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IDENTITA’, RELAZIONI E SOCIALITÀ’ DIGITALI
I principali media sono oggi contesti di flussi di informazione, spazi alternativi alla vita
quotidiana per momenti di svago e tempo libero. il loro avvento ha ridefinito lo spazio e
il tempo, questi mutamenti hanno toccato anche l'essenza stessa dell'individuo
,stimolando l'elaborazione di nuove teorie sull'identità.
Il termine identità (dal latino identitas) : identico, essere quello che non è un altro. In
psicoanalisi è il senso della consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre.
L'identità già per sua natura è complessa e lo diventa ancora di più nell'ambiente
digitale poiché riduce le distanze fisiche e comunicative e genera nuovi tipi di relazioni e
interazioni che non si basano più sul rapporto face to face.
Con il digitale l'identità si pone in termini problematici.
Bauman concepisce l'identità politica,sessuale o culturale nell'era contemporanea come
un abito che si indossa fino a quando serve o fino a quando ci fa comodo.
L'identità deriva dalle nostre decisioni, dipende da noi.
I nickname che utilizzano i frequentatori della rete sono oggi il biglietto da visita, la carta
identità Dell'individuo nello spazio virtuale. I nickname possono essere tematici, utilizzati
anche nel quotidiano o l'opposto dell'identità reale. Riguardo quest'ultimo concetto,
assumere una determinata identità in rete viene considerato da un lato una via di fuga
dalla realtà: ci si rifugia negli ambienti digitali per mascherare ciò che non si ha;
dall’altro lato è ritenuta un'opportunità per la persona che in rete si sente più libero di
quanto non lo sia nella vita quotidiana. Come sostiene la Turkle l'utilizzo di nickname
nel virtuale non è legato a problemi della personalità ma bensì al fatto che l'essere
umano è dotato di molteplici identità e non di una sola.
Inoltre grazie al consenso che si ottiene sul web l'individuo può credere di essere
“qualcuno” anche se non è detto che poi la stessa quantità di share si ottenga nella vita
quotidiana.
Un tempo l'identità era affidata al gruppo, alla classe, alla religione; oggi si parla di
identità digitali le cui caratteristiche che risentono del contesto web ritrovano nel
concetto tradizionale di identità il contrasto tra ego e alter .
Il tema dell'appartenenza è un concetto importante per comprendere l'identità e le
relazioni sociali.
Attraverso il processo comunicativo l’IO si confronta con gli altri, IO e NOI non si
contrappongono ma si riconoscono reciprocamente. Non si può parlare di io senza
tenere presente il noi. Non può dunque esistere una società in cui non vi è il confronto e
la relazione continua.
Vi è una linea di pensiero che sostiene che associa la rete all'aumento di rapporti
considerati Nomadi . Questo nomadismo non deve essere considerato come un
decadimento delle relazioni ma un nuovo modo di stare insieme e di vivere la socialità.
si creano in rete relazioni che non si fondano sulla stabilità ma che vengono vissute
giorno per giorno.
Secondo Maffesoli lo sviluppo di una vita collettiva sempre più fondata sull'incertezza ha
contribuito alla diffusione di questo nomadismo. L'individuo mette alla prova le sue doti
comunicative, a differenza dell'interazione face to face, dove l’empatia non è facilmente
rintracciabile poiché manca il contatto fisico.
Inoltre l'individuo contemporaneo è multitasking , l’utente attraverso i nuovi dispositivi
riesci a fare più attività nello stesso momento.
I SOCIAL NETWORK
Social network : spazio in rete che consente di costruire relazioni, contatti e interazioni.
Non è un sito web che fa da vetrina per le informazioni ma un contenitore in cui vi sono
gli utenti, media tradizionali, esperienze che costituiscono connessioni a più livelli. Il
social network diminuisce il confine tra sfera privata e sfera pubblica.
La partecipazione e l’adesione tiene in vita un social network, la gestione umana è
dunque di vitale importanza per la sua esistenza.
I social network hanno caratteristiche che variano a seconda delle circostanza, non
vanno considerati in maniera generale. Come evidenzia anche De Certau , la ragione
tecnica crede di poter organizzare cose e persone, assegnando a ognuno il suo posto
fisso, ma l’uomo si sottrae a queste costrizioni, stravolgendo oggetti e codici. Questa
riflessione è la chiave di lettura fondamentale per comprendere la rete e il suo utilizzo.
● SECOND LIFE: Nasce nel 2003 grazie a Rosedale . E’ un mondo virtuale dove
chiunque può costruirsi una seconda vita. Si crea un avatar scegliendo il nome,
l’aspetto fisico, il sesso e la professione. Si possono comprare abitazioni e terreni
con la moneta del network.
Il processo di comunicazione è più democratico, vi sono dinamiche tipiche del
mondo reale come l’accettazione e l’inserimento che però in Second life sono
più flessibili rispetto alla vita quotidiana. Bisogna precisare però che l’avatar non
per forza è in contrapposizione con la vita reale, ma che spesso in Second life vi
è l’influenza delle esperienze quotidiane.
