Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Riassunto esame Storia del libro e dei sistemi editoriali, prof Montecchi, libro consigliato Tutti creano nessuno legge di Gianfranco Tortorelli Pag. 1 Riassunto esame Storia del libro e dei sistemi editoriali, prof Montecchi, libro consigliato Tutti creano nessuno legge di Gianfranco Tortorelli Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia del libro e dei sistemi editoriali, prof Montecchi, libro consigliato Tutti creano nessuno legge di Gianfranco Tortorelli Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia del libro e dei sistemi editoriali, prof Montecchi, libro consigliato Tutti creano nessuno legge di Gianfranco Tortorelli Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia del libro e dei sistemi editoriali, prof Montecchi, libro consigliato Tutti creano nessuno legge di Gianfranco Tortorelli Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LIBRI PER FANCIULLI E GIOVINETTI NELLA MILANO DELLA RESTAURAZIONE:

L’espansione dell’editoria nell’Ottocento, frutto di un’ accresciuta alfabetizzazione, ha visto affermarsi

nuovi generi letterari, nati proprio per soddisfare le pretese di un rinnovato pubblico di lettori. Di

questi generi recenti , quello per l’infanzia e per l’adolescenza fu tra i più favoriti dall’accresciuta

espansione della cultura. Se in Inghilterra la letteratura per bambini era già diffusa in pieno

Settecento, in Italia il fenomeno ha raggiunto la sua massima espressione soltanto dopo l’unità pag. 3

nazionale. A dire il vero già all’ inizio dell’Ottocento prese vita in Italia una produzione editoriale per

i giovani che, con caratteristiche rigidamente didattiche, è pur sempre la manifestazione di una

letteratura per l’infanzia. Questi nuovi prodotti videro la luce soprattutto a Milano, dove i principi

illuministici avevano permesso una più estesa divulgazione della cultura e che si connotava come la

struttura portante dell’industria editoriale italiana. In una fase di transizione da una produzione

artigianale ad iniziative di impronta imprenditoriale, a Milano si stava concretizzando una nuova

figura professionale, quella dell’editore moderno che, sostituendosi al vecchio tipografo di bottega,

agiva con una chiara strategia di profitto, basando le sue scelte sull’attenta osservazione dei gusti del

pubblico. Nei decenni successivi la letteratura per l’infanzia, ormai con una propria fisionomia

narrativa e libera da legami strettamente pedagogici, acquistò piena dignità nella vita letteraria

nazionale. Le avventure di Pinocchio di Collodi e Cuore di De Amicis fanno parte a buon diritto dei

classici della nostra letteratura. La letteratura per l’infanzia e la gioventù conobbe due filoni principali:

i testi scolastici e i libri di lettura.

I testi scolastici: l’espansione di questo settore del mercato librario rispose all’aumento della domanda

d’istruzione che si verificò nei primi decenni dell’ Ottocento. Al riguardo risulta esemplare il caso del

REGNO LOMBARDO-VENETO dove il governo di Vienna si impegnò nella riorganizzazione delle

scuole perché comprendeva che l’istruzione e l’ammodernamento dei metodi di insegnamento

potevano avere un ruolo fondamentale nella dominazione assolutistica esercitata sulle province

lombarde e venete. Il centro di questa riforma fu proprio Milano dove furono aperte vari tipi di

scuole pubbliche,fu rinnovato il corpo docente, furono introdotte nuove discipline, nuovi libri di testo

e, infine, furono nominati due ispettori generali responsabili rispettivamente delle scuole elementari e

di quelle ginnasiali della Lombardia. La frequenza della scuola elementare divenne obbligatoria e tale

obbligo scolastico veniva assolto dal 70% dei bambini in età scolare. Questa forza pose il lombardo –

veneto ai primissimi posti in Europa per ciò che concerneva l’insegnamento primario e secondario e

spiega le ragioni per cui la produzione destinati all’istruzione scolastica si sia tanto sviluppata a Milano

dove proliferavano abbecedari, sillabari, grammatiche elementari, manuali di storia e geografia,

catechismi e libri di aritmetica. Su questi testi il governo di Vienna effettuava un controllo che gli

riservava la scelta dell’opera da adottare e la sua gestione nel ciclo produttivo e commerciale. Con la

conseguenza che il successo di un’opera era determinato dal suo inserimento nell’elenco ufficiale dei

testi per le scuole pubbliche, la cui stesura era affidata all’Imperiale Regia Aulica Commissione per gli

