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LA RINASCITA DEL COMMERCIO
IX sec punto più basso per commerci e disordini con invasioni. X sec inizia stabilità e pace: regime
feudale vince monarchia e si installa in Francia (su resti costituzione Carolingia), invece in
Germania principi di Sassonia con appoggio vescovi vincono aristocrazia e ristabiliscono
monarchia: imperatori romani rivendicano autorità Carlo Magno. Europa così riprende fifucia.
Incremento demografico, autorità ricominciano a fare loro compiti. In ogni settore nuova
energia. Normanni in sud Italia combattono arabi e fondano principati da cui si originerà regno due
sicilie. Altri normanni capeggiati da Guglielmo Conquistatore prendono l’Inghilterra.
Cristiani riprendono anche Toledo e Valenza a Saraceni in Spagna. Con sovrabbondanza
forza lavoro si dissodano terreni incolti e aumentano aree coltivabili. Anche il commercio rinasce
quando gli sbocchi sul mare si riaprono, grazie a Venezia da una parte e le Fiandre dall’altro.
Venezia: fuggendo da Unni, Goti e Longobardi, nel V sec abitanti città romane si rifugiano su
isolotti laguna. Iniziano a commerciare pesce e sale con costa e già da VIII sec il gruppo di isolotti
aveva una diocesi. Venezia orbitò sempre sotto Costantinopoli e mantenne usi, costumi e
commerci romani mentre l’europa degradava. Commerciava prodotti locali come sale in cambio di
spezie orientali e tessuti: Veneziani sono uomini d’affari e già nel X il porto è straordinariamente
attivo. Essa commercia con mussulmani fino a Damasco in modo privilegiato.
Questa attività si diffonde da Venezia a regioni italiane con cui commerciava (grano e vino in
cambio di spezie oriente), inizia a commerciare con Pavia, permettendo a questa di crescere.
Imperatori germanici concedono a Venezia libertà commercio e privilegi in ita. Da Pavia poi
commercio si diffonde, rinnovando spirito iniziativa in ita e facendo nascere industria (Lucca inizia
a produrre stoffe).
Anche sud Italia che resta Bizantino fino XI secolo (arrivo Normanni) spinge economia e commerci
(Bari, Taranto, Amalfi) avevan rapporti con COst. simili a Venezia e come essa non esitano a
commerciare con musulmani. Saranno emulati da città costiere nord: Genova e poi Pisa, che a
differenza dei Veneziani non commerciano con musulmani, credendosi soldati di Cristo. Con
Contrattacco cristiano e dopo prima crociata (1096 – prese Antiochia, Edessa e Gerusalemme,
riprese poi nel XII sec da musulmani) islam indietreggia e mare mediterraneo torna cristiano. Loro
scali commerciali si moltipilicano in porti orientali ()Siria, Egitto, Ionio) e in XI sec Genova e Pisa
prendono anche Corsica, Sardegna e Sicilia (basi strategiche musulmane da IX secolo). Ora
possono navigare senza problemi verso Oriente. da XII sec si rianimano porti Spagna e Francia,
specie quello di Marsiglia, ma tutti commerci vanno verso Lombardia e venezia (da ovest tramite
Genova e Pisa) e antiche città romane lombarde? Riprendono vita e industria (Bergamo, Cremona,
Lodi, Verona) e loro mercanti nel XII secolo arrivano a Parigi e nelle Fiandre.
Così come Venezia per Ita e sud europa risveglia commerci, lo stesso fanno i normanni quando si
stabiliscono e smettono di pensare alla guerra: loro battelli solcano tutti mari nord, li troviamo in
Islanda, Irlanda, Inghilterra, Fiandre, Finlandia con stabilimenti commerciali ovunque. Abili
navigatori, risalgono rotte fluviali per commerciare e loro rete parte da Bisanzio e Bagdad
attraverso Russia, passando per Kiev fino a mare del nord. Sono intermediari nord europa con
Bisanzio e risvegliano commerci costa fiamminga (centro porto di Bruges).
I MERCANTI
Venezia commercia fin da fondazione con sale. Mercanti Veneziani prendono soldi a prestito da
capitalista con interessi 20% e affittano nave in società dividendo spese e guadagni, che erano
ingenti. Questo grazie a orbita costantinopoli, mantenendo tradizioni commerciali antiche e
scrittura diffusa. (in XI sec iniziano a formarsi altre città marinare, Pisa e Genoa).
Perché nel X secolo allora rinascono i mercanti nel resto europa? Perché con crescita
popolazione forza lavoro in eccesso abbandona campi per dedicarsi a vita vagabondaggio,
avventurieri ecc e tra questi nascono i primi mercanti. Frequentavano città, porti e fiere, offrendosi
per i più disparati lavori e pronti a guadagnare alla prima occasione. Si improvvisano venditori
ambulanti di paccottiglie e messi da parte soldi iniziano a vendere per le fiere, associandosi (X
sec) per dividere oneri, acquistare all’ingrosso e ridurre pericoli viaggi. A capo della carovana stava
anziano capo e poi i fratelli, legati da giuramento e armati. Mercanti circolano x tutta europa
occidentale, da mar del nord a venezia. I commerci erano a lunga distanza, unico mezzo per
garantire grossi guadagni (comprare merci lontano ove eran abbondanti a poco e rivenderle a
tanto ove eran carenti). Primi mercanti stupivano società agricola del tempo legata alla terra,
erano visti con sospetto (chiamati piedi polverosi). La sua fortuna non era data dalla condizione
sociale ma dalla sua intelligenza: rompe gerarchie, x questo erano invisi alla nobiltà. X chiesa
questo lavoro era pericoloso x anima perché volto al lucro, visti come usurai. Ma questo
atteggiamento limitò atteggiamenti sfrenati da parte dei mercanti e proteggè poveri e debitori da
creditori e usurai. LA FORMAZIONE DELLE CITTA’ E DELLA BORGHESIA
Civiltà urbana si forma grazie a commercio e industria: città necessita importazione prodotti e
necessita controparte di scambio, per cui serve industria. Altrimenti città muore. Borghesia
nascente diversamente da antichità è legata solo a città, non ha rendite in campagna. Città e vita
urbana rinascono grazie a commerci, prima in Ita nord e Paesi Bassi dove commerci
rinascono prima, lungo vie commerciali, seguendo fiumi e strade. Da x secolo città nascono
lungo coste e rive Mosa in P.B.
