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Il mondo fisico e la materia
Mondo sensibile e cause intelligibili: sostanza, movimento, tempo
Uno, Intelletto e anima sono le tre "ipostasi che sono principi" - ossia i tre principi metafisici capaci di essere cause in virtù della propria natura.
Il mondo fisico - incapacità di essere una causa autentica. "Morti" significa che se non sono capaci di generare un gruppo successivo di realtà attraverso la loro natura.
Se il mondo fisico viene considerato in se stesso, senza ricondurlo alle sue cause essenziali, allora esso si presenta come incapace di avere un'organizzazione interna; se, invece, il mondo fisico è condotta le sue cause autentiche, allora esso si rivela come il grado più basso di una gerarchia che parte dai principi metafisici ed è in continuità rispetto a essi.
Conoscenza delle cause intelligibili che ci consente di comprendere il mondo fisico in modo appropriato.
Dottrina delle categorie - categorie
Può indicare o il trattato delle Categorie oppure la dottrina delle categorie che sono strettamente collegati. Plotino per lui è chiaro che i concetti fondamentali presentati da Aristotele e dai suoi seguaci sono "enti": concetti più universali basilari in accordo ai quali è classificato e organizzato tutto ciò che è. L'oggetto della ricerca plotiniana - "sulle cose che sono quante e quali esse siano". L'indagine sulle categorie dovrà esaminare la struttura generalissima di ciò che è e individuare i concetti fondamentali in base a cui ciò che è può essere classificato e organizzato. Tra il mondo fisico e il mondo sensibile vi è una radicale eterogeneità che viene occultata ad Aristotele. Tesi - non è possibile chiarire in modo soddisfacente che cosa sono le realtà sensibili e quale è la struttura proprio adesso ad esse, se questa essenza.
e questa struttura non sono riportate all'azione di cause intelligibili.Plotino contesta ai peripatetici di non aver saputo cogliere quali sono la "natura" e il "concetto" della sostanza.
Il mondo dei corpi non ha in sé stesso la propria essenza ed è generato dall'azione di cause intelligibili che trasferiscono alla materia l'immagine degli archetipi e dei loro nessi reciproci.
Plotino ritiene che il mondo abbia una durata eterna. Il fatto che il cosmo non abbia avuto un inizio non significa affatto che la sua natura e la sua esistenza siano indipendenti da cause superiori. Il mondo plotiniano eterno ciò significa che ab aeterno si esercita su di esso la causalità delle realtà superiori da cui dipende.
Attraverso la discussione critica delle dottrine aristoteliche e stoiche si propone di difendere la necessità di ammettere un rapporto metafisico come quello della partecipazione platonica.
Dalle cause intellegibili icorpi traggono la loro natura e la loro esistenza.In sé stesso il mondo metafisico manca di realtà e intelligibilità.Sostanza - semplice ammasso di qualità e materia, privo di qualsiasi intrinseco criterio di identità essenziale.Movimento fisico - critica due aspetti della concezione aristotelica:- "Atti incompleto " diretto verso un fine estrinseco nel quale si esaurisce; 12- Diviso un accordo a diverse categorie.Plotino sostiene che il movimento è "pienamente atto" ed è indipendente da termini concreti entro i qualiesso ha luogo.L'anima è il principio che produce il movimento nelle sostanze fisiche.Tempo - ricondotto alla successione che caratterizza il modo di attività dell'ipostasi dell'anima.Il tempo è caratterizzato come "vita dell'anima in movimento di transizione da un modo di vita ad un altro".Anima, logos, naturaL'intelligibile unifica ciòche è materiale, e gli dà l'essere, rimanendo completamente distinto da esso nella sua natura. L'anima dunque "risiede" nel mondo dei corpi come uno straniero, bisogna escluderla nella trattazione dei generi della realtà sensibile. Se si procede a partire dal grado più basso dell'ordine metafisico, è importante metterne in luce il carattere irriducibile ed eterogeneo rispetto alle sue cause vere. Se si procede dalla conoscenza delle cause autentiche intelligibili, allora il mondo sensibile deve essere concepito come una semplice manifestazione depotenziata delle sue cause. L'anima del mondo è il candidato più naturale per il ruolo di principio causale formatore del mondo fisico. E l'interpretazione plotiniana della struttura dell'anima i riferimenti platonici al "divisibile" e all'"indivisibile" sono privati di ogni connotazione matematica. Difende una concezione non rigida dellagerarchia metafisica e non è sempre interessato e illustrare una divisione particolareggiata dei suoi livelli interni. La nozione del demiurgo ha una posizione molto problematica nella sua gerarchia perché il modello di derivazione causale proprio della dottrina dell'emanazione si contrappone proprio all'idea che le sostanze intelligibili agiscono secondo una causalità di tipo artigianale, che procede da deliberazione e ragionamento. Logos - rettamente connesso allo schema di causalità che Plotino elabora per spiegare il rapporto tra unità e molteplicità. Logos indica l'espressione di un livello superiore e più unitario della realtà nel livello inferiore a esso e maggiormente molteplici. Ruolo importante nella dottrina plotiniana della provvidenza, esso è principio ordinatore universale. Nell'analisi del mondo fisico il logos è il principio formatore dei corpi. Logoi - non sono corporei e possono compiere
La propria azione formatrice sui corpi sono in quanto traggono la loro origine e la loro natura dal cosmo intelligibile.