Studi di Vienna. Questa uniformità del sistema asburgico applicata a tutte le province del regno

portava a sottrarre questo settore editoriale all’iniziativa delle società tipografiche milanesi. La era

prerogativa della tipografia ufficiale che agiva, a tutti gli effetti, in regime di monopolio. Il privilegio

venne assegnato all’IMPERIALE REGIA STAMPERIA DI GOVERNO che non fu però in grado

di soddisfare pienamente la domanda. Inoltre non tutti i titoli erano oggetto di privativa ufficiale e così

questa produzione editoriale ebbe modo di entrare anche nei cataloghi di altre tipografie che avevano

saputo riconoscere le forti potenzialità economiche offerte da un mercato che richiedeva la messa in

circolazione di una grande quantità di libri: MASPERO & BOUCHER, ANDREA MOLINA, I

FRATELLI PIROLA, LA DITTA POGLIANI che a partire dagli anni 40 fu una delle tipografie più

attive nel campo educativo e scolastico. Tra i libri adottati dalle scuole elementari e ginnasiali

ricorrono quelli del padre somasco FRANCESCO SOAVE. Le sue grammatiche hanno avuto un

ruolo fondamentale nell’insegnamento delle regole della lingua latina ed italiana; una di queste è la

GRAMMATICA DELLE DUE LINGUE ITALIANA E LATINA AD USO DEI GINNASI uscita

per la prima volta nel 1785 e ristampata senza rilevanti modifiche in tutta Italia per tutto il secolo.

Soave ha proposto una nuova impostazione di impianto comparato tra le due lingue e ,per poter pag. 4

apprendere la grammatica latina partendo dalla conoscenza della grammatica italiana, ha messo in

risalto le numerose filiazioni ed evoluzioni che si presentano in quest’ultima. La principale

caratteristica che una grammatica doveva avere era quella della brevità. Questa concisione, oltre a

contribuire alla chiarezza dell’insegnamento, rendeva lo studio della grammatica più accessibile e

proporzionato alle diverse capacità degli alunni, rispondendo anche all’esigenza di contenerne il

presso per permettere a tutti di acquistarlo. Alla base della formazione di un alunno delle scuole

primarie c’era l’ABBECEDARIO, il primo libro sul quale si imparava a leggere e a scrivere e quello

più diffuso, il quale – nel corso dell’ottocento - lascia il posto al Sillabario. Fra i testi obbligatori per le

scuole elementari vi erano poi i CATECHISMI che avevano la precisa funzione di insegnare i

principi della religione. Infatti la normativa scolastica prescriveva la conoscenza della religione e della

storia sacra, quale requisito essenziale per essere ammessi alle classi successive. Spesso era lo stesso

vescovo a redigerne il testo o ad affidarne la stesura a ecclesiastici di sua fiducia. Tra le opere più

prestigiose per le scuole ginnasiali c’era il VOCABOLARIO LATINO ITALIANO, ITALIANO-

LATINO del lessicografo milanese Francesco Cherubini. L’imperiale Regia Stamperia fece di questa

opera il suo punto di orgoglio per dimostrare ciò che si poteva produrre a Milano mentre il

Cherubini, che a questo vocabolario aveva dedicato un intenso lavoro di ricerca filologica, ebbe un

lungo contenzioso con il governo austriaco riguardo al suo compenso. Non vanno poi dimenticate le

TRADUZIONI DAL TEDESCO compilate dai migliori intellettuali lombardi ed italiani, chiamati a

prestare la loro collaborazione prevalentemente in forma anonima. Per il letterato dell’epoca, una

parte predominante del lavoro era destinata all’attività di traduttore, considerato un lavoro faticoso e

poco gratificante a livello economico. In effetti, per la compilazione dei libri scolastici, che erano

sottratti alle normali leggi di mercato, il letterato veniva retribuito, non sulle copie vendute sulla base

di una percentuale del prezzo di copertina, ma con un compenso forfettario.

