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Il contributo della Francia : si concentra contro la Germania su ambiti limitati
come le arti figurative del medioevo, dette Archeologie; Weisbach vi mostra una
polarità tra i conoscitori dediti allo studio di singole opere come Molinier e gli
storici della cultura come Muntz: i primi fanno leva sulla critica stilistica e i
secondi sulla ricerca archivistica ma non tracciano un approccio valutativo con
basi umanistiche-filosofiche-estetico-formali come Burckhardt e Wolfflin= la
storia dell’arte come scienza nasce all’inizio dell’800 con Agincourt-Lenoir-
Denon e nell’Ecoles des Chartes del 1821 che voleva fondere storiografia
artistica e storia: l’istituto di ricerca storico artistica nel 1854 risente di tal
influsso che sotto Luigi Filippo ha apice con Dusillant (1880-79) che costruisce
ponti/canali, Caumon con studi di architettura medievale e prima definizione
dello Stile romanico ne Cours d’Antiquitè Monumentales 1836 Delabrode fu
allievo di Delarosche che divenne nel 1855 conservatore del Cabinets des
dessin della Biblioteca Nazionale di Parigi pubblicando Studi di Belle arti in
Francia e Italia del 1864, Ingres del 1870, Raimondi 87: Quicerat, come
professore dell’Ecols des Chartes creò un vivaio di studiosi importanti come
Courajod che portò gli apici la storia dell’arte francese, occupandosi di opere
d’arte antiche-francese del XVII sec e il catalogo di Warine un testo su Lenor
rivolgendosi agli albori della storia dell’arte francese+ in Munz la storia dell’arte
francese ha il suo rinascimento grazie alla definizione di contesti storico-
culturali delineando l’immagine della storia del rinascimento con testi su
Donatello 1885, Verrocchio 91, Raffaello 1900, Leonardo 1902 mostrando anche
i limiti dell’indagine
Michelet fu allievo di Taine e Courajod, conservatore del Louvre dal 1896 e
pubblica dal 1905-29 l’Historie de l’Arte in 17 volumi completati da Vitry;
massimo splendore si ha con Male (1862-1954) che dà una nuova visione alla
storia dell’arte e fa grandi scoperte nel ramo religioso da professore della
Sorbona nel 1912, raggiungendo la precisione iconografica di riconoscimento
dell’arte successiva francese nella pubblicazione l’Arte Religiosa del XVIII sec in
Francia del 1898; dopo la I° Guerra Mondiale entra in polemica con i tedeschi
definendo la loro architettura gotica come arte eteronoma e infine forma con
l’iconologia un metodo storico-artistico con molti seguaci= Faure crea il
collegamento tra passato-presente dando pari valore ad ogni regione del globo,
ponendosi sempre a favore degli indifesi come nel caso Dreyfuse, creando
un’università per lavoratori e pubblicando l’Historie de l’Art nel 1909 Reinach,
come Male, si occupa di simboli mitologico-religiosi, dando attenzione all’arte
preistorica e pubblicando nel 1904 Apollo-Storia generale delle Arti Plastiche
che presenta l’evoluzione del mondo dalle origini all’Art Nouveau riconoscendo
gli influssi giapponesi e mostrando la fotografia stare alla pittura come la poesia
alla letteratura; nel 1903 scrive Arte e magia cercando di rivelare le forze
immateriali che agiscono sull’opera d’arte e rivelando l’evoluzione della magia=
è direttore del Museo di antichità nazionali a Saint Germain en Lay con Breuil
(speleologo), mostrando come l’arte del tempo attingesse da magico-originario
portando ad un evoluzione di concetti riguardo alle culture africane grazie agli
studi di Levi Strauss
Venturi, Ricci, Toesca : nell’800 la storiografia italiana venne determinata da
Cavalcaselle e Morelli che sollecitano la relazione con l’opera e distinzione dai
falsi, gli succede Adolfo Venturi (1856-1941), nato a Ferrara e frequentatore
della biblioteca di Modena, in cui entra in relazione con Cavalcaselle,
pubblicandone la Biblioteca nel 1898: pone al centro del suo studio non
l’aspetto sistematico ma l’effetto delle opere, scrivendo la Galleria di Modena
nel 1883, Collezioni di Rodolfo II nell’85, Gentile da Fabriano e Pisanello nel
1896, nel 1901 il I° volume della Storia dell’Arte Italiana fino al 1940 e divenne
ispettore delle Belle Arti a Roma e professore di storia dell’arte dal 1889,
scrivendo su Raffaello 1920, Francesco di Giorgio Martini 25, Correggio 26,
Pisano 28 è il primo grande storico d’arte e docente universitario con cattedra
alla Sapienza dal 1901, con motto di “vedere e rivedere” secondo il metodo di
Morelli, detto un’autopsia, accolto da Toesca, poi maestro di Longhi= si lega a
bibliotecari ed eruditi, con studio della storia positivistica, fino alla creazione
dell’Archivio Storico dell’Arte, prima rivista con recensioni di mostre= cerca di
porre l’Italia al pari delle altre nazioni dove la storia dell’arte era disciplina non
solo per artisti-architetti ma anche studenti di lettere e grazie al suo successo
ottiene finanziamenti per creare la sua Scuola di perfezionamento d’Arte per la
specializzazione dopo la laurea per diventare soprintendenti
Pietro Toesca (1897-1962) è tra i primi allievi di Venturi alla scuola di
specializzazione di Roma, frequentata anche dal suo allievo Longhi diventando
direttore della rivista Arte, da cui si emancipa frequentando collezionisti:
insegna a Bologna-Firenze e nel 1950 divulga la nuova storia dell’arte con
