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Montesquieu non si da un'unica forma valida in assoluto per il buon governo, piuttosto esse deve

essere ricercata prendendo atto delle singole condizioni storico-sociali. Questa tendenza

scientifica farà si che Comte vedrà in lui uno dei suoi precursori, e che molti altri in seguito

additeranno in tale autore il fondatore della scienza della società.

Rousseau: Il tema dell’uguaglianza intesa anche in termini economici è presente in molti

esponenti dell’illuminismo francese, fu tuttavia Rousseau ad attribuire un’importanza decisiva al

fattore economico, tanto da vedere nella proprietà privata l’origine di ingiustizia e quindi l’elemento

su cui bisogna agire per la trasformazione razionale dell’assetto sociale stabilito. Quando alcuni

uomini riuscirono ad accaparrarsi più beni di altri e li trasmisero ai loro discendenti creando così

l’istituzione dell’eredità il mondo si divise in ricchi e poveri, padroni e servi. Lo stesso potere

politico costituito sorse in funzione degli interessi dei ricchi, per proteggere la proprietà privata. E’

probabile che a influenzare le idee di Rousseau siano state le sue esperienze personali, era un

figlio di poveri artigiani vissuto in gravi difficoltà economiche. Nasce a Ginevra, i suoi studi furono

irregolari, nel 1728 incontrò Madame de Warens che lo introdusse dal calvinismo al cattolicesimo,

gli diete la possibilità di migliorare la sua cultura ne divenne l’amante. Si dedicò alla musica e alle

scienze naturali ed ebbe sempre bisogno di qualcuno che lo aiutasse economicamente.

In seguito a un concorso sul tema “Qual è l’origine della disuguaglianza tra gli uomini e se essa è

consentita dal diritto naturale” nel 1753 scrisse il discorso sull’origine dell’ineguaglianza tra gli

uomini, che fu pubblicato nel 1755. Nel 1762 pubblicò Il contratto sociale e l’Emilio, queste due

opere furono condannate dal Parlamento di Parigi e dalle autorità di Ginevra, le quali ordinarono

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che esse fossero date alle fiamme. In seguito soggiornò in Inghilterra entrando in rapporti con

Hume, dal quale poi si allontanò. Per Rousseau la società sarebbe la causa della corruzione

dell’uomo. Egli si serve dell’idea dello stato di natura come di uno strumento critico nei confronti

dell’ordine stabilito, lo stato di natura viene così ad essere soltanto uno schema di riferimento

ideale e razionale al confronto le istituzioni sociali esistenti dimostrarono la loro irrazionalità.

Rousseau considera l’eterodirezione dell’individuo nella società: Il selvaggio vive in se stesso,

l’uomo socievole sempre fuori di se stesso, non sa vivere che nell’opinione degli altri ed è nel loro

giudizio che deriva il sentimento della sua esistenza. Nella società l’uomo è artificiale: i rapporti tra

individui creano una situazione fittizia e convenzionale che allontana l’uomo dalla sua condizione

naturale, la società non offre che un insieme di uomini artificiali e di passioni fittizie che non hanno

alcun vero fondamento nella natura. Rousseau si chiede a cosa sia dovuta questa condizione di

eterodirezione e di innaturalità dell’uomo e denuncia il carattere costruttivo delle istituzioni sociali,

politiche, economiche esistenti indicando la loro forma in atto e le modalità per il loro superamento.

Il vero intento dell’autore è quello di individuare i criteri sui quali fondare una società che non si

basa sulla proprietà privata. Il contratto sociale ha proprio questo compito. Mentre per Hobbes il

contratto sociale ha lo scopo di portare gli uomini a sottomettersi a un potere esterno per ovviare

agli inconvenienti che derivano dalla loro naturale tendenza alla guerra continua, per Rousseau la

natura umana non è affatto bellicosa in se, la guerra sorge in seguito all’ineguaglianza che è il

risultato della società anzichè essere nella natura. Il contratto sociale non condurrà dunque gli

uomini a una condizione artificiale e convenzionale, ma li restituirà al loro stato naturale, alla libertà

e all’uguaglianza. Alienando tutti i diritti di cui godono come singoli gli individui, attraverso il

contratto sociale riacquistano la libertà, ma un livello più alto di quello dello stato di natura, la

libertà non è più ricevuta naturalmente ma acquisita attraverso una scelta razionale. La società

fondata sul contratto è diversa e superiore non solo a quella fondata sull’ineguaglianza, ma anche

allo stato di natura. Il passaggio da stato di natura a stato civile produce nell’uomo un

cambiamento molto notevole, sostituendo nella sua condotta la giustizia all’istinto e dando alle sue

azioni la moralità che a esse prima mancava. Sarebbe quindi un errore considerare Rousseau non

in linea con le idee fondamentali del suo secolo. La perfettibilità dell’uomo e la possibilità di

costituire una società razionale è in lui presente come in molti altri esponenti dell’Illuminismo

francese.

