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La maglia urbana di Barcellona

si compone. la cittadella è stata eliminata. Barri gotic eraval che persistono. La rambla viene interrata e su di esso viene realizzata unastrada. Essa si collega alla lunga arteria che corre parallela alla costa. la parallel cheintercetta con la diagonal . la diagonal a su volta ortogonale alla meridian. Sidefiniscono lotti, che sono quadrangolari e scuri lateralmente, questi lotti vengonoprevisti come edificabili per il 65%, l'altro 35 deve essere lasciato a verde. Quello neroè il lato che doveva essere edificato. Le strade secondarie sono 20 mt di asse stradale,60/80 le principali. Centro della diramazione della città era la piazza. Immagine dellotto con grande spazio verde, cosi da lasciare ad ogni isolato il proprio polmone dialimentazione del verde, uno dei temi ricorrenti della città borghese è quello dellasalubrità dell'aria. Verde e acqua sono temi correnti nell'analisi della

città in questoperiodo.Gli isolati erano costituiti da 113 m per lato, con uno smusso di 20m. questo faceva siche l’incontro di ciascun isolato determinava una piccola piazza, che facilitava lemanovre e la circolazione delle autovetture ma al tempo stesso rappresentava unmomento di incontro e socialità. I lotti erano vincolanti, anche edifici costruitiesternamente come industrie dovranno rispettare lo schema quadrangolare.

Organizzazione a zone, stabilendo dove dovevano essere le zone residenziali,industriali, organizzando la città per aree funzionali. La dotazione di apparatoinfrastrutturale standard per tutta la città, tale che ogni quartiere aveva la sua scuola,ogni quattro quartieri c’era il mercato, ogni 8 c’era un parco urbano, ogni 16 unospedale. Vista dall’alto, 1 distretto costituito da 4 quartieri, 1 quartiere era costituitoda 25 isolati (un quadrato). Immagine in dettaglio dell’isolato pensato prima con ilverde interno,

ma oggi non c'è. Immagine con la sagrada famiglia, grande quanto un intero isolato, diventa uno dei fulcri della città. 24.05.2022 Napoli: dal Risanamento ai piani del primo novecento Fondata intorno all'8 secolo, origine greca. L'impianto decumani, quello prima si definisce Ippodameo. Napoli viene fondata dai greci, dai Cumani. Che era una avamposto difensivo, perché Cuma era una delle città più importanti del mondo della magna Grecia. Il primo nucleo fondato è quello dove si trova pizzo falcone, castel dell'ovo; poi ci sarà una seconda espansione la Neapolis che corrisponde al centro antico di Napoli. Nel periodo romano la struttura della città viene mantenuta. Nel centro antico, si mantiene ad esempio la chiesa di san Domenico maggiore, chiesa dei dioscuri, mantenuto la sua struttura ma la facciata di questo antico tempio romano, nel 1600 dopo un terremoto cade, e oggi mantiene solo una colonna. Ancora oggi Napoli

Mantiene la stessa conformazione di piccoli vicoletti. Nella zona di piazza Garibaldi, a nord, una zona che ha struttura centrale c'era l'antico Dion realizzato da Nerone su cui poi nel periodo medioevale vengono realizzate delle costruzioni, viene riscoperto nel 800 quando dalla casa di una signora si vede l'antico Dion. Napoli definita sempre greca-urbs, perché pure essendo inserita all'impero romano, mantiene la sua identità greca.

Tavola Strozzi, attribuita a Francesco Rosselli, 1472. Viene riscoperta nel 1901 a palazzo Strozzi da dove viene il nome. Cesare di Seta, definisce come la rappresentazione del ritorno degli aragonesi nel 1472, dopo una battaglia contro Giovanni D'Angiò, quindi la vittoria ad Ischia e la flotta che ritorna vittoriosa a Napoli. A questa data si riferiscono tutte le grandi trasformazioni che vennero apportate già da Alfonso d'Aragona, un piano urbanistico che voleva regolarizzare il tracciato romano e