I LIBRI DI LETTURA: anche i libri non prettamente didattici vennero adottati da insegnanti e

precettori e così l’offerta editoriale per i giovani si indirizzò anche alla produzione di opere

(novelle,romanzi,racconti,storie) destinate ad una lettura disimpegnata e piacevole. Questo genere di

opere ebbero un’ampia circolazione e un notevole peso nel successo commerciale di molti editori;

come FONTANA, SILVESTRI,TRUFFI e la SOCIETA’ TIPOGRAFICA DEI CLASSICI

ITALIANI che anticiparono il ricorso sistematico alla formula delle collezioni in grado di assicurare

un apprezzabile successo commerciale il cui margine era garantito da un prezzo molto ridotto, dal

formato tascabile e dall’elevata tiratura. Nel tracciare una breve panoramica di questa produzione

amena occorre segnalare due linee di tendenza differenti anche nel loro aspetto formale:

 Una letteratura educativa portata avanti dagli autori italiani e il cui intento era teso a

stimolare alti ideali per la formazione di una nuova coscienza religiosa, morale e civile

 Opere di successo di autori stranieri

Nel primo caso si trattava di libri non espressamente compilati per la scuola ma a cui i maestri

facevano volentieri ricorso. Volumetti dalla fattura modesta, di piccole dimensioni e spesso di poche

pagine, in una veste editoriale povera e senza inventiva, raramente illustrati. tra gli autori spiccano le

opere di Cesare Cantù, Giuseppe Taverna e Luigi Parravicini. La vasta produzione di Cantù (

pubblicò le LETTURE GIOVANILI suddivise in quattro volumetti) è tesa a fissare regole di

comportamento per i fanciulli nel recupero dei valori tradizionali e si ispira ad un’idea di pedagogia

conservatrice, convenzionale e clericale. Cantù, nella sua veste di buon educatore, riteneva che

ognuno dovesse accontentarsi di rimanere nel proprio umile posto, rispettando la volontà di Dio e

onorando maestri, anziani e soldati. Egli fu molto apprezzato dal suo pubblico come anche Taverna;

pag. 5

le sue PRIME LETTURE DE’ FANCIULLI pubblicate nel 1817 videro la luce in numerose

edizioni, divenendo uno dei testi più utilizzati nelle scuole elementari milanesi e lombarde. Del

milanese Luigi Parravicini si ricorda il famosissimo GIANNETTO, un vero romanzo di ascesa

sociale comparso per la prima volta a Como nel 1837 e ancora nel 1859 tra i libri più usati in molte

scuole elementari italiane, e ciò in virtù del premio ottenuto al concorso bandito dalla Società del

mutuo insegnamento di Firenze del 1836 come il più bel libro di lettura morale ad uso dei fanciulli.

Nel Giannetto, ancorato ad una letterarietà tradizionale,di stampo settecentesco, il modello educativo

è proposto attraverso la narrazione delle esemplari vicende di un volenteroso ragazzo di umili origini.

In questo modo il Parravicini ha saputo intrecciare alla chiave narrativa, quella pedagogico-

esistenziale, rendendo al lettore facilmente recepibili nozioni linguistiche,artistiche,storiche e

geografiche, scientifiche e morali. Hanno poi avuto grande successo le NOVELLE MORALI AD

USO DE’FANCIULLI di Padre Soave che hanno fatto la fortuna di più di un editore a Milano e

furono proposte da Carpani come libro di lettura per le classi elementari per il loro chiaro messaggio

educativo. Per quanto concerne invece la PRODUZIONE STRANIERA si possono distinguere due

filoni: uno dal carattere tipicamente pedagogico, l’altro invece orientato ad una lettura di

intrattenimento, ricreativa e

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/08 Archivistica, bibliografia e biblioteconomia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher swanrhcp di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del libro e dei sistemi editoriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Montecchi Giorgio.