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LIBRI PER FANCIULLI E GIOVINETTI NELLA MILANO DELLA RESTAURAZIONE:
L’espansione dell’editoria nell’Ottocento, frutto di un’ accresciuta alfabetizzazione, ha visto affermarsi
nuovi generi letterari, nati proprio per soddisfare le pretese di un rinnovato pubblico di lettori. Di
questi generi recenti , quello per l’infanzia e per l’adolescenza fu tra i più favoriti dall’accresciuta
espansione della cultura. Se in Inghilterra la letteratura per bambini era già diffusa in pieno
Settecento, in Italia il fenomeno ha raggiunto la sua massima espressione soltanto dopo l’unità pag. 3
nazionale. A dire il vero già all’ inizio dell’Ottocento prese vita in Italia una produzione editoriale per
i giovani che, con caratteristiche rigidamente didattiche, è pur sempre la manifestazione di una
letteratura per l’infanzia. Questi nuovi prodotti videro la luce soprattutto a Milano, dove i principi
illuministici avevano permesso una più estesa divulgazione della cultura e che si connotava come la
struttura portante dell’industria editoriale italiana. In una fase di transizione da una produzione
artigianale ad iniziative di impronta imprenditoriale, a Milano si stava concretizzando una nuova
figura professionale, quella dell’editore moderno che, sostituendosi al vecchio tipografo di bottega,
agiva con una chiara strategia di profitto, basando le sue scelte sull’attenta osservazione dei gusti del
pubblico. Nei decenni successivi la letteratura per l’infanzia, ormai con una propria fisionomia
narrativa e libera da legami strettamente pedagogici, acquistò piena dignità nella vita letteraria
nazionale. Le avventure di Pinocchio di Collodi e Cuore di De Amicis fanno parte a buon diritto dei
classici della nostra letteratura. La letteratura per l’infanzia e la gioventù conobbe due filoni principali:
i testi scolastici e i libri di lettura.
I testi scolastici: l’espansione di questo settore del mercato librario rispose all’aumento della domanda
d’istruzione che si verificò nei primi decenni dell’ Ottocento. Al riguardo risulta esemplare il caso del
REGNO LOMBARDO-VENETO dove il governo di Vienna si impegnò nella riorganizzazione delle
scuole perché comprendeva che l’istruzione e l’ammodernamento dei metodi di insegnamento
potevano avere un ruolo fondamentale nella dominazione assolutistica esercitata sulle province
lombarde e venete. Il centro di questa riforma fu proprio Milano dove furono aperte vari tipi di
scuole pubbliche,fu rinnovato il corpo docente, furono introdotte nuove discipline, nuovi libri di testo
e, infine, furono nominati due ispettori generali responsabili rispettivamente delle scuole elementari e
di quelle ginnasiali della Lombardia. La frequenza della scuola elementare divenne obbligatoria e tale
obbligo scolastico veniva assolto dal 70% dei bambini in età scolare. Questa forza pose il lombardo –
veneto ai primissimi posti in Europa per ciò che concerneva l’insegnamento primario e secondario e
spiega le ragioni per cui la produzione destinati all’istruzione scolastica si sia tanto sviluppata a Milano
dove proliferavano abbecedari, sillabari, grammatiche elementari, manuali di storia e geografia,
catechismi e libri di aritmetica. Su questi testi il governo di Vienna effettuava un controllo che gli
riservava la scelta dell’opera da adottare e la sua gestione nel ciclo produttivo e commerciale. Con la
conseguenza che il successo di un’opera era determinato dal suo inserimento nell’elenco ufficiale dei
testi per le scuole pubbliche, la cui stesura era affidata all’Imperiale Regia Aulica Commissione per gli
Studi di Vienna. Questa uniformità del sistema asburgico applicata a tutte le province del regno
portava a sottrarre questo settore editoriale all’iniziativa delle società tipografiche milanesi. La era
prerogativa della tipografia ufficiale che agiva, a tutti gli effetti, in regime di monopolio. Il privilegio
venne assegnato all’IMPERIALE REGIA STAMPERIA DI GOVERNO che non fu però in grado
di soddisfare pienamente la domanda. Inoltre non tutti i titoli erano oggetto di privativa ufficiale e così
questa produzione editoriale ebbe modo di entrare anche nei cataloghi di altre tipografie che avevano
saputo riconoscere le forti potenzialità economiche offerte da un mercato che richiedeva la messa in
circolazione di una grande quantità di libri: MASPERO & BOUCHER, ANDREA MOLINA, I
FRATELLI PIROLA, LA DITTA POGLIANI che a partire dagli anni 40 fu una delle tipografie più
attive nel campo educativo e scolastico. Tra i libri adottati dalle scuole elementari e ginnasiali
ricorrono quelli del padre somasco FRANCESCO SOAVE. Le sue grammatiche hanno avuto un
ruolo fondamentale nell’insegnamento delle regole della lingua latina ed italiana; una di queste è la
GRAMMATICA DELLE DUE LINGUE ITALIANA E LATINA AD USO DEI GINNASI uscita
per la prima volta nel 1785 e ristampata senza rilevanti modifiche in tutta Italia per tutto il secolo.