In intervalli loro viaggi, inverno, mercanti necessitavano posto fisso e scelsero luoghi sicuri e con
vie comunicazione: borghi medievali preesistenti e città antiche ben disposte (non tutte
quindi). Mercati settimanali e fiere non erano motivi validi x attirare mercanti. Servivano solo da
punto incontro mercanti. (insomma posizione geografica + città o borgo fortificato sono ingredienti
necessari x insediamento mercanti).
Da X secolo fino XIII queste colonie mercanti vicino a città o borghi si ingrandirono al punto
da richiedere nuove mura per città (Marsiglia) o inglobare i borghi (che erano fortezze e
quindi al cui interno non c’era spazio x mercanti). Dalla fusione dei 2 borghi nasceranno le
nuove città e nuova borghesia (da “burgus”).
Fuori dai borghi esistenti (vetus burgus feudale) mercanti fondano nuovi borghi (novus burgus) e
spesso chiamati portus: in impero romano portus era luogo chiuso x deposito e scambio merci,
permanente come sono questi nuovi borghi. Molte città inglesi cominciano per “port”, ad
indicare la relazione stretta tra rinascita commerci e città nel medioevo. Insomma vecchi borghi
sono fecondati dalle colonie mercantili e da loro unione nascono nuove città e nuova popolazione
urbana (detta borghesia da XI da appunto “burgus“ prima volta nel 1007 in Francia). Quelli del
borgo vecchio son detti invece castellani. Da XII secolo questi nuovi borghi abbandonano
palizzate x rimpiazzarle con solide mura in pietra che si allargano anche a resto città.
Questi mercanti necessitavano di forza lavoro per carico scarico merci ecc e quindi esercitano
attrazione da campagne. Mercanti diventano datori di lavoro, sfruttando manodopera a basso
costo e trasferendo quindi industrie da campagne (dove erano state fin ora e dove c’era
economia sussistenza) a città. Si crea capitale. Nelle campagne si pratica ora solo agricoltura,
mentre in città industria che si rifornisce da campagne. Così sarà rapporto città campagna
nel medioevo.
Mercanti erano liberati da loro precedente condizione servile ma raramente potevano sposare
nobildonna, ergo loro figli tornavano ad essere servi. Questo diede presto vita a forti tensioni
sociali. Contadini e servi che giungevano da campagne invece mantenevano loro condizione servi
in quanto erano riconoscibili nelle loro città (secondo norme del tempo se era riconducibile propria
origine servile si era servi altrimenti no). Nobiltà nel nord europa retrocede, abbandonando
città e ritirandosi in possedimenti in campagna (in città non c’era più motivo di stare
sciamando importanza militare antiche fortezze) solo in ita e provenza nobiltà era più legata
a città da tradizioni antiche e resta collaborando con mercanti, partecipando a capitali e
usandoli per prestiti. LE ISTITUZIONI URBANE
Borghesia che si insedia nelle città pretende da castellani (che governano borghi tramite tribunale
che estende autorità su tutta castellania, non solo su borgo) e clero concessioni per sua attività:
libertà, tribunale speciale (per ripararsi dalla molteplicità di giurisdizioni in cui al tempo poteva
incappare, vivendo in terreni o del clero (con suo tribunale) o dei castellani), istituzione di una
pace nelle città ( diritto penale x sicurezza, esenzione tasse su commerci e suolo) e un certo
grado di autonomia politica (autogoverno locale).
La stessa libertà personale non è richiesta per diritti uomo, ma x avere vantaggi economici. Dopo
sforzi e rivolte, già nel XII secolo città hanno istituzioni municipali proprie. Sono i mercanti il
traino di queste innovazioni a scapito di clero e nobiltà, facendosi seguire dalle masse. Teatro
rivolte furono spesso città vescovili, anche quando essi erano buoni governanti, ogni concessione
a popolo sembrava indebolire loro posizione spirituale. Inoltre essi risiedevano nelle città e
temevano autonomia borghesia che li circondava, oltre ad antipatie chiesa x commercio e
mercanti.
Da XI secolo scoppiano contrasti Vescovi\Borghesia nelle città Nord: masse cittadine
appoggiarono movimenti riformisti chiesa, contro malcostumi e simonia ed erano contro
intromissione principi laici nella chiesa, che nominavano anche vescovi. Questi, nominati da
imperatori erano quindi male accetti al popolo e mercanti cavalcarono malcontento per ottenere
autonomie, appoggiati da nobili (che ne approfittarono per indebolire potere vescovi su città). Nel
1057 Milano era in piena ribellione contro vescovo: furono creati CONSOLI: magistrati che
amministravano città (sia con consenso vescovi che non). Primi menzionati a Lucca nel 1080, a
Milano nel 1107 ma molto più antichi. Reclutati tra le 3 diverse classi sociali: capitanei,
valvassori e cives e carica dura solo 1 anno. Da Italia consolato si diffonde in provenza
(Marsiglia XII, Arles, Nimes).
Insomma spesso popolo sotto spinta