Proposte per una critica d’Arte e le mostre di Caravaggio del 1951, dei Pittori
della Realtà in Lombardia nel 53 (con Testori) e nel 58 Arte Lombarda dai
Visconti agli Sforza per darle la rinomanza negatale da Vasari= nel saggio di
Castelnuovo sull’Attribuzione mostra le oscillazioni nella mentalità di ogni epoca
sulla considerazione dei pittori e i loro tratti, mostrando l’attribuzione come un
documento dell’avanzamento degli studi uno dei veicoli principali dell’epoca
sono le riviste di storia dell’arte, come la gazzetta delle Belle arti Francesi o
l’archivio storico dell’arte del 1888 di Venturi o l’Arte del 1898; Corrado Ricci
(1858-1934) è il direttore della Pinacoteca di Brera e Belle Arti a Roma,
scrivendo l’Arte nell’Italia settentrionale e testi su Correggio-Alberti-Architettura
Barocca, ma solo sull’Italia, dato che per lui nessun’altra nazione ha fama tanto
grande = Toesca dopo la laurea passa nella scuola di specializzazione a Roma
maturando la vocazione negli studi medievalisti e pubblicando la Pittura e la
Miniatura nella Lombardia dai più antichi Monumenti alla Metà del Quattrocento
del 1912, il Medioevo del 1927, il Trecento del 1951; la storiografia artistica ha
leggi obiettive con Croce e la Scuola di Vienna e figure come Lionello Venturi
(1885-1961), Longhi (1890-1970), Salvini, Ragghianti
Bernard Berenson : (1865-1959) erede di Cavalcaselle e americano di origine
ebrea-lituana nato a Vilna: sviluppa le istanze di Morelli e dà base stabile alla
storiografia americana mentre studia ad Harvard ed entra in contatto con la
miliardaria collezionista Gardner come mercante d’arte; grazie al suo aiuto
raccoglie 750 mila dollari e passa un anno in Europa, essendo accolto da
Wickhoff per il saggio su Lotto del 1901, in cui si interessa all’essenza e non alla
biografia; nel 1903 pubblica un libro di disegni di pittori fiorentini che lo porta ad
essere riconosciuto come massimo conoscitore dell’arte italiana= compone
cataloghi nel 900 con aggiornamento della matrice morelliana, donando la sua
collezione di disegni alla Civica di Milano e i dipinti all’Accademia di Carrara di
Bergamo; ha casa in Villa Tati a Firenze, in cui viene raggiunto da viaggiatori di
tutto il mondo per sottoporgli i loro quadri, ebbe alle sue dipendenze l’architetto
Scott e Clark che nella sua biografia mostra le influenze di William James sul
maestro la sua collezione, descritta da Mortimer, non comprende solo arte
italiana, ma anche bronzi cinesi e opere greche; per i suoi larghi orizzonti fu uno
dei primi ad apprezzare Matisse e Cezanne, come mostra nel testo Estetica,
Etica, Storia delle Arti del 1948 sostiene che la storia dev’essere sempre
riscritta poiché al mutare degli anni mutano gli interessi in relazione al passato
e l’atteggiamento nei confronti delle opere
Storia dell’arte dell’espressionismo
La ricerca dell’Elementare : la svolta del XX sec porta a grandi cambiamenti
nella concezione artistica e storia dell’arte andando alla ricerca dei progenitori,
avendo per Dargel e Jahn l’incontro perfetto con la scienza che usa gli artisti
presenti come testimoni dell’irrazionalità del passato tramite l’eliminazione
della tradizione dai creatori dell’espressionismo: questi artisti si dedicano al
primitivo con il dubbio di vedere tal forza nell’arte con occhi troppo occidentali=
espressionismo e primitività non coincidono, infatti all’inizio del 900 le sculture
antiche indiane-cinese-giapponesi erano considerate testimonianze antiche ed
artisti come Picasso-Gauguin-Klimt si impegnano a dare valore all’arte di tutto il
mondo; Sydow studia il tema ne l’Arte dei Popoli Primitivi nella Preistoria del
1923 e Arte e Religione dei Popoli Primitivi del 26, Uhnde amplia l’orizzonte
includendo anche dilettanti come Rousseau e dando attenzione alle Domiselle
d’Avignon, Prinzhorz nel 1922 fa conoscere le sculture di malati di mente e
Hartlaub scrive nel 22 il Genio nel Bambino
La fondazione dell’Iconologia
The Warbugian Method : nell’espressionismo si ha un nuovo orientamento
osservando il presente, oltre la soggettività, aprendo nuove vie con l’iconologia,
di cui i primi rudimenti sono di Male, Burckhardt, Riegl e Dovrack ma anche
sollecitazioni di Jung e Freud: fondatore ne è Aby Warburg (1866-1929) che
voleva dare gli strumenti per un lavoro scientifico perfezionato, con primo
obiettivo nel superare l’unilateralità dell’osservazione formale dell’arte, creando
nuovi ambiti per avvicinarsi alla realtà, avendo un’idea di scienza della cultura
senza confini= nasce ad Amburgo da grandi banchieri, dovrebbe dirigere le
banche della famiglia ma per l’inclinazione alla depressione e schizofrenia lascia
il compito al fratello per studiare storia dell’arte in cambio di tutti i libri che
voleva (65.000 e 150.000 a Londra) venne influenzato dalla Storia della
Cultura di Burckhardt e studiò con lui, Justi e Schmarsow, elaborando una
propria scienza della cultura; studia a Monaco e Firenze per avvicinarsi a
Botticelli, analizzando il contesto culturale, studiando le sopravvivenze di forme
espressive classiche dal mondo greco, poi nel medioevo-rinascimento, fino al
mondo contemporaneo+ si interessa alla relazione arte-religione, arte-storia
nonostante l