Soave ha proposto una nuova impostazione di impianto comparato tra le due lingue e ,per poter pag. 4
apprendere la grammatica latina partendo dalla conoscenza della grammatica italiana, ha messo in
risalto le numerose filiazioni ed evoluzioni che si presentano in quest’ultima. La principale
caratteristica che una grammatica doveva avere era quella della brevità. Questa concisione, oltre a
contribuire alla chiarezza dell’insegnamento, rendeva lo studio della grammatica più accessibile e
proporzionato alle diverse capacità degli alunni, rispondendo anche all’esigenza di contenerne il
presso per permettere a tutti di acquistarlo. Alla base della formazione di un alunno delle scuole
primarie c’era l’ABBECEDARIO, il primo libro sul quale si imparava a leggere e a scrivere e quello
più diffuso, il quale – nel corso dell’ottocento - lascia il posto al Sillabario. Fra i testi obbligatori per le
scuole elementari vi erano poi i CATECHISMI che avevano la precisa funzione di insegnare i
principi della religione. Infatti la normativa scolastica prescriveva la conoscenza della religione e della
storia sacra, quale requisito essenziale per essere ammessi alle classi successive. Spesso era lo stesso
vescovo a redigerne il testo o ad affidarne la stesura a ecclesiastici di sua fiducia. Tra le opere più
prestigiose per le scuole ginnasiali c’era il VOCABOLARIO LATINO ITALIANO, ITALIANO-
LATINO del lessicografo milanese Francesco Cherubini. L’imperiale Regia Stamperia fece di questa
opera il suo punto di orgoglio per dimostrare ciò che si poteva produrre a Milano mentre il
Cherubini, che a questo vocabolario aveva dedicato un intenso lavoro di ricerca filologica, ebbe un
lungo contenzioso con il governo austriaco riguardo al suo compenso. Non vanno poi dimenticate le
TRADUZIONI DAL TEDESCO compilate dai migliori intellettuali lombardi ed italiani, chiamati a
prestare la loro collaborazione prevalentemente in forma anonima. Per il letterato dell’epoca, una
parte predominante del lavoro era destinata all’attività di traduttore, considerato un lavoro faticoso e
poco gratificante a livello economico. In effetti, per la compilazione dei libri scolastici, che erano
sottratti alle normali leggi di mercato, il letterato veniva retribuito, non sulle copie vendute sulla base
di una percentuale del prezzo di copertina, ma con un compenso forfettario.
I LIBRI DI LETTURA: anche i libri non prettamente didattici vennero adottati da insegnanti e
precettori e così l’offerta editoriale per i giovani si indirizzò anche alla produzione di opere
(novelle,romanzi,racconti,storie) destinate ad una lettura disimpegnata e piacevole. Questo genere di
opere ebbero un’ampia circolazione e un notevole peso nel successo commerciale di molti editori;
come FONTANA, SILVESTRI,TRUFFI e la SOCIETA’ TIPOGRAFICA DEI CLASSICI
ITALIANI che anticiparono il ricorso sistematico alla formula delle collezioni in grado di assicurare
un apprezzabile successo commerciale il cui margine era garantito da un prezzo molto ridotto, dal
formato tascabile e dall’elevata tiratura. Nel tracciare una breve panoramica di questa produzione
amena occorre segnalare due linee di tendenza differenti anche nel loro aspetto formale:
Una letteratura educativa portata avanti dagli autori italiani e il cui intento era teso a
stimolare alti ideali per la formazione di una nuova coscienza religiosa, morale e civile
Opere di successo di autori stranieri
Nel primo caso si trattava di libri non espressamente compilati per la scuola ma a cui i maestri
facevano volentieri ricorso. Volumetti dalla fattura modesta, di piccole dimensioni e spesso di poche
pagine, in una veste editoriale povera e senza inventiva, raramente illustrati. tra gli autori spiccano le
opere di Cesare Cantù, Giuseppe Taverna e Luigi Parravicini. La vasta produzione di Cantù (
pubblicò le LETTURE GIOVANILI suddivise in quattro volumetti) è tesa a fissare regole di
comportamento per i fanciulli nel recupero dei valori tradizionali e si ispira ad un’idea di pedagogia
conservatrice, convenzionale e clericale. Cantù, nella sua veste di buon educatore, riteneva che
ognuno dovesse accontentarsi di rimanere nel proprio umile posto, rispettando la volontà di Dio e
onorando maestri, anziani e soldati. Egli fu molto apprezzato dal suo pubblico come anche Taverna;
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le sue PRIME LETTURE DE’ FANCIULLI pubblicate nel 1817 videro la luce in numerose
edizioni, divenendo uno dei testi più utilizzati nelle scuole elementari milanesi e lombarde. Del
milanese Luigi Parravicini si ricorda il famosissimo GIANNETTO, un vero romanzo di ascesa
sociale comparso per la prima volta a Como nel 1837 e ancora nel 1859 tra i libri più usati in molte
scuole elementari italiane, e ciò in virtù del premio ottenuto al concorso bandito dalla Società del
mutuo insegnamento di Firenze del 1836 come il più bel libro di lettura morale ad uso dei fanciulli.
Nel Giannetto, ancorato ad una letterarietà tradizionale,di stampo settecentesco, il modello educativo
è proposto attraverso la narrazione delle esemplari vicende di un volenteroso ragazzo di umili origini.
In questo modo il Parravicini ha saputo intrecciare alla chiave narrativa, quella pedagogico-
esistenziale, rendendo al lettore facilmente recepibili nozioni linguistiche,artistiche,storiche e
geografiche, scientifiche e morali. Hanno poi avuto grande successo le NOVELLE MORALI AD
USO DE’FANCIULLI di Padre Soave che hanno fatto la fortuna di più di un editore a Milano e
furono proposte da Carpani come libro di lettura per le classi elementari per il loro chiaro messaggio
educativo. Per quanto concerne invece la PRODUZIONE STRANIERA si possono distinguere due
filoni: uno dal carattere tipicamente pedagogico, l’altro invece orientato ad una lettura di
intrattenimento, ricreativa e