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Storia del Cristianesimo

Sono discipline che si collocano in quelle storiche. Sono quindi discipline pienamente storiche. Si parla della particolarità di una determinata storia; in questo caso si parla del fatto religioso specificamente cristiano. È una disciplina storica e il suo oggetto specifico è l'indagine sul fenomeno religioso cristiano nel tempo. Intanto chiariremo che storia è: "Memoria del complesso dei fatti umani nel tempo" → res gestae (per gli antichi). Ma si intende soprattutto "historia rerum gestarum" → storiografia. La Storia del Cristianesimo mira a narrare la storia di ciò che la religione cristiana ha significato da quando esiste; si studia come e quando ha operato, come si è strutturata, organizzata e diffusa; e infine modellata, trasformata e mutata. È una storia degli uomini, riferendosi idealmente al "Fondatore" → Gesù Cristo. A questo fondato valore ideale paradigmatico. Questa storia

La religione cristiana può suddividersi in storie particolari (es. Cristianesimo e della chiesa antica o medievale e eresie medievali etc.). Sono storie di fenomeni religiosi di lunga durata. Per religione si intende un valore; è una definizione difficile ma questa basta i nostri fini. Dal Nuovo Testamento possediamo vari termini, greci e latini che riguardano l'area semantica in riferimento a qualcosa di religioso. I vari termini religiosi (es. pietas, religio, cultus) possono intendersi in senso buono (culto sincero) o cattivo (superstizione). Religio indica un insieme cultuale di cerimonie e pratiche. Anche nel cristianesimo religione e religioso hanno assunto senso di cultualità. Nella storia del Cristianesimo della chiesa ci sono state epoche in cui la religione cristiana e il cristianesimo sono state intese come cultualità → es. frequenza alle messe e sacramenti → è una riconduzione del Cristianesimo alle pratiche religiose. Il voler imporre

Ai credenti l'osservanza delle pratiche giudaiche si ha già con la predicazione di Paolo (è coevo a Gesù ma non lo conobbe mai in carne). Per questo le varie tendenze spirituali durante il medioevo si riducevano a pratiche esteriori -> burocrazia. La riforma mette a nudo la chiesa -> condanna delle indulgenze. Si è giunti in fine a contrapporre fede (dono di Dio) e religione (aspirazione dell'uomo attraverso pratiche per innalzarsi verso Dio). In un certo senso la fede non è alienante (è un dono che è completamente altro -> Dio; accetta l'uomo così come è) rispetto alla religione; quest'ultima veniva criticata dagli atei. La contrapposizione fede-religione la si trova anche nei sermoni domenicali e nei vari libri devozionali. Ma la sua natura è strettamente teologica -> fugge all'valutazione dello storico che non ha strumenti adeguati per affermare cosa viene da Dio e cosa viene dall'uomo.

Lo storico può parlare di quello che viene dall'uomo. Nella storia del Cristianesimo e della Chiesa non ci si limita al racconto di eventi di natura cultuale ma di tutto ciò che è ispirato, perché ha fatto agire l'uomo → i valori (ma anche i simboli, le convinzioni, le motivazioni) che l'uomo si dà. Si può dire che l'aggettivo religioso copre un'area semantica più larga della parola religione. Quindi chi scrive della storia religiosa cristiana, scrive di accadimenti di vario genere e mentre lo fa incontro a complessi simbolici; incontra quindi anche le forze che hanno spinto e motivato le azioni di uomini e gruppi (complesso simbolico).

3. La storia del Cristianesimo e la Storia della Chiesa non sono Storie "Filosofiche" e/o "Ideologiche"

Con disciplina storica si intende non confessionale, non teologica e NON filosofica. La filosofia aiuta lo storico a porre correttamente i problemi.

concetti o principi filosofici. Questo approccio può portare a una visione distorta della realtà storica, in quanto si tende a interpretare gli eventi in base a preconcetti ideologici anziché basarsi su fonti e dati storici verificabili. Al contrario, la ricerca storica dovrebbe essere basata su un approccio metodologico rigoroso, che prevede l'analisi critica delle fonti, la verifica dei fatti e la ricostruzione accurata degli eventi. Il ruolo dello storico è quello di interpretare e spiegare gli avvenimenti passati in base a prove concrete e non a mere speculazioni filosofiche. Inoltre, è importante sottolineare che la competenza filosofica può essere un vantaggio per lo storico, in quanto può fornire strumenti di analisi e interpretazione più approfonditi. Tuttavia, è fondamentale che questa competenza sia integrata con una solida preparazione storica, altrimenti si rischia di cadere in una visione distorta e ideologica della storia. In conclusione, la ricerca storica dovrebbe essere basata su un approccio metodologico rigoroso e basato su fonti verificabili, evitando di cadere in interpretazioni ideologiche o filosofiche che possono distorcere la realtà storica.

principi a priori. Questo comunque nonsignifica negare la forza delle idee e degli ideali nel processo della storia. Significa chelo storico deve guardarsi dal credere che certe idee debbano implicare nei fattiobbligatoriamente determinate conseguenze e sviluppi. L'ideologia, quindi, non èoggetto della storia; l'ideologia non può essere usata dallo storico per fare storiografiae applicarla alla ricostruzione storica.

