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Arte Graphica sono Romana-Veneziana-Bolognese-Parmese, ma non la fiorentina

e quella lombarda è divisa in due; Malvasia trasse da tal verso la sua prefazione,

poi De Piles mostrò come vi fossero 6 scuole europee Lombarda-Romana-

Veneta-Tedesca-Fiamminga-Francese, affermando come in Italia non esistesse

una sola scuola pittorica ma che lui amasse Raffaello-Tiziano-Rubens la

Spagna riceve seguaci di Caravaggio come Carducho-El Greco e apprende la

cultura Veneziana e di Rubens, come mostra nel Dialogo della Pittura Carducho

nel 1633 costruendo un viaggio a tappe in Italia che coincidono con le scuole

Roma-Firenze-Bologna-Venezia

Il passaggio al secolo dei lumi, storicismo del nuovo metodo

 storiografico, assunzione del municipio a terreno privilegiato della

storiografia e ulteriore scavo nella valorizzazione dell’identità locale,

aspirazione ad un Vasari per ogni centro dell’arte : in Europa si è consci di

come in Italia non sia presente una figura in grado di creare simultaneità tra le

correnti, dato che nessuno di loro (tranne Baldinucci) aveva scavato davvero

nelle identità locali; il recupero italiano del medioevo artistico dipende tra 3

generazione di storici italiani, dato che l’opinione prima diffusa e sostenuta da

Scipione Maffei che le opere andassero apprezzate in base al gusto dei moderni

(invita ad apprezzare la Pala di Veneziano come avrebbero fatto gli antichi), fino

a giungere alla concezione di Lanzi del “ciascuno a suo modo”: il tecnico di tal

riscoperta è Previtali, che mostrò il sentimento campanilistico come ne un bene

ne un male, considerando quanto agisse sull’artista, come del resto sostiene

Longhi mostrando come Affò scopra l’arte antica di Parma non per spirito

campanilistico ma illuministico contro il contenutismo ideal-nobiliare

statisticamente gerarchico dando nuova luce ai problemi di semantica-

linguistica= nasce qui l’interesse per l’intelligenza delle maniere e cognizione

degli stili, poste in una prospettiva storiografica che postula la relazione

immediata tra lettura dell’opera-storia organica dell’arte in tal processo

storico-critico ebbe terreno di attuazione lo spazio locale del campanile, congruo

all’applicazione della concretezza pragmatica e sperimentale del nuovo metodo

storico-artistico (Brunelleschi applica a Firenze il suo teorema); si ha quindi una

rivalutazione del municipio nel 1700 (fulcro della sua cultura) fuori dagli schemi

della storiografia tradizionale riprendendo le istanze della storiografia

umanistica e cittadina di Bruni, estese alla realtà Medievale-Romana

Scipione Maffei nella sua Verona Illustrata del 1731 da uno dei primi apporti alla

 storiografia artistica di basi locali presentando la teoria del Sostrato in

Linguistica (dialetti derivanti dal latino con differenza nelle parlate), poi ripreso

da Lanzi nel 1789 nel Saggio di lingua Etrusca e di Altre Antiche d’Italia, ma

anche da Vincenzo Cuoco nella sua esaltazione del sannita pre-romano con

un’ideologia di salute morale e virtù contadina e negli studi di Carlo Cattaneo

che mostrava la città come principio base delle storie italiane; il problema in

questa sua teoria è che il campanilismo viene visto in modo positivo solo dal

700, quando si hanno figure come Luigi Crespi che insistono nella ripresa della

fisionomia delle singole città e di ogni loro manifestazione artistica, ma anche

Muratori e Lanzi, che nel suo saggio di Lingua etrusca prospettava

unitariamente la storia dei popoli-lingue-arti= il campanilismo quindi viene

mostrato come scelta apprezzabile, dato che nel 1730 Balestra e Bottari nel

1759 lo mostrano in modo positivo, affermando che in ogni centro vi dovrebbe

essere stato un Vasari, criticando gli storiografi seicenteschi che hanno creato

solo inventari (non cita Malvasia e Boschini) uno dei massimi esponenti della

storiografia veneziana dell’epoca è Zanetti che scrive Della Pittura Veneziana

nel 1771 (aveva esordito aggiornando le Minere di Boschini) non disprezzando i

secoli precedenti e gli storiografi del 600, che però per lui si erano mantenuti

solo in superficie al problema oscillando tra intuizioni asistematiche, mentre ora

si vedeva nella storia locale il nuovo valore dell’esperienza e sistematizzazione

dell’approccio storico-artistico e valutazione storica, per cui si attua una ricerca

dell’incorrotto e autentico e lo stato di natura in cui combaciano antico-

originario

Alla riscoperta dei punti di raccordo tra le nazioni artistiche italiane: la

 formazione di una nozione globale di Italia e di un modello di Europa

come insieme di Stati in equilibrio a specchio dell’Italia

quattrocentesca : dopo tal approfondimento si ha la ricerca dei punti comuni

tra le nazioni artistiche per trovare le leggi comuni che diano unità al mondo

dell’uomo: primo tra gli italiani a fare ciò è padre Guglielmo della Valle, maggior

conoscitore della pittura senese (sebbene piemontese) che tramite l’analisi del

genere letterario per eccellenza del 700, la lettera, divide la scuola toscana in 3

situazioni artistiche quella Pisana-Fiorentina-Senese; dai resoconti di viaggio del

