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Come iniziare il bambino agli esercizi con il materiale sensoriale

Si deve iniziare il procedimento da pochissimi stimoli in contrasto tra loro, per poi stabilire una quantità di oggetti simili ma in gradazione differenziale sempre più fine e impercettibile.

Importante è inoltre l'educazione che prevede anche le impressioni di temperatura, le impressioni di peso, e le impressioni delle forme con la sola palpazione (Educazione del senso stereognostico. Riconoscere la forma di un oggetto toccandolo tutto intorno variamente palpandolo non è esercitare il suo senso tattile. Infatti col tatto si percepiscono soltanto le qualità superficiali di levigatezza o ruvidezza. Ma quando la mano e il braccio si muovono intorno a un oggetto, viene sommata, a quella tattile, l'impressione del movimento compiuto. A tale impressione si attribuisce un senso speciale che si chiama senso muscolare e che permette di depositare molte impressioni in una memoria muscolare o

memoria dei movimenti compiuti. Importante inoltre è l'educazione sensoriale del gusto e dell'olfatto.

8. Generalità sull'educazione dei sensi

Fino ad adesso la psicologia sperimentale mirava a perfezionare gli strumenti di misura, cioè la gradazione degli stimoli: ma non si era fatto un tentativo atto a preparare metodicamente gli individui alle sensazioni. L'educazione dei sensi ha un altissimo interesse pedagogico. La Montessori propone due scopi nell'educazione generale: uno biologico e uno sociale; quello biologico consiste nell'aiutare il naturale sviluppo dell'individuo, quello sociale nel preparare l'individuo all'ambiente (e in questo rientra pure l'educazione professionale che insegna l'individuo a utilizzare l'ambiente)

L'educazione dei sensi è infatti importante importantissima da entrambi i lati: lo sviluppo dei sensi infatti precede quello delle attività superiori intellettuali.

E nel bambino da 3 a 6 anni esso è nel periodo della formazione. Come insegnanti possiamo aiutare lo sviluppo dei sensi appunto quando essi sono in tale periodo, graduando e adattando gli stimoli, così come si deve aiutare la formazione del linguaggio, prima che esso sia completamente sviluppato. L'altra parte dell'educazione, cioè quella di adattare l'individuo all'ambiente, avrà la prevalenza in seguito, quando il periodo dello sviluppo intenso sarà sorpassato. Inoltre con l'educazione dei sensi è possibile scoprire e correggere eventuali difetti fino almeno al periodo in cui il difetto si manifesta con un evidente e ormai irreparabile inadattabilità all'ambiente.

9. La maestra

La maestra che vuole prepararsi a questa speciale educazione, bisogna dunque che abbia chiaro innanzitutto questa idea: che non si tratta di dare al fanciullo delle cognizioni sulle qualità delle cose - come dimensioni, forma, colore -

con il mezzo di oggetti né lo scopo è di indurre il bambino a saper usare, senza errore, il materiale che gli si presenta, eseguendo bene un esercizio. La maestra deve spiegare l'uso del materiale. Essa è principalmente un punto di collegamento tra il materiale (gli oggetti) e il bambino. Qui la maestra non fa altra cosa che facilitare e chiarire al bambino il lavoro attivissimo e continuo che gli è riservato: scegliere oggetti ed esercitarsi con essi. È duplice lo studio che deve fare la maestra; perché essa deve ben conoscere il lavoro che spetta a lei e l'ufficio riservato invece al materiale, cioè ai mezzi di sviluppo. Tuttavia il suo compito attivo si può comprendere con chiarezza e facilità, quello cioè che riguarda la maestra come ente che pone il bambino Il rapporto col suo reattivo. Essa deve saper scegliere l'oggetto adatto, e porgerlo in modo da farlo comprendere e da provocare da parte del

Fanciullo un interesse profondo. La maestra deve perciò conoscere assai bene il materiale - e tenerlo di continuo presente innanzi alla sua mente- e apprendere con esattezza la tecnica, anch'essa sperimentalmente determinata, nel presentare il materiale, e nel trattare il bambino per guidarlo efficacemente. Occorre che si eserciti però lungamente con esso, cercando così di apprezzare con l'esperienza le difficoltà o l'interesse che ogni materiale può presentare ed interpretare, benché in perfettamente, le impressioni che può ricevere il bambino. La maestra, oltre a mettere il bambino in rapporto col materiale, lo mette pure in rapporto con l'ordine nell'ambiente. Lo sottopone cioè alla regola, su cui si basa un'organizzazione esterna disciplinare molto semplice, ma sufficiente per garantire un lavoro tranquillo. Ed è che ciascun oggetto deve avere un luogo determinato, dove si conserva e dove rimane.

quando non è usato. Inoltre la maestra vigila affinché il bambino che sta assorto nel suo lavoro non sia disturbato da nessun compagno. Infine la maestra, nel suo ufficio di guidare il lavoro del bambino col materiale (le lezioni), deve distinguere due tempi diversi. Nel primo essa mette il bambino in comunicazione col materiale, lo inizia al suo uso. Nel secondo essa interviene ad illuminare il bambino che è già riuscito, coi suoi esercizi spontanei, a distinguere le differenze tra le cose. Allora la maestra può meglio determinare le idee acquistate spontaneamente dal bambino, se necessario, e dare la nomenclatura relativa alle differenze percepite.

