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Keynes
Keynes (1883-1946), laureato in matematica a Cambridge, fu allievo di Marshall da cui imparò l'economia e divenne docente. Lavorò nel Tesoro, membro della delegazione britannica alla conferenza di pace di Versailles, ma non era d'accordo e diede le dimissioni.
Nel volume "Le conseguenze economiche della pace" nel 1919, denunciò le dure punizioni inflitte alla Germania che rischiava di bloccare il paese alla paralisi economica. Successivamente iniziò una carriera di finanziere e giornalista economico, dove il suo grande interesse era per la politica monetaria, soprattutto il gold standard, la disoccupazione degli anni venti e il rimedio dato dai lavori pubblici, e negli anni trenta il crollo di Wall Street.
In regime di gold standard il livello dei prezzi dipende dalla domanda e offerta di oro sui mercati mondiali. Se per esempio la domanda aumenta, sale il prezzo relativo dell'oro (cioè il prezzo in termini di beni e servizi); ma essendo
fisso il prezzo nominale, il prezzo relativo può crescere solo se diminuisce il livello dei prezzi. Rinunciato nel 1918 al gold standard, il governo britannico stava considerando l'opportunità di aderirvi nuovamente, a cui Keynes era contrario: temeva una deflazione, danneggiamento delle esportazioni con conseguente deficit della bilancia dei pagamenti e l'obbligo di fissare un alto saggio di interesse per attirare i capitali a breve termine a Londra per proteggere le riserve auree, riduzione dei livelli salariali a causa del processo deflattivo. Keynes proponeva di mantenere stabili i prezzi interni o limitare le fluttuazioni, cosa impossibile da fare con il gold standard, imporre un tasso di cambio flessibile per evitare deflazioni o inflazioni, variare la quantità di contante offerta dalla Banca Centrale attraverso il saggio di interesse o con operazioni di mercato aperto. Il Tesoro pensava alla stabilità del tasso di cambio della sterlina e tornare.così al gold standard e i prezzi interni si sarebbero adeguati al tasso di cambio. La sterlina all'oro ristabilendo la parità prebellica. Keynes Nel 1925 Churchill decise di ancorare contrario votò contro il partito liberale nel 1929 che appoggiava i lavori pubblici per contenere la disoccupazione. "Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta", Nel 1936 volle determinare il livello di equilibrio dell'output e dell'occupazione, prescindendo dalle oscillazioni dei prezzi, perché la crisi che si era aperta vedeva bassi livelli di prezzi ma l'occupazione non era salita e la produzione non era aumentata. Scritta per individuare le cause e le terapie della depressione che seguì il crollo di Wall Street nell'ottobre 1929. La grande depressione. Hoover, Roosevelt e Keynes Negli Stati Uniti, l'apice della crisi si ebbe nel 1933: - aumenta la disoccupazione; - riduzione della produzioneindustriale;- riduzione degli investimenti industriali;- discesa dei prezzi;- le banche fallirono;- debiti sugli agricoltori.
La depressione americana si fece sentire anche in Europa, dopo in ritiro dei capitali statunitensi, vifu una forte crisi industriale soprattutto in Germania ed ad aggravare la situazione del commerciointernazionale vi fu l'abbandono del sistema del gold standard per la Gran Bretagna. Tutti i paesiadottarono dazi protezionistici, creando blocchi commerciali sulle maggior valute.
Il presidente americano Hoover (1929-1933), repubblicano, segui la ricetta tradizionale peraffrontare la depressione, cioè non fece nulla, la crisi si sarebbe risolta da sola, perché pensava chedipendesse dagli eccessi speculativi degli anni venti, e tutto ciò serviva per abbassare i valori diborsa, prezzi e salari troppo alti in modo da assorbire la disoccupazione per togliere gli investimentinon solidi e le imprese meno competitive.Lo stato non doveva intervenire.
La tesi era appoggiata anche da Schumpeter. Roosevelt, democratico, varò un programma keynesiano, il new deal, che consiste:
- abbandono del gold standard;
- impiego di persone in opere pubbliche;
- impiego di persone nella riforestazione;
- impiego di persone in programmi di sicurezza sociale;
- sussidi favorevoli all'agricoltura;
- riforma del settore bancario;
- aumento del potere d'acquisto dei salari (facendo ripartire l'economia dal lato della domanda incoraggiando la produzione);
- favorì l'organizzazione sindacale.
