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LA MODERNITA'
Simmel non propone una teoria del mutamento ma si sofferma su vita quotidiana, gesti ordinari, dettagli apparentemente
irrilevanti (per questo la sua si può definire una “sociologia dello sfondo” o "sociologia della quotidianità").
La modernità (“epoca del fortuito, del volatile e del transitorio” Baudelaire) è intesa come epoca della crisi quindi
qualsiasi discorso su di essa è un discorso sulla crisi. E’ l'epoca del mutamento perpetuo e della instabilità delle
forme.
"Se si volesse racchiudere in una formula il carattere e la grandezza della vita moderna, potrebbe essere questa: i
contenuti della conoscenza, del comportamento, della creazione di ideali sono trasferiti dalla loro forma fissa,
sostanziale e stabile in una condizione di sviluppo, di movimento e di labilità"
Il punto di vista da cui muove l'analisi è fornito dal compito di indagare “i movimenti con cui la personalità si adegua alle
forze ad essa esterne”; in altre parole, si tratta di indagare le forme dell'esperienza moderna, che per Simmel coincide
essenzialmente con l'esperienza metropolitana.
Infatti nelle opere Filosofia del denaro (1900) e La metropoli e la vita dello spirito (1903) indaga l’esperienza moderna
identificandola con l’esperienza metropolitana.
Caratteristiche di questa esperienza:
Intensificazione della vita → nervosa rapido e perenne avvicendamento delle impressioni interiori ed esteriori in
quanto il soggetto è stimolato da qualsiasi cosa.
Crescente intellettualizzazione della vita → accentuazione della capacità logico-combinatorie.
La razionalità è ora vita come l'unico modo per sfuggire e superare la vita nervosa.
L'intelletto (dimensione strumentale, calcolo dei guadagni e dei costi) prevale quindi
sulla ragione (facoltà collegato a una dimensione morale, es. bene e male).
Intellettualizzazione ed economia monetaria
Convergenza tra intellettualizzazione della vita e affermazione dell’economia monetaria
→ produce atteggiamenti di neutralità, formalità, indifferenza
Il denaro diviene il medium degli scambi e come equivalente universale in sé riassume tali caratteristiche.
Il tipo di personalità che emerge è quello del blasè, che indica un soggetto annoiato, disincantato, poco attento alle
differenze, viene meno un'idea stabile della realtà e del mondo circostante. L'uomo cittadino tende ad adottare un
atteggiamento piatto sotto il profilo esistenziale.
Le relazioni sono sempre più segnate dall’anonimato. Si tratta di una conseguenza quasi necessaria per vivere nella
società moderna. Ma nella società moderna l’individuo ha anche possibilità di esercitare la propria libertà ed esprime la
propria unicità come in nessuna delle epoche precedenti.
Allo stesso modo altri tratti essenziali sono ad esempio lo sviluppo della puntualità come virtù pubblica, dal momento che il
coordinamento e l'integrazione delle molteplici attività dei cittadini, è possibile solo attraverso un rigido controllo dei ritmi e
del rispetto degli orari da parte di ciascuno.
L'INDIVIDUO → Nell'epoca moderna sorge un orientamento etico che tende a enfatizzare più che mai prima la libertà
esistenziale di ogni individuo, la sua unicità, e la sua responsabilità personale nella definizione del proprio destino e nella
realizzazione di sé.
L'idea che il concetto di “individuo” si sviluppi in modo particolare nel mondo moderno, del resto era presente anche in
Durkheim.
Il concetto di individuo diventa nell'età moderna non tanto l'idea di una uguaglianza di tutti gli uomini in quanto espressione
della medesima “natura umana” (come era nel '700-'800), ma quella di una differenza fondata sull'assunzione della loro
unicità, e della loro responsabilità personale nello sviluppare le potenzialità implicite in tale unicità.
Per la cultura che esprime questa idea di individuo, Simmel conia l'espressione di individualismo qualitativo
(o individualismo della differenza).
27
L’ambivalenza della vita moderna
Simmel considera la vita nella società moderna all’insegna dell’ambivalenza: la compresenza di elementi l’uno contrario
all’altro.
Per esempio: il soggetto oscilla continuamente tra bisogni di appartenenza, identificazione e imitazione e bisogni di
distinzione, differenziazione, individualizzazione.
Esempi significativi nel segno dell’ambivalenza che sono contemporaneamente “essere” e “non essere”, qui e altrove:
Moda che è al tempo stesso esigenza di appartenere, ma anche esigenza di distinguersi dagli altri.
Straniero che è l'incluso e l'escluso, il vicino ma il lontano, colui che fa parte del gruppo ma che ne è anche
estraneo
In Simmel si coglie :
1. L’importanza della vita quotidiana e non solo delle strutture e dei processi sociali
2. Visione critica del mutamento sociale: difficoltà ad affermare la propria individualità, tensione per autoconservarsi.
L'EDUCAZIONE IN SIMMEL
Il ruolo dell’educazione = aiuta lo sviluppo di una capacità riflessiva del soggetto,
promuove la piena umanità, in cui la ‘coscienza si senta a casa propria’.
