vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LO SCONTRO TRA IMPERO E COMUNI – XII SECOLO
Dopo anni di debolezza imperatori, sale Federico I di Svevia (1152) che voleva consolidare
potere imperiale in Italia, ove comuni già esistevano e si governavano. Questi formalmente
riconoscevano sovranità impero, ma pretendevano esercitare sue prerogative, gli iura regalia:
(battere moneta, emanare leggi, imposte, esercito). Barbarossa in risposta, tramite doctores
università di Bologna, avanza pretese rifacendosi a diritto Romano e Carolingio. Poche città
(Cremona, Como, Lodi) si schierano con impero. Inizialmente Federico sottomette Milano (1158)
ed è apogeo potere impero in Italia, ma un anno dopo è eletto Papa Alessandro III che per
contrastare potere impero, si schiera con le città.
Quindi nel 1167 nasce LEGA LOMBARDA (unione comuni Lombardi, Veneti ed Emiliani)
comandata da Milano. Nel 1176 Barbarossa è sconfitto a Legnano. Nel 1183 PACE DI
COSTANZA pone fine a guerre riconoscendo autonomia comunale, ma dietro pagamento tributo.
Comune è riconosciuto da impero e integrato nelle strutture del regno d’italia.
I PODESTA’
Transizione da consoli a podestà avviene tra XII e XIII SECOLO perché consoli non riuscivano a
placare faide interne. aristocratici e borghesi premevano per accedere a consolato e quindi alla
militia privilegiata. Per timore di perdere privilegi questa si chiude e piccolo numero famiglie
monopolizza cariche comunali. Conflitti aumentano, specialmente con arrivo del POPOLO nel
XII secolo (mercanti, artigiani, notai) che si oppose a questa MILITIA aristocratica. Volevano
limitare privilegi aristocrazia e loro egemonia politica, limitare loro conflitti continui eleggendo un
PODESTA’. Inizialmente si affianca a consoli ed era eletto dentro città o da imperatore, poi venne
reclutato tra forestieri (sempre tra militia). Era pagato, 1° politico di professione comunale. Eletto
da cittadini, governava per 1 anno ed era giudicato a fine mandato. Doveva essere arbitro fazioni
senza legami dentro città: comandava esercito, amministrazione e giustizia, anche se ruolo
era esecutivo dei consigli cittadini. INIZIANO AD ESSERE COSTRUITI I PALAZZI, SEDE
AUTORITA’ CITTADINA E SIMBOLO AUTONOMIA. Burocrazia aumenta insieme a notai che
trascrivono leggi e ordinanze. Partecipazione a governo si allarga con podestà, grazie a burocrati
richiesti. FEDERICO II
Federico II (1220-1250) imperatore e re di Sicilia, volle riportare italia sotto guida imperiale. Voleva
rivedere accordi pace Costanza e comuni nel 1226 ricostruiscono Lega Lombarda (guida
Milano, bologna, Brescia, Mantova ecc) appoggiata da Papa Gregorio IX (non voleva potere
imperiale in Ita). Inizialmente (1237) successo imperatore e Ita affidata a funzionari imperiali,
guidati da Re Enzo, figlio Federico II. Ma Papa Gregorio IX scomunica imperatore e successore
Innocenzo IV (1243-54) libera sudditi da obbedienza a Federico. Nel 1248 truppe Lega
sbaragliano Federico e lui muore due anni dopo. Autonomia comuni salva.
GUELFI E GHIBELLINI: DIVISIONI DEL 200
Guelfi e Ghibellini appaiono in Ita nel 1240 da Firenze, diffondendosi ovunque (tratti da
antagonismo tra Weifen duchi sassonia e gli Hohenstaufen, duchi di Svevia). Guelfi=filo papali
(Innocenzo IV e Gregorio IX) – Ghibellini = filo impero(Federico II).
