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VIII. RAZZE, ETNIE E MIGRAZIONI
1- Concetti fondamentali
Razze
Le teorie scientifiche della razza si svilupparono tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo. Il conte de Gobineau, il padre del razzismo moderno, sostenne l'esistenza di tre razze: la razza bianca (caucasica), quella nera (negroide) e quella gialla (mongoloide). Secondo lui la razza bianca avrebbe intelligenza, moralità e forza di volontà superiori a quelli di altre razze.
Per molti biologi non esistono razze quindi finite, ma solo una gamma di variazioni tra gruppi umani, le cui differenze fisiche derivano dall'incrocio tra popolazioni. Le differenze genetiche all'interno di gruppi accomunati da alcune caratteristiche fisiche sono pari a quelle tra i vari gruppi.
L'UNESCO nella sua dichiarazione sulla razza e sui pregiudizi razziali del 1978 riconosceva questi risultati affermando che "Tutti gli esseri umani appartengono alla stessa specie e provengono dallo stesso ceppo."
Essi nascono compari dignità e diritti e fanno tutti parte integrante dell'umanità". Per la sociologia quello di razza rimane un concetto diffuso ancorché contestato. Chiedersi perché alcune differenze fisiche in un'altra diventino fonte di pregiudizio e di discriminazione sociale non è una questione riguardante la biologia. Dal punto di vista sociologico ragazza va intesa come un prodotto di relazioni sociali, attraverso cui individui e gruppi vengono classificati assegnando loro attributi o competenze sulla base di caratteristiche biologiche. Per la sociologia le distinzioni razziali sono fattori importanti nella riproduzione dei modelli di potere e di disuguaglianza all'interno di una società. Il processo in base al quale il concetto di razza viene usato per classificare individui o gruppi è detto razzializzazione. Dalle XV secolo le popolazioni non europee vennero razializzate in rapporto alla razza bianca. Il fenomenosi è verificato anche all'interno dell'Europa ad esempio con le popolazioni rom. Le conseguenze materiali della convinzione che esistano razze diverse illustrano il teorema di Thomas secondo cui se gli uomini definiscono reali le situazioni esse saranno reali nelle loro conseguenze. Etnie L'idea di etnia ha un significato puramente sociale. L'etnia è un tipo di identità sociale correlato a differenze culturali che diventano effettive o attive in determinati contesti sociali. I fattori più consueti che distinguono un gruppo etnico sono la lingua, la storia, la stirpe, la religione, l'abbigliamento, gli ornamenti. Non c'è nulla di innato nell'etnia, fenomeno puramente sociale che si riproduce continuamente nel tempo. Spesso a contraddistinguere i gruppi etnici è il ricorso a strumenti di esclusione, come ad esempio il divieto di matrimonio con membri di altri gruppi. L'etnia può garantire un importantecontenitore passato e spesso è mantenuto in vita attraverso le tradizioni culturali. L'etnia non è qualcosa di statico e immutabile. In realtà l'etnia è un attributo di tutti gli individui che compongono una popolazione. Eppure in pratica l'etnia è più spesso associata alle minoranze.Minoranze etniche
La nozione di minoranze etniche è ampiamente utilizzata in sociologia. Secondo la sociologia, i membri di una minoranza sono svantaggiati rispetto al gruppo dominante e condividono un senso di solidarietà e di appartenenza comune. I sociologi usano il termine "minoranza" per indicare la posizione subordinata di un gruppo all'interno della società, piuttosto che la sua consistenza numerica. La discriminazione delle donne, dei disabili, l'antisemitismo, l'omofobia e il razzismo hanno molte caratteristiche comuni e dimostrano che la pressione esercitata su gruppi diversi può assumere forme simili.
Pregiudizio e...
discriminazione. La discriminazione può manifestarsi in vari modi, come l'esclusione sociale, l'accesso limitato a opportunità o risorse, il trattamento ingiusto o la violenza fisica. È importante combattere la discriminazione e promuovere l'uguaglianza tra tutti gli individui. L'educazione, la sensibilizzazione e la promozione di leggi e politiche antidiscriminatorie sono fondamentali per creare una società più inclusiva e giusta. I pregiudizi e la discriminazione sono dannosi non solo per le persone che ne sono vittime, ma anche per la società nel suo complesso. Limitano le opportunità di crescita e sviluppo per tutti e contribuiscono a creare divisioni e tensioni. È importante ricordare che ogni individuo è unico e merita di essere trattato con rispetto e dignità, indipendentemente dalla sua appartenenza a un determinato gruppo. Solo attraverso l'eliminazione dei pregiudizi e della discriminazione possiamo costruire un mondo migliore per tutti.1- Che cos'è l discriminazione?
La discriminazione è l'atto di trattare una persona o un gruppo in modo ingiusto o disuguale a causa delle loro caratteristiche personali o di appartenenza a un determinato gruppo. Può manifestarsi in vari contesti, come l'ambito lavorativo, l'istruzione, l'accesso ai servizi e molte altre situazioni. La discriminazione può essere basata su caratteristiche come l'età, il genere, l'orientamento sessuale, la religione, l'origine etnica o nazionale e molte altre.
2- Che cos'è il razzismo?