Però critica l’educazione meccanicistica, la formazione come addestramento e
conoscenze oggettive. Caratteristiche della sua educazione:
→ Sviluppo globale del soggetto
→ Sviluppo dell’autonomia e della consapevolezza (riflessività)
→ Sviluppo della capacità di resistenza alle pressioni oggettivanti e omologanti della
cultura moderna 28
LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA IN AMERICA:
LA SCUOLA DI CHICAGO
Simmel può essere considerato il punto di contatto tra la sociologia europea e quella americana che nasce all’inizio
del ’900. Egli influenza fortemente gli studi di alcuni dei maggiori studiosi, dal punto di vista tematico, della Scuola di
Chicago. In particolare, ROBERT PARK (forse il maggiore esponente) si reca in Europa tra il 1899-1903 per seguire le sue
lezioni.
Temi comuni infatti a entrambi sono:
→ Visione a-sistematica
→ Lo studio della città
→ La vita metropolitana come esperienza tipica della modernità.
Le opere di riferimento sono:
Introduzione alla sociologia (1921) di R. Park, E. Burgess
La città (1925) di R. Park, E. Burgess, R. McKenzie
Il contesto sociale
Fine ’800 - primi decenni del ’900: mutamenti molto intensi della società americana: industrializzazione, sviluppo delle città,
forte immigrazione, multiculturalismo. La città di Chicago diventa un laboratorio per studiare fenomeni che interessano tutti i
maggiori centri degli Stati Uniti. _ disuguaglianze sociali
_ conflitti interetnici
LA NASCITA DELLA SCUOLA DI CHICAGO: _ prime forme di devianza
ALBION SMELL (1854-1926) è l’iniziatore della Scuola.
Fonda il Dipartimento di sociologia all’università di Chicago nel 1892 e lo dirige nei primi anni.
Tra i principali esponenti della scuola sono da ricordare:
WILLIAM I. THOMAS (1863-1947)
ROBERT E. PARK(1864-1944)
Ernest W. Burgess (1886-1966)
Roderick D. McKenzie (1885-1940)
Louis Wirth (1897-1952)
Florian Znaniecki (1882-1958)
NELS ANDERSON (1889-1986)
L'opera fondamentale di Thomas “Il contadino polacco in Europa e in America” (1918-1920) è un lavoro che riguarda
le condizioni degli immigrati polacchi a Chicago: la sua principale caratteristica è l'assunto che il comportamento degli
immigrati non è comprensibile senza far riferimento alla loro storia, al paese dal quale provengono e alle motivazioni che
stanno dietro l'emigrazione.
Con quest'opera, Thomas diede inizio a quelli che saranno poi chiamati i metodi qualitativi della ricerca sociologica.
SOCIOLOGIA
La della scuola di Chicago è molto concreta e pragmatica e "portata per coloro che vogliono sporcarsi
le mani" (Park), deve cercare di capire il fatto sociale dall'interno.
Forte propensione alla ricerca empirica : si deve riflettere sulla realtà sociale in maniera stretta sul dato senza fare
– una lunga teorizzazione (solo raccolta di dati e resoconti)
Sviluppo di una metodologia qualitativa: osservazione partecipante, storie di vita, interviste in profondità.
– 29
Vengono mesi alla base alcuni capisaldi importanti:
1. La sociologia è una scienza empirica e come tale deve esistere una teoria strettamente ancorata a ciò
che emerge e viene suggerito dalla ricerca empirica.
2. La sociologia deve dotarsi di un proprio statuto epistemologico che la distingua da discipline che
possono apparire affini come la filosofia sociale e la psicologia sociale.
3. Le ricerche devono essere disinteressate e condotte unicamente per verificare la validità o meno delle
ipotesi.
4. Varietà interna di orientamenti e metodi di ricerca valorizzando sia tecniche quantitative che quelle
qualitative.
5. Predilezione per un approccio ecologico.
APPROCCIO ECOLOGICO O ECOLOGIA UMANA
L’uomo è un organismo vivente (animale) che sta in qualche luogo e vive in interazione con l’ambiente. La stessa
società è una popolazione di organismi che interagiscono con un ambiente di vita.
Di conseguenza è importante notare lo scambio tra l'ambiente e il soggetto che vive in questo ambiente e la reciproca
influenza.
L'uomo ha infatti bisogno di risorse per vivere e le preleva dall'ambiente, e muta i propri comportamenti per adeguarsi ad
esso; entra in conflitto e in competizione con gli altri per accedere a determinate risorse.
Centrale è il rapporto tra gli individui e il loro ambiente (urbano)
Livello biotico → gli individui sono competizione per la sopravvivenza
Livello sociale → i comportamenti degli individui sono «regolati» e si esprimono attraverso cultura, morale e politica.
Non si deve leggere però con una visione determinista = il discorso sul significato viene un po' messo da parte.
“Lo studio delle relazioni spaziali e temporali degli esseri umani in quanto influenzati dalle forze selettive, distributive e
adattative che agiscono nell’ambiente. L'ecologia umana si interessa fondamentalmente degli effetti della posizione, sia nel
tempo sia nello spazio, sulle situazioni e sul comportamento umano”
(R. McKenzie)
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PROCESSI URBANI
In città gli individui entrano tra loro in competizione per la sopravvivenza (es. per accesso a risorse, reddito, posizioni
sociali). La lotta determina la formazione di gruppi sociali distinti (vincitori e vinti) che si collocano diversamente su