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I PARTITI DEL CLN
Democrazia Cristiana: nasce come eredità di Don Sturzo, il maggior esponente è De
• Gasperi. Il Cristianesimo dà valori, che non è più aconfessionale. I valori sono
comunque universali. Obiettivo è la giustizia sociale ottenuta attraverso la concessione
della proprietà privata a tutti; voleva per l’Italia una democrazia rappresentativa fondata
sui valori della tradizione cattolica. Si uniscono classe medio-bassa e medio-alta.
PC: guidato da Togliatti, erede di Gramsci e molto vicino a Stalin, parla alla classe
• operaia delle città (quella più organizzata). Vorrebbe realizzare una democrazia
progressiva: lotta per le riforme in campo sociale.
Il Partito Socialista rimane sempre diviso in due. Unica differenza con il comunista è che
• Nenni, erede di Turati, parla anche ai braccianti.
Partito liberale, guidato da Croce, ma è costituito da una classe dirigente ormai anziana.
• Il partito d’azione, costituito da uomini che hanno combattuto nella resistenza. Parri,
• esponente del partito, sarà il primo Presidente del Consiglio dell’Italia unita: togli i prefetti
di carriera perché fascisti e mette i partigiani; tassa le imprese che si erano arricchite
durante la guerra; inizia a pensare a una riforma agraria per risolvere il problema
dell’occupazione delle terre. Verrà destituito nel novembre 1945.
Il 25 aprile avviene la Liberazione d’Italia da parte del CLNAI (comitato di liberazione
nazionale alta italia) finì così il periodo della Resistenza. I partigiani catturano Mussolini
mentre stava scappando dall’Italia, lo fucilano e appesero il corpo in Piazzale Loreto a
Milano.
Nel 1944 il congresso del CLN afferma che alla fine del conflitto gli italiani avrebbero
dovuto votare per monarchia o repubblica (questione istituzionale); il re però si rifiuta di
abdicare.
Togliatti propone la “svolta di Salerno” ovvero non contestare la negata abdicazione del re
ma piuttosto cercare di collaborare con Badoglio per creare uno stato più forte.
Dopo la liberazione di Roma dai nazifascisti nasce il governo Bonomi, che governò per un
periodo molto breve.
Bonomo viene sostituito da Parri (partito liberale) che diviene il primo presidente dell’italia
unita ma il suo governo sarà presto destituito.
L’incarico passa a De Gasperi (della DC) che resterà in carica per otto anni dal ’47 al ’53.
De Gasperi deve risolvere la questione istituzionale cosi il 2 giugno del 1946 si tiene il
referendum a suffragio universale nel quale prevale la Repubblica. Il re e la sua famiglia si
ritirano in esilio.
Il 2 giugno si tennero anche le elezioni della costituente nella quale prevalsero i partiti di
massa (DC,PSI,PC).
Nel 1948 entra in vigore la Costituzione, che sarà molto rigida.
GLI ANNI DEL CENTRISMO
Il 1947 segna la rottura della DC con le sinistre. Gli anni dal ’48 al ’53 sono detti gli anni
del centrismo.
La linea politica di De Gasperi è incentrata sulle riforme (riformismo). Per prima cosa
punta a una ricostruzione economica: promuovendo la creazione di infrastrutture grazie
all’investimento di fondi provenienti dal piano Marshall; costruendo aziende e industrie a
partecipazione statale. De Gasperi promuove la riforma agraria e istituisce la Cassa del
Mezzogiorno che consisteva in fondi per opere pubbliche e progetti industriali nel sud
Italia.
Per attenuare la crisi economica a seguito della guerra De Gasperi introduce la Linea
Einaudi, un pacchetto di misure e norme per stabilizzare la moneta.
Politica Estera: De Gasperi firma il trattato di pace a Parigi, nel quale l’Italia subisce forti
amputazioni territoriali e pesanti imposizioni finanziarie e militari.
aderisce al Piano Marshall con la conseguente spaccatura con l’est (comunismo) e al
Patto Atlantico.
Inoltre l’Italia nel 1951 entra nella CECA, per potersi inserire meglio nel mercato europeo,
e aderisce alla NATO (con l’approvazione del Parlamento).
DEMOCRAZIA PROTETTA
Nel 1952 De Gasperi decide di adottare strumenti di autotutela per le prossime elezioni
amministrative inserendo una nuova legge: il gruppo che avesse raggiunto la maggioranza
assoluta avrebbe ottenuto il 65% dei seggi della camere. Questa legge passò alla storia
con il nome di “legge truffa” (che verrà annullata nel ’53).
Le elezioni del 1953 segnano una svolta: la fine politica di De Gasperi e la fine del
centrismo.
IL BOOM ECONOMICO
Dagli anni ’50 fino al ’63 si assiste ad un rapido sviluppo economico del paese. In
particolare gli anni 1958-63 sono gli anni del boom economico grazie alla produzione di
automobili, elettrodomestici..
Riprendono però anche forti movimenti migratori soprattutto dal sud dove era ancora
presente tanta miseria.
CRISI E FINE DEL CENTRISMO
Fanfani diventa il nuovo segrtario della DC con l’obbiettivo di rafforzare il partito
proponendo una rigida disciplina interna. Fanfani promuove anche un vasto piano di
riforme: per la scuola e fonda l’ENEL (Ente Nazionale per l’energia elettrica).
Fanfani affrontò il problema dell’apertura a sinistra, una futura collaborazione con i
socialisti, ma la proposta venne rifiutata dai democristiani e della chiesa.
Anche Nenni (leader del PSI) propone un dialogo con la DC, disposto anche ad accettare
il Patto Atlantico.
