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Cospiano, pubblicato da Mitelli (suo allievo) mette in luce la consuetudine
iconografica della collezione, dando base anche a quella di Fiori per la Galleria
Settala, ma anche l’impronta agli elementi meccanici: nella raffigurazione si
hanno scaffali come in vero museo, sotto lo stemma del Marchese e Senatore di
Bologna, e il busto di Dante che vi si poggia sopra si mostra come le raccolte
vogliano ricordare la tradizione e spiegare la natura: la disposizione è
estetizzante (panopie con lance+ animali sul soffitto) e come nel museo
Imparato (pubblicati da vivi) si ha il maestro che spiega= la raccolta ha un
Lusus Naturae, il nano Sebastiano Biavati, ma non presenta un laboratorio come
quella di Settala
Si ha un importante collegamento tra la ricerca in campi storico e quella
antiquario, per questo tali cataloghi sono compilati da medici di cultura
umanistica: il Museo Cospiano divide i Naturalia e Artificialia (trattati con gusto
etnografico-folklorico) e accanto ai classici strumenti matematici se ne hanno
anche di astronomici-nautici-porcellane-calici in avorio (calici tedeschi): l’opera
quindi è posta in secondo piano per l’elemento artistico, dato che fondamentale
è la curiosità tecnica, utili a mostrare usanze funebri (urne cinerarie etrusche) e
mitologie (bronzi), ma infine tratto italiano è dato dall’elenco di opere come
quadri-statue antiche-oggetti di artigianato+ di carattere antiquario è invece la
collezione di Ludovico Moscardo da Verona, con ritratto sommario che presenta
quadri-disegni-ritratti storici più vicina alle collezioni tedesche è quella di
Manfredo Settala, dato che presenta cristalli di rocca-corallo-molluschi-mosaici-
oggetti da lui creati il tutto asservito all’insegnamento delle scienze naturali ed
esemplificazione di manufatti come camei, inserendosi nella ricerca
naturalistica, cui si accompagna la galleria di quadri-collezione numismatica-
biblioteca; Settala però non ha mai pubblicato nulla di suo pugno e non si
ritrova il libro di segreti dichiarato da Piccinelli= mentre nel nord si tende verso
nuove vie la corazza classicista dell’Italia è sempre più forte (De Sanctis 1870:
gli italiani vivono del passato e lavoro altrui), perdendo il primato nella scienza e
navigazione
Il quadro ideale di una raccolta dell’epoca viene fatto da Neickel nella sua
Museographia: dichiara come vada posta a sud-est con mura asciutte-bianche
per la distribuzione della luce, poi che vi siano repositoria con scaffali sempre
più vicini andando verso l’alto con pitture a contorno; se ne devono avere 2 ai
lati della porta, 4 per i naturalia (1 uccelli-mammiferi, sotto vetro in alto, 2
rettili, 3 minerali fossili, 4 creature marine), 2 scaffali di cui uno all’inizio e uno
alla fine della stanza con mummie-bambini imbalsamati-scheletri e nell’altro
Curiosa Artificialia fatti dall’uomo+ si devono aggiungere 4 finestre di fronte ai 4
scaffali, 3 pilastri tra esse e di fronte alla porta un armadietto in legno con
monete-medaglie e sopra un Cabinet minore con cose preziose e rarità naturali;
poi al centro della stanza dovrebbe stare un tavolo per esaminare gli oggetti e
sul soffitto animali imbalsamati e quadri nello spazio tra le finestre l’amore
per le curiosità continua nel XIX sec come mostra la rivista del cognato di
Goethe Vulvius a Weimar nel 1811 detta Curiosità del Mondo Fisico, Letterario,
Artistico passato e Presente per Piacevole Intrattenimento del Dotto Pubblico,
essendo una raccolta di curiosità: un articolo si riferisce al Pusterch di
Sondershausen, ritenuto antico idolo di Vendi, comparendo in una nota di
Goethe, ma si tratta di un falso prodotto del XVIII sec (giochetti italiani del
400)+ molti altri oggetti falsi sono creduti autentici come i Bafometri creduti
idoli templari, di cui parla la rivista Curiosità e Goethe, ma anche qui sono falsi
grossolani (la massoneria non è estranea a tal contesto)
Le raccolte di curiosità tedesche rimangono vive anche nella letteratura della
Germania napoleonica: sono visitate dai dotti e spesso vi collaborano eruditi,
per cui si hanno molte guide in materia, come quella di Valentini, medico del
Langravio d’Assia e professore di Scienze Sperimentali e Medicina a Giessen,
detta il “Museaum Musaeorum, Ovvero il Teatro Completo di Tutti i Materiali e di
tutte le Spezie, Compilato da Giovani Studiosi, Materialisti, Farmacisti e i loro
clienti, come pure per altri artisti come gioiellieri, pittori, tintori e così via,
adorno di più di cento eleganti calcografie” dal 1704-14 in 2 volumi in Folio+ in
appendice si ha l’opera dello stesso Autorevoli Considerazioni sulle Raccolte
D’arte e di Meraviglie, che mostra il collezionismo da Salomone ai suoi tempi
più esauriente è la Museographia di Neickel, accresciuta da Kanold, nel 1727
che contiene le bibliografie dei testi di eruditi= l’opera di Valentini è però
massima dal punto di vista Storico-Culturale, sebbene ridotta ad una storia
naturale dei 3 regni, mostrando molte notizie su curiosa, presentando urne
funerarie e lanterne paleocristiane (porcellane cinesi-sarcofaghi), poi fossili-
detriti-lusus naturae (madonne nella pietra) ed infine i mostri avvicinandosi al
modello italiano dei Gabinetti, per la presenza delle grottesche di Arcimboldo-
