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IL DOMINIO SUL DISSIMILE

Nullum crimen sine lege = nessuno può essere punito se non in virtù di una legge stabilita e

promulgata anteriormente al delitto.

Hobbes, il Leviatano

Il diritto naturale di ciascun individuo è assorbito dalla fondamentale legge di natura, cercare e

perseguire la pace. Lo Stato, il Leviatano, che ingloba tutti i cittadini tanto da fare perdere i loro

diritti individuali, nasce dal desiderio naturale di ciascuno della propria autoconservazione.

Dissidio tra diritti di natura del singolo che stabiliscono tutto ciò che è inviolabile in un uomo e

legge positiva che una volta sancita decreta il giusto e l’ingiusto.

Eccezionalità del processo di Norimberga:

1. Responsabilità dei singoli colpevoli e non imputata allo Stato

2. Due capi d’accusa: crimini contro la pace e crimini contro l’umanità

Si resero retroattive leggi create dopo la commissione del delitto -> ristabilimento dei diritti umani

contro cui il regime nazista e i suoi membri avevano agito.

Il rispetto della forma e della legge doveva esse sospeso per fare spazio a una legge più grande

che appellava il diritto naturale dell’umanità (Hans Kelsen). C’è una giustizia superiore oltre la

forma delle leggi, che doveva essere appellata nel caso dell’eccezionalità del genocidio degli

Ebrei.

Nonostante la schoah abbia avuto precedenti analoghi il riconoscimento di un crimine dipende

sempre dalla volontà di riconoscerlo. -> la volontà di riconoscere un delitto determina il giusto e

l’ingiusto e dipende dai mutamenti storici e culturali che a loro volta caratterizzano la sensibilità

collettiva. La Giustizia ha risolto il caso di Norimberga, ma la giustizia è un nome incostante che

varia a seconda di chi lo pronuncia.

La soluzione trovata nel processo di Norimberga sebbene effettiva fu però debole, non pose

definitiva soluzione all’uso politico di umanità.

Umanità: Dimensione ideale: unione di tutti gli uomini della terra

❖ Dimensione e uso politico: logica amico-nemico

Il concetto di umanità rimane fautore di divisioni, di raggruppamenti polemici e

potenzialmente pronti al conflitto.

Da un’ineguaglianza naturale di stampo aristotelico a una sola comunità di uguali fu

sempre necessario passare attraverso lotte. Umanità è un nome incostante, quindi non

sempre si ha la garanzia di appartenere al gruppo privilegiato.

Ingiusta è l’azione che colpisce ciò che consideriamo simile. L’universalità dei diritti mostra

confini stretti ripetendo un modello da cui è possibile liberarsi solo distruggendo l’atmosfera

del “propriamente umano”, fino a includere i viventi in quanto tale.

1) Homo duplex

Doppiezza dell’essere umano:

o Anima desiderativa e istintiva.

o Anima razionale, dove il linguaggio è diretta conseguenza del pensiero, perciò se gli animali

pensassero essi parlerebbero. Naturalista francese Buffon

✓ Analisi dei bambini, i quali imitano i genitori. La loro anima razionale è innata, ma sarebbe

destinata a rimanere muta se non avvenisse l’imitazione, che permette lo sviluppo del bambino

verso il raggiungimento di uno stato pienamente umano.

✓ L’imitazione resta una capacità animale, ma nel caso degli animali essi sono delle macchine che

senza il principio spirituale imitano le azioni degli animali adulti rendendole stereotipate.

Comunque la parte materiale, naturale non va perduta e genera conflitto con quella razionale.

Felicità-> una delle due domina l’altra; nel caso dell’essere umano la vera felicità è quando la sua

ragione domina il desiderio, così si ha padronanza di sé.

Questa lotta interna in ogni individuo si riflette anche all’interno della società tra uomo e uomo,

l’umanità ha le sue gradazioni, la pare razionale non è in peno possesso da parte di tutti.

La distinzione tra materia e anima diviene il confine che separa l’uomo dall’animale, ma anche il

segno posto a distinzione tra gli stessi esseri umani.

Buffon -> Monogenista convinto che il fine ultimo dello sviluppo propriamente umano sia

rappresentato dall’uomo europeo. Historiae naturelle, evoluzionismo complesso e

contraddittorio: alcune specie hanno subito delle modificazioni rispetto al modello originario, altre

sono rimaste constanti e invariabili nel corso del tempo, come la specie umana.

Nonostante questa continuità costante nella linea evolutiva ipotizzata da Buffon c’è un doppio

limite:

1. Il confine che separa l’uomo dall’animale.

2. Il progresso dell'umanità che ha un fine, cioè l’uomo europeo.

L’imitazione permette di apprendere comportamenti naturali quanto nell’uomo che nell’animale.

Solo l’anima è una capacità propria dell’essere umano. L’imitazione studiata e fondata sulla base

scientifica dei neuroni specchio, ma essa è divenuta qualcosa di più: lo strumento che permette

l’entrata in relazione con gli altri e la creazione di uno spazio condiviso.

Meltzoff e Moore esperimenti condotti nel 1977, i bambini riescono a imitare espressioni il che

suggerisce l’esistenza di una mappatura intermodale attiva. La semplice imitazione neonatale

testimonia un’innata capacità di entrare in relazione con gli altri.

