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INTERAZIONE E’, NEL SENSO PIU’ AMPIO, IL MODO IN CUI LE PERSONE INTERAGISCONO O COMUNICANOCON OGNI ALTRO IN QUANTO INDIVIDUO (O GRUPPO) ALL’INTERNO DEI CONTESTI SOCIALI.
L’Interazione sociale accompagna ogni tappa della vita quotidiana, e di conseguenza, chiama in causa ancheun altro elemento: la SITUAZIONE.
Teorema di Thomas: “Se gli uomini definiscono reali le situazioni, esse saranno reali nelle loroconseguenze”. Questo teorema spiega come l’intera struttura sociale si fonda sula capacità chehanno gli individui di controllare la definizione di una situazione.
Altro esponente della Comunicazione come Interazione è GOFFMAN.Egli ricorre all’idea di Disattenzione Civile, ossia una totale uguaglianza degli esseri umani, che lispinge quando sono in pubblico a non aver paura degli altri, ma al tempo stesso, di esser trattati conla disattenzione che viene riservata a tutti gli altri.
Per spiegare il concetto di Interazione
Sociale egli ritiene che uno dei requisiti per interagire nellasocietà, è comprendere che ogni soggetto ha una sua faccia. Tale faccia deve essere considerata come qualcosa che ha ottenuto o meno nel momento dell'interazione con gli altri, e che lo porta a condurre i giochi di faccia che rappresentano la base di ogni forma di interazione.
Poggi e Sciortino individuano due tipi diversi di regole nell'ordine delle interazioni studiate da Goffman: norme di rilevanza e norme di perdono.
Le norme di rilevanza fanno in modo che vengano considerati poco rilevanti, comportamenti che possono essere spiacevoli o inopportuni.
Le norme di perdono riguardano la possibilità di un errore compiuto nel momento dell'interazione, rendersene conto, e assumersi le proprie responsabilità.
* Pubblico a cui recitare * CONCETTO DI AZIONE RI-ALLINEAMENTO.
Riguarda quei contesti in cui vi è una elevata formalità, poiché ciascun membro coinvolto nell'interazione,
“interpreta” la parte che gli viene assegnata e applica uno spirito collaborativo con irimanenti membri della propria équipe, cercando di definire stabilmente un grado di formalità aseconda della situazione che si viene a creare. Si viene a creare una sorta di tacito accordo tra imembri di una collettività che interagisce e che segue quasi un copione.
* MOMENTI DI SVAGO * Goffman ritiene inoltre che si crea una situazione in cui, se un individuoignora l’opinione della persona che non conosce e che appartiene ad un’altra équipe, si fa conosceredall’altro gradualmente. Solo quando avrà raggiunto una sicurezza da parte dell’interlocutore,inizierà a interagire con tranquillità. Si attiva una rivelazione graduale.
La persona ha spazi d interpretazione variabili a seconda della cornice di riferimento.
Nell’approccio drammaturgico di Goffman, l’uomo vive quindi nella quotidianità un doppio
ruolo: da un lato si sforza di salvarsi la faccia, cercando di non provocare in chi gli sta accanto un atteggiamento ostile nei suoi confronti; dall'altro, quando si trova nella sfera privata, ha la possibilità di riflettere e di non recitare la sua parte, ma di essere se stesso. La prospettiva interazionista recupera inoltre la riflessione di George Simmel. Le persone si guardano e sono gelose l'una dell'altra; si scrivono e cenano insieme. L'intera gamma di rapporti interpersonali concorre incessantemente a legare gli individui gli uni agli altri. Nelle parole di Simmel, è chiara la necessità da parte di ogni singola persona a dover interagire con l'altro in ogni momento della vita collettiva e in modi diversi. In particolare, diventa utile il contributo simmeliano relativo al concetto di Socievolezza. La socievolezza riguarda esclusivamente lo stare insieme dei soggetti, che decidono il modo di stare insieme in base alle loro.inclinazioni.Secondo Simmel, ciò che garantisce un'adeguata socievolezza deve riguardare "attitudini, interessi e capacità puramente umane, rispettose delle esigenze altrui". A questo, l'autore aggiunge la necessità di utilizzare un certo tatto per costruire determinate relazioni, in cui ci sia un rispetto dei diritti dell'altro ed un limite all'impulsività dell'individuo e alla sua voglia di affermazione. L'obiettivo dell'interazione deve garantire ed accrescere la possibilità di un dialogo funzionale al bisogno di stare insieme. È facile trovare conferma da quanto affermato da Simmel. Osservando il vissuto quotidiano, ci si rende conto che gran parte dei gruppi di persone che trascorrono insieme momenti della giornata vivono queste esperienze di socievolezza, passando da un argomento all'altro, la cui finalità è quella di garantire una piacevole interazione. In particolar modo,Sono i giovani i principali protagonisti di queste modalità di interazione. Essi instaurano un gioco di Conversazioni, segno della loro voglia di dover necessariamente interagire con gli altri. Il Concetto di interazione ha stimolato gli studiosi a formulare nuove teorie. Giddens, con la Teoria della Strutturazione, teorizza che sempre più spesso i sistemi sociali subiscono continui cambiamenti apportati dagli individui. Il modello di Giddens si fonda sull'idea che gli individui si muovono seguendo tre livelli:
- Il livello dell'unconscious;
- Il livello della practical consciouness;
- Il livello della discorsive consciousness.
