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SINTESI
Il positivismo ha portato a una riduzione progressiva della portata della ricerca, limitandola alla pura descrizione empirica, e all'estremo soggettivismo che mette in discussione l'esistenza stessa della scienza sociale. L'interpretativismo, invece, si basa sul postmodernismo e rifiuta la scienza tradizionale come ordine e razionalità, favorendo il paradosso e la contraddizione.
CAPITOLO 2
RICERCA QUANTITATIVA E RICERCA QUALITATIVA
Due esempi di ricerca quantitativa e due esempi di ricerca qualitativa saranno presentati, insieme alle fasi di una ricerca sociale secondo l'approccio quantitativo e l'approccio qualitativo, che si completano a vicenda.
1. PARADIGMA NEOPOSITIVISTA: "CRIME IN THE MAKING" di Sampson e Laub
Il dibattito tra ricerca quantitativa e ricerca qualitativa è stato presente durante tutto il XX secolo. Negli anni '20 e '30, questo confronto ha contribuito all'avanzamento della disciplina, mentre negli anni '40 e '50 è stato in latenza. Nella prima metà degli anni '60, la ricerca quantitativa ha dominato. Nella seconda metà degli anni '80, l'approccio qualitativo si è affermato nel dibattito metodologico e nella ricerca empirica.
Illustreremo cosa ha generato nella metodologia la ricerca quantitativa e la ricerca qualitativa.
“paradigmi fondativi” (vedi tabella pag. 18).2 ricerche, secondo paradigma neopositivista/interpretativo, su stessa tematica: delinquenza giovanile (conanche riferimento a tipi ideali. E sicuramente con approccio interpretativo, dove ricercatore cerca ‘vederemondo con occhi soggetto studiato’, richiede coinvolgimento maggiore/raggio d’azione più limitato).Prima ricerca rappresentata ne volume 1993 di Sampson/Laub ‘Crime in the making’; all’origine questaricerca c’è ritrovamento ne biblioteca Università Harvard ricerca 24 anni coniugi Glueck.Laub/Sampson rianalizzano i dati (analisi secondaria).Ipotesi→Sampson/Laub osservarono che studi sociologici concentrati solo su età adolescenziale (dove sono piùconcentrati), trascurando infanzia/età adulta (dove potrebbero celarsi germi di ciò o dove avvengonocambiamenti radicali- lavoro/matrimonio).Questo pdv implica superamentoimpostazione "trasversale" (cross sectional), x passare a studi diacronici("longitudinali"): si segue x determinato periodo tempo un gruppo individui, rilevando su di essi dati inmomenti successivi de loro vita."Teoria articolata per età del controllo sociale informale"-> x ogni età discusse le variabili di fondotradizionalmente considerate come cause de comportamento deviante/i meccanismi informali di controllosociale in quel momento de vita. Integrare criminologia in prospettiva di 'corso di vita'.Disegno della ricerca->Glueck raccolsero informazioni su 500 "autori di reato" (giovani/maschi/bianchi, fra 10-17 anni)/500"normali" (non autori). Per ognuno de 500 autori individuato ragazzo normale con stesse caratteristiche (età/origine etnica/quartiere/quoziente).Ragazzi seguiti dal '39 al '48. Interviste a loro stessi/famiglie/insegnanti; anche pressovicini/poliziotti/giudici.
Poi 2 studi successivi, a 25/32 anni: dei 500 iniziali 90 rapina/225 furto con scasso/250 furto. Dei 500normali 100 cominciarono compiere reati da adulti (importante x studio devianza in età matura).
Rilevazione empirica e risultati dell’analisi→Ricerca dei Glueck con informazioni disomogenee ma in schede standardizzate.
Esempio di procedura di quantificazione: costruzione indice “comportamento deviante non ufficiale”→registrati tutti i comportamenti, illegali (borseggio/furto)/di cattiva condotta (fumare/marinare scuola),riportati dai soggetti/genitori/insegnante.
Raccolti dati e costruiti indici devianza x ogni comportamento/x indice devianza complessiva.