Nel semplice gesto dell’imitazione avviene il riconoscimento di appartenenza al gruppo umano.

Il riconoscimento è bidirezionale:

o I genitori intendono insegnare al bambino

o I bambini imitano perché consapevoli dell’appartenenza

Grande differenza con l’imitazione adottata dagli altri animali, che non sentono la necessità di

entrare in un gruppo di appartenenza. Il loro comportamento di imitazione è solo un tentativo

casuale di priva ed errore.

Vittorio Gallese simulazione incarnata e classica -> la capacità oltre che di riprodurre le azioni,

anche di comprendere le intenzioni dell’altro. Le intenzioni dell’altro sono immediatamente

comprese perché condivise a livello neurale”. L’empatia = la chiave a fondamento scientifico per

entrare in relazione con l’altro. Il bambino nell’atto di imitazione conosce se stesso e conosce

anche gli altri

Il caso dell’autismo, interpretato o come assenza di empatia, o come eccesso di empatia.

Fragilità e precarietà del mito di fondazione del genere umano, impegnato da sempre a cercare

un unicum che lo distingua dalle altre specie, che non potrebbe nemmeno esistere.

2) Il dominatore mansueto

Due elementi rivendicano l’unicità dell’uomo:

o La cultura

o Il dominio quasi assoluto sugli animali Elementi ben visibili e intimamente connessi.

Cultura: introduzione di un’innovazione o di un comportamento che viene trasmesso all’interno del

gruppo. Molti animali sono dotati della capacità di creare l’artificiale all’interno del naturale.

Si può osservare come in un gruppo di macachi Imo introdusse un comportamento innovativo e in

risposta a inattese condizioni naturali lo mantenne, l’innovazione resistette.

Cultura:

o Innovazione e trasmissione del comportamento innovativo

Progresso dell’innovazione

La chiara volontà di trasmetterla ai membri del proprio gruppo sociale

Micheal Tomasello sostiene la presenza di forme specifiche esclusivamente umane di trasmissione

della cultura. Egli sostiene che gli animali possano trovare grandi innovazioni, ma essi non hanno

la capacità di insegnare, quindi di diffondere la tecnica trovata, e neppure di apprendere.

Invece gli uomini hanno due fondamentali caratteristiche che gli altri non possiedono:

✓ Apertura verso il gruppo.

✓ Comprensione della strategia e dell’intenzione che sta dietro una tecnica. L’apprendimento degli

animali è emulativo, non imitativo.

L’azione dell’animale è singola e non permette di trasmettere agli altri i progressi di una

certa tecnica. Del tutto disinteressati ai modi attraverso cui si giunge a uno scopo, gli

animali si limitano a osservarne il risultato e a cercare di riottenerli attraverso loro strategie

personali. Unico obiettivo: strappare la conoscenza da un altro.

L’apprendimento imitativo consente di conoscere le modalità e la strategia in modo da

trasmettere il sapere anche agli altri, infatti l’uomo vuole possedere la nuova tecnica per

entrare in uno stato di cooperazione con gli altri.

L’ipotesi dell’intelligenza culturale: collaborazione e condivisione caratteristiche

dell’intelligenza culturale umana. Sviluppo cumulativo della conoscenza umana (evoluzione

culturale) reso possibile da:

o La presenza di una memoria a lungo termine

o La comparsa e lo sviluppo di un linguaggio complesso, mezzo che consente in modo più

veloce la diffusione di

un sapere.

Tutto in vista di una maggiore utilità

Base comune -> Come per gli animali si risponde in modo più efficace alle sfide o alle

modificazioni del mondo esterno.

Ma nell’uomo il noi del gruppo precede e supera le singole individualità. Si entra in modalità

noi, perché l’uomo riconosce che gli altri dello stesso gruppo sono come pedine intenzionali

che possono giungere allo stesso obiettivo da lui sperato.

Ripetizione delle norme ricevute dagli adulti:

I. Scenario pacifico: la tendenza ad agire collettivamente e ad assegnare ruoli e

funzioni porta con sé anche la capacità di creare una cornice normativa di atti leciti.

Istituzioni e norme regolato ciò che è già fondato di base in una concordia di

condivisione.

II. Norme sono una progressiva cristallizzazione di forme associative casualmente

trovate e ripetute in virtù della loro utilità.

Evoluzione culturale è frutto della comune tensione di tutti i viventi al raggiungimento e al

mantenimento di uno stato di stabilità. Da ciò consegue l’espansione del dominio della cultura

umana sull’ambiente e sugli altri animali.

3) Ricomporre l’unità

Lotta ininterrotta tra noi e gli animali, che esistono per soddisfare i bisogni dell’uomo.

C’è la convinzione che l’essere umano dovesse arrivare dov’è, l’evoluzione dell’uomo si crede

essere il compimento di un destino. Ciò nasce dalla percezione dell’utilità che gli animali rivestono

per l’uomo, quasi come se compito della natura sia servire l’uomo, e dalla percezione che la vita è

progresso, sviluppo dal basso verso l’alto.

Nello sviluppo di un bambino, egli è potenzialmente uomo e ha la possibilit&a

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Publisher
A.A. 2017-2018
13 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GinevraLindi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mormino Gianfranco.