L’Illuminismo in Germania

Herder: In Germania il teorico sociologicamente più importante è Heder, che indica l’importanza

del clima e della tradizione per la comprensione di una determinata società storica. Egli legge la

storia dell’umanità in termini di continuo e necessario progresso, ma la sua originalità e rilevanza

sociologica sta nell’aver indicato nel linguaggio la caratteristica specifica della vita umana,

rifacendosi a Kant, il quale aveva individuato delle categorie a priori che rendono possibile

all’uomo conoscere la realtà. Tali categorie a priori per Kant sono universali, cioè in dotazione

all’uomo come forme immutabili. Herder interpreta le categorie Kantiane come linguaggio, cosi

come per Kant non si colgono le cose in sé ma solo l’interpretazione della realtà tramite le

categorie, per Herder non si colgono le cose in sé se non attraverso i simboli linguistici che le

rappresentano. La differenza rispetto a Kant è essenziale in quanto non esiste un unico linguaggio

ma piuttosto una pluralità di linguaggi a seconda delle società. Kant non gradì l’innovazione di

Herder, perché mentre le categorie di Kant costituiscono certezza di unità tra uomo e uomo, il

discorso di Herder sul linguaggio comporta pure il problema della difficoltà di comunicazione, il

senso attribuito alle interpretazioni linguistiche può essere frainteso. Il pensiero è possibile solo

attraverso il linguaggio che lo media, e anche questa mediazione è una limitazione in quanto non

vi è identità totale tra linguaggio e pensiero. Herder il superamento del tratto più specificamente

illuministico della filosofia di Kant, cioè quello dell’universalità dell’immutabilità della ragione, è in

questo senso si avranno sviluppi della filosofia tedesca, che eserciteranno una forte influenza

anche sulle teorie sociologiche. 4

Il positivismo

Si origina con il periodo della Restaurazione, caratterizzato dal ritorno al passato, con la tendenza

a rivalutare fattori emotivi ed affettivi (abbandonali nel periodo illuminista). Tutti i positivisti

considerano la religione come un fattore d’integrazione sociale. Queste idee che sorgono in

reazione alle idee della Rivoluzione sono pure in funzione del ritorno alla monarchia ristabilita in

Francia nel 1814 con Luigi XVIII. Una monarchia assoluta non era più concepibile e si passò a una

monarchia costituzionale e lo stesso monarca era sottomesso ai principi della costituzione.

Burke: Aveva scritto un libro, intitolato Riflessioni sulla rivoluzione in Francia, in cui aveva

violentemente attaccato tutte le idee dell’Illuminismo. Burke difende l’ordine della tradizione dove la

libertà è fondata sulla disciplina, sul rispetto della tradizione e dell’ordine gerarchico costitutivo. Chi

scompone quest’ordine in nome di una totale uguaglianza creerà solo una nuova disuguaglianza

profondamente ingiusta proprio perché essa non porterebbe rispetto per l’ordine naturale delle

cose, cioè la superiorità dell’aristocrazia nei confronti di altre categorie sociali.

De Maistre: Anche autori francesi cominciarono a criticare i principi illuministici nella convinzione

che essi fossero stati fonte di disordine. Egli non fa semplicemente riferimento alla tradizione come

ordine naturale delle cose, ma alla tradizione cristiana in particolare. Per lui l’ordine sociale è un

ordine divino, ogni male deriva dal rifiuto di riconoscere i comandamenti divini giunti all’uomo con il

Cristianesimo. Egli disprezza quelle società di selvaggi che non hanno avuto da cristo la

rivelazione e che invece da esponenti dell’Illuminismo erano stati considerati come esempi di vita.

De Bonald: Egli pone l‘accento sulla superiorità della società rispetto agli individui. Essa

rappresenta una necessità, al di fuori di essa e del suo ordine non vi può essere salvezza. Vi è in

De Bonald quasi una divinizzazione della società che ricorda da vicino Comte. La società si

contrappone all’individuo e alle sue passioni distruttrici. Per dominare il singolo la società necessita

di potere, anzi la società è di per se potere, potere di conservazione. Poiché la vera società è

quella naturale e razionale che controlla e reprime gli individui. Scrive il saggio analitico sulle leggi

naturali dell’ordine, dove la centralità viene data al potere con fondamentale importanza all’ordine

gerarchico.

Saint-Simon: Nonostante l’adesione giovanile ai principi della rivoluzione e nonostante la sua

convinzione circa l’impossibilità da parte dell’Ancien Regime di restaurarsi, gli ebbe poi a dire di

non aver mai condiviso la rivoluzione perché contrario a ogni principio di distruzione. La società da

Saint- Simon, si ricollega agli avversari dell’Illuminismo e della Rivoluzione, essa è concepita come

un unità organica, e l’unione degli uomini costituisce un vero e proprio essere, tale essere sociale,

concepito come organismo può essere studiato secondo principi della scienza, tale scienza è

denominata fisiologia sociale, che mette in guardia contro le perturbazioni improvvise e violente

della società. La fisiologia deve diventare una scienza positiva, cioè non deve basarsi su

congetture ma su fatti osservati. Saint-Simon si distingue dagli altri esponenti del pensiero della

Restaurazione in quanto egli ricerca non la ricostruzione di una ordine caratteristico di epoche

passate ma un nuovo ordine, fondato sull’osservazione scien

Dettagli
A.A. 2016-2017
9 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simonasociology di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del pensiero sociologico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Rinzivillo Gulgielmo.