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L'organizzazione della scuola Massillon
L'organizzazione della scuola Massillon è molto simile a quella della Fénélon, anche gli assistenti di studio sono in genere persone giovani. Per ogni divisione, composta da 30/40 allievi, ci sono un direttore ed un prefetto di disciplina. Quest'ultimo, inesistente alla Fénélon, si occupa di tutto ciò che attiene all'ordine interno dell'istituto, come la sorveglianza delle ricreazioni.
I ripetitori sono precettori intellettuali e morali che vivono con gli allievi e li seguono nel loro lavoro. Per il loro ruolo la scuola cerca, in generale, persone provviste di laurea, mentre per la sorveglianza degli studi questa condizione non è indispensabile (del resto, i laureati non vengono a fare i maestri di studio).
Lo studio della religione [1900]:
Nota: testo inedito di una conferenza tenuta da Laberthonnière di fronte agli studenti del collegio di Juilly per l'apertura dell'anno scolastico 1900-1901. Riprende, con ampi rimaneggiamenti,
Il testo di una conferenza dallo stesso titolo che, in analogacircostanza, l'oratoriano aveva tenuto due anni prima agli studenti dell'École Massillon.
Carissimi giovani, mi rivolgo a voi con un'inquietudine profonda per le vostre anime e per il loro destino, e con il senso della grandissima responsabilità che incombe su tutti i vostri insegnanti. Il nostro compito è fare di voi dei cristiani, per cui è indispensabile iniziarvi alla scienza delle verità cristiane. Anche se sembrerà che stiamo lottando contro di voi, in realtà lottiamo per voi, per liberarvi dalla vostra ignoranza e dai vostri difetti. Quando voi ci resistete, ci opponete la pigrizia o la testardaggine, avete torto, e la vostra coscienza lo sa: ascoltatela! Mi appello alla vostra volontà perché vi dedichiate ai corsi di insegnamento religioso con la massima cura ed applicazione. Questo è il primo e il più urgente dei vostri doveri.
Tutti gli altri studi ne trarranno giovamento. Il tempo che dovete dedicare allo studio della Religione occupa nell'insieme poco spazio nella vostra vita scolastica, ma deve diventare il centro delle vostre preoccupazioni, senza tuttavia sminuire gli altri studi o, ancor meno, distogliervi da essi.
Va molto bene che vi prepariate una carriera per questa esistenza, ma non serve a niente se non vi preparate una carriera per l'eternità. Gli studi quotidiani cui vi sollecitiamo sono utili a tutto, ma non bastano a nulla. Servono a perseguire uno scopo secondario. Quando li tralasciate, vi rendete certamente colpevoli, ma quando tralasciate gli studi religiosi commettete una vera profanazione: disprezzate e vi rifiutate di ascoltare la parola di Dio, che contiene la scienza del vostro destino e della vostra salvezza eterna. Volenti o nolenti dovete riconoscere che tale scienza primeggia su tutte le altre, e se non vi preoccuperete di acquistarla sarete destinati ad agitarvi nelle tenebre.
alla ricerca di vane illusioni. Attraverso l'insegnamento religioso che viforniamo, ci proponiamo in definitiva solo di farvi conoscere il vostro destino di uomini e di cristiani e di mettervi nelle condizionidi attuarlo. Non può non interessarvi conoscerlo, vi degradereste al rango dell'animale che mangia, beve, dorme senzapreoccuparsi di nulla e alla fine muore.
I più grandi tra voi possono essere tentati di pensare che su questo argomento hanno imparato abbastanza quando erano fanciulli,ma sarebbe un'illusione strana e funesta, poiché dobbiamo sempre liberarci dall'ignoranza e dagli errori di cui siamo carichi.
La vostra ignoranza è immensa e non avete diritto di rassegnarvi ad essa. Ricordate che non si tratta soltanto di completare levostre conoscenze religiose imperfette, ma soprattutto di rendere in voi vivente la verità religiosa, così da essere cristiani conconvinzioni forti, capaci di resistere agli attacchi.
esterni e di lottare contro le vostre passioni. Ma in ogni ordine di cose, chi cerca solo di difendersi non tarda ad essere vinto. Se volete che la vostra fede sia solida, che le vostre convinzioni cristiane siano fortemente radicate in voi, bisogna che le alimentiate il più possibile con le vostre riflessioni personali; che cerchiate, attraverso il vostro sforzo di giustificare a voi stessi la vostra adesione. San Paolo diceva ai primi cristiani "siate pronti a rendere ragione della vostra fede", il che non significa solo conservarla intatta dagli attacchi esterni, ma vivificarla incessantemente. Non sarete realmente cristiani se vi limiterete ad esserlo solo per voi, lo sarete solo se le vostre parole, le azioni, la vita intera renderanno testimonianza alla verità cristiana. Sarete davvero cristiani se, con il vostro atteggiamento, aiuterete gli altri a diventarlo. Questo potrà accadere solo se vi applicherete, con tutte le vostre forze, a conoscere il loro oggetto,
senza limitarvi a costruirvi una vostra piccola comoda religione per il desiderio di non far fatica. Il modo migliore per lavorare con gioia, senza temere la fatica, è coltivare in voi il sentimento del dovere, permettendo così alla verità di penetrarvi e liberarvi. Essa renderà le vostre energie disponibili per il vostro lavoro quotidiano. Tuttavia, non fraintendete ciò che vi dico: lo studio della Religione non è una ricetta per assicurarvi il successo negli altri studi. Essa va studiata per sé stessa, perché è la scienza della verità eterna e della vita. Avete bisogno che Dio regni nel vostro cuore e nel vostro spirito. Non opponetevi alla sua venuta in voi, perché senza di Lui tutto è nulla. So che siete in un'età in cui vi sembra che tutto vi venga incontro, ma anche questo passerà. Tutti siamo destinati a morire, solo Dio e le cose che da lui provengono non passeranno. L'unicarealtà che la morte non vi toglierà è il bene compiuto, lavita eterna alla quale avrete aderito. Lungi da me attribuirvi alcuna stupidità, ma scuotetevi dal vostro torpore e dalla vostraindifferenza. Siate meno superficiali. Cercate di vedere nell’insegnamento religioso non conferenze da ascoltare, compiti daredigere, lezioni da imparare, ma Dio stesso che, come un padre pieno di bontà, viene a trarvi fuori dalla vostra ignoranza perelevarvi fino a lui e donarvi la vita, quella vera, piena ed eterna.
