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RINNOVAMENTO DEL CONCETTO DI CULTURA

LA SUPERSTIZIONE DEL PRIMITIVO

Gli etnologi hanno inizialmente rivolto la loro attenzione al primitivo, al mito del

primitivo preferendo dare la precedenza allo studio delle culture più semplici

considerate come un punto di partenza. Quindi l'etnologia era come

ossessionata dal cercale l'origine della cultura. Herkovits si impegna a cercare

di ritrovare le origini africane delle culture nere americane ma questo lo

condurrà a creare un nuovo campo di ricerca: l'afro-americanista, facendo

riconoscere i fenomeni di acculturazione autentici e i fenomeni culturali

considerati "puri".

Durkeim continua a pensare che lo sviluppo di una società umana avviene a

partire da sè stessa, quindi il cambiamento sociale avviene grazie al

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cambiamento culturale interno, egli sostiene che due culture totalmente

diverse non possono avere interpenetrazione.

INVENZIONE DEL CONCETTO DI ACCULTURAZIONE

Gran parte degli osservatori considerava le culture meticce come un fenomeno

negativo quasi patologico e ancora oggi si usa l'espressione di individui

acculturati per indicare una perdita irreparabile. L'antropologia dà a questo

termine una concezione puramente descrittiva. E' stato coniato da Powell per

descrivere la trasformazione dei modi di vivere degli immigrati . Nel 1936 nel

Memorandum per lo studio dell'acculturazione si procede a precisare che

l'acculturazione è l'insieme di quei fenomeni che iniziano nel momento in cui

persone di culture diverse entrano in un contatto diretto e continuo con altri

modelli culturali. Secondo questa accezione si deve distinguere l'acculturazione

dal cambiamento culturale in quanto quest'ultimo può avvenire anche solo per

cambiamenti interni. Non bisogna confondere acculturazione con assimilazione

in quanto questa è solo l'ultima fase dell'acculturazione e comporta

l'interiorizzazione completa della cultura del nuovo contesto. Non bisogna

confondere l'acculturazione con la diffusione in quanto quest'ultima può

avvenire anche senza contatto diretto e continuo. Il Memorandum elabora una

distinzione tra i contatti culturali a seconda che:

- si producano tra interi gruppi o tra un'intera popolazione

- siano amichevoli o ostili

- avvengano tra gruppi di dimensione simile o totalmente differente

- avvengano tra gruppi di culture con diversa complessità o uguale

- avvengano a causa dell'immigrazione oppure della colonizzazione.

Il termine acculturazione quindi fa pensare a qualcosa di dinamico che si

realizza.

Viene introdotta anche la nozione di tendenza per descrivere che il processo di

acculturazione non è una conversione da una cultura ad un'altra ma è un

insieme di trasformazioni basate su una selezione di elementi culturali presenti

nell'individuo. Si attiva anche un processo di reinterpretazione nel quale vecchi

significati vengono dati ad elementi nuovi o nel quale elementi nuovi cambiano

vecchi significati.

Barnett spiega la complessità dell'acculturazione distinguendo la forma, la

funzione e il significato dei tratti culturali.

- più la forma è diversa dalla cultura di origine e più è difficile accettarla

- le funzioni si trasferiscono con difficoltà maggiore rispetto alla forma

- il nuovo tratto culturale sarà accettato più facilmente se è in accordo con la

cultura ricevente.

TEORIA DELL'ACCULTURAZIONE

La teoria dell'acculturazione come il culturalismo presenta dei limiti in quanto è

impossibile prendere gli aspetti positivi di una cultura e sommarli a aspetti

positivi di un'altra cultura per trarne una cultura migliore. Del resto anche

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pensare che in un processo di acculturazione tutti i tratti della cultura d'origine

vengano sostituiti è inverosimile. Pensiamo alle sopravvivenze culturali.....

quindi la cultura è da considerarsi come una caratteristica alla quale l'individuo

può sottrarsi in modo limitato. La cultura non è altro che un'astrazione, ma gli

individui fanno parte di un gruppo e quindi per studiare le dinamiche interiori

non è possibile considerare solo i tratti individuali arginando ciò che deriva dal

sociale.

BASTIDE E I QUADRI SOCIALI DELL'ACCULTURAZIONE

Bastide ricercatore afro-americanista ha contribuito in primis a far riconoscere

il processo dell'acculturazione come uno degli aspetti fondamentali

dell'antropologia. Sociolo e antropologo parte dal presupposto che l'ambito

culturale si studia a partire da quello sociale. Il grande limite dell'acculturazione

americana è la mancanza della relazione tra sociale e culturale. Le relazioni

culturali devono essere studiate in base al loro ambiente sociale che può

favorire o meno il processo di acculturazione.

La reazione a catena è quel processo attraverso il quale ogni cambiamento

culturale produce effetti secondari non previsti che non si possono evitare. I

fatti di acculturazione costituiscono un fenomeno sociale totale cioè riguardano

tutti i livelli della realtà sociale e culturale.