Grand Tour non si ha più una specificità nella distinzione tra le suole ma

l’indagine di punti comuni tra loro, creando un panorama unitario che ha

massima espressione nella Storia Pittorica di Luigi Lanzi, cui poi si aggiungono

la nozione globale di Italia del 1727 di Calepio nella sua Descrizione dei Costumi

italiani, Baretti parla di “italiani” in An Account of the manner and the Costums

in Italy del 1768 e Martello nel Vero Parigino Italiano contrappone gusto italiano

e francese in particolare sull’architettura= Voltaire definisce l’Europa come una

repubblica letteraria stabilita malgrado le guerre e l’Italia è autrice di una delle

4 epoche militari, la 1° da Pericle ad Alessandro magno, 2° età di Cesare ed

Augusto, 3° Rinascimento fino alla presa di Costantinopoli, 4° secolo di Luigi XIV

(coincidenza dell’Italia con il rinascimento che anticipa Burckhardt e Stendhal)

Altro passo essenziale è quello in cui Bernini viene convocato da Colbert e Luigi

 XV, con il dispiacere di Saint Pierre a cui viene contrapposta la grandezza

dell’arte italiana, parlando nella disputa di “nazione italiana”; si ha poi la prima

definizione di Scuola Italiana sul frontespizio della raccolta di disegni di

monumenti italiani di Hamilton Schola Italia Picturae, riprendendo i concetti di

Dolce e Michiel: Nel 1754 Genovesi scrive che l’Italia, dopo la Grecia, è la madre

della purezza, gloria militare e civiltà e nell’Encyclopedie si scrive che l’Italia

diede all’Europa la scienza che poi maturò= nella storiografia politica, prima

degli Annali di Muratori, si avevano solo storie particolari, ma poi Tiraboschi crea

la Storia della Letteratura Italiana con in appendice la Biblioteca Estense

dedicata agli artisti che con chiarezza hanno esposto la necessità di una Storia

dell’Arte esatta e compiuta; si tratta del modello di Lanzi, mentre Chabod nella

Storia dell’Idea di Europa afferma come il concetto di essa sia l’Unità Morale, ma

anche di libertà per la diversità di stati e la prosperità solo in base allo sviluppo

(carattere della molteplicità di stati ripreso da Vico nella Scienza Nuova

Seconda) tali temi erano presenti nelle Lettere Persiane di Montesquieu del

1721, in cui l’Europa è presentata amante del lavoro che sacrifica le passioni

alla tecnica e la diversità di modi di governo garantisce in essa la libertà,

parlando poi nel 1748 nello Spirito delle Leggi della molteplicità di stati legata al

concetto di libertà (in particolare per le piccole repubbliche); Rousseau cerca di

enucleare il concetto di europeismo di Montesquieu e Voltaire dando nel 1761

l’idea di una società reale creata da popoli diversi che raggiunge un equilibrio e

Monot de Malby la paragona al sistema italiano del 400 con il principio dell’unità

nella diversità

Il sistema delle scuole nella Storia Pittorica di Lanzi “ordine e

 Legamento” : Lanzi aveva letto Rousseau-Malby e la recente letteratura

artistica di Cochin-Felibien-De Piles-Richardson-Mengs-Wincklemann, ma si

mantiene legato a testi datati come la Storia dei Popoli di Rollin e la Storia delle

Opere che si Chiaman Spirito di Baillet; allo stesso tempo si mostra molto legato

allo spirito scientifico (Saggio sulla Lingua Etrusca), come mostra il fatto che

conoscesse l’Encyclopedie nelle edizioni di Livorno e Lucca e lesse il saggio

sopra la Società Civile di Ferguson del 1767 (traduzione 1791): la sua opera

prende quindi corpo da storie cittadine, con alto grado di autonomia, ed avendo

centro della sua ricerca ogni centro cittadino, ma al contempo combina tal

necessità con quella di dare una storia del territorio italiano (area storico-

culturale definibile Italia), congiungendo particolarità-uniformità senza cadere

nell’unitarismo, usando come modello concettuale il principio della fusione,

divulgato nelle dottrine di Lodoli-Hogarth-Algarotti, che presupponeva una

relazione condizionante fra destinazioni pratiche e forme estetiche particolari

basandosi sul principio sperimentale e meccanica di Galilei, essendo detto il

momento più generale dell’Illuminismo= mira quindi ad organizzare relazioni

convergenti e una razionale unità di risultato prospettando un sistema alla

ricerca di equilibrio tra le varie componenti (il pensiero è in senso teorico ma

anche pratico ed essenziale)

Si hanno qui le basi dell’illuminismo che hanno portato alla rivoluzione dialogica

 che esaltava il paragone e la relazione (Enciclopedia: Diderot afferma che porta

ad ampliare la mente scoprendo i margini delle discipline); lo spirito di

combinazione è impulso anche per il mondo delle arti e nella storiografia

italiana per la creazione di un metodo funzionale (descrizione dell’Europa di

Malby-Montesquieu-Rousseau), infatti Castelnuovo e Ginzburg mostrano come

Lanzi usasse uno schema storico-geografico abbandonando il sistema delle vite

degli artisti, anche se si ha comunque una tendenza molto forte al policentrismo

pur essendo dopo Vasari il primo creatore di una Storia pittorica della penisola=

nella prefazione del 1809 mostra i principi che lo hanno guidato 1° riunire in una

generale le storie create per semplificazione e senso di unità italiano, 2°

trasporto dei principi delle belle arti, intelligenza di esse in ognuno, costume di

viaggiare, traffico di pitture sostiene che il Genio Filosofico della sua epoca

abbia bisogno di un sistema e metodi per possedere la scienza degli antichi

(Malby-Rousseau), non es

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Melissa. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della letteratura artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Sacchi Rossana.