Nel 1960 il governo viene affidato a Tambroni che forma un monocolore democristiano.
Per Tambroni votò la DC e degli ex deputati monarchici e del MSI (movimento sociale
italiano). L’intento di Tambroni era quello di spingere il PSI verso il PCI bloccando così
ogni possibile apertura con la DC.
Tambroni consentì al MSI di tenere un congresso a Genova (città peraltro comunista per
eccellenza), il congresso venne infatti sventato da una rivolta organizzata dai partiti di
sinistra. Questo fatto dimostrò l’impossibilità di un governo di estrema destra di governare.
L’apertura tra DC e PSI diventa inevitabile.
I GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA
A seguito delle elezioni del 1962 Segni viene eletto capo dello stato e Aldo Moro diventa
capo del governo. A seguito di un discorso tenuto da Aldo Moro per convincere la DC alla
svolta a sinistra, viene formato il primo governo di centro-sinistra con la partecipazione del
PSI.
Il generale De Lorenzo, comandante dei carabinieri, un tempo anche a capo dei servizi
segreti italiani, voleva impedire con ogni mezzo che il partito comunista raggiungesse il
governo.
Dopo diversi incontri tra Segni e De Lorenzo,che stava progettando un colpo di stato nel
caso di una salita al potere del PCI, venne attuato il “Piano Solo”che prevedeva solo l’uso
dei carabinieri senza coinvolgere altre forze militari, per l’arresto di persone di posizioni
progressiste.
Alla fine si arrivò al 1964 con la costituzione del secondo governo Moro di centro-sinistra.
ROULO DELLA CHIESA
Nel 1962 fino al 1965 fu varato da Papa Giovanni XIII (eletto nel ’58 e definito come il
papa buono) il Concilio Ecumenico o Concilio Vaticano II che si occupò di promuovere la
liturgia e avviare una graduale riforma della chiesa. Papa Giovanni XIII morì quando il
concilio non era ancora finito, prese il suo posto papa Paolo VI.
RIVOLTE DEL ’68
Nel 1968 nasce la prima rivolta giovanile legata principalmente all’arretratezza del sistema
scolastico. La protesta assunse caratteri di massa, i giovani non si rivoltavano più solo per
la scuola ma anche verso la società e contro il sistema capitalistico.
La rivolta del '68 dei giovani spinse anche i lavoratori a protestare.
Le proteste operaie scoppiarono un anno dopo nel ’69 e continuarono fino al 1970 quando
venne approvato lo Statuto dei Lavoratori con l’obbiettivo di di tutelare i diritti costituzionali
dei lavoratori.
RIVOLUZIONE FEMMINILE
La donna diventa proprio in questi anni parte integrante dei processi sociali. Le donne
chiedono sempre di più di avere gli stessi diritti degli uomini; vengono varate leggi contro
l’emancipazione femminile, leggi sull’aborto e nel ’77 la legge sulla parit`di trattamento di
uomini e donne in materia di lavoro.
ANNI ’70
Gli anni ’70 sono caratterizzati da una lenta crescita economica legata anche al contesto
internazionale; nel ’73 l’italia risentirà anche della forte crisi petrolifera.
Nel 1970 viene discussa la legge sul divorzio, il referendum istituito nel 1974 approvò la
legge.
Nel 1972 Giulio Andreotti viene eletto presidente del consiglio.
Gli anni che vanno dal 1969-74 sono conosciuti come gli anni delle “strategia della
tensione” (o anni di piombo) ovvero un insieme di trame, attentati e stragi il cui scopo era
creare nel paese un clima di insicurezza e paura.
Le stragi cominciano nel ’69 con lo scoppio della bomba alla banca internazionale in
piazza Fontana a Milano. I protagonisti della tensione erano neofascisti e gruppi di
estrema destra.
Nel 1976, il governo, presieduto da Aldo Moro, perse la fiducia dei socialisti in Parlamento
e il Paese si avviò alle elezioni anticipate, che videro un forte aumento del Partito
Comunista Italiano, guidato da Enrico Berlinguer. La Democrazia Cristiana riuscì, anche
se solo per pochi voti, a restare il partito di maggioranza relativa. Forte del buon risultato
elettorale, Berlinguer propose, appoggiato anche da Aldo Moro e Amintore Fanfani, di dare
concretezza al "compromesso storico", ovvero alla formazione di un governo di coalizione
fra PCI e DC, per superare la difficile situazione dell'Italia dell'epoca, colpita dalla crisi
economica e dal terrorismo.
Nel Frattempo Berlinguer si impegna a difendere un comunismo fedele al pluripartitismo e
ai principi della democrazia (eurocomunismo) distaccandosi così dal comunismo sovietico.
Andreotti varò nel luglio del 1976 il suo terzo governo, detto della "non sfiducia” Grazie
all’astensione del PCI durante la votazione in parlamento per la fiducia. Questo governo
cadde però nel gennaio del 1978.
Aldo Moro promosse un nuovo esecutivo sostenuto dal voto favorevole di tutti i partiti
compreso il PCI. Il nuovo governo fu affidato ad Andreotti e ottenne la fiducia in
parlamento; lo stesso giorno in cui venne rapito Aldo Moro.
LA SOLIDARIETÀ NAZIONALE
Con il rapimento di Aldo Moro inizia la breve fase della Solidarietà Nazionale durante la
quale anche il PCI decidere di votare la fiducia, inizia cosi una vera e propria
collaborazione tra PCI e DC.
IL TERRORISMO ROSSO
Tra le rivolte del ’68 e la nascita delle brigate rosse ci furono dei nessi. Le origine delle BR
vanno rintracciate alla fine degli anni ’60 con l’incontro a Milano tra un nuc