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Morelli nel 1683 e Orsini nel 1784 e Urbino ha celebrazione artistica da Baldi nel

500 e guida di Lazzari nel 1801+ Pesaro invece quella di Becci nel 1783 con

aggiunta del discorso di Lazzarini all’Accademia sul valore della pittura, mentre

nelle Marche si ha la guida di Orsini del 1790 per Ascoli Piceno

La tradizione è molto sviluppata a Bologna, novella Roma, con la Graticola di

 Lamo del 1560, la guida di Zani del 1583 in dialetto, l’Istituzione delle cose

notabili di Alidosi del 1621 (attenzione all’antichità-iscrizioni), l’In Quarto del

Prelato Masini Bologna Perlustrata del 1650 (storia ecclesiastica e opere pie),

ma vera guida è quella di Malvasia dedicata a Le Brun nel 1686 e accresciuta da

Bianconi nel 1792, ma la più recente è di Ricci, che crea un’opera simile per

Ravenna, presentando un Forestiere Istruito di Beltrami del 1783= Rimini ha la

guida di Marcheselli del 1754 la Pittura delle chiese di Rimini, poi Cento ha

quella di Righetti del 1768; Ferrara ha le guide di Barotti del 1770, Frizzi 1787 e

le Memorie Istoriche delle Chiese di Ferrara di Scalabrini del 1773 continuata da

Cittadella a Piacenza si ha quella di Carrasi del 1780, a Parma di Ruta 1780 e

l’opuscolo di Affò, il Parmigiano Servitor di Piazza del 1796 con attori il Cicerone

Frombola e il giovane di corte con precettore Scricca

Nella Serenissima si ha una ricca letteratura che inizia con la Descrizione dei

 Tesori da Michiel, poi la Venetia Descritta e Cose Notabili di Sansovino, ma più

importante scrittore è Boschini (1602-81, produttore di perle false) che allievo di

Palma il Giovane crea il testo per mercanti d’arte e raccoglitori, la Carta del

Navegar Pitoresco, del 1660, dedicata a Leopoldo Gugliemo in cui descrive la

collezione della pinacoteca imperiale; Longhi lo dirà maggior critico del 600 per

acume nella sua Letteratura Artistica e letteratura Nazionale del 1952=

Francesco Sansovino, figlio dello scultore Jacopo, ne è precursore, scrivendo nel

1556 Tutte le Cose Notabili e Belle che sono in Venezia, dialogo tra un veneziano

e un forestiero, nel 1561 Delle Cose Notabili della Città di Venezia e nel 1581

Venetia nobilissima et singolare, la cui idea di nobiltà sarà ripresa da Morigia

nella scrittura della Nobiltà di Milano, creando un’enciclopedia della grandezza

di Venezia la Carta è composta in quartine, divisa in 8 parti al pari della Rosa

dei Venti, con cui si conduce il lettore nel mare della pittura veneziana,

attraverso il dialogo tra un Senatore veneziano amante dell’arte e il Compare,

ovvero Boschini, detto Professore di Pittura (natura-arte-ingegno fatte

corrispondere a freschezza-maniera-bizzarria): nel 1° capitolo si ha

l’introduzione con notizie su Velazquez e Rubens, mentre nei successivi il

Compare conduce il Senatore nei luoghi con opere significative come San Rocco

per Tintoretto= non si presenta arte prima di Giambellino, ma si dà importanza

alle collezioni private, mostrando nell’VIII libro le riproduzioni di pittori

contemporanei, nel XVIII i pittori che hanno realizzato i disegni per la sua

galleria di modelli (Lorenzo de Medici lo fa leggere da un veneziano)