Un'altra crisi ci fu nel 1937-1938 per la riduzione della spesa statale, e tutto si risolse con l'espansione produttiva per la guerra. Negli anni trenta ci fu una crisi liberale-capitalista. Keynes mirava a salvare l'economia liberale attraverso un processo razionale liberale e capitalista contro la disoccupazione di massa e a favore della spesa pubblica. La ricetta keynesiana discende da una teoria organica del reddito.
Occupazione
La disoccupazione secondo i classiciCritica contro i neoclassici, per Keynes il limite maggiore della scienza economica neoclassica eral'incapacità di spiegare la persistenza della disoccupazione. Nei modelli neoclassici la pienaoccupazione del lavoro era assunta quale dato di partenza.
La teoria neoclassica del pieno impiego si basava su due meccanismi:
- In presenza di disoccupazione, la pressione della domanda di lavoro riduce i salari, fino ache tutti i lavoratori sono impiegati; Pigou, riteneva che, le persone senza lavoro fosserosempre disoccupati volontari, non accettano il salario corrente, voglio salari più alti;
- I nuovi assunti risparmiano parte del salario, così si ha che la domanda di beni è inferiore all'offerta. La piena occupazione si mantiene perché i nuovi risparmi affluiscono al mercato dei capitali, abbassando il saggio di profitto, che fa aumentare il volume di capitale preso a prestito e gli imprenditori.
all'occupazione;
3- modello statico;
4- modello di breve periodo: è indicato dal fatto che il capitale fisico - gli stabilimenti, le macchine, ecc... - rimane invariato per quantità e qualità.
Il modello della Teoria generale: termini e concetti
Il reddito è il valore della produzione corrente che non tutto affluisce in domanda di prodotti, ma una parte viene risparmiata.
È detta propensione marginale al consumo quella parte di reddito spesa in consumi per un dato ∆ il livello di reddito, è decrescente perché meno che proporzionale al reddito, se il reddito varia di consumo varia meno di ∆.
Il reddito è uguale alla somma della spesa per i consumi e per gli investimenti. Keynes chiama tale somma "spesa aggregata" o "domanda aggregata". Y = C + Y'
Il risparmio consiste nella differenza fra reddito e consumi. r = Y C
L'uguaglianza tra risparmi e investimenti è la condizione che definisce l'equilibrio.
affinché la domanda aggregata risulti uguale all'offerta aggregata, i risparmi devono essere uguali agli investimenti. Efficienza marginale del capitale è uguale alla redditività degli investimenti. Gli investimenti dipendono dalla relazione tra: il costo dato dal saggio d'interesse che è un dato; - rendimento atteso, aspettative degli imprenditori sul futuro. Gli investimenti dipendono dall'efficienza marginale del capitale che si determina comparando costi e benefici. Saggio di interesse Per i neoclassici, il saggio di interesse era il prezzo del capitale produttivo, prezzo che risulta dall'offerta di risparmio e dalla domanda di capitale per investimenti. Per Keynes è un fenomeno puramente monetario che dipende dalla domanda e dall'offerta di moneta. Gli investitori possono domandare moneta per liquidità, la moneta è una riserva di valore ed è scambiabile con tutti gli altri beni, ecco perché Keynesdefinisce il saggio di interesse come una remunerazione della rinuncia temporanea alla liquidità, premio che spetta a chi decide di investire o di tesoreggiare la moneta. Dall'incontro tra domanda e offerta di moneta. Il livello del saggio di interesse dipende, quindi, dall'offerta di moneta considerata un dato esogeno e dipendente dalle decisioni delle autorità monetarie, e dalla domanda di moneta che dipende dalla preferenza per la liquidità. Se il saggio di interesse aumenta, la quantità di moneta domandata diminuisce perché aumenta il guadagno ottenibile dal suo investimento. Secondo Keynes ci sono tre ragioni per detenere moneta: 1. Motivo speculativo: tenere liquidità per approfittare delle variazioni del tasso di interesse; 2. Motivo transazionale: per fare gli acquisti abituali; 3. Motivo precauzionale: per coprire gli imprevisti. Il motivo speculativo indica che il mondo economico