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Estratto del documento

KARL MARX

Il suo obiettivo principale è quello di collegare i problemi economici alle condizioni

sociali. Marx si concentra soprattutto sullo sviluppo del capitalismo, in cui individua il

capitale (i mezzi di produzione usati per produrre merci) e il lavoro salariato (l’insieme

dei lavoratori che cercano occupazione presso i detentori del capitale).

borghesia, proletariato.

I capitalisti sono la i lavoratori sono il Il capitalismo è un

sistema classista in cui le classi intrattengono un rapporto conflittuale. Nonostante

entrambi dipendano gli uni dagli altri, la relazione è sbilanciata perché gli operai sono

privi di controllo sulle condizioni e sul prodotto. Marx vede nei conflitti tra le classi

sociali il motore della storia, “La storia di ogni società esistita finora è la storia di lotte

fra classi). Marx teorizzò una rivoluzione dei lavoratori che avrebbe dato vita al

comunismo, in cui il modo di produzione si sarebbe organizzato attorno a una

proprietà di tipo comunitario, fondamento di un ordire sociale più egualitario.

MAX WEBER

I valori religiosi, in particolare quelli del puritanesimo, sono stati fondamentalmente

importanti per la creazione di una mentalità capitalista. Diversamente dagli altri,

l’agire sociale,

Weber pensava che i sociologi dovessero studiare ovvero le azioni

significative che il soggetto compie nei confronti degli altri. L’approccio di Weber parte

dall’analisi degli individui e come agiscono nei diversi contesti sociali e al significato

che questi individui danno ai loro comportamenti (=senso intenzionato dell’agire del

soggetto). Dobbiamo chiederci il senso dell’agire, interpretarlo e comprenderlo

(sociologia comprendente).

Weber pensa che il nostro sguardo sul mondo è soggettivo, ciò fa sì che la sociologia

non possa essere una scienza adatta. Le persone sono diverse tra loro in base alle loro

esperienze. Quindi bisogna diventare consapevoli di ciò e dobbiamo controllarci dai

nostri pregiudizi. di tipo ideale.

Un elemento importante nella prospettiva weberiana è il concetto I tipi

ideali sono modelli utilizzabili per indagare un fenomeno sociale e ci aiutano a

comprendere il mondo. (ex: tipo ideale di un gruppo terroristico per capire le forme di

violenza politica). I tipi ideali sono forme pure o monodimensionali di fenomeni reali.

L’affermazione della società moderna secondo Weber è stata accompagnata da

calcolo

importanti cambiamenti dei modelli di azione sociale. Secondo lui il

strumentale razionale è subentrato al posto delle credenze tradizionali, tendendo al

raggiungimento dell’efficienza sulla base delle conseguenze prevedibili.

L’analisi di Weber si concentra su:

1)agire razionale strumentale (obiettivo) utilizzare il concetto di agire razionale

rispetto allo scopo.

2)agire rispetto al principio/valore agire è ispirato ad eticità, non rispetto ad un

obiettivo.

3)agire tradizionalistico le persone della comunità tradizionale agiscono e s’ispirano

dalle tradizioni, guardano gli antenati

4)agire emotivo abbiamo anche atteggiamenti legati all’emotività (altro tipo

ideale)autocontrolloinsegniamo ad interiorizzare l’emotività.

Etica della convinzione: quando pensiamo a generazioni future, ad esempio chi vuole

salvaguardare il pianeta (è un principio, valore). Quest’etica dovrebbe caratterizzare la

classe politica, che dovrebbe avere una visione più prospettica.

Che senso ha l’agire per le persone? Weber costruisce i tipi ideali (N.B. essi aiutano

solo a orientarci e a interpretare/comprendere, ma non è che in una società c’è solo un

tipo di agire. Le società hanno lunghi processi di cambiamento, bisogna capire qual è

l’atteggiamento prevalente. Ex: Giappone è moderno e antico.

Quali questioni affronta Weber? Lui vuole capir perché il capitalismo (applicazione

delle scoperte scientifiche all’ambito industriale) si è sviluppato in Occidente (luogo

dove le persone rischiano, c’è un mercato e la possibilità di scambiare beni col denaro,

le relazioni sono mercificate l’uomo vende la sua forza lavoro nasce proletariato

salariato e i rapporti sociali si oggettificano). Innanzitutto critica Marx perché per lui

solo l’elemento economico fa comprendere la sovrastruttura (=cultura). Secondo

Weber invece per rispondere dobbiamo tenere conto di 2 fattori (analisi pluricausale):

variabili di tipo economico E elementi strutturali. Nel suo libro Weber spiega come

l’origine del capitalismo sia legata all’origine dell’etica protestante. Il capitalismo

infatti non si è sviluppato nei paesi cattolici, ma protestanti. Dalla morale discende

l’etica Weber analizza l’etica protestante e vede che facilita la nascita del

capitalismo moderno.

1)etica protestante e 2)spirito del capitalismo ] i due aspetti che interagiscono fra loro.

Caratteristiche del protestantesimo: 1) la religione protestante è individualizzata, il

rapporto uomo-dio non è accompagnato dall’aiuto del sacerdote. Sei solo nel tuo

rapporto con le divinità (pensiero moderno) 2)Idea cattolicesimo: se mi comporto

bene finisco in paradiso (agire sociale conta); nella visione calvinista esiste il concetto

di predestinazione alla vita o dannazione eterna. L’agire nel mondo non interferirà.

