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Riassunto esame storia della filosofia del Rinascimento, prof Panichi, libro consigliato Discorso sulla servitù volontaria, De la Boètie Pag. 1
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Discorso sulla servitù volontaria !

!

“Non vedo alcun bene nell’avere molti signori “!

se si fosse fermato qui Ulisse non avrebbe potuto dire cosa migliore invece aggiunse

poi ,capovolgendo tutto : !

“Che uno soltanto sia il padrone,e che uno soltanto sia il Re”!

ma bisognerebbe scusare Ulisse in quanto un linguaggio del genere gli era utile per

sedare la rivolta dell’esercito e dunque era più una frase di circostanza piuttosto che di

verità.!

!

Parlando con cognizione di causa è un’estrema disgrazia essere soggetti al servizio di un

unico padrone della cui bontà non si può mai avere certezza perché potrà essere sempre

malvagio se lo vorrà.!

Già dalle prime pagine la Boètie si chiede come sia possibile che tanti uomini ,tanti

paesi ,tane città ,tante nazioni a volte sopportino un solo tiranno che non ha altra potenza

se non quella che essi gli concedono.!

Vedere milioni di uomini che servono in modo miserabile un unico uomo è una disgrazia

oltretutto perché non costretti da questo ma quasi affascinati.!

Non dovrebbero in realtà temere la sua potenza in quanto è SOLO e non dovrebbero

amarne tanto meno le sue qualità in quanto è INUMANO nei loro confronti.!

La nostra natura dimostra che siamo predisposti ad amare la virtù,stimare le belle

azioni ,riconoscere il bene ricevuto ,limitare talora il nostro benessere per accrescere

l’onore e i privilegi di chi si ama e se lo merita e quindi se gli abitanti di un paese trovano

qualche grande personaggio che ha dato prova in qualche modo di lungimiranza nel

proteggerli,di grande coraggio nel difenderli e di grande cura nel governarli,se da quel

momento in poi decidessero di obbedirgli fidandosi al punto da concedergli qualche

privilegio non so se è esattamente prova di saggezza dice Boétie perché in questo caso si

toglie il bene da una parte per innalzarlo a una posizione in cui potrebbe fare male.!

Infatti,una volta che il vincolo dell’uguaglianza si rompe,non s’è più amicizia e ci si può fare

del male.!

la Boétie sostiene che per ostacolare l’Uno non sono necessarie le armi ma basterebbe

non obbedirle e non servirlo più.I servi sono volontari per questioni di comodo.!

!

Ma,l’uomo ha bisogno di riappropriarsi dei propri diritti non dovrebbe mai

dimenticarsi della propria libertà nonostante sui popoli sembra essere caduto

l’oblio dimenticandosi davvero del bene più prezioso,DELLA LIBERTà.!

!

Ma che disgrazia è questa? vedere un numero infinito di persone non obbedire MA

SERVIRE,essere non governate ma TIRANNEGGIATE,SUBIRE

RAPINE,SACCHEGGI,CRUDELTA’ non da parte di un esercito ma da parte di uno solo; da

parte di un ometto che nella maggior parte dei casi è il più vigliacco ed effeminato della

nazione.!

Ora,sembra che non ci si dispone più della propria vita perché l’abbiamo donata ad un

unico uomo ,LA PERDITA DELLA LIBERTà CI FA DIMENTICARE IL FATTO DI ESSERE

ATTORI DEL NOSTRO TEMPO,DEL NOSTRO DESTINO.!

Il popolo è ora complice del tiranno,siamo traditori di noi stessi.!

!

Tutto questo dunque come si può chiamare?!

Certo, un uomo può temere un altro uomo e perfino 2 uomini possono temere un unico

uomo,ma esiste un limite che non deve essere superato.!

Se un milione di un uomini non si difendono da un unico uomo non può essere per

codardia.!

Quale vizio mostruoso sarà mai questo?!

è il popolo che sceglie da solo di farsi servo,che si taglia da solo la gola, che avendo la

scelta tra essere servo ed essere libero preferisce essere servo e prende il giogo.!

E’ IL POPOLO CHE SI FA SERVO DA SOLO ANCHE SE DIVENTARE UMANO

DOVREBBE ESSERE LA COSA CHE GLI INTERESSA DI PIU’,MA NON GLI INTERESSA

AFFATTO.!

Ma egli,non ha tanto coraggio,preferisce la vaga sicurezza di una vita miserabile alla

dubbia speranza di vivere felice.!

MA COME?!

se per vivere la libertà basta desiderarla,se non è necessario altro che un semplice volere

come fa a trovarsi un’intera nazione ai piedi di un unico uomo?!

I tiranni tanto più saccheggiano tanto più pretendono,tanto più devastano tanto più loro si

concede e più li si serve quando basterebbe esattamente la sola volontà di non servirli più.!

La libertà è un bene così grande e piacevole che una volta perduto ne derivano tutti i mali

ma la libertà è la sola cosa che gli uomini non desiderano affatto o così sembra, per

la semplice ragione che se la desierebbero l’avrebbero.!

Tutti questi mali,tutta questa rovina deriva da UNO SOLO reso così forte e vigliacco solo

da voi!!

Chi vi domina in tale misura ha soltanto 2 occhi ,2 mani e un solo corpo.!

COME DISPORREBBE MAI DI TANTE MANI PER COLPIRVI SE NON LE PRENDESSE

DA VOI?!

Ma,se decidete a non servirle più,eccovi liberi !!

Lo vedrete precipitare sotto il suo peso e andare in frantumi nel momento in cui decidete a

non sostenerlo più.!