reliquie di Maria/Cristo medievali (mantello di Treviri-Corona di Spine) e un
prolisso poema del Tesoro Celeste
Valentini fa iniziare la storia delle raccolte con l’arca di Noè e presenta
un’appendice con titolo Arsenale e Armeria della natura Novellamente Edificata,
in cui mostra tutti gli strumenti per dar sfogo alle fantasie (animali che
suonano), creando una bibbia delle curiosità che si conclude con le bacchette
da Rabdomante+ si aggiunge il Vademecum di Kohler “Guida per i Viaggiatori
Dotti illustrante biblioteche, collezioni numismatiche, quelle di antichità, gallerie
di quadri, gabinetti di storia naturale e musei d’arte da visitarsi con profitto” del
1762= qui ognuna delle strutture viene trattata in modo sistematico (da
Cicerone) senza criterio di classificazione storica trattando il tema tipico della
controriforma degli errori dei pittori; il capitolo sulle Kunstkammer presenta gli
attrezzi degli artisti-modelli di fabbriche-oggetti in avorio-noci di cocco-lavori al
tornio-lavori donneschi e casalinghi-modelli di calligrafia-opere di storpi-orologi,
oggetti in vetro come il Bicchiere di Lutero e cere, abiti di uomini illustri come
l’alabarda di Wallestein quando venne ucciso, presentando un contenuto caotico
e confuso con bizzarria semantica e particolareggiata nomenclatura simile
pedanteria è ne “L’aperta Piazza dei cavalieri dove vengono messe in luce le più
nobili scienze e pratiche cortesi per diletto degli amatori, per particolare utilità
della gioventù politica e per comodità dei viaggiatori” del 1702 in 3 volumi con
modeste incisioni come enciclopedia del perfetto cavaliere, presentando
indicazioni dalla scienza della guerra alle arti figurative e caccia (diritto-
religione-biblioteconomia) come una summa summarum di tutto quello che si
poteva offrire al viaggiatore (usata da Wincklemann)= si mostra come in
Germania la scienza si sia fatta largo nel caos delle raccolte di meraviglie,
anche sfruttandole, come fa Goethe per le illuminazioni
III Conclusione
I successivi sviluppi del collezionismo avvengono in Italia e in Inghilterra, dato
che la prima è la più antica sede culturale dell’occidente (con grande passato
cui il moderno individualismo fa base): il passato è fondamentale per il
collezionismo dato che dà l’idea dell’autonomia dell’opera d’arte e collocazione
personale dell’artista e l’idea che le opere andassero esposte in luoghi pubblici,
come nel Camposanto di Pisa o Loggia dei Lanzi di Firenze+ non si perde
nemmeno il concetto di antica gloria, come mostra la conservazione di antichi
monumenti come la statua di Plinio il Giovane a Como o di Livio a Padova: La
proliferazione delle memorie locali in Italia sconvolge gli stranieri (anche in
insegne di caffè: caffè Desiderio a Settignano) per i monumenti di Marco
Aurelio, ancora in loco contro quella di Teodorico portata ad Aquisgrana, e
ritrovamenti come la Venere di Lisippo a Fonte Gaia= la funzione dell’arte in
Italia è ben diversa rispetto al resto del mondo, non essendo ordinata ad
interessi privati e religiosi, come Goethe vorrebbe fosse lo stesso per la sua
nazione nel XV sec infatti il sentimento pubblico si approfondisce in opere
come quelle di Brunelleschi-Michelangelo-Leonardo (uomini che vanno oltre i
limiti dell’arte Ghiberti crea un preludio al pensiero evoluzionistico di Goethe nel
suo superare Plinio)= per questo nelle collezioni italiane si afferma l’interesse
artistico insieme a quello scientifico per soddisfare il senso del curioso,
rendendo le botteghe degli artisti, come quella di Ghiberti, piccoli musei (letto di
Policleto)
L’interesse per l’antico si mostra in modo sconosciuto al Nord, conservando i
modelli di argilla di grandi scultori (Donatello) e lo sviluppo dell’arte dei bozzetti
(copia del Marco Aurelio a Vienna), dando anche particolar risalto all’incisione su
Rame che serve a copiare i disegni illustri, come del resto la creazione di Musei
di Gessi, di cui più antico fu quello di Ludovico Gonzaga nell’ultimo decennio del
400 nel castello di Gazzuolo e quello di Calchi di Leone Leoni= si aggiunge a tali
arti il disegno creando un grande dinamismo nelle arti figurative, ed Aretino
mostra come tali collezioni abbiano il fine di ammaestrare portando a sviluppare
un senso critico di valutazione storica per scorgere una storia dell’arte; si trova
tal criterio nella maggior parte delle collezioni private italiane, ovvero amatori
che valutano l’arte per se stessa e quindi per loro diletto (per molto tempo arte
e critica sono per soli artisti) al nord invece, per il mantenersi della
concezione medievale, si ha la valutazione formale dell’opera e apprezzamento
filologico dell’antichità, mostrando come le esposizioni di Leone X sono su
modello dei Balconi del nord per le cerimonie ecclesiastiche o quelle mondane
di Venezia (collegando cerimonie e manifestazioni artistiche)
In Italia si hanno presto collezioni ordinate e complete di camei-ritratti-monete
che implicano un adeguata ricerca antiquaria, che si mostra nel collegamento di
Vasari tra la Collezione dei ritratti di Giovio allo stesso, e per il fatto che le
collezioni Storia naturale diventino autonome: questo spirito porta il
collezionista privato in Toscana e comuni del Nord Italia ad essere pari al
sovrano per autonomia, come mostra il Diario di Forzetta di Trevi