Il razzismo è la credenza che alcuni individui o gruppi siano superiori ad altri sulla base di differenze razzializzate. Secondo molti studiosi, il razzismo sarebbe incorporato nella struttura e nel modo di funzionare di una società. Questa idea di razzismo istituzionale è stata formulata negli Stati Uniti verso la fine degli anni '60. Il concetto suggerisce che tutte le strutture sociali siano sistematicamente pervase da idee razziste.
La fine della segregazione negli Stati Uniti e il crollo dell'apartheid in Sudafrica sono stati momenti importanti nel processo di emarginazione del razzismo biologico. Ciò non significa che gli atteggiamenti razzisti siano scomparsi nelle società moderne. Piuttosto, essi sono stati rimpiazzati da un nuovo razzismo o razzismo culturale che sfrutta il concetto di diversità culturale per discriminare certi gruppi. Vengono usati argomenti culturali per discriminare.
Alcuni affermano che viviamo in un'età di razzismo multiplo, in cui la discriminazione è sperimentata dai numerosi segmenti della popolazione. Teorie sociologiche del razzismo Per comprendere la persistenza del razzismo, i sociologi sono ricorsi a questi concetti: - L'etnocentrismo e la diffidenza verso i membri di altre culture, combinato con la tendenza a giudicare quelle culture con i parametri della propria. - L'etnocentrismo è spesso combinato alla chiusura di gruppo, cioè ai processi tramite i quali un gruppo preserva i confini che lo separano da altri gruppi. Tali confini vengono creati e mantenuti attraverso meccanismi di esclusione, che rafforzano le divisioni tra un gruppo e l'altro. - Talora gruppi di pari potere possono rinforzare reciprocamente i meccanismi di esclusione. Tuttavia, è più comune la situazione in cui membri di un dato gruppo hanno una posizione di potere su uno o più altri gruppi. In questi casi lachiusura di un di gruppo coincide con l'allocazione differenziale delle risorse, ossia con una distribuzione diseguale dei beni materiali.
Integrazione, diversità e conflitti etnici
Molti paesi del mondo hanno oggi popolazione multietniche spesso in seguito a una storia di confini contesti, occupazioni straniere, migrazioni regionali, immigrazione o strascichi coloniali imperiali.
Modelli di integrazione etnica
Il primo modello di integrazione è quello dell'assimilazione, che prevede l'abbandono di usi e costumi tradizionali da parte degli immigrati e la loro adesione ai valori e alle norme della maggioranza. Essi devono cioè cambiare lingua, abbigliamento, stili di vita e atteggiamenti culturali per lasciarsi integrare in un nuovo ordine sociale.
Il secondo modello di integrazione è quello del crogiuolo (melting pot). Si cerca di mescolare le tradizioni degli immigrati in nuove forme capaci di rielaborare i modelli culturali esistenti. Qui abbiamo
una diversità inedita che si crea in seguito all'incontro. Il terzo modello di integrazione è quello del pluralismo culturale, nel quale le culture etniche sono pienamente intitolate a esistenze separate, pur partecipando alla vita economica e politica della società nel suo complesso. Un importante sviluppo recente del pluralismo è il multiculturalismo, che incoraggia i gruppi culturali o etnici a vivere in reciproca armonia. È possibile creare una società in cui diversi gruppi etnici rimangono distinti ma uguali, come dimostrato dal caso svizzero. Il politologo Parekh dice che occorre evitare che l'identità culturale delle minoranze sia confinata nella sfera privata, mentre linguaggio, cultura e religione di altri godono del monopolio pubblico e sono considerati la norma. L'assenza di riconoscimento pubblico danneggia l'autostima delle persone. Egli scrive che il pensiero multiculturale contiene tre intuizioni: - GliEsseri umani sono inseriti in un mondo culturalmente strutturato che fornisce loro un sistema di significati: gli individui sono profondamente segnati dalla propria cultura.
Le culture contengono anche concezioni della vita buona ma ciascuna cultura ha bisogno di contatti con culture diverse, che incoraggino la riflessione critica e l'espansione degli orizzonti.
Le culture non sono monolitiche, ma intimamente pluralistiche. Secondo Pareck, il compito cruciale per le società multiculturali è la necessità di trovare modi per conciliare le legittime esigenze di unità e diversità, per conseguire l'unità politica senza l'uniformità culturale e per coltivare tra i cittadini un senso comune di appartenenza e l'attitudine a rispettare e apprezzare le differenze culturali.
Amartya Sen contesta gli approcci solidaristi (adesione personale a una nazione, una civiltà, una religione) alla comprensione dell'identità.
umane. Presumere che le persone possiedono un'identità unica originaria che domina tutte le altre alimenta la sfiducia e spesso la violenza. Se non sostiene che uno è più diffuso riconoscimento del pluralismo dell'identità alimenta la speranza di un autentico multiculturalismo, contrapposto alle divisioni di un modello basato sull'imposizione di identità singolari.
Le minoranze immigrate e sono tuttora viste da molti come una minaccia per il lavoro, per la sicurezza e per la cultura nazionale. In molti confondono il multiculturalismo con la diversità culturale, cioè dicono di vivere in una società multiculturale quando è realtà volevo solo dire che la società è composta da persone di diversa genetica.
In realtà tutto quello che dovevo fare è accettare il fatto che nel mondo delle singole società esistono molte culture diverse, impedendo che una abbia la supremazia sulle altre.
la società.