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CARILLONANTE).
Qua troviamo potenziate le sue caratteristiche tipiche:
-uso sapiente dei timbri
-ricchezza ritmica
-un mondo dinamico e pluriverso dove si mescolano camuffamenti e arguzie infantili ma non manca
una punta di crudele-amaro sarcasmo.
1919: “La valse”
intero lavoro attraversato da un'atmosfera malinconica ora carica di angoscia espressa da un
crescendo nervoso ansimante e disperato che sembra andare in frantumi come il disastro bellico di
quegli anni, che frantuma quel sontuoso e vellutato mondo viennese sintesi di tutta la società
europea.
→ Atmosfera incalzante di angoscia mascherata di energica vitalità sonora, segno della
capacità di mascheramento di Ravel che anima tutto il “Bolero”.
1928: “Bolero”
pezzo di alta maestria, capolavoro di costruzione nascosta dalla apparente semplicità del tema (che
lo ha reso popolare e manipolabile), nel quale l'arte di R. raggiunge la sintesi dei suoi caratteri. In
15 min di musica, 2 frasi musicali quasi acerbe, ridotte all'essenziale e alla più elementare delle
forme, scandite ossessivamente su un lento ritmo di bolero, si ripetono di continuo, in una
mutazione progressiva affidate di volta in volta a uno strumento che ne realizza un'incessante
trasformazione coloristica in una crescente intensità sonora (dal flauto iniziale che suona in
pianissimo al forte finale in cui è raccolta l'intera massa orchestrale).
Qui viene esaltato il GUSTO PER LA COSTRUZIONE che assembla come in un congegno
meccanico, strutture in combinazioni sempre più complicate e ardite.
-Tessuto musicale plasticamente costruito a cerchi concentrici,
-Ritmo ossessivo incalzante elimina ogni vaporoso languore, ogni ardente espressività → posto a
una vertigine ritmica, una pulsazione quasi primitiva nella quale sembra essere sconvolta l'idilliaca
visione convenzionale del mondo.
Le aspre, ostinate, quasi metalliche volute del Bolero, bruciano l'incipriata e luccicante immagine
nella quale l'Europa di inizio secolo amava specchiarsi, mentre stava inesorabilmente
incamminandosi verso la propria catastrofe storica.
Forse dietro l'amaro sorriso e il beffardo disincanto di Ravel è da scorgere anche un lontano
presagio di questa tragedia. In questo presagio, così come nella sottile malinconia, nel gusto per la
superficie e la volontà di non profondità si nasconde il vero messaggio, il vero significato
dell'intera operazione artistica di Ravel.
-Il distacco squisitamente novecentesco (già in Debussy e Stravinskij) da ogni familiare
accasamento con le cose, e la coscienza che dietro le scintillanti e multiformi apparenze del mondo
non c'è profondità da attingere, nessuna sostanza più vera e più originaria da afferrare e portare a
parola.
→ L'unica attività possibile, l'unico linguaggio pronunciabile resta quello capace di moltiplicare
questi giochi di apparenze, vertiginosi e svettanti ma consapevolmente infondati e senza
sostanza. [CAP 2]
FIGURE DEL SILENZIO
(Schonberg, Berg, Webern)-> 2°Scuola Viennese
2.1 “La legge invisibile”
Clima di altissima tensione morale
Senso angoscioso di responsabilità storica.
L'intera Vienna culturale fra la fine dell'800 e inizi 900 avverte il crollo dell'impero
asburgico( sintesi dell'idea stessa di Europa) ovvero crollo di una intera civiltà, di una concezione
del mondo. Per questo Vienna diventa il centro di fermenti innovatori e rilevatrice della generale
crisi che porta sfiducia nella realtà.*
*Freud= ricerca psicanalitica che porta alla radicale decostruzione dei valori razionalistici e del
principio di coscienza.
*Einstein= scoperte che capovolgono la conoscenza fisica della realtà
→ Tutti concorrono a denunciare, col proprio lavoro, la rottura irreversibile di un
mondo/linguaggio(unificatore della vita degli uomini).
In questa temperie storico-culturale nasce la corrosiva e coraggiosa esperienza di Schonberg e dei
suoi allievi.--> Ispirata da un'urgenza morale di dover contrapporre alla crisi del tempo una
rinnovata e intransigente ricerca costruttiva*
*Una NUOVA SONORITA' perché si deve esprimere sentimenti nuovi inauditi che premono
nell'animo.
A partire da Wagner(1) e poi con Malher(2) il linguaggio musicale comincia a sfaldarsi. Questo
progressivo sfaldamento si traduce dapprima nella saturazione cromatica (Wagner), poco a poco
linee armoniche sempre più rarefatte e sfrangiate, fino alla dissoluzione dell'ordine tonale.
2)Con Malher, il linguaggio musicale come il mondo degli uomini, smarrisce il proprio
orientamento e i propri confini → Linguaggio Non senso (ricordo, simulacro, rovina)
ǂ
3) Schonberg Allargamento cromatico di Wagner
ǂ Ricordi e detriti del passato malheriani (ricerca del tempo perduto)
Lui fa i conti con il silenzio in cui precipitava il linguaggio musicale tradizionale.
→ La crisi porta alla caduta della tradizionale rappresentazione del mondo e delle sue
rassicuranti certezze, dunque, in primis, bisognava avere le forze di dimenticare e portare avanti un
radicale ripensamento del mondo stesso, una diversa comprensione del mondo, del suo linguaggio
(sospensione linguaggi in un'assenza invisibile), diverso modo di vivere la realtà.