(etnocidio è un termine recente e indica il verificarsi di un' acculturazione

radicale forzata e estremamente rapida che porta alla totale assimilazione di

una nuova cultura e totale sradicamento della cultura di origine)

Bastide definisce una Tipologia e gli ambiti sociali nei quali si compie

l'acculturazione e prende in considerazioni diversi tipi di contatto tra due

culture: occorre considerare qual'è il gruppo dominante e quale quello

dominato tenendo presente che l'acculturazione non si produce mai a senso

unico: vi è quindi una interpenetrazione o incrocio di culture. Bastide elabora la

sua tipologia a partire da tre criteri:

1) Generale, politico presenza o assenza di manipolazioni della realtà culturale

e sociale:a) acculturazione spontanea, naturale libera cambiamento dovuto a

semplici operazioni di contatto; b) acculturazione organizzata ma forzata

(schiavitù o colonizzazione); c) acculturazione pianificata che può avvenire in

modo sistematico e a lungo termine.

2) Culturale eterogeneità o omogeneità delle culture

3) Sociale apertura o chiusura delle società in contatto.

Bastide individua anche i fattori secondo cui può avvenire la culturazione:

- fattore demografico gruppo maggioritario e minoritario

- fattore della composizione della popolazione

- fattore ecologico dove ha il luogo il contatto

- fattore etnico o razziale.

Esaminando i diversi fattori occorre tenere presente anche la struttura delle

relazioni sociali: la causalità interna e la causalità esterna. Questa causalità

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chiarisce il fenomeno delle reazioni a catena. La causalità esterna stimola la

causalità interna.

(il principio di dissociazione: Bastide voleva dimostrare che un processo di

acculturazione non provoca sempre esseri ibridi, disadattati e infelici, per

questo conia il concetto di principio di dissociazione cioè il vivere in ciascuno

dei due universi culturali e si riprendere il termine di uomo marginale che non

vuol dire ambivalente o patologico o infelice; il principio di dissociazione fa si

che l'uomo marginale non si trasformi in marginale psicologico.

RINNOVAMENTO DEL CONCETTO DI CULTURA

Definizione dinamica del concetto di cultura: si parte dall'acculturazione per

capire la cultura, non esiste una cultura allo stato puro. Ogni cultura è un

processo permanente di costruzione, distruzione e ricostruzione. La fase di

distruzione è importante anche dal punto di vista scientifico perchè è ricco di

insegnamenti quanto la ricostruzione. Il risultato di questi processi può essere

positivo o negativo: a volte il processo di deculturazione è così forte da

impedire poi qualsiasi altra ricostruzione. In alcuni casi però le deculturazione

non è altro che l'inizio della ricomposizione culturale. Bastide distingue in

acculturazione formale cioè che interessa le forme dello psichismo umano e

acculturazione materiale interessa solo i contenuti della coscienza psichica. La

contro-acculturazione è quasi sempre una reazione disperata alla

acculturazione formale. Questo cammino ha portato a una rielaborazione del

concetto di cultura che viene intesa come un processo dinamico e i suoi

elementi provengono da luoghi diversi nel tempo e nello spazio, non ci sono le

culture pure o miste ma tutte viaggiano tra continuità e discontinuità e questi

processi possono anche interessare una stessa cultura. Occorre comunque

avere un approccio di continuità nelle fasi di acculturazione.

CAPITOLO 5: GERARCHIE SOCIALI E GERARCHIE CULTURALI

Esiste una gerarchia di fatto tra le culture che nasce da una gerarchia sociale.

La cultura della classe dominante è sempre dominante, ma questo non implica

che la cultura della classe dominante abbia una sorta di superiorità. Parlare di

cultura dominante o cultura dominata è solo una metafora: in realtà esistono

gruppi sociali che hanno rapporti di dominazione e subordinazione tra loro. La

cultura dominata non è alienata ma è una cultura che deve tenere conto della

cultura dominante, ma questo non implica l'alienazione dei tratti della cultura

dominata. Una cultura dominante non può imporsi in modo assoluto ricordiamo

l'interpenetrazione. Il concetto di culture polari apre un dibattito in quanto

come concetto risente di ambiguità semantica:

- alcuni non riconoscono alla cultura polare una dinamica propria e sarebbe un

derivato della cultura dominante, è questa una concezione minimalista 15

- considera la cultura polare uguale o addirittura superiore a quella dominante

e questa è una concezione massimalista.

Le culture polari in realtà appaiono non totalmente dipendenti ne totalmente

autonome, sono culture di gruppi sociali subalterni e si elaborano in una

situazione di dominio, sono culture di contestazione perchè in esse si presenta

la resistenza alla cultura dominante. Ma non sono solo questo riescono a

resistere anche nel "silenzio" senza contestazione. Certeau definisce la cultura

polare come la cultura ordinaria di persone ordinarie cioè una cultura che si

crea giorno per giorno, la creatività polare è diffusa e multiforme. Certeau

definisce anche la cultura polare come una cultura di consumo difficile da

individuare e caratterizzata dall'astuzia e dalla clandestinità. Egli sostiene

quindi che questi tipi di cultura sono come un bricolage dove spaziano pratiche

multiformi e combinatorie, sempre anonime. La cultura polare anche se è

costretta a operare in base alla cultura dominante, non &egra

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
23 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher basileaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Parziale Fiorenzo.