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PICCOLI LETTORI DEL NOVECENTO

Le questioni relative alla lettura e alle pratiche del leggere furono spesso al centro del dibattito politico-culturale in età giolittiana, sia nel tentativo di portare a compimento il processo di alfabetizzazione popolare del paese sia per offrire nuove fonti letterarie e giornalistiche. Lo scopo era quello di promuovere la partecipazione attiva alla vita del libro dei giovani rampolli delle famiglie borghesi.

Quindicennio precedente alla Grande Guerra:

  • Espansione del mercato editoriale
  • Affermarsi di una specifica produzione letteraria per l'infanzia
  • Iniziale presenza di iniziative di educazione alla lettura tramite la diffusione di biblioteche popolari

Nel tempo si rivelarono vincenti le sinergie d'intenti tra scuola ed extra-scuola e l'adozione di modalità comunicative diversificate.

XX secolo: età d'oro nella promozione della lettura.

Tra il 1875 e il 1833 la scolarizzazione femminile era diventata possibile anche.

a livello universitario e tecnico-liceale mentre a livello popolare i tassi di alfabetizzazione stavano crescendo sensibilmente. L'emancipazione culturale delle donne si avvertiva nell'inchiesta del 1906 promossa dalla Società Bibliografica Italiana. Il pubblico femminile era ritenuto più dedito alla lettura personale rispetto al pubblico maschile, prediligendo il genere romanzesco. Il processo di scolarizzazione infantile condusse al principio del Novecento a una fisionomia di lettore giovanile, per lo più borghese. Nella stessa inchiesta del 1906 la fotografia sulle abitudini di lettura dei ragazzi fa percepire lo spostamento di attenzione verso la lettura vissuta come forma di intrattenimento. Leggere diventa sempre più occupazione del tempo libero, caratterizzata da piacevolezza e gratuità. Nel mondo editoriale e giornalistico cresce la presenza di scrittrici con propensione educativa rivolta all'infanzia (sorelle Errera, MariaBersaniecc.).Il piacere dei piccoli lettori nel leggere riviste destinate specificamente a loro promuove la rielaborazione del testo letterario.In questo percorso di nuovo protagonismo giovanile nell'ambito della lettura e della sua promozione, molto è dovuto al crescente impiego femminile adulto nella guida di riviste con scopi culturali e educativi.Dal canto loro i lettori bambini vivevano la lettura delle riviste in modo molto attivo.Quello delle riviste si rivela uno spazio estremamente vitale.Nel contempo i destinatari bambini si ritagliano nei periodici margini di autonoma lettura. 1. LE RIVISTE PER RAGAZZI COME OGGETTO DI RICERCA (PICCOLI LETTORI DEL NOVECENTO) Solo in tempo recenti la ricerca storiografica sulla letteratura per l'infanzia ha iniziato a valorizzare in modo più sistematico la pubblicistica per ragazzi.Sono noti i limiti e i contesti che in passato hanno caratterizzato la riflessione critico-interpretativa sulla letteratura giovanile.Perl’emergere di spazi di ricerca diversamente orientati sono state fondamentali le linee di ricerca storico-educativa plurifattoriale che hanno permesso di recuperare esperienze specifiche e minoritarie e per questo sconosciute e di riportare l’indagine sulla letteratura per l’infanzia all’interno della cultura. È chiesta una metodologia in grado di attraversare la disciplina nella sua complessità. È inscritto nella natura stessa delle riviste di essere specchio e metafora letteraria della società nella quotidianità del proprio svolgersi. Le riviste sono parte del dibattito culturale del loro tempo e di esso sono una voce viva e pulsante in quanto capaci di orientare la crescita del giovane lettore --> questo rapporto è appartenuto al Novecento, definito anche il secolo delle riviste. Non diversamente può dirsi nell’Ottocento, quando il tema dell’unità nazionale era stato parte integrante del disegno.

La cultura del frammento riguarda la pubblicazione di molti settimanali per ragazzi. Questi fogli erano pensati principalmente per l'educazione elitaria impartita dalle famiglie borghesi e orientata a una lettura gratuita, da svolgersi in casa prima che a scuola.

I primi settimanali per ragazzi hanno tracciato nel tempo una via in vista dell'affermarsi di una concezione moderna della letteratura per l'infanzia. Sono presenti diversi cambiamenti individuali nella scrittura a livello formale. La scrittura per ragazzi ricalca l'esigenza informativa. Le riviste destinate al pubblico infantile offrono racconti letterari, ma non rifiutano l'articolo informativo. Non rinunciano nemmeno ad uno stile di scrittura agile e avvincente.

La struttura del discorso narrativo è snella e dinamica, spesso dialogata. La scrittura assume tratti che possono essere al tempo stesso realistici, fantastici, umoristici e didascalici.

Quella che si può definire la cultura del frammento riguarda anche l'illustrazione. Le copertine,

così come le caricature, hanno il potere di catturare istantaneamente l'attenzione del lettore e, racchiudendo spesso un messaggio di elevata densità di significato, rimandano ad un oltre non definibile in modo univoco. Le riviste per ragazzi accompagnano anche il cammino della cultura di consumo che, a partire dal tardo Ottocento, vede nell'infanzia una nuova frontiera di espansione del mercato, compreso quello editoriale. L'infanzia non è solo al centro di nuove attenzioni educative, ma diviene protagonista degli interessi pubblicitari dell'industria culturale -> nuovo ruolo ricoperto dai giornalini = diventano un potenziale serbatoio di mercato che occhieggia al bambino rivolgendo lo sguardo all'acquirente adulto (attraverso le pubblicità). Il rapporto del lettore con la carta stampata tende ad acquisire contorni meno definiti -> la rivista è sovente ceduta ad altri in seconda lettura. Inoltre può essere acquisita in modo

sporadico e non solo tramite abbonamento. Il testo breve favorisce letture selettive e parziali di ciascun fascicolo. Si ha anche la presenza di rubriche che propongono un dialogo con il lettore all'interno di ciascun numero settimanale.