Sgomberando cose di origine medioevale. Durante il rinascimento Napoli era un centro importante dal punto di vista culturale e artistico. Sappiamo che Alfonso V d'Aragona, entra vittorioso a Napoli e si fa costruire quello che è l'argo di trionfo a Castel nuovo, ovvero il maschio angioino, in cui riprende gli archi trionfali di origine romana e rappresenta all'interno dell'arco l'entrata alla città, questo corteo che attraversa le diverse zone, da cui è possibile vedere i diversi seggi della città (luoghi in cui la popolazione si riuniva per decidere le questioni economiche finanziarie), vi erano diversi quello di Forcella, del mercato stella maris ecc. Vediamo la torre di Sant'Andrea, il Castel Nuovo con tutta la cinta muraria voluta dagli aragonesi, il castel Sant'Elmo e la Certosa con quello che è definito il deserto della certosa ovvero l'area dove vi erano gli orti dei certosini. Si vede anche santa

Chiara che era del periodo angioino. Importante anche la realizzazione della chiesa di S Giovanni a Carbonara. La tavola dunque rappresenta la città in epoca Rinascimentale, quando Alfonso D'Aragon, era diventato un mecenate. Antoine Lafrery, veduta a volo d'uccello 1566, è evidente la realizzazione dei quartieri spagnoli, realizzati dagli spagnoli quando Napoli diventa la capitale del viceregno. Non sono già presenti le mura, se prendiamo la metropolitana a Toledo ci sono le antiche mura abbattute da Don Pedro da Toledo per apportare un'espansione della città. Cosa fa? Elimina presenti e realizza via Toledo. Essendo Napoli una delle più popolose d'Europa, già nel 1500 aveva una popolazione paragonabile a quella di Londra o Parigi. A ridosso delle mura si andavano a sviluppare dei piccoli centri. La conformazione della città antica si mantiene con i cardi e decumani. Si vede una realizzazione del Castel Capuano, realizzato

durante il 400, per avere un rapporto con la zona orientale della città, zona a ridosso di Piazza Garibaldi, una zona paludosa. Nella zona di Poggioreale, dove ora c'è il cimitero, Alfonso d'Aragona si fa costruire il Poggio Reale, una villa su base delle ville medicee realizzate a Firenze. Non sappiamo neanche l'area di sedime perché con gli editti borbonici del 1800, l'area viene occupata dai cimiteri. A Napoli, nel 500, sono particolari i palazzi. Non vengono considerati perché non hanno caratteristiche come palazzo Strozzi ad esempio, caratterizzati da facciate ben strutturate. Quello napoletano si svilupperà all'interno, nella corte, questo perché non c'era spazio, e nel periodo medioevale, i diversi ordini monastici tendevano a fare insula, ovvero acquisivano l'intero isolato. I palazzi iniziavano a realizzarsi in altezza, con 5 o 6 piani. Nel 500 è una città sovrappopolata, che tenderà.

A creare fenomeni di abusivismo. Porta alba, o la zona di piazza dante, era abusivo, la porta fu realizzata abusivamente per evitare di pagare i dazi e gabelle, tasse della merce, finché don Pedro da Toledo, si rende conto dell'importanza di queste porte e le rende legali.

Cartografia di Alessandro Baratte del 1629 Duca di Noja, Napoli e i suoi contorni, 1775, in questa data sono state già realizzate le scoperte archeologiche, nel frontespizio ci sono già le antiche costruzioni ad Ercolano. Si è ancora ingrandita, si ha la realizzazione del Real albergo dei poveri, da parte della dinastia dei Borboni, che insieme a questioni europee, tende ad essere una morchia illuminata. Nel 1779 ci sarà una rivolta effettiva. Si inizia a capire la presenza di un malcontento. È un edificio molto ampio, prende un'intera zona, di piazza carlo III, obiettivo di ospitare tutti i poveri e forestieri del regno di Napoli. Era differenziato dall'area maschile.

E femminile, e delle aree comuni. Opera di Ferdinando Fuga, ma non verrà mai completato. Nel 1775 è stata realizzata quell'arteria che porta al futuro museo archeologico di Napoli, ovvero il Palazzo degli Studi. Che mette in connessione il palazzo reale, passando per Piazza Dante con l'allora palazzo degli studi, poi museo borbonico, a partire dal 1800, fino al Real albergo ei poveri. Si inizia poi l'espansione verso la zona orientale, e nell'area del lungo mare di Mergellina, dove poi verrà sviluppata la villa comunale. J. A. Rizzi Zannoni, 1790. Non ci sono grandi variazioni.