Devianza ufficiale definita su base reati effettivamente denunciati autorità: variabile dicotomica (‘autorireato-non autori’); devianza non ufficiale.
Esposizione risultati su 5 capitoli libro Sampson/Laub, su 5 argomenti:- contesto familiare/delinquenza
giovanile- ruolo della scuola/de pari/fratelli/sorelle- continuità nel tempo dei comportamenti- legami sociali adulti/cambiamento dei comportamenti criminali- modelli comparativi di crimine/devianza. I capitoli si sviluppano secondo: a) quadro teorico; b) rilevazioni empiriche; c) risultati dell'analisi; d) ritorno alla teoria. Primo capitolo → gli autori distinguono fra 'variabili di base' (strutturali) e 'variabili di processo' (processuali). Le variabili di base includono: classiche variabili come povertà, disgregazione familiare e criminalità dei genitori. Le variabili di processo si riferiscono ai legami informali con la famiglia, il lavoro e la scuola. È stato teorizzato un modello teorico impostato su 2 stadi: le variabili strutturali di base influirebbero sul comportamento deviante non direttamente, ma mediati da variabili 'intervenienti' rappresentate dai legami familiari. Gli autori individuano 9 variabili strutturali di base: affollamento abitativo, disgregazione familiare, dimensione della famiglia,status socioeconomico, nascita all'estero, mobilità residenziale, lavoro della madre, devianza del padre, devianza della madre. 5 variabili processuali familiari: prime 2 sullo stile disciplinare dei genitori (severi/minacciosi), mancanza di supervisione materna, rifiuto da parte dei genitori, attaccamento ai genitori. La variabile dipendente è il "comportamento deviante" (che può essere devianza ufficiale o non ufficiale). Risultati dell'analisi: utilizzando lo strumento di regressione multipla, sono stati identificati 3 blocchi di variabili: strutturali di base, processuali familiari e dipendenti (comportamento deviante). Relazione tra i blocchi a due a due: correlazioni tra le variabili di base e processuali; tra le variabili di base e devianza; tra le variabili processuali e devianza. Un fatto interessante è che quando si analizza il modello completo, l'effetto delle variabili strutturali di base quasi scompare. Le variabili strutturali non hanno un effetto diretto sul comportamento deviante, ma agiscono attraverso le variabili processuali. Ad esempio, la disgregazione familiare favorisce...Abbandono da parte dei genitori, che facilita l'insorgere di devianza. Tutte le variabili processuali sono correlate con la devianza; mentre tra le variabili strutturali solo la dimensione famigliare influenza significativamente in modo diretto. Ritorno alla teoria:
- I processi familiari di controllo hanno un effetto bloccante sulla delinquenza degli adolescenti.
- Molte spiegazioni sociologiche del crimine ignorano la famiglia, creando una divergenza tra il buon senso popolare e gli scienziati sociali.
Le variabili di processo sono quelle che spiegano la maggior parte della varianza sia nella devianza adolescenziale che nel processo di uscita dalla delinquenza nella età adulta.
SINTESI:
La ricerca secondaria di Sampson/Laub è una ricerca quantitativa, ispirata al paradigma neopositivista: un modo di procedere sistematico, dove ogni capitolo segue uno schema a 4 fasi (inquadratura teorica/rilevazione empirica/analisi risultati/ritorno alla teoria). L'analisi dei dati viene condotta su variabili, usando tecniche statistiche per produrre modelli causali (dove le variabili sono connesse da relazioni causa-effetto).
PARADIGMA INTERPRETATIVO: "ISLANDS IN THE STREET", DI JANKOWSKIDisegno della ricerca e raccolta dei dati→Sua ricerca è osservazione partecipante. Decide che suo studio deve essere comparato x capire cosa hanno incomune le gang/ciò che è specifico di ognuna di esse: va a studiare gang di diverse città/connotazione etnica/dimensione. 37 gang, studio di 10 anni, inserendosi in esse. Partecipazione rigidamente pianificata: dopo accettazione nuova gang, 1 mese con essa; poi 5-10 giorni; ne ultimi 3 anni 3-6 giorni.