Guelfi godettero di egemonia a lungo grazie appoggio papi e re Angioini Francesi (Carlo
d’anigiò), chiamati in Ita da Papa e che sostituiscono gli Svevi in Sicilia. Si alleano con principali
comuni nord. pag 141
IL COMUNE POPOLARE (popolo diventa forza di governo)
a lotta Guelfi\Ghibellni si aggiunge quella populus\militia (nobiltà adesso). Popolo diviene un vero
gruppo politico (populus) (fondendo insieme tutte le associazioni popolari di parrocchie, porte
cittadine, quartieri e associazioni militari di pedites opposti a cavalieri della militia) opposto ai
milites. POPOLO si integra nel comando del comune con supporto delle corporazioni.
Da metà 1200 molte città hanno uno o più CAPITANI DEL POPOLO. Questo spesso si affiancò
al podestà, di cui ricalcava competenze. Esso faceva valere diritti popolo nel governo comune.
Spesso però capitano popolo ottenne sorveglianza e quindi supremazia anche sul podestà
stesso. Era spesso visto come uno stato nello stato.
GIUSTIZIA: rivoluzionata da capitani popolo: 2 corti parallele: una comandata da podestà e altra
da capitano popolo. Crebbero leggi che proteggevano popolo da milites, inoltre si reprimevano gli
aristocratici e le loro eterne faide in nome dell’ordine pubblico e pace cittadina. Tramite suo
tribunale, popolo priva aristocrazia di molti privilegi fiscali, diritti signoliri, usare clientele armate,
portare armi e costruire torri e fortezze. A fine 1200 a Firenze e Bologna, con serie di leggi
(ordinamenti sacrati\issimi) si tenta anche di escludere aristocratici dal governo. (popoli
spesso rappresentati da mercanti ricchi e artigiani). Queste leggi ebbero carattere poco duraturo
con diverse reintegrazioni magnati. La militia venne tassata accollandosi l’onere del cavallo da
guerra, e il popolo creò associazioni militari per contrastarla. Volgare inizia ad essere usato nei
registri comunali, che crescono insieme alla burocrazia, testimonianza di quanto il popolo tenesse
alla res publica.
ESPANSIONE NEL CONTADO: sempre da metà 1200 governi popolari tentano espansione
nel contado: usando armi giuridiche e amministrative legalizzano controllo sulle campagne, grazie
a giudici e notai del comune. 2 cambiamenti: governi popolo nominano ufficiali cittadini per
comandare contado (comuni prima sceglievano rappresentanti locali) – liberarono da condizione
servile molti servi assoggettati a signori nelle campagne, in cambio di indennizzo ai signori (azione
politica per privare di privilegi gli aristocratici rurali). Anche se governi popolo riuscirono solo in
parte nell’intento (Bologna, Firenze) e di pacificare lotte interne, maggior successo fu nella
maggiore equità fiscale e partecipazione a vita pubblica cittadina.
I REGIMI SIGNORILI
Da metà 1200 insieme a governi popolo, molte città nord conoscono fenomeno SIGNORIE:
spesso grazie a sostegno imperiale un signore egemonizzava una città e un territorio. Spesso
facendosi nominare podestà e rendendo ereditaria la carica o controllando le elezioni. Grandi città
marinare come Venezia, Pisa, Genova e Toscana furono meno toccate da signori, questo perché
la primaria importanza dei commerci dava valore a ceto mercantile\ bancario piuttosto che
aristocratico terriero.
FERRARA: Estensi iniziano dominio nel 1240, ottenendo carica podestà grazie a supporto guelfi e
dopo 50 anni Obizzo, figlio di Azzo, ottiene nomina podestà ereditaria per figlio.
MILANO: Visconti alleati aristocratici e contro Angioini, conquistano Milano nel 1277 e grazie a
supporto imperiale e di arcivescovo Ottone Visconti, ottengono carica Capitano Popolo ereditaria.
