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LA QUESTIONE DELLO SCOPO NATURALE:

(p71 quanto più spesso e dunque...|sostituisce causa ed effetto con mezzo e intento| ...maggiore felicità al cuore) s

manifesta una sorta di scetticismo sulla possibilità di una completa conoscenza della storia però prima afferma una

cosa molto importante cioè che tutti quei fenomeni che all’inizio si erano mostrati come un aggregato di frammenti

che erano interpretati come fenomeni di causa ed effetto a un certo punto non possono piu inanellarsi (p.66. una lunga

catena di eventi...) noi non ci possiamo basare sulla leggi di causalita per spiegare i fenomeni del mondo perché gli

uomini sono esseri che non sono enti semplicemente fisici, noi non possiamo usare le categorie di causa ed effetto se

non nella natura fisica. La legge causa effetto non si può applicare a fenomeni che derivano dall’azione spontanea

dell’essere umano. Nessuna azione delluomo secondo k può inserirsi nell’ambito di causa effetto e produrre un nuovo

inizio.

Siamo in un ambito in cui la natura segue le leggi della finalità, nella natura delluomo non si danno mai leggi fisiche

ma si danno leggi finalistiche (io agisco per uno scopo) s stesso deve riconoscere che quella prima affermazione

dell’inanellarsi secondo causa effetto deve essere sostituita da mezzo e intento. Mezzo e scopo. Un fenomeno dopo

l’altro comincia a sottrarsi dalla libertà senza legge e a disporsi ...se tutti quei fenomeni che finchè non sono finiti sotto

l’azione delluomo non sono diventati parte dell’azione della natura sono ancora considerati come effetti di una causa

ma nel momento in cui si entra nell’ambito della fds tutte le parti di questa connessione storica devono essere

conformi al fine generale che la natura si è ripromessa di realizzare attraverso le azioni degli uomini, quindi le azioni

degli uomini sono i mezzi per realizzare il fine che la natura si è proposta per loro. Questo significa che in ogni singola

parte dell’accadere storico noi vediamo che l’uomo si rapporta rispetto al suo agire già perseguendo dei fini e non in

quanto causa meccanica di unazione. Lui persegue sempre dei fini, dettati anche magari dal suo egoismo che in alcuni

casi si traveste da benevolenza. Noi non possiamo mai considerare la storia come il cieco dominio della necessità,

nella storia agiscono una liberta di tipo antropologico (capacita dell’uomo di scegliere senza essere determinato da una

legge morale) da dove la trae l’uomo questa armonia? La trae dal fatto che dentro se stesso trova la capacità di

decidere cosa pare o cosa non pare. E poi per analogia trasla quello che sente dentro di se, il fatto di agire in base alla

propria libertà nell’ambito della storia attribuendo questo agire nell’ambito dell’azione degli altri uomini.

L’uomo si rapporta perseguendo dei fini e non seguendo leggi di causa ed effetto. Noi perciò non possiamo

considerare la storia come il cieco dominio della necessità, nella storia agisce una libertà che è quella dell’uomo.

06/12/17

Lo stato in cui s vive viene prima definito come lo stato in cui prima dominano i bisogni, organizzato attraverso i

bisogni ma che poi se si va a Lettera terza (questo stato di natura...

L’affermazione stato di natura non deve essere considerata come un affermazione che venga colta nella sua accezione

giusnaturalistica, ma è una caratteristica del tempo presente. Determina quello che è la tipologia di uno stato che

soddisfa i bisogni e le necessita piu essenziali dei cittadini e ne garantisce la sopravvivenza. Oltre a questo non fa

molto altro, si limita a soddisfare i bisogni essenziali che però attengono solo a quella natura che non è la natur

elaborata nella persona, mediata dal sent morale, dall’influsso della ragione o della volontà, no non si tratta di questo

ma solo della natura materiale che rende gli uomini simili agli animali trascurandone le componenti razionali,

sentimentali e immaginative tutto quello che fa di un uomo un uomo. Questo è lo stato delle forze, che sono gli

impulsi naturali. Questo stato si rivolge al soddisfacimento di queste forze ma non è uno stato altruista. (quando

parliamo di stato parliamo di monarchie, in tutta europa governavano monarchie ai tempi di s) Questo stato di natura

da ai cittadini quello che essi vogliono , cioè il soddisfacimento dei bisogni e lo fa attraverso l’utilizzo delle forze della

natura e in cambio vuole la libertà, vuole che essi si assoggettino completamente. Queste leggi che vengono emanate

dagli stati di natura devono essere coattive ovviamente , altrimenti non sarebbero leggi, tuttavia queste leggi in queste

monarchie sono sempre indirizzate a sottomettere e togliere la liberta dei cittadini e impedire loro lo sviluppo della

loro individualità, sono leggi che appiattiscono sotto una norma universale che è la legge, appiattiscono la varietà degli

individui i quali si adattano immediatamente perché sanno che avranno in cambio la loro sopravvivenza o in alcuni

casi anche la ricchezza che il sovrano gli vorrà dara. Essi si adattano e in questo modo rinunciano alla loro potenzialità

di essere individui completamente formati, ovvero un individuo in cui vi è la ragione, la volontà che media tra

sentimento e la legge della ragione. in cui però ogni individuo ha una sua potenzialità da sviluppare e di questo lo stato

non se ne occupa nemmeno, in questa situazione le possibilità dell’individuo di potersi emancipare da una posizione in

cui è costretto è veramente poco possibile.