La modulazione della serialità, tipica della pubblicazione periodica, incuriosisce il lettore oltre il testo stesso e protende la sua attesa verso il fascicolo successivo.

Sempre di cultura del frammento e del consumo si può infine parlare a proposito dei racconti a puntate, i quali ottengono grande seguito di pubblicazione tra i bambini e contribuiscono a modificare almeno in parte il mercato editoriale per l'infanzia italiana.

ESEMPIO: Storia di un burattino di Carlo Collodi. Ferdinando Martini lo aveva voluto per il suo Giornale per i Bambini.

Il racconto a puntate di Gian Burrasca si affermò con la medesima intenzione di educare i lettori divertendoli lungo un crescendo narrativo. Nel 1912 nasce l'idea di raccogliere

Questi racconti in un volume. Già nell'Ottocento varie riviste letterarie si erano distinte per un progetto culturale di grande intelligenza giornalistica. Gli autori provavano a volte prudentemente temi e stili di scrittura che poi tendevano a perfezionare e ad ampliare, o al contrario che poi avrebbero abbandonato per intraprendere altre forme e registri narrativi. Tale processo contribuisce a delineare un itinerario "in progress" che procede da sperimentazioni anticipatorie verso modalità di scrittura recepite e codificate.

I periodici hanno spesso anticipato testi poi pubblicati in volumi. L'indagine storica in ambito pubblicistico favorisce un rovesciamento del paradigma interpretativo. Tale prospettiva potrebbe favorire in futuro la riscrittura o quantomeno la revisione di molte biografie di autori per ragazzi tra Otto e Novecento.

Sulle riviste si assiste poi alla costruzione di modelli di scrittura che hanno l'obiettivo di orientarne il percorso.

di partecipazione attiva del lettore alla creazione del testo, come ad esempio la scrittura di lettere o la partecipazione a concorsi letterari. Inoltre, la centralità del lettore si manifesta anche attraverso la possibilità di interagire con gli autori, ad esempio tramite interviste o incontri. Le riviste per ragazzi offrono anche un importante spazio di confronto e di dialogo tra i giovani lettori, che possono scambiarsi opinioni e consigli sui libri letti. Questo favorisce lo sviluppo di una comunità di lettori, che si sostengono reciprocamente nella scoperta e nell'apprezzamento della letteratura. Le riviste per ragazzi, infine, svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della lettura e nella diffusione della cultura. Grazie alla loro accessibilità e alla loro capacità di coinvolgere i giovani lettori, contribuiscono a formare nuove generazioni di lettori appassionati e consapevoli. In conclusione, le riviste per ragazzi rappresentano un importante strumento di formazione e crescita per i giovani lettori. Grazie alla loro varietà di contenuti e alla loro capacità di coinvolgere attivamente i lettori, contribuiscono a sviluppare la passione per la lettura e a favorire lo sviluppo di una cultura letteraria.

di partecipazione attiva rese possibili dai periodici. Sulle riviste ottocentesche non mancarono certo opportunità di dialogo con i lettori (ESEMPIO: i lettori e "Storia di un burattino" non erano disposti a veder morire così tragicamente il loro amato burattino di legno). Ne discende una partecipazione viva del lettore che contribuisce non marginalmente a modellare nel tempo le linee editoriali. Accanto alle rubriche, con aspetti analoghi ma con minor enfasi, si realizza l'idea delle bibliotechine rurali. Si attua un cambiamento di prospettiva: si pensa alle rubriche e in modo speciale alla corrispondenza come luogo dalle imprevedibili evoluzioni di lettura dei bisogni infantili e di stimolo nel senso della rielaborazione personale della lettura. Nell'ascolto del lettore reale, si sperimenta un modo innovativo di pensare il giornalismo per ragazzi. La scrittura del bambino è portatrice di urgenza comunicativa. Ogni letterina è innanzitutto un

Implicito atto di fiducia verso il curatore della rubrica del quale si auspica la lettura e la sollecita risposta. Il valore della risposta consiste nell'essere stati considerati per davvero.

Nella pubblicistica per ragazzi di primo Novecento si percepisce l'accorciamento delle distanze tra adulto e bambino in nome di una complicità e di una reciprocità capaci di generare condivisione di un medesimo orizzonte valoriale.

Lo studio delle lettere infantili attiva interessanti e possibili esplorazioni dell'immaginario e della quotidianità dei lettori pur senza pretese di certezze.

Le scritture bambine a volte hanno influenzato le scelte editoriali. Dimostrano infatti che l'infanzia è stata fonte di modellamento della scrittura autoriale. La pubblicistica per ragazzi si configura come preziosa via di ricerca in grado di orientare.

2. IL LETTORE IDEALE TRA "GIORNALINO DELLA DOMENICA" E "CORRIERE DEI PICCOLI" (PICCOLI LETTORI)

DEL NOVECENTO)

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarah.botta93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della lettura e della letteratura per l'età evolutiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Fava Sabrina.