Ipotesi→Già ne capitolo iniziale attinge a ricerca effettuata/espone conclusioni de esperienza (impostazione che deriva da approccio interpretativo: procede in modo induttivo, senza condizionamento teorico iniziale ma solo in corso d'opera).
Per Jankowski adesione a gang è scelta razionale, no devianza patologica.
Finora teoria aveva inteso gang in termini di disorganizzazione sociale: in situazione priva ordine,
gang offre un ordine sociale di cui i giovani dei quartieri poveri sentono il bisogno. Secondo Jankowski, nelle aree a basso reddito dei sobborghi metropolitani americani esiste un'organizzazione, ma c'è anche una intensa competizione che può sfociare in conflitti per ottenere risorse. La gang diventa quindi un'alternativa all'ordine sociale tradizionale. La riflessione si sviluppa su tre linee: l'individuo e il suo rapporto con la gang, la gang come organizzazione e la gang e la comunità. Sul piano dell'individuo, si evidenzia il concetto di "carattere individualistico/ribelle": l'individuo è competitivo, aggressivo e diffidente verso gli altri; è individualista e conta solo su se stesso; ha una visione della vita "darwinistica" in cui sopravvive il più forte. Questo è un tipo ideale weberiano. L'individuo trova realizzazione nella gang, che è un sistema sociale quasi-privato (non aperto a tutti) e quasi-segreto (solo i membri conoscono tutto). Ha una struttura di leadership con ruoli definiti e autorità legittimata. La gang ha come scopo l'erogazione di servizi sociali ed economici ai suoi membri e alla comunità.3) rifugio e nascondiglio: offre anonimato a chi ne ha bisogno x sui traffici in contesto molto competitivo.
4) protezione fisica.
5) luogo di resistenza: x sfuggire sorte avere vita senza speranza come quella genitori.
6) impegno comunitario: x esprimere loro attaccamento a comunità; spesso dove gang esiste x generazioni(hanno avuto parenti ne gang).
Obiettivo rappresentato da classificazione/tipologie, a partire da esperienza vissuta, in un’applicazione deparadigma interpretativo (no rappresentato da modelli causali dove variabili connesse da legamicausaeffetto).
SINTESI
Studio Jankowski è osservazione partecipante (tecnica de ricerca qualitativa basata su modellointerpretativo). Metodo lavoro diverso da ricerca S./L.: autore ha partecipato personalmente a vita gang.
Scopo: capire motivazioni dietro comportamento membri gang, costruendo classificazioni/tipologie (norelazioni causa-effetto).
3. RICERCA QUANTITATIVA E RICERCA QUALITATIVA:
lità si differenziano i gatti e i cani? ] I gatti e i cani sono due animali domestici molto popolari, ma hanno caratteristiche molto diverse. I gatti sono noti per essere animali indipendenti e territoriali. Sono soliti fare le loro cose da soli e non richiedono molta attenzione. I gatti sono anche noti per essere molto puliti e si leccano costantemente per mantenere il loro pelo pulito. Sono animali notturni e amano esplorare il territorio durante la notte. I cani, d'altra parte, sono animali molto socievoli e affettuosi. Amano stare con i loro padroni e richiedono molta attenzione e interazione. I cani sono noti per essere animali da branco e amano essere parte di una famiglia. Sono anche molto fedeli e protettivi verso i loro padroni. In termini di addestramento, i cani sono generalmente più facili da addestrare rispetto ai gatti. I cani sono molto intelligenti e possono imparare comandi e trucchi facilmente. I gatti, d'altra parte, sono più indipendenti e possono essere più difficili da addestrare. In termini di alimentazione, i gatti sono carnivori obbligati e richiedono una dieta a base di carne. I cani, d'altra parte, sono onnivori e possono mangiare sia carne che vegetali. In conclusione, i gatti e i cani sono animali domestici molto diversi. I gatti sono indipendenti e territoriali, mentre i cani sono socievoli e affettuosi. Entrambi hanno i loro vantaggi e svantaggi, quindi la scelta tra un gatto e un cane dipende dalle preferenze personali e dallo stile di vita del proprietario.