● FACEBOOK : nasce nel 2004 con Mark Zuckerberg . E’ un social network
differente, non vi è tridimensionalità e avatar ma si utilizza la propria identità
creando un profilo di se stessi o della propria attività commerciale. Facebook è
uno strumento per la memoria ( in quanto funge da archivio di ricordi privati resi
pubblici e condivisi con altri utenti), luogo per nuovi incontri e per ritrovare
contatti persi. Per quanto riguarda la fascia d’età è più flessibile rispetto a
Second Life. Facebook è il primo social network mondiale con 900 milioni di
utenti nel mondo.
● TWITTER: nasce nel 2006 grazie a Dorsey . La sua struttura è più semplice
rispetto a Facebook. Twitter in inglese significa cinguettio, il logo infatti un
uccellino blu che cinguetta post. L’utente può scrivere un post, commentare,
mettere mi piace, retweettare il post di un altro utente, utilizzare l’hashtag che
etichetta i tweet per categoria e scambiare messaggi privati solo se ci si segue a
vicenda. Ha una struttura sintetica poiché si ha a disposizione solo 140 caratteri
per un tweet, questo crea una nuova narrativa discorsiva con meno giri di parole.
Come scrive Thompson sul “New York Times”: la consapevolezza di avere un
pubblico fa essere l’utente più riflessivo perché si cerca di descrivere le proprie
attività in modo più preciso e che risultino per gli altri più interessanti. Su Twitter
inoltre vi sono molti personaggi famosi che hanno un rapporto più diretto con il
pubblico anche se l’interazione tra vip e follower non è molto frequente dato
l’altissimo numero di followers che non consente al personaggio di rispondere in
maniera immediata.
● I BLOG : Sono contesti che favoriscono confronto e coinvolgimento. Alcuni
contengono commenti e allegati a notizie del giorno, altri sono politici, altri comici
altri diari di esperienze quotidiane ecc.. La maggior parte non è a fine di lucro.
Esistono 3 tipi di blog:
1 blog detto puro: il più diffuso. Una sorta di diario dove raccontare e farsi
raccontare.
2 notebook: per uno specifico tema
3 filtro: dispone di numerosi link che garantiscono al navigatore di approfondire
ciò che gli interessa.
Il blog ha preso piede sostituendo il vecchio diario. Si è abbandonata la carta su
cui annotare pensieri ed esperienze, viene meno l’aspetto privato che
caratterizzava il diario segreto che le adolescenti del tempo chiudevano con un
lucchetto.
Il blog ha una natura aperta, offre l’opportunità di commentare e rivedere tutti i
post inseriti consentendo più volte la rilettura.
CAP.5 CULTURAL DIGITAL MEDIA: GLI AMBITI E LE QUESTIONI
I DIGITALI NATIVI
Oggi ci troviamo di fronte a due generazioni distinte, come le definisce Prensky sono: gli
immigrati digitali: nata prima della post-modernità e lo sviluppo del digitale. Hanno
vissuto in prima persona i mutamenti di cui si è parlato e ne sono spesso stati
protagonisti. Questa generazione ha dovuto adottare le nuove tecnologie.
Poi vi sono i digitali nativi : riferibile agli ultimi anni del secolo scorso e i primi del nuovo
secolo, cresciuti in un contesto già digitale. Per questi ragazzi i social network non sono
qualcosa di nuovo ma di naturale e quotidiano. Essi non hanno conosciuto un pianeta
senza Internet e senza telefono.
Questa differenza tra i giovani di oggi e gli adulti è essenziale da precisare.
Le differenze sostanziali che distinguono i digitali nativi dagli immigrati digitali sono:
1 VIRTUALE E REALE VISSUTI COME UN’UNICA DIMENSIONE
Per i più anziani la digitalizzazione è un momento di passaggio, Mentre per gli
adolescenti la società delle reti ha rappresentato un contesto di riferimento.
per fare un esempio basti pensare alla sostituzione della lira con l'euro. che
utilizzava la vecchia moneta,nel guardare il prezzo di un prodotto è nel valutarne
la convenienza mentalmente fa una conversione con la lira, non fa chi non ha
mai vissuto in un contesto con la lira.
Pensando al virtuale c'è chi distingue tra first e Second Life, sulla sostituzione
dell'originale con la riproduzione e sui rischi dell'alienazione nel cyberspazio.
I digitali nativi non hanno un prima e un dopo, non avvertono la necessità di
distinguere la realtà oggettiva da quella virtuale. Per fare un esempio definendo
la realtà oggettiva R1 è la realtà virtuale R2, i digitali nativi vedono il mondo
come R3. Essi vedono il mondo come un insieme dei due fattori semplicemente
perché non li hanno mai conosciuti in forma distinta e separata.
2 ESSERE MULTIMEDIALI
Un'altra caratteristica dei digitali nativi è quella di scegliere il Medium più adatto a
seconda di ciò che devono fare. Questo porta all'utilizzo contemporaneo di più
media, con la conseguenza di consentire ai digitali nativi di sfruttare
contemporaneamente tutte le proprie capacità cognitive. Essi sono dunque
multimediali .
3 EFFETTO ONDA RELAZIONALE
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