Anima - “principio razionale (logos), anzi ricapitolando dei principi razionali, che poi sono attività dell'anima, la quale agisce secondo la propria essenza”. Logos è potenza formatrice che procede dall'anima esercita la propria azione “al limite" tra il mondo intelligibile e quello sensibile al quale dà forma. Il compito è quello di trasferire al mondo corporeo le immagini delle Forme intelligibili.
Natura - nella sua totalità e completamente intelligibile. L'azione formatrice della natura sulla materia è una contemplazione produttiva responsabile della genesi del mondo fisico. Considera la contemplazione della natura come l'ultimo riflesso dell'attività teoretica che caratterizza le sostanze intelligibili. La natura è causa al modo in cui lo sono le cause intelligibili.
delle quali essa costituisce il grado più basso. La discussione della natura è, il tentativo più radicale proposto da Plotino per ricondurre a una causalità di tipo intelligibile ogni aspetto del mondo, anche quelli che apparentemente sono più difficili da riportare a essa. Plotino nega che gli astri determinano gli eventi che hanno luogo nel mondo sublunare, essi sono meri segni di ciò che accade in virtù dell'affinità che collega il tutto. Il cosmo plotiniano è un tutto vivente è strettamente unificato dalla causalità dei principi intellegibili in cui è contenuto. L'astrologo potrà comprendere, a partire dalla configurazione assunta da una parte del cosmo, i movimenti che hanno luogo nel resto di esso. Plotino sostiene invece che gli astri hanno natura ignea non c'è dunque bisogno di postulare l'esistenza di un elemento ad hoc per spiegare il loro movimento. 13 Egli riporta ilmoto circolare degli astri alla causalità che su di essa esercita l'anima del mondo: "ma se l'anima lo fa girare, non per questo si stancherà: infatti non lo muove per attrazione né contro natura, perché la natura è ciò che è stato ordinato dall'anima universale".
La materia e il male
La materia è privazione di essere.
Tre principali tendenze possono ritrovarsi nel modo in cui Plotino affronta questo problema:
- La materia come non essere. Le forme si uniscono alla materia senza modificarlo o determinarla in alcun modo. La materia è "non essere", poiché è qualcosa solo nella misura in cui è altra rispetto a tutto ciò che è propriamente, ossia il mondo delle Forme. Mentre l'Uno È la fonte da cui trae origine l'alterità, la materia è alterità assoluta. La materia "partecipa non partecipando".
- La materia come principio.
Alla materia sono ricondotti i caratteri dei corpi che li distinguono dal mondo intelligibile e l'estensione quantitativa. Attribuisce alla materia un'autentica capacità di "resistere" all'azione delle cause intelligibili e una specifica azione contraria a quella dei principi divini. Sorta di principio opposto all'Uno e all'essere; "causalità negativa" - origine del male. La materia come limite ultimo della processione. "Concetto limite" della processione. Indica il limite del progressivo indebolirsi della potenza causale intelligibile. Nel caratterizzare la materia come il principio del male intende soprattutto metterne in evidenza l'irriducibile mancanza ontologica. Tale mancanza viene dal fatto che la materia è il limite estremo dell'azione dei principi metafisici. "Grado zero" della processione, ma non è per questo reale qualità positiva: è l'essere che si."indebolisce" nei suoi gradi inferiori, non è la materia che lo fa indebolire con la sua azione perturbatrice. Se noi la vediamo dal punto di vista dei principi metafisici è il residuo ultimo della loro azione causale. Se noi poniamo il problema della materia a partire dal basso è un principio di proprietà negative.
ETICA E MISTICA
7. Virtù, felicità, libertà
Questa dottrina dice che ci sono diversi generi di virtù. Alla base vi è uno schema tripartito: virtù politiche, le virtù catartiche e un genere di virtù superiore che esprime la pienezza dell'attività contemplativa teorica. Poiché per alcuni un quarto grado che sarebbero le virtù divine o "paradigmatica". Nega che siano virtù i modelli di esse che si trovano nell'Intelletto. Plotino riconosce solo due tipi di virtù, la virtù politica o "inferiore" la virtù
“superiore”. I due tipi di virtù sono distinte in virtù attive e virtù contemplative nelle quali le prime sono subordinate alle seconde.
Purificazione - grado separato