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La produzione della quale la canzone è l'aspetto più comune, di solito si chiama
"Popular Music". Tale dicitura si definisce negli anni 60 e si diffonde, a partire
dagli anni 70, dal mondo anglosassone. L'italiano "musica popolare" indicava
però un altro specifico settore della musica, di pertinenza dell'Etnomusicologia:
quello della musica di tradizione orale – canti contadini, di lavoratori ecc.
I problemi della dicitura anglosassone, non si limitano a quelli relativi alla sua
traduzione. Middleton aveva sottolineato che "Popular Music" può implicare due
diverse accezioni, a seconda che il termine "popular" privilegi l'ampia diffusione
attraverso i mezzi di comunicazione di massa o la fruizione da parte di ampi
strati di popolazione, ovvero la fruizione di massa. Inoltre, il concetto di massa
implica due divergenti interpretazioni, la prima delle quali coglie valori positivi
(massa come soggetto della storia), l'altra aspetti negativi (massa come pura
manipolabilità). Middleton opta quindi per una risposta che, sulla scia del
concetto di "articolazione "non occulta i problemi, ma anzi si incentra su di
essi: “Nelle società classista, la società è internamente e contraddittoria. Quello che il termine "Popular Music" cerca di
fare è indicare quello spazio, quel terreno di contraddizione-fra “imposizione" e "autenticità", "elitario" e "ordinario"- e di
organizzarlo in modo specifico”.
A livello generale, quando si parla di "Popular Music", si indica la musica legata
ai media, proliferate dalla fine del XIX secolo con l'avvento dei mezzi di
comunicazione di massa. Popular Music indicherebbe quindi quell'insieme di
attività musicali comuni nel mondo contemporaneo che va dalle canzoni al
rock, dalla musica cinematografica e televisiva al jazz. Si tratta quindi di un
ambito assai vasto e diversificato.
Il dibattito, insomma, è ancora aperto ed investe più fronti.
Le tipologie musicali tradizionalmente incluse nella Popular Music quali canzone
commerciale, rock, pop, musica da discoteca, techno, rap, canzone d'autore,
condividono, seppur in misura diversa, specifiche modalità di produzione,
diffusione, fruizione. Sono in primo luogo caratterizzate prevalentemente dalla
diffusione in forma registrata attraverso apparecchi di riproduzione del suono e
media (radio, televisione, Internet). Per questo motivo, esiste un legame molto
stretto fra lo sviluppo della tecnologia e lo sviluppo della Popular Music e delle
sue forme.
Es. All'inizio del 900, i primi dischi non potevano ospitare che pochi minuti di
musica (non più di quattro): per le loro dimensioni, le canzoni risultare un
repertorio ideale per il nuovo mezzo di diffusione musicale. Da qui deriva la
cristallizzazione della durata normale di una canzone in 3-4 minuti.
Inoltre, alcuni mutamenti nello stile esecutivo verifcatisi nei decenni successivi,
sono legati a innovazioni nelle tecniche di ripresa del suono ( Es. l'utilizzo della
modalità sussurrata dei Crooners, negli anni '20, si spiega con l'introduzione del
microfono elettrico).
La diffusione di forme registrata permette di separare il momento della
produzione da quello della fruizione e ciò consente di sperimentare, registrare
e diffondere effetti sonori il realizzabili con gli strumenti consueti o in una
esecuzione dal vivo. I primi dischi di Elvis Presley, con il loro impiego
innovativo del Lecco, potrebbero rappresentare il punto di svolta in cui si è
abbandonato il tentativo di riprodurre l'esecuzione dal vivo e si è iniziato a
ricercare sono ritardo a studio di registrazione.
È interessante osservare le differenze tra quanto avviene in questo tipo di
musica e quanto avviene nella musica d'arte, in cui l'esecuzione dal vivo è il
modello della riproduzione tecnologica: scopo dell'alta fedeltà è creare
l'illusione di assistere all'esecuzione, rendere i suoni e le emozioni del concerto,
depurandola da rumori e distorsioni che possono turbare il godimento della
musica.Musica di consumo, la creazione del suono in studio ha valore al punto
che molto di quanto viene diffuso in un concerto rock o pop non è eseguito sul
momento ma addirittura, spesso, è stato registrato prima.
La centralità dello studio, non ha comportato la fine dei concerti o la fruizione
musicale collettiva. In questi ultimi, il pubblico partecipa attivamente,
fisicamente: può cantare, ballare, saltare. In un concerto di musica classica,
invece, il pubblico ha un atteggiamento di carattere contemplativo: l'attività
degli ascoltatori investe la percezione e l'ascolto e la loro partecipazione fisica
è limitata al saluto all'esecutore e alla relazione i momenti prestabiliti.
Altra differenza tra musica d'arte e musica di consumo è quindi quella che
riguarda le tipologie di pubblico.
3.Un punto cruciale: il rapporto col presente.
Un altro elemento che accomuna le tipologie di Popular Music e fino a qui
osservate è il rapporto con la contingenza, l'attualità, il presente. Esso può
avere volti diversi.
Es.
Roberto Leydi sottolinea che la Popular Music " esprime o pretende di esprimere
soprattutto le nuove realtà urbane”.
Sarah Thornton , concentrandosi su generi specifci, enfatizza la rapida
obsolescenza della musica dance e underground.