In questo brano s dice che gli individui che hanno sviluppato una sorta di crescita razionale perché per talento, cura,

per una sorta di senso morale che hanno, creano un’altra sorta di stato di natura, lui scrive: che tipo di stato di natura è

questo? (così in questo modo...stato dei contratti) questo stato di natura creato da chi ha la facoltà di non solo

esercitare la propria razionalità ma anche di avere un individualità, né lo stato di natura è mai esistito perché finzione,

lo sviluppo delle leggi si è sempre realizzato in un progredire continuo. S riprende l’ipotesi dello stato di natura ideale

come contrapposizione presente allo stato delle forze da parte di menti piu illuminate.

lo stato delle forze ha un merito che non è che gli si deve ascrivere come merito morale ma è un merito che gli serve

per avere a disposizione una massa di lavoratori sostanzialmente, che si mettono a sua disposizione. Se questa elite di

persone si opponesse allo stato delle forze, opponesse questa forma ideale di stato di natura allo stato delle forze, ci

sarebbe un momento in cui nella transizione gli esponenti dello stato di natura ideale che hanno idealizzato una

condizione di infanzia molto edulcorata in cui gli uomini potevano essere liberi di sviluppare le loro facolta in maniera

onnicomprensiva, la possibilità che questi uomini possa avere la meglio sullo stato delle forze non solo è poco

credibile ma creerebbe un grande problema, e siccome lo stato dei bisogni ha in mano tutti gli strumenti per la

sopravvivenza degli individui se si creasse una situazione di scontro tra questi due gruppi di uomini (quelli

assoggettati allo stato delle forze e quelli dello stato di natura razionale ideale) lascerebbe vuoto lambito in cui si

realizza, lascerebbe in sospeso la possibilità che il genere umano in quel momento possa continuare a sostenersi e qui s

fa un esempio (legge: l’uomo fisico è reale, l’uomo morale è problematico |l’uomo morale è un ideale che queste

persone che hanno creato lo stato ideale di natura stanno proponendo come modello contro la società reale|...un

pericolo) come si può fare ? non si può creare un elite rivoluzionaria? Qui il riferimento è alla possibilita che si creino

delle idee di uomo ideale contrapposto a quello reale , ma l’idea di s è che noi dobbiamo formare nuovi uomini,

tenendo presente che anche se noi ci impegniamo in un progetto di formazione degli esseri umani sottraendoli alla

legge del bisogno, cercando di trarli via da questa legge dello stato che li riduce a meri consumatori di beni, noi

dobbiamo sempre tenere presente una cosa: perché questo stato di natura reale non è giusto? Perché questo stato viola

la persona i diritti ma anche la costituzione della persona umana in quanto tale e cio non si puo fare, né nel fatto né nel

diritto. Noi dobbiamo uscire da questo stato dei bisogni non con una rivoluzione ma con una nuova formazione. Nel

momento in cui s ci dice perche questo stato dei bisogni è ingiusto ci spiega il motivo per il motivo per cui gli uomini

non devono sottostare a cio. Il problema è che gli uomini sottomessi a questa dominazione non si rendono conto di

questa dominazione, legge la lettera 4 ( sappiamo però che le determinazione...legislazione universale) da qui capiamo

quando uno stato è giusto e quando non lo è. Le determinazioni del volere umano restano contingenti laddove il libero

volere è ricondotto a una sfera di cause che sia già necessario, in questo modo se la volontà è determinata da cause

necessarie non può che essere libera. In questo caso la necessità fisica può coincidere con la necesita morale, questo

significa che nel momento n cui consideriamo la volonta determinata da una causa efficiente non la consideriamo più

come volonta morale. questo è uno dei primi aspetti che ci fanno capire che dal momento in cui concepiamo la volonta

in questo modo ci troviamo in un mondo che non concepisce la volonta nella maniera giusta. La necessita fisica non

coincide con quella morale. questo lo possiamo considerare come uno dei fraintendimenti sul quale si basa lo stato

delle forze perché in fondo non si preoccupa delle questioni della vera natura della volontà.

la volontà dell’uomo sta libera tra dovere e inclinazione, è questa la natura vera dell’uomo,

la volontà dell’uomo è libera tra dovere e inclinazione, può scegliere ciò che essa vuole. E questa prerogativa sovrana

della sua persona umana è cio che garantisce da un lato il fatto che luomo può autodeterminarsi e attraverso

l’inclinazione al sentimento morale vi è una sorta di scelta della volontà che caratterizza l’individuo, ognuno è diverso

per questo. Questa libertà dell’uomo è una prerogativa che non può essere toccata da alcuna costrizione fisica che è

quella che avviene nel regno delle stato delle forze, è li che la costrizione non può che essere fisica perché li la ragione

non c’è. E quindi se l’uomo vuole mantenere questa facolta della scelta ma allo stesso tempo essere un anello saldo

che si inserisce come anello della catena della

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/06 Storia della filosofia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilarialfieri93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia classica tedesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pranteda Maria Antonietta.