Questa incertezza del destino genera un’incertezza dell’essere che spinge l’individuo a

impegnarsi nella vita terrena per dimostrare che vale il paradiso, e quindi esibisce

comportamenti che mostrano la sua rettitudine e qualità (tutto il contrario

dell’aristocrazia che lascia il lavoro agli altri).

Nasce una nuova condizione di quella che è una buona vita, volta all’impegno e allo

stare bene della collettività.

Ascesi ultramondana: il comportamento del capitalista è ascetico, un’ascesi nel

mondo, mi preoccupo del mondo, degli altri e della mia family. [La CULTURA diventa un

bene da perseguire e un modo in cui posso avere successo]visione borghese (nuovo

modo di conoscere).

<>Questa compenetrazione di etica e spirito del capitalismo fa sì che esso si sviluppi

nei paesi protestanti. Nel capitalismo successivo, c’è poco dello spirito protestante

(pulsione etica e ascesi ultramondana). Il capitalista di oggi non ha più bisogno di

giustificare le sue azioni in termini etici. Una volta che il capitalismo si diffonde, si

autolegittima indipendentemente, per sé stesso. La pulsione originale con cui è nato il

capitalismo viene meno. La RAZIONALIZZAZIONE STRUMENTALE diventa l’unica

giustificazione dei comportamenti capitalisti.

L’affermazione della scienza, tecnologia moderna e delle burocrazie configurava per

razionalizzazione,

Weber un processo di cioè di organizzazione della vita sociale

secondo principi di efficienza sulla base di conoscenze tecniche. Weber però era

preoccupato degli esiti di quest’ultima, egli parlava di una burocrazia che avrebbe

soffocato lo spirito umano. La tecnica e la scienza si autoriproducono

indipendentemente rendendo l’uomo oggetto del processo di razionalizzazione (ex.

Sappiamo costruire bombe in grado di distruggerci). Questo concetto è simile

all’alienazione di Marx- PERDITA DI CONTROLLO.

Come per Marx, anche per Weber la società è caratterizzata da conflitti per le risorse

materiali e il potere, però mentre Marx vede nella polarizzazione delle relazioni di

classe economicamente fondate il nucleo del conflitto sociale, per Weber la

stratificazione sociale non si esaurisce nelle classi economicamente fondate, ma

risulta dallo status e dal partito. Chi possiede determinate qualifiche (titoli, diplomi e

capacità acquisite) si trova in una posizione di mercato più vantaggiosa rispetto a chi

non le possiede.

Secondo Weber lo status viene riconosciuto attraverso lo stile di vita: diversi

contrassegni e simboli di status (abitazione, abbigliamento, modo di parlare)

contribuiscono a costruire la posizione sociale di un individuo agli occhi degli altri. Per

Marx le distinzioni di status erano una conseguenza delle divisioni di classe, per Weber

lo status varia spesso indipendentemente dalla classe.

Nelle società moderne il partito è un fattore importante nella distribuzione del potere e

può influenzare la stratificazione indipendentemente dalla classe e dallo status

Funzionalismo

Per il funzionalismo la società è un sistema complesso le cui parti cooperano per

produrre stabilità. La sociologia dovrebbe indagare le relazioni che le varie parti

intrattengono tra loro. I funzionalisti, come Comte e Durkheim, hanno spesso fatto

ricorso all’analogia secondo cui la società funzionerebbe come un organismo vivente:

le sue componenti lavorano l’una accanto all’altra come le varie parti del corpo.

Il funzionalismo mette in risalto l’importanza del consenso morale nella conservazione

dell’ordine e della stabilità. Il consenso morale esiste quando la maggior parte degli

individui che compongono una società condividono gli stessi valori, allora c’è equilibrio

e ordine.

Merton distinse il funzionalismo in funzioni manifeste (quelle note e volute dai

partecipati a un tipo determinato di attività sociale) e in funzioni latenti (conseguenze

la danza

di quell’attività delle quali i partecipanti non hanno consapevolezza). Ex

della pioggia delle tribù hopi fa creder loro che la cerimonia porterà la pioggia per le

coltivazioni (funzione manifesta), ma la danza ha anche l’effetto di favorire la coesione

della società hopi (funzione latente).

Guardare alle disfunzioni del comportamento sociale significa concentrarsi sugli

aspetti della vita sociale che contraddicono l’ordine esistente delle cose, ad ex. La

religione non è sempre funzionale, ma può produrre conflitti sociali.

Il funzionalismo però a partire dagli anni 80 cominciò a declinare, in esso c’era scarsa

attenzione per il ruolo dell’azione sociale creativa. Il funzionalismo attribuiva alle

società attributi che esse non possedevano, infatti esso parla di bisogni e fini di una

società, ma tali concetti hanno senso solo se applicati agli individui umani.

Teorie del conflitto

I teorici del conflitto respingono l’accento funzionalista sul consenso, per privilegiare

l’importanza delle divisioni sociali, concentrandosi sui temi del potere, della

disuguaglianza e del conflitto. La società infatti è composta di gruppi distinti, ciascuno

debito al proprio interesse, il che comporta la costante presenza di un conflitto. Ex il

femm

Dettagli
A.A. 2018-2019
27 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Irina_Studentessa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Leonini Luisamaria.