Gianni Sibilla individua nella Popular Music un "macro genere musicale "assai
ampio, scaturito dalla rivoluzione del rock'n'roll: il "Pop".
Il rapporto di tipo commerciale ed economico è significativo ma non è il solo:
esistono canzoni e musiche ritenute Popular Music che non si pongono in
primis un obiettivo economico e commerciale, come ad esempio canzoni
d'autore o canzoni di impegno sociale.
Es. Material Girl di Madonna del 1984, è un esempio del legame fra una canzone ed
il suo presente: il sound e le caratteristiche musicali del brano rappresentano bene
periodo in cui la canzone viene prodotta e sulla sua palese fnalità commerciale non
ci sono dubbi.
Sottolineare il legame con l'attualità, non significa dire che è una canzone
debba perdersi nell'arco di pochi mesi o anni: moltissime canzoni passano
come meteore, altre invece no
E s . Grazie dei fori, realizzata nel 1951 e affdata alla voce di Nilla pizzi, con
l'obiettivo di imporsi al nascente festival della canzone italiana. Il festival voleva
rilanciare la canzone italiana, intesa soprattutto come canzone a carattere lirico.
Grazie dei fori risente sia di questa destinazione sia delle tendenze in atto nelle
canzoni del tempo: Per l'argomento sentimentale-amoroso e per la cantabilità, essa
è conforme all'orientamento sanremese; presenta però allo stesso tempo anche un
certo gusto per ritmi esotici e sonorità americane. È questa combinazione il motivo
per cui vince la prima edizione del festival e per cui viene mantenuta nella memoria
degli italiani, anche a sessant'anni di distanza.
E s . La buona novella, di Fabrizio de Andrè del 1970. Siamo negli anni della
contestazione giovanile e il disco di de Andrè sembra molto lontano da quel clima:
parla di Gesù. Gli intenti dell'autore non furono però capiti fno in fondo per lungo
tempo: per lui Gesù di Nazareth è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di
tutti i tempi.
Il rapporto fra una canzone e del presente e di natura molteplice: può investire
aspetti sociali, ideologici, stilistici, commerciali.
4. Un esempio attraverso l'ascolto : Nel blu dipinto di blu.
Nel blu dipinto di blu, di Domenico Modugno e Franco miglia, presentata al
festival di Sanremo nel 1958, fu un successo straordinario. Essa proponeva
qualcosa che non si era mai sentito prima sui parchi italiani e la sua vittoria è
stata vista come un momento di rottura nel percorso della canzone italiana,
l'avvio ad un rinnovamento profondo dove emerge un modo totalmente nuovo
descrivere e interpretare le canzoni.
Il successo scaturisce in un panorama impensato: il festival, è una rassegna
che non ha mai incoraggiato scossoni bruschi e sperimentazioni ardite.
Tuttavia, non si rivolge ad un pubblico generazionalmente e socialmente
definito ma, attraverso la radio e la televisione, punta ad un pubblico ampio,
sia per numero, sia per fasce sociali ed età.
Ciò che rende innovativa questa canzone è sicuramente il testo incentrato sul
tema del volo, la scansione ritmica, la vocalità "urlata", l'impiego
dell'orchestra, il convergere di suggestioni americane, come ad esempio il
terzinato.
Nelle canzoni si rintracciano di solito tre tipologie organizzative principali:
1. Strofica senza ritornello: in cui la musica segue le diverse strofe del
testo ripetendosi uguale per ognuna di esse, senza però che nessun altro
segmento testuale e melodico autonomo venga ciclicamente ripetuto.
Questo, determina un gioco tra la ripetizione di una musica e di uno
schema metrico-ritmico che restano uguali e un testo verbale che invece
muta continuamente.
2. Strofa-ritornello: in cui la musica si ripete uguale per ogni diversa
strofa del testo, mentre un elemento melodico e testuale facilmente
memorizzabile-il ritornello-ritorna invariato più volte. Esso, non viene
presentato subito all'inizio della canzone, ma dopo la strofa, e viene
ripetuto sempre di più nel corso della canzone stessa. Viene spesso
ribadito nelle fasi conclusive della canzone, anche mediante una
modulazione di tono ascendente. La musica, quindi, presenta due sezioni
distinte e dal carattere spesso contrastante e mentre il testo cambia
sempre in una di queste due sezioni (strofa), resta sempre uguale
dell'altra (ritornello).
3. Verse- Refrain, ovvero Chorus-bridge:È lo schema organizzativo che
conosce più varianti La formula standard originaria si delinea negli Stati
Uniti nei primi decenni del '900 ed ha come elemento caratteristico di
base una struttura musicale articolata in quattro parti uguali secondo lo
schema AABA, Preceduta da una strofa intonata in rubato e spesso dal
carattere interlocutorio (verse) e da un'introduzione strumentale.
Il corpo principale della canzone, preceduto dal versi, si apre con un
episodio di carattere ben orecchiabile (“Chorus” A) in cui figura la cellula
melodica principale (il cosiddetto “Hook”: uncino), spesso con le parole
del titolo della canzone;di solito questo episodio viene ripetuto
immediatamente, con un testo diverso.Segue poi una sezione testuale
musicale dalla struttura modulante (“Bridge” B), dopo la quale ritorna<