Boschini crea anche la prima guida turistica di Venezia, le Minere della Pittura

 Veneziana del 1664, con brevi notizie sulla grande ricchezza delle chiese-

confraternite-edifici pubblici (2° edizione del 1674 “Ricche Minere”),

considerando solo la pittura dopo un’introduzione sullo stile dei pittori da Bellini

in poi: scrive con secchezza, come davanti all’Assunta di Tiziano ai Frari e 4

quadri di Vicentino nella cappella di San Francesco con raffigurazioni di

Francesco Catena= presenta un repertorio vivo e moderno ma non tratta

questioni storico-descrittive sugli stranieri: la sua opera sarà arricchita nel 1733

da Zanetti, che nel 1771 scrive Della Pittura Venezia Libri Cinque, una delle

migliori guide della città, con inventario della pittura del 300 cronologico e

topografico, poi in appendice si hanno le incisioni e dipinti della città, in un’altra

i dipinti di san Marco del 1760 e poi pubblica una raccolta di incisioni le Cose

Notabili sono sempre aggiornate per rispondere alle esigenze della città, con il

Ritratto di Venezia di Martinelli del 1648, poi sostitute dal Forestiere Illuminato

del 1740 di Albrizzi con nuove edizioni fino al 1830: prima vera guida di Venezia

è la Nuova Cronaca di Zucchini di 1785, di pura compilazione su base di un libro

antico, che non si estende oltre i sestieri di san Marco e Castello, rendendo vera

guida rappresentativa quella di Moschini, la Guida per la Città di Venezia

all’Amico delle Belle arti del 1815, presentando una Venezia decaduta nel

confronto con la tradizione attuato nell’incipit: stessa immagine è data dalla

Nuovissima Guida di Zannotto del 1815

A Padova la letteratura inizia con Campagnola e Michiel, poi si hanno pregevoli

 guide nel 700 come quella di Rossetti dedicata al marchese Tommaso degli

Obizzi, fondatore della raccolta estense a Vienna: si serve del materiale di

Ferrari del 1748 e pubblica nel 1817 la Guida dell’amico delle arti; si ha poi la

descrizione di Altichiero Querini importantissima per il gusto del 700 per la

lingua e la raccolta di Rosemberg del 1787= per Treviso si ha la meschina guida

di Rigamonti del 1767 (descrizione palazzo del Consiglio e decorazione del

1617), oltre alla Storia del Friuli, Guida di Udine e Cividale di Maniago del 1839

a Verona primo volume è di Valerini, le Bellezze di Verona del 1556, la

Ricreazione Pittorica, anonima del 1720 con II° parte detta Divertimento

Historico che tratta delle chiese del circondario ma non della pittura antica;

nelle Vite di Del Pozzo del 1718 si ha un elenco dei tesori d’arte di Verona e di

case private, ma l’opera unica in tutta Italia è la Verona Illustrata di Scipione

Maffei del 1731 con tavole in rame di Tiepolo dando un quadro completo della

città e trattando approfonditamente di arte (con incisioni e biografia dell’autore)

A Vicenza, architettonicamente caratteristica, Boschini crea la guida i Gioielli

 Pittorici del 1676, collegata al Forestiere Illuminato del 1761 di Bertotti-

Scamozzi e alla Descrizione di Vendramini-Mosca del 1779, mentre alle Vite di

Verci si allega un sommario dei tesori di Bassano+ caratteristica è la guida di

Rovigo di Bartoli del 1793, che mostra il quadro culturale-artistico della fine

della Repubblica; in Lombardia, a Brescia e Bergamo, si ha la prima guida

stampata di Averoldo, le Scelte Pitture di Brescia additate al forestiere del 700,

con forma barocca nello stile e capriccio di non porre il “che”: si divide in 3

giornate con descrizione della Galleria del conte Lana e racconta di antichità

dell’autore= guida più breve è di Carboni edita da Chizzola, con vignette in

acquaforte a descrivere le raccolte cittadine, mentre più ampia è quella di

Paglia del 1686, il Giardino della Pittura Bartoli nel 1774 scrive un libretto

tascabile su tutte le opere d’arte di Bergamo, prodromo a quello dell’Italia, poi si

ha l’Un Quinto di Pasta del 1775 con intenti pedagogici per la conservazione di

dipinti e sculture; nel 700 si ha anche lo scritto di Calvi, priore degli agostiniani

e vicepresidente dell’Accademia degli eccitati, che tratta dei dipinti in Palazzo