Fin dall'inizio il proposito distruttivo si dirige verso l'ipotesi di un nuovo linguaggio → Metodo
Dodecafonico.
→ Ripercorrere e riassumere l'ambito tonale e portare fino in fondo la dissoluzione
→ Con Schonberg vengono coniugate le due esperienze precedenti (Wagner e Brahms) solo per
superarle definitivamente.
“Gurrelieder” (1901)
“Pelleas und Melisande” (1903)
→ Schonberg giovane che da una parte procede sulla strada dell'allargamento tonale (uso di
accordi di quarta), adotta la tecnica brahmsiana della variazione (così può sottrarre la composizione
ad ogni forma sistematica dispiegata temporalmente per ridurla ad uno sfaccettato mosaico di
frammenti sonori).
-->Completo superamento del sistema tonale (Tonalità sospesa; Emancipazione della dissonanza)
“Quartetto in re min n°1 op.7” (1905)
“Quartetto in fa diesis min n°2 op.10 (1907)
-->Compare il Contrappunto* (elemento fondamentale dell'arte compositiva di Schonberg)
*Tradizione fiamminga e seicentesca, ora utilizzato però a fini esclusivamente ricostruttivi.
Diventa l'unico fattore di coesione formale in grado di collegare con rimandi, elementi musicali che
si muovono in totale indipendenza melodica e armonica.
→ Cambiamento importante nel procedimento compositivo: non è più la singola nota a generare il
tessuto musicale ma l'intervallo, ossia la relazione fra i suoni.
(il vecchio linguaggio tonale si articolava attorno alla tonica, come simbolo del centro intorno a cui
si credeva ruotasse l'intero linguaggio umano; ora l'eliminazione della tonica e l'ingresso del
contrappunto significano che il linguaggio non si regge più attorno ad un principio visibile unico,
ma a un'organizzazione relazionale delle parti → SPAZIO MULTIDIMENSIONALE dove
vengono riorganizzate armonia e melodia.
-Ciò che unisce un suono all'altro è la logia intervallare (rapporti di distensione o rarefazione
timbrica, dinamica, armonica che nascono dall'interno del materiale sonoro stesso).
-Il recupero dei moduli contrappuntistici tradizionali( strutture compositive bachiane e
fiamminghe) non ha il significato neoclassico di ritorno al passato, ma significa riconsegnare l'arte
ad una rinnovata capacità costruttiva restituendole delle dinamiche organizzative.
-Opere non opere: “opera moderna”, in piccole forme, di assoluta brevità, folgorazioni istantanee,
dove è drasticamente eliminato ogni sviluppo-evoluzione.
Come in Debussy, il sintomo più appariscente è il contrarsi del tempo, la musica si ribella
all'espansione del tempo (concetto base dell'opera musicale dal 1700 “Beethoven”).
-->Musica che nega il tempo (arresto di tutti i momenti musicali)
-Musica che traccia l'immagine di un mondo che non conosce più la storia, mondo come
un'apertura istantanea di relazioni.
“Sei piccoli pezzi per pianoforte op.19” (1911)
Musica indeterminata, massima concentrazione, suono quasi polverizzato in cellule densissime al
limite della smaterializzazione, quasi alle soglie del silenzio.
→ Riorganizzazione del suono in una nuova sintassi
“La mano felice” (1913)op.18
Complesso e inquietante dramma musicale per baritono, coro e orchestra, che segna il distacco
definitivo dal dramma lirico tradizionale (Wagner). Apparentemente S. sembra aderire alla teoria
wagneriana dell'opera d'arte totale creando un testo nel quale parola, musica e scenografia si
raccordano costruendo un tutto unitario espressivo in ogni sua parte, ma ha un'intenzionalità
diversa--> non deve suggerire simboli, significati o pensieri ma è solo un gioco/spettacolo di colori
e di forme per colpire l'occhio (fare musica con i mezzi di scena= processo spirituale che nasce
dall'azione, non si esprime solo in gesti, movimenti e musica ma anche con colori e luce, che
vengono usati come suoni, ogni valore della luce, ogni gradazione di colore crea figure e forme
simili a figure-temi musicali).
-->Tentativo di creare uno spazio polivalente-polirelazionale: ogni polarità sensoriale vive di e con
ǂ
tutte le altre relazioni in cui è inserita W agner → si sforza per ricreare un mondo d'arte compiuto
nella sua sferica perfezione.
Schonberg mira all'idea di un teatro conscio di un necessario equilibrio, di un saldo intrecciarsi
e di un potenziamento reciproco di tutti i materiali che concorrono allo spettacolo.
-Spazio sonoro a più dimensioni
-Ripensamento della musica e della composizione come costruzione di cosmi relazionali come
quelli dell'intenzionalità pittorica di Kandinsky → Fondazione “Der Blaue Reiter/Il cavaliere
azzurro”*
*Rinnovare la forma artistica
*Per un risveglio dell'arte musicale
*Apertura al nuovo mondo
-“Pierrot lunaire” op.21 (1912):
21 monologhi per voce recitante, pianoforte, flauto, clarinetto, violino e violoncello; dal testo di
A.Giraud, sono sintetizzati drammaticamente tutti i tratti dell'arte di S. :
1)Frantumazione del discorso musicale
2)Materiali timbrici acutamente dolenti, sottoposti ad una variazione continua con l'impiego di
forme contrappuntistiche (fughe, canoni)
3)Uso dello sprechgensang (canto/parlato) in funzione anti-lirica, per rendere il canto crudelmente
spoglio e creare una livida atmosfera d'angoscia
4)Pause e silenzi assumono un ruolo strumentale
5)S