La Boétie dimostra che la natura stessa ci fa desiderare la libertà ma che poi è perduta e

come detto sopra,una volta persa è la causa di tutti i mali.!

Il non sentire più il proprio male può far pensare al medico che sia incurabile e che porti

dunque alla morte.La Boétie deve capire bene se questo male di non desiderare la libertà

sia chiuso per sempre oppure se possiamo salvarci.!

Il popolo non sente il suo male e questo lo porterà dunque alla morte.Perciò ci vuole un

medico che cerchi di capire per tentativi come questa ostinata volontà di servire abbia

potuto così radicarsi. Si è radicata in modo profondo fino ad arrivare ai nostri giorni.

Bisogna capire e trovare le cause che originano questo male. La Boètie ci spiega in primo

luogo il concetto di natura e ci dice che se vivessimo secondo i diritti che la natura ci ha

dato vivremmo anche secondo le sue leggi che sono l’obbedienza ai nostri genitori

soggetti alla ragione e servi di nessuno. La ragione ci rende liberi e schiavi perché

ubbidiamo ad essa e questa è una cosa naturale. Ma l’uomo non nasce con una ragione

forte ma razionabile che si conquista e si guadagna alimentandola attraverso buone

azioni; non bisogna dunque cadere nei vizi. La Boètie avverte l’importanza di rimanere noi

stessi ma soprattutto di restare uniti perché la natura non ha messo nessuno in condizione

superiore ad un altro.Dunque la servitù è contro ragione e contro la natura.!

La natura ci ha creato tutti fratelli. Se noi siamo servi è perché abbiamo deciso di donare

tutto ad un unico uomo, ad un tiranno. La schiavitù ci rende infelici e questo porta ad

ignorare la natura stessa di quel male oscuro che ha snaturato l’uomo. La Boètie individua

tre tipi di tiranni: !

1)tiranni che ottengono il potere con il consenso del popolo (vir bonus)!

2)tiranni che ottengono il potere per successione dinastica!

3)coloro che ottengono il potere con la forza cioè con armi ed eserciti!

La boètie sottolinea che chi conquista il potere con le armi fa capire che conquista quella

terra con la guerra; mentre chi prende il potere per successione si sente già tiranno e

considera quindi il popolo già come suo servo trattando il proprio regno con avarizia.!

Il suo popolo diventa un oggetto. Infine, chi ha ottenuto il potere dal popolo è più

sopportabile. Concludendo però questi tre tipi di tirannia non raggiungono mai una

soddisfazione in quanto alla fine il fine ultimo è quello di regnare.!

Il modo di regnare rimane lo stesso perché chi è al potere userà comunque strategie per

rimaner al potere , rendendo il popolo sempre più schiavo e facendo si che la libertà piano

piano svanisca. Il popolo è trattato come una bestia.!

Gli uomini nati sotto il giogo, nutriti e cresciuti in servitù, incapace di guardare più lontano

si accontentano di vivere come sono nati, non pensano di avere altro bene ed altro diritto

prendendo così per naturale la loro condizione di nascita. E’ l’abitudine che esercita in ioni

cosa un grande potere su di noi, non possiede altro che una grande forza nell’insegnarci a

servire; come si racconta di Mitridate che si abituò a bere il veleno, l’abitudine ci insegna a

trangugiare la sostanza letale della servitù senza trovarla amara. Non si può ceto negare

che la natura abbia buon gioco nel trascinarci la dove vuole ma bisogna comunque

ammettere che essa esercita su di noi meno potere dell’abitudine: l’impronta naturale

infatti si perde se non viene coltivata; è l’educazione il nutrimento che ci plasmano sempre

a loro modo nonostante la nostra natura.!

I semi di bene che la natura pone in noi sono così fragili e minuti da non poter resistere al

minimo impatto con un educazione e un nutrimento contrari.!

Questi semi non si coltivano così facilmente.!

La funzione dell’educazione può coltivare il seme che la natura pone in noi ma può anche

uccidere.!

Educare alla libertà e ubbidire alle leggi naturali si riassume nella figura di Catone che

sosteneva già da fanciullo di aver capito che cosa fosse la libertà; egli infatti non voleva

sottostare al suo tiranno Silla ma voleva ucciderlo e vendicare il popolo qui la Boètie è

come se volesse insinuare che il tiranno può essere ucciso poi dice che Catone è nato

nella Roma libera).!

La natura ci fa nascere liberi; noi viviamo in una società che ci educa e se questa

educazione non favorisce la natura si ha un educazione artificiale.!

La causa prima della servitù volontaria è l’abitudine e consuetudine.!

Perciò come accade ai migliori cavalli da battaglia che all’inizio mordono il freno e poi ci

prendono gusto così gli uomini dicono di essere stati sottomessi perché così hanno

vissuto i loro padroni ma poi gettano loro stessi al potere di chi li tiranneggia.!

Lo scorrere degli anni però non conferisce a nessuno il diritto di fare del male ma ne

aggrava solo l’ingiustizia.!

Ci sarà sempre qualcuno che non si lascerà mai addomesticare dalla sottomissione e che

come Ulisse non può mai trattenersi dal pensare ai suoi privilegi naturali.!

Sono spesso individui del genere dalla mente lucida e dallo spirito chiaroveggente che non

si accontentano come fa il grosso della plebe.!

Questi individui ricordano le cose passate per giudicare quelle del tempo avvenire per

trovare quindi la misura di quelle presenti; sono coloro che avendo già una bella testa

l&

Dettagli
A.A. 2017-2018
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinajagothor di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia del Rinascimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Panichi Nicola.