Moroni nel 1655 dando notevole contributo all’iconografia del barocco per modo

di esporre

In Lombardia si hanno simili opere come il libro dedicato al conte Firmian di

 Mantova nel 1763 da Cadioli per descrivere i tesori della patria, poi Bottari nel

1783 descrive Palazzo tè, Panni nel 1762 crea una guida per informare in 5

giorni il forestiere sulla conservazione delle opere e infine la guida di Aglio con

lode a Cicognara+ a Milano guida più antica è quella dei fratelli Santagostino

(forse una antecedente del canonico Quattrocase), seguita dal Ritratto di Milano

di Carlo Torre, dalla guida di Lattuada del 1737, di Frigerio del 1739, Sormani nel

1751, il libretto di Gallarati nel 1777 e infine la Nuova Guida di Bianconi 1787

non apprezzata da Cicognara= nel 1674, anno del Ritratto di Milano, si ha la

rinascita del periodo municipalistico, che porta alla produzione di molti testi per

colmare i vuoti lasciati da Vasari: esempio primo è l’Immortalità e Gloria del

Pennello (Catalogo delle Pitture insigni che Stanno Esposte al pubblico nella

Città di Milano) del 1671 di Agostino Santagostino, 1633-99, pittore chiamato da

molti artisti a creare cataloghi delle loro collezioni, suo editore è Federico

Agnelli, lo stesso del Torre, e il testo ha forma asciutta e sobria con indicazioni

sintetiche, interessandosi ai contemporanei ma non parlando mai di artisti

viventi, arrivando quindi fino al 1665 non è la prima guida di Milano ma il

testo che tenta di dare il secondo rilancio all’Ambrosiana, accademia fondata da

Federico Borromeo nel 1620-3 con figure come Cerano e Biffi, alla sua morte

tenta di convertirsi in Accademia con Busca per la scuola di pittura e Bussola in

quella di architettura, ma si ha un fallimento, quindi si tenta tal secondo rilancio

creando una guida per gli allievi

L’intento di Santagostino non è storico, cita infatti chiese e pittori del 500-600 e

 le 3 grandi gallerie dell’Ambrosiana-Settala-Arcivescovato (Cesare Monti): gli

allievi erano formati al culto della Milano Borromaica, santificando Carlo e

avendo culto di Federico Borromeo; Santagostino crea un catalogo

dell’Ambrosiana mentre vengono chiamati artisti per rappresentare le gesta di

san Carlo, come Scaramuccia che realizza Federico Borromeo visita gli appestati

nel Lazzaretto del 1630 (1670), Lanzani, Federico Borromeo Trasla il corpo di

San Calimero a Torino si ha l’antica guida di Craveri del 1735, una recente di

De Rossi del 1781 con intenti storico-artistici; a Genova invece quella di Ratti

del 1766, mentre rimangono mute le zone della Magna Grecia con eccezione di

Napoli, con la lettera di Summonte a Michiel del 1524 come tentativo di

inventario, mentre le vere guide cominciano nel XVI sec come la Guida dei

Forestieri di Santarelli del 1688, mentre la prima guida artistica è di Carlo

Celano del 1692, dedicata ad Innocenzo XII, in 10 parti come il Decameron, con

incisioni in rame scorrette per le menzogne di De Domini e infine la Descrizione

di Napoli di Galante del 1792= Messina ha il testo di Buonfiglio del 1606

Messina Descritta con pochi dati artistici e principale valore storico-antiquario

come i testi simili

Libro IX la Teoria Artistica dei secoli XVII/III

I la teoria artistica italiana del XVII

Scritto fondamentale è il discorso accademico e prefazione delle Vite di Bellori,

 “L’idea della Pittura, Scultura ed architettura” del 1664, poich

Dettagli
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A.A. 2018-2019
81 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Melissa. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della letteratura artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sacchi Rossana.