Da questi esempi capiamo che inizialmente signorie non eliminarono istituzioni comunali ma
ne presero controllo x accalmazione popolare o sostegno esterno\interno. Questi signori erano
poi dichiarati legittimi da imperatore nel regno italia o da papa nello stato pontificio con titolo di
vicario. Questi signori riuscirono meglio dei comuni ad espandere domini cittadini, arrivando a
forme statali estese, come Visconti Milano che assoggettarono tutta Lombardia ed estesero
influenza anche su Marche e Romagna grazie a contratti e rapporti clientelari.
LE OLIGARCHIE TOSCANE
Sempre a metà 1200, contemporaneamente a signorie e capitani popolo, in Italia centrale si
diffondono regimi oligarchici:
Siena retta da regime dei NOVE ove dominava il popolo grasso dei mercanti, anche se tutti erano
rappresentati.
FIRENZE: repubblica Firenze da sempre dominata da corporazioni ma a fine 200 classe di
mercanti e banchieri si appropria potere escludendo popolo e nobili. Nel 300 nasce magistratura
della Signoria (formata da 8 priori e 1 gonfaloniere di giustizia capo governo). Aiutata poi da 2
collegi minori, del Popolo e dei Buonomini, mentre alla base le vecchie istituzioni con consiglio del
Podestà e del Capitano Popolo.
Insomma da fine XIII secolo, capitani Popolo, Signorie e Oligarchie sono esempi di tendenza a
rafforzamento gerarchico istituzioni comunali, con signori e oligarchi che sapranno costruire stati
estesi che nel 3\400 semplificheranno geografia italiana.
GLI INTELLETTUALI E IL COMUNE
Vita urbana, benessere e istruzione fanno nascere nuova figura intellettuale laico ovvero istruito
su cose laiche, anche se ruolo ecclesiastici resta importante. Giuristi, notai, medici e maestri
retorica diventano indispensabili nei comuni.
GIURISTI: importanti perché davano legittimità a comune e amministrazione. Con riscoperta diritto
romano e studio Corpus iurisi civilis Giustiniano, si riconobbe legge comune dell’impero e di questo
ne fece diritto Federico I Svevia x rivendicare dominio. Ma da 1200 viene elaborato lo ius
proprium: le leggi locali e statuti cittadini, grazie a giuristi insediati nei comuni che volevano
autonomia. Conoscenza leggi era primaria per governo città e tutti i podestà ne avevano
conoscenza, erano milites-iudices.
NOTAI: legati a nascita comuni stessi xchè operanti per pubblico e non privato. Avendo ricevuto da
imperatore delega di dare valore a documenti, notai davano valore a documenti comunali. Da una
parte notaio diede riconoscimento ai comuni, da altro comuni favorirono questa professione
integrandola nel governo. Sovranità della legge venne svincolata da impero e fatta discendere da
Dio, grazie a notai bolognesi, contro Federico II.
RETORI: Brunetto Latini, maestro Dante, autore del tresor, prima enciclopedia in volgare. Era
notaio e retore, e nella sua opera pone sopra ogni scienza la retorica come tesoro. Ritenuta
indispensabile per governo cittadino, ogni capo governo doveva possederne principi.
RELIGIONE CIVICA
città alto medioevo già consapevoli di essere res publica che garantiva libertà abitanti, ma sotto
vescovo, principale guida. Comune eredita questi tratti di libertà bene comune e concordia
interna, ma con CONSOLI vuole indipendenza da Vescovo. Allo stesso tempo cercano riti religiosi
civici di appartenenza, con aiuto ordini Francescani e Domenicani che assecondavano richieste
spiritualità. Cattedrale e culto santi protettori diventano elementi identitari sia civili che
religiosi. Ogni città crea o rielabora culto suo patrono: s ambrogio a Milano, s Petronio a Bologna,
S Giovanni Battista Firenze. Questo per sacralizzare città e darle legittimità. Si facevano
coincidere feste santi con quelle di vittorie importanti. Queste celebrazioni vedevano processioni a
cui partecipavano associazioni e corporazioni e pali. Anche partecipazione alle crociate
contribuisce a identità: Genova partecipa a prima (1099) e si legittimava dominio mediterraneo di<