4. Differenze tra una Storia del Cristianesimo e la Storia delle religioni.La Storia del Cristianesimo rientra in linea di principio nell'ambito generale della Storiadelle Religioni. È una collocazione legittima; però ha carattere enciclopedistico, pocorispondente alla reale storia → lo sviluppo delle situazioni successive. Le differenzesono l'ampiezza dell'ambito della Storia delle Religioni, il fatto che lo storico dellereligioni debba avere una competenza specifica di un'area cronologica e geograficavastissima.

Nessuno può essere uno studioso di tutte le religioni → avrà degli ambiti specifici. Nei fatti i veri specialisti di Storia delle Religioni erano e sono specialisti di una, massimo due religioni. Oggi si occupa di Storia delle Religioni, la Quinta sezione dell'École Pratique des Hautes alla Sorbona che oggi comprende 67 insegnamenti di Storia delle Religioni, divisi per singole religioni o gruppi di religioni → includono religioni dell'Oceania, dell'Africa, del continente asiatico e subasiatico, del presente e del passato e ovviamente include il cristianesimo; quest'ultimo si sviluppa in 30 insegnamenti (es. le religioni della Bibbia ebraica, le origini cristiane, l'archeologia religiosa bizantina etc.). Qui la Storia del Cristianesimo si colloca senza difficoltà per l'ampiezza del quadro che la raccoglie; ma ogni studioso è competente per una singola religione. Originariamente i fenomeni religiosi cristiani e noncristiani rientravano nelle competenze delle Facoltà teologiche. La teologia si occupava anche delle religioni non cristiane per due ragioni: cercava prove del "bisogno naturale di conoscere Dio" (lo fanno tutti i popoli in tutti i tempi) o argomenti di polemica per mostrare come le religioni non cristiane fossero forme degenerate di religione (in negativo → gli uomini che si prostrano agli idoli "falsi e bugiardi"). Aveva un trattamento a parte l'Ebraismo → considerata religione positiva rivelata fino a Gesù Cristo e poi accusata di "deicidio". Questo quadro concettuale è saltato quando la Bibbia è stata studiata criticamente. Ciò ha cominciato ad abbozzarsi in Europa da fine '600, poi lungo l'Illuminismo ('700) e compiutamente nel secolo scorso. La storia delle religioni a seguito un suo cammino. Partendo dagli studi di linguistica comparate che permettevano di risalire ai sistemi linguistici diepoche senza documentazione scritta. Erano proprio certi termini religiosi che consentivano di individuare vari rinvii a entità celesti e ad altrettanti miti arcaici basilari e fondanti delle religioni. L'idea non dichiarata di queste ricerche era che l'umanità si sarebbe evoluta in modo omogeneo → concezione evoluzionistica. Lo scopo di una Storia delle Religioni era abbracciarle tutte in un quadro sinottico-comparativo. Gli elementi comparativi sono importanti e necessari anche quando gli studi sulle religioni riguardavano le religioni di popoli e culture senza scrittura. Alcune di esse furono fatte conoscere dai missionari viaggiatori → riportarono termini ed espressioni che sentivano in un'area (es. in Malesia e Polinesia → impo i viaggi del Capitano Cook). Certamente la storia del Cristianesimo ha ricevuto molti stimoli dagli studi di storia delle religioni; la storia del Cristianesimo resta prettamente storica → precisa cronologia e

datazione dei testi; non usa servirsi di generalizzazioni, non elabora schemi interpretativi generali.

5. Differenze tra la Storia del Cristianesimo e la Storia della Chiesa

Le due discipline hanno differente origine storica. La Storia della Chiesa aveva una collocazione originaria nelle Facoltà teologiche e la mantiene tutt'ora come Storia Ecclesiastica. È come se lo storia diventasse un luogo teologico. Questa teologia pretende di discendere dalla rivelazione divina. L'edificio è logico è costituito da: Cattolicesimo, Sacra scrittura, tradizione, magistero ecclesiastico. Solo recentemente → Concilio Vaticano II → la storia assume significato di luogo teologico in senso pieno; è vista come storia della salvezza → luogo dell'incontro con Cristo. Col tempo nella storia ecclesiastica ci sono stati dei periodi storici visti come di inciampo, ma si è teso considerare questi episodi un temperamento → crescita dello spirito critico.

ma anche la nascita di spirito laico e la secolarizzazione. La Storia ecclesiastica diventò un vero e proprio insegnamento teologico relativamente tardi → si cominciò in terra protestante → Bassa Sassonia, 1650 (più tardi nei paesi cattolici). Però il vero impulso alla storiografia ecclesiastica in senso scientifico si ebbe durante l'Illuminismo; in questo periodo si trattava di affermare i diritti degli Stati contro la Chiesa, soprattutto Cattolica. Si voleva mostrare quali fossero i confini tra potere politico e potere spirituale. Dall'Illuminismo al Romanticismo la Storia ecclesiastica divenne anche in campo cattolico più positiva e scientifica (quantomeno in Germania, non certo in Italia) → c'è stato un progresso notevole. Nell'Ottocento si pongono le basi di una cosciente distinzione tra Storia della Chiesa e Storia del Cristianesimo. Si parla di teologia libera e teologia (protestante) liberale. La teologia liberalenasce in Germania grazie a Daniel Schleiermacher (1768 - 1834) → siera opposto alla concessione illuministico-deistica di religione naturale o razionale; per lui
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Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/07 Storia del cristianesimo e delle chiese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CleliaTE di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della Chiesa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Mores Francesco.