Il Risanamento e Ampliamento siamo passati dal 1790 al 1884 quando scoppia l'epidemia di colera nei quartieri bassi. Nel 1884 avviene il piano di Risanamento della città da parte dell'ingegnere Adolfo Giambarda e in collaborazione con l'ingegnere delle fognature Gaetano tunno. Nel 1885 avviene l'emanazione speciale num. 2892, per il risanamento della città. Ecc.

nell'arco di 5 anni, in tutto Europa a partire dagli anni 50 dell'800, ha visto una grande trasformazione dal punto di vista urbanistico. Le grandi città europee hanno eliminato le mura difensive, come Napoli e Vienna, per potersi espandere. Ci sono state anche nuove esigenze igienico-sanitarie. Poi c'è stato il piano di Parigi, il piano di Hausmann, con gli sventramenti e la creazione di viali alberati che avevano una funzione igienica e di controllo della popolazione. Da lì in tutta Europa sono stati messi in atto piani di risanamento e sventramenti per migliorare le pessime condizioni igieniche. Le zone interessate dal risanamento erano quelle dell'attuale rettifilo, che erano sovraffollate e si allagavano con la pioggia. Il piano ha previsto uno sventramento dell'area Matilde sera. Nel 1980, dopo il terremoto, è stato effettuato un piano di risanamento da parte di Roberto, che ha comportato lo spostamento della popolazione dal centro e l'idea di costruire case con migliori condizioni igieniche. Il piano

Non dà la possibilità alla comunità più povera di comprare queste nuove case. Dal punto di vista sociale, la popolazione si sente allontanata dal centro, la popolazione più ricca si sposta verso il Vomero, in quegli anni è caratterizzato da villaggi è mal collegato. Attraverso le banche di tutta Italia riescono ad acquisire a prezzo di esproprio i terreni su cui verranno realizzate i palazzi del Risanamento.

Obiettivi... Tracciati degli sventramenti, uno sventrato differente da quello di Hausmann, il rettifilo è lungo solo 117m, rispetto ai grandi Boulevard parigini, è ridotto, aveva l'obiettivo di collegare la stazione centrale, con il maschio angioino, castel nuovo. Determinando una caratteristica forma a y, che veniva interrotta piazza Nicola amore (sindaco della città nel momento del risanamento) o chiamata anche dei 4 palazzi e da piazza bovio. Altra operazione è quella di via Duomo. Gli sventramenti oltre...

to, il 12 maggio 2021, si è tenuto un importante evento nella città di Milano. L'evento, chiamato "Milano Fashion Week", è stato organizzato per presentare le nuove collezioni di moda per la stagione autunno-inverno 2021. Durante la settimana della moda, numerosi stilisti e case di moda hanno presentato le loro creazioni in sfilate ed eventi esclusivi. Le passerelle sono state animate da modelle e modelli professionisti che hanno indossato abiti e accessori di tendenza. La Milano Fashion Week è stata un'occasione unica per scoprire le ultime tendenze della moda e per ammirare il talento dei designer italiani e internazionali. Oltre alle sfilate, sono state organizzate anche mostre, presentazioni e incontri con esperti del settore. L'evento ha attirato l'attenzione di giornalisti, influencer e appassionati di moda da tutto il mondo. Milano si è trasformata in una vera e propria capitale della moda, con le sue strade animate da persone vestite con stile e da fotografi pronti a catturare ogni momento. La Milano Fashion Week è stata un successo e ha confermato il ruolo di Milano come una delle capitali mondiali della moda. L'evento ha dimostrato ancora una volta che la moda è un'arte che unisce creatività, innovazione e passione. Non vediamo l'ora di scoprire le prossime tendenze e di partecipare alla prossima edizione della Milano Fashion Week!
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher couple21.af di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di STORIA DELLA CITTA' E DEL TERRITORIO e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Manzo Elena.