10. La tecnica delle lezioni

primo periodo: iniziazioni

La maestra, quando fa lezione, deve tenere presente che l'attenzione del bambino deve isolarsi da tutto quanto non è oggetto della lezione. Perciò essa si occuperà di disporre un tavolino del tutto sgombro e di tirare fuori unicamente

materiali che vuole presentare. Inoltre l'aiuto che la maestra deve dare consiste nel presentare al bambino il materiale per mostrargli come si usa, eseguendo essa stessa uno o due volte esercizio: per esempio sfilando i cilindretti degli incastri solidi per poi mescolarli e rimetterli a posto a tentativi. Ogni volta però che la maestra offre al bambino l'oggetto non lo farà freddamente ma con vivace interesse richiamando l'attenzione del piccolo bambino. Se la maestra vede usare il materiale in un modo che ne renda inutile lo scopo, cioè che non porta nessun beneficio allo sviluppo dell'intelligenza infantile, deve impedire di farlo: però con la più grande dolcezza se il bambino è tranquillo in buona disposizione d'animo, invece se il bambino dimostra una volontà di disordine, la maestra lo impedirà seccamente e con energica esortazione, ma non in modo che possa apparire un castigo al chiasso e al disordine, ma

Una autorevole affermazione della maestra sul bambino.

Secondo periodo: le lezioni

Il secondo tempo è quello in cui la maestra interviene per meglio determinare le idee del bambino che ha già fatto molti esercizi ed è riuscito a distinguere le differenze presentate dal materiale sensoriale. Il principale intervento è quello di insegnare una esatta nomenclatura. Importante è la lezione dei tre tempi: primo tempo, associazione della percezione sensoriale col nome. La maestra dovrà dapprima pronunciare i nomi e gli aggettivi necessari, senza altro aggiungere: pronunciando le parole molto spiccatamente con voce forte in modo che i vari suoni componenti la parola siano dal bambino distintamente e nettamente percepiti. Secondo tempo, riconoscimento dell'oggetto corrispondente al nome. La maestra deve sempre provare se la sua lezione è riuscita all'intento prosposto. La prima prova è quella di saggiare se il nome è rimasto.

Il terzo tempo è associato all'oggetto nella coscienza del bambino. Terzo tempo, ricordo del nome corrispondente all'oggetto. Il terzo tempo è una verifica rapida della lezione fatta prima. La nuova guida del bambino → Il lavoro della nuova maestra è quello di una guida. Essa guida a utilizzare il materiale, a ricercare parole esatte, a facilitare e chiarire ogni lavoro, a impedire perdite di energia e a raddrizzare lo squilibrio eventuale. La maestra deve evitare il superfluo ma non deve non deve dimenticare il necessario. Lo scopo da raggiungere è che si stabilisca ordinatamente l'attività spontanea del bambino. Come nessun maestro può fornire all'allievo l'agilità che si acquista con l'esercizio ginnastico, ma è necessario che l'allievo si perfezioni da sé stesso, a spese del suo proprio lavoro, così è, molto analogamente, per l'educazione dei sensi e per l'educazione in generale.

Con i metodi montessoriani la maestra insegna poco, osserva molto e ha la funzione di dirigere le attività psichiche del bambino e il suo sviluppo fisiologico. Ecco perché cambiò il nome da maestra a direttrice.

Osservazioni sui pregiudizi

Il compito della maestra, col metodo della Montessori, è molto semplificato, in confronto a quello delle maestre comuni. Si è indicato il necessario, si è insegnato ad evitare il superfluo che è dannoso come un ostacolo al progresso dei bambini, si è cioè indicato un limite come perfezione.

Per aiutare la maestra a liberarsi da vecchi preconcetti e pregiudizi è importante accennare a qualcuna delle vacue difficoltà che disperdono l'attenzione e le energie dell'educatore. I pregiudizi sulla facilità e difficoltà delle cognizioni sono uno degli inciampi dai quali ha liberato la maestra. La facilità e difficoltà delle cose non si possono giocare

col pregiudizio, ma con un'esperienza diretta dopo che le singole difficoltà si siano analizzate.

la pietra di paragone → Alcuni bambini creano in se stessi una specie di pietra di paragone che noi non possediamo, essi cioè confrontano le cose esterne con le immagini che si sono fissate nella loro mente e descrivono dei giudizi sorprendenti per la loro esattezza. Questa pietra di paragone, che permette manifestazioni tanto mirabili nei bambini, per le quali essi vengono a essere in un piano diverso dal nostro e noi spesso inaccessibile, è degna di venire considerata come un fatto finora sconosciuto. Sembra che in alcune età ci siano possibilità di acquisti psichici che non sono più possibili in altre età. Un fatto chiaro e abbastanza accessibile a tutti è la capacità che hanno i piccoli bambini di ricordare e riprodurre i suoni della lingua e di apprendere le parole.

12. Elevazione- Il silenzio è una conquista

il bambino normale sarà in grado di comprendere e utilizzare il materiale in modo appropriato, mentre il bambino mentalmente inferiore potrebbe avere difficoltà o non essere in grado di farlo. La conoscenza e l'esercizio sono quindi importanti per raggiungere una mentalità positiva e per sviluppare le capacità cognitive necessarie per affrontare le sfide della vita.
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiarapollastri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della pedagogia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pironi Tiziana.
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