciare tracce (orfani,

abbandonati) e magari introdotti subito nel mondo del lavoro. Anche chi aveva

famiglia, non era la scuola, ma il lavoro a costruire il fattore dominante della vita

(lavoro nei campi).

Tra il 600 e il 700 che nasce il sentimento dell’infanzia si può cogliere che i genitori

(dei ceti alti) manifestavano il loro affetto ai figli. Dedicavano anche alla loro

educazione per mandarli poi ai collegi.

RICONOSCIMENTO DELL’INFANZIA deMause l’adulto è capace di prendere le

 

distanze dal bambino, è in grado di trattarlo come un bambino e non come adulto.

Studiando la storia dell’umanità, ha colto come nel passato la relazione genitore-figlio

sia cambiata. Elabora una sua teoria per arrivare a concludere che l’adulto aspetta il

bambino perché è in grado di riconoscere le sue esigenze e offrire una risposta; questo

implica che il bambino sia riconosciuto diverso da sé. Mancava quindi la maturità

emozionale.

METODOLOGIA DELLA RICERCA SULL’INFANZIA prima metà del 1900 la psicologia

dello sviluppo vede nell’infanzia una fase naturale nel processo evolutivo dell’uomo,

con le sue regole. Con il contributo della Sociologia, è stato possibile notare che

l’infanzia è una fase della vita a sé stante, i bambini hanno dei diritti, possono

relazionarsi con gli altri, ecc.

Nelle ricerche entrano in gioco anche metodologie della ricerca sociologica,

psicologica ed educativa, l’approccio etnografico. Gli ego-documenti diventano fonti di

primario interesse per cercare di cogliere il punto di vista del fanciullo.

Anni 80 appaiono studi sull’età adolescenziale e età giovanile attenzione

sull’adolescenza che sempre di più si dilata, allunga. L’autrice mette in evidenza che

se negli anni 90 sono usciti tanti volumi importanti sulla storia dell’infanzia, nel XX

secolo, si cerca di studiare varie fonti e l’infanzia sotto diversi punti di vista.

Dal secondo dopoguerra, abbiamo un’infanzia che sta bene economicamente vive

in condizioni familiari positive, non patiscono la fame, bambini agiati sono diventati

soggetti di consumo = non solo come oggetti di politiche commerciali

ULTIMA PARTE DEL CAPITOLO noi italiani utilizziamo il termine bambino, gli

inglesi invece usano lo stesso termine per indicare il figlio e anche il ragazzo più

grande il minorenne. Le parole non corrispondono.

L’attenzione nei confronti dell’infanzia comporta un’attenzione nella cultura

dell’infanzia

- Cultura PER bambini ciò che gli adulti propongono = giocattoli, libri, storie,

divertimenti

- Cultura PRODOTTA dai bambini ciò che i bambini hanno

interiorizzato/recepito dagli adulti

Bambini e bambine, differenti scritture libere spontanee

PISTE DI RICERCHE

L’infanzia può variare in base al tempo e al luogo

Quali iniziative sono state messe in atto nel tempo libero a livello educativo

(scoutismo, coccinelle, azione cattolica)

IL BAMBINO NEL 900

RUSSIA 

Si tenta la nazionalizzazione dell’infanzia: comune a tutte le società contemporanee,

ma con una caratteristica unica: la grande massa di infanzia ciclicamente

abbandonata.

19 dicembre 1917 Codice che prevede l’emancipazione della donna e

un’educazione comunista per i bambini. Si afferma che la famiglia è quella prima

cellula che viene prima dello Stato: viene abolito il matrimonio tradizionale e

approvato il divorzio; vengono riconosciuti anche i figli nati al di fuori del matrimonio

al pari dei figli legittimi.

SERVIZI proteggono la maternità, consultori, asili nido, incentivazione famiglie

numerose

Negli anni 20, per un figlio illegittimo, il rischio di trovarsi sulla strada insieme a

bambini orfani è frequente.

1926 viene rivisto il Codice della famiglia: si chiede di registrare il divorzio

 

presso l’ufficio di stato civile e si ricerca la paternità. Negli anni 30 si trovano

tanti bambini abbandonati per carestia, deportazione, arresti.

1936 restrizione aborto e divorzio.

 

1944 si abroga un nuovo codice della famiglia, nel quale c’è la equiparazione

 

figli legittimi e illegittimi: valorizzata la famiglia legale e quelle numerose

1954-55: dopo la morte di Stalin depenalizzazione aborto e divorzio

 1968 attribuiti assegni fino a 3 anni. In vigore fino al 1996

 

Un problema molto forte è l’abbandono dei bambini che vengono poi raccolti negli

orfanotrofi e con questi gruppi si cercano delle metodologie, sperimentazioni

psicopedagogiche assai avanzate (eccezione nel periodo stalinista). Questi orfanotrofi,

comunità di lavoro, colonie sono gestiti dal Commissariato del popolo e hanno diverse

modalità di funzione per quanto riguarda la disciplina. I bambini crescono ma sempre

nella prospettiva comunista. L’abbandono è dovuto alla guerra civile (1918-1920),

carestia del Volga ( 2 milioni di bambini abb.). I bambini vengono tutelati dallo Stato

ma si cerca di distribuirlo sul territorio. 3 istituzioni:

Consiglio di Difesa offrire alimentazione e prevede che i bambini vengano

 

portati in Siberia

Commissione Centrale miglioramento della vita del bambino

 

L’amico dei Bambini associazione che vede la presenza di volontari che fanno

 

sì che l’attività degli orfanotrofi vengano supportate economicamente

Negli anni 30 gli orfanotrofi presentano una situazione drammatica: totale caos,

disorganizzazione e violenza da parte degli educatori. La propaganda però sostiene

che i bambini in queste istituzioni trovano una nuova vita. Alcune istituzioni (colonie e

campi di lavoro) vivono una situazione così diffi

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
15 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Barons98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Dal Toso Paola.