Il primo livello riguarda l'insieme delle aree della coscienza sociale che sono soggette di interpretazioni e quindi non classificabili attraverso ricerche empiriche. Il secondo riguarda l'insieme delle conoscenze quotidiane degli attori sociali. L'ultimo è il modo di raccontare e di raccontarsi quotidianamente.
Quest’ultimo livello, è quello che Giddens definisce narrativa del sé. Il raccontarsi e il raccontare contribuiscono a definire meglio l’idea di interazione e del ruolo svolto da chi interagisce e attraverso cosa.
Si inserisce in questo frangente l’interazione mediata, di Thompson. Difatti nel passato, gli uomini vivevano le loro relazioni solo faccia a faccia. Oggi con l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione, sono nate nuove interazioni e relazioni sociali. Le tre tipologie di interazione da lui elaborate sono le seguenti:
- face to face;
- mediata;
- quasi mediata.
Il primo tipo di interazione prevede la possibilità di instaurare rapporti comunicativi solo faccia a faccia, quindi presenti nello stesso luogo e nello stesso tempo.
La tipologia di interazione mediata è naturalmente tipica delle società in una fase antecedente allo sviluppo dei mezzi di comunicazione. Si tratta di un tipo di comunicazione rivolta a destinatari specifici.
è di tipo dialogico. L’avvento dell’interazione mediata e quasi mediata, non ha secondo Thompsonspazzato via l’attenzione e l’utilizzo dei rapporti faccia a faccia, ma anzi lo sviluppo di prodotti mediali haaccresciuto in alcuni casi l’interazione.
Si verificano sempre più spesso situazioni in cui lo scambio e la diffusione delle informazioni sono gestitedai media, che dunque assumono il ruolo di Fonte Primaria. Nell’interazione mediata troviamo iltelefono o la lettera, mentre nell’interazione quasi mediata, si assiste ad una separazione dei contesti ead un prolungamento nel tempo e nello spazio, oltre a un tipo di interazione che vede una serieindefinita di destinatari.
Thompson, già quando elaborò la sua teoria, era consapevole che il modello delle tre interazioni neglianni, si sarebbe evoluto con l’avvento delle nuove tecnologie. Per l’autore, si tratta infatti di strumentiche danno vita a forme di
interazione nuove: per esempio le reti di computer consentono una comunicazione a due direzioni, che tuttavia si svolge da <<molti a molti>>. Sull'importanza e la necessità di studiare i media ai fini dell'interazione, Michele Sorice insieme a Nico Carpentier hanno elaborato il modello AIP, che prevede l'analisi delle tre voci: accesso, interazione, partecipazione. In merito al concetto dell'accesso, gli autori ritengono che possa essere classificata in Accesso 1.0, ossia la possibilità che un pubblico ha di scegliere prodotti diversificati tra di loro e di creare feedback che possono poi avere una certa influenza sulla produzione. L'Accesso 1.1 riguarda quel processo che offre l'opportunità di dare vita ad input ai media che possono poi trasformarsi in prodotti mediali. L'Accesso 2.0 riguarda la possibilità per l'utente di poter pubblicare prodotti propri. Sull'interazione, gli autori sottolineano che
Riguarda “l’attività che enfatizza la dimensione del coinvolgimento”. Interagire non significa partecipare, io posso benissimo interagire con un gruppo di persone, ma non sto necessariamente partecipando e condividendo quello che stanno facendo. Da qui un ulteriore riflessione che proviene dall’analisi del modello AIP e che interessa il concetto di dialogo. Spesso in rete si afferma che si sta impostando un dialogo. Ma non è corretto parlare di “dialogo in rete”. Perché vengono a mancare gli indizi personali che possono influenzare l’esito di un dialogo face to face. La differenza tra spazio fisico e spazio sociale consiste infatti, secondo i classici della sociologia, nel ritenere che il primo è il luogo “materiale, fisico”; lo spazio sociale invece come immateriale, “rimanda sia allo spazio dell’interno che alle dinamiche di stratificazione sociale”.
1.3. Le Cornici dell’Interazione come
"gioco di maschera". Parlando di interazione sociale nella vita quotidiana, non si può non far riferimento a quei momenti dedicati allo svago e al gioco, che coinvolgono in modo diretto e non, la collettività. Oggi, quando si pensa al gioco, si pensa anche ai momenti ludici che hanno come protagonisti gli adulti, fermo restando che gran parte delle teorie fanno riferimento ai bambini. Per comprendere l'idea di gioco come momento di relazione centrale nella collettività, è significativo Huizinga. Egli afferma: "Ogni gioco è soprattutto un atto libero. Il gioco comandato non è più gioco". Gioco non è la vita ordinaria o vera. È un allontanarsi da quella per entrare in una sfera temporanea di attività con finalità tutta propria. Ogni gioco ha le sue regole. Esse determinano ciò che verrà dentro quel mondo temporaneo delimitato dal gioco stesso. Parlare di gioco, significaQuindi pensare ad un momento "altro" rispetto alla vita nel suo normale susseguirsi di eventi. Roger Callois, per spiegare il gioco lo differenzia in 4 dimensioni: - La Competizione; - La sorte; - La maschera.