Direttive per un collegio oratoriano [1900-1901]:
Nota: il testo che segue fa parte di un manoscritto di Laberthonnière rilegato in volume da Louis Canet, editore delle operedell’oratoriano. L’opera, mai pubblicata, comprende tre parti: Préambule, Monitoire (il cuore del manoscritto, l’unica parte quiriportata) e Règlements, e verosimilmente è stata composta tra 1900 e 1901 quando egli fu nominato.
direttore del collegio di Juilly. Un collegio è una piccola società costituita per uno scopo ben preciso: formare cristiani che saranno capaci, nelle diverse carriere che abbracceranno, di esercitare un influsso cristiano. Abbiamo diritto di esistere solo se svolgiamo opera evangelica. La cultura intellettuale e la preparazione agli esami sono mezzi indispensabili, ma sono solo mezzi, non il fine. Non bisogna rinunciare allo studio degli autori antichi né sminuire la loro importanza nell'insegnamento, ma bisogna condurre gli allievi a giudicarli sotto il profilo cristiano e raggiungere, per contrasto, una conoscenza molto più precisa delle verità morali del cristianesimo. L'intelligenza umana infatti permette di comprendere bene solo confrontando e opponendo. Dopo il Rinascimento, l'insegnamento delle umanità ha paganizzato gli spiriti e li ha formati al dilettantismo. Ogni cultura letteraria è una cultura morale di un certogenere ed è dunque necessariamente o conforme o contraria all'educazione cristiana. Il cristianesimo non rinnega nulla di quello che rende l'uomo più completo. Ma, se presi come campi distinti da quello morale e religioso, l'insegnamento letterario produce il dilettantismo e quello scientifico l'utilitarismo. È possibile evitare di fare dell'una e dell'altra due false religioni solo subordinandole esplicitamente alla cultura morale e religiosa. Le scienze danno all'uomo un maggior potere della natura, ma non saprebbero insegnargli l'uso che deve fare di tale potere. Esse costituiscono un mezzo di cui servirsi per svolgere una funzione e formare gli spiriti alla precisione e al rigore di pensiero, all'attenzione prolungata e volontaria. Il loro insegnamento ha pertanto un ruolo capitale nell'educazione perché, se ben praticato, concorre a formare gli intelletti e le anime. Educare un fanciullo significaaiutarlo ad unificare la sua vita, a dare un senso alla sua esistenza. Ciò è possibile attraverso un ideale, il nostro è l'ideale cristiano. L'educazione, in qualunque senso si diriga, è sempre un orientamento, una direzione. Se orientiamo gli spiriti verso il cristianesimo, è perché abbiamo la convinzione che esso sia la verità e che solo essa liberi. Non si tratta d'imporlo come si impongono le abitudini ad un animale da addestrare, il che, quand'anche fosse possibile, sarebbe infruttuoso, ma di farlo accettare, giustificando progressivamente la credenza nei dogmi e nell'ideale cristiani. Chi dirige un corpo docente deve lottare contro lo spirito specialistico, comprendendo che i diversi insegnamenti sono organi di una sola e medesima funzione, concorrono al fine supremo di divenire cristiani di Dio. Se il pensiero del risultato finale animerà lo spirito degli insegnanti, un'atmosferaintellettualecristiana si propagherà per contagio e, senza violenza, gli spiriti si cristianizzeranno mentre acquisteranno la cultura letteraria e scientifica. È evidente che per lavorare formando cristiani, serve che l'insegnante cominci con l'essere lui sinceramente cristiano.
Il ruolo di coloro che sono incaricati specificamente dell'educazione non è meno importante e, forse, è ancora più delicato del ruolo di coloro che sono chiamati ad insegnare. In virtù del quotidiano contatto che hanno necessariamente con gli allievi, esercitano su di essi un influsso. Chiunque, infatti, lascia inevitabilmente che la propria anima si manifesti e si "irradi" attorno a sé. Non ci sono metodi per riuscire bene nell'opera educativa. Non si tratta di una questione di abilità, ma di anima.
Un sistema di educazione è prima di tutto una maniera di fare e di vivere. Le difficoltà che si incontrano sono molteplici.
Alcuni sono inerenti allo stato dell'insegnamento libero, in particolare alla tendenza delle scuole libere a farsi concorrenza come imprese commerciali. Gli interessi pecuniari sono necessariamente importanti, ma non è di certo per guadagnare denaro che si fondano i collegi religiosi. Certo i tempi sono difficili, e quando si è fondato un collegio si vuol riuscire, e poi avere