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FAMIGLIA E MATRIMONIO

La famiglia e il matrimonio sono due importanti istituzioni sociali, profondamente mutate nel corso della storia. Con "famiglia", secondo le scienze sociali, è l'insieme di persone unite fra loro da legami di parentela, di effetto, di servizio o di ospitalità che vivono insieme sotto lo stesso tetto. Con "parentela", invece, si intende l'insieme di tutti coloro che, sia che convivano o no, sono legati da vincoli di affiliazione, matrimonio e adozione.

Esistono due sistemi principali di discendenza:

  • Nel sistema unilineare, il gruppo di parentela è formato da tutti coloro (maschi e femmine) che discendono da un antenato comune esclusivamente attraverso la linea maschile (discendenza patrilineare) o quella femminile (discendenza matrilineare). Si parla di clan quando il capostipite del gruppo è mitico o fittizio, di lignaggio quando è genealogicamente dimostrabile. Secondo questo sistema, una persona
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Appartiene o al clan del padre o a quello della madre e, in base alla linea di discendenza maschile o femminile, vengono trasmessi beni e ruoli sociali (da cui derivano diritti, doveri e privilegi). Il/la coniuge non appartenente alla linea di discendenza copre solo la funzione di procreatore/trice. Per sua natura, il clan è un'entità collettiva, in cui i membri possiedono proprietà in comune e sono solidali tra loro.

Nel sistema cognatico, il gruppo di parentela ("parentado") è formato da tutti i discendenti di una persona sia attraverso la linea maschile sia attraverso quella femminile. Tipico dei paesi occidentali, nella realtà vi sono però delle differenze fra i vari paesi: in certe zone vi è una tendenza alla matrilateralità (i legami con i parenti della moglie sono più stretti rispetto a quelli del marito), mentre in altre zone vi è, all'opposto, una tendenza alla patrilateralità.

Il parentado delle società occidentali, nonostante, a differenza del clan, non possieda beni collettivi e non svolga funzioni permanenti, ha notevole rilievo: la famiglia nucleare occidentale, infatti, è una rete solida di rapporti e scambi fra parenti che si attiva in certe situazioni.

Un'altra importante distinzione è quella fra:

  • Endogamia, ossia l'insieme delle norme che prescrivono di sposarsi con una persona dello stesso gruppo ben definito di appartenenza (es. nucleo familiare, clan o lignaggio, villaggio, casta, gruppo religioso...);
  • Esogamia, ossia l'insieme delle norme che vietano di sposarsi con una persona dello stesso gruppo.

Una norma diffusa nello spazio e nel tempo è quella del divieto dell'incesto (anche se vi sono state notevoli differenze riguardo alla categoria dei consanguinei fra i quali il matrimonio non è consentito). Possibili spiegazioni: 1) le unioni fra consanguinei sono biologicamente pericolose.

Perché generano figli con minori probabilità di sopravvivenza;

vietare queste unioni comporta vantaggi sociali e culturali prevenendo rivalità nella famiglia, perché i genitori non entrano in competizione con i partner sessuali dei figli.

Due esempi famosi di società nelle quali si pratica l'endogamia sono l'India e i paesi arabi: in India vi sono norme che impongono di sposarsi con una persona della stessa casta, mentre nei paesi arabi vi sono norme che prescrivono di sposarsi con un parente prossimo, possibilmente con il figlio dello zio paterno (regola del matrimonio fra cugini paralleli patrilaterali, molto meno diffusa di un tempo).

Altre norme prevedono, invece, il numero dei coniugi che si possono avere:

  • La poligamia dà la possibilità di potersi sposare con due o più persone contemporaneamente. Si parla di poliandria quando una donna ha più mariti, mentre di poliginia quando un uomo ha più mogli.
di fuori del mondo occidentale ed è attualmente molto diffusa nei paesi dell'Africa subsahariana. Ma come è possibile, dal punto di vista della composizione per sesso della popolazione, che ogni uomo abbia più mogli? Alcune ricerche hanno mostrato che, perché un uomo abbia più mogli, sono necessarie due condizioni demografiche: 1) che vi sia una forte differenza fra l'età al matrimonio degli uomini e quella delle donne (circa 10 anni), e 2) che, a causa di questo e dell'alto tasso di mortalità all'interno di queste società, le mogli restino vedove molto presto. Anche in caso di divorzi, comunque, le donne si risposano dopo pochi anni. In alcune zone vige la norma del levirato, che prevede il diritto-dovere da parte del fratello del morto di sposare la vedova di lui. Di conseguenza: 1) vi sono più donne sposate che uomini sposati; 2) nella popolazione maschile, alcrescere dell'età aumenta la quota di coloro che hanno due o tre mogli; 3) nella popolazione femminile, al crescere dell'età sale la quota delle spose di seconde nozze.- La monogamia non permette di avere più di un coniuge per volta. Le Play classica la famiglia monogama in tre tipi, sulla base dell'autorità del pater familias e della regola di residenza dopo le nozze: 1) la famiglia patriarcale, nella quale tutti i figli sposati convivono sotto lo stesso tetto con i genitori, sottoposti all'autorità del padre; 2) la famiglia instabile, caratterizzata dalla piena libertà di decisione dei figli, i quali, appena raggiunta una certa età, lasciano la casa dei genitori e vanno ad abitare in una nuova autonoma residenza; 3) la famiglia ceppo, che si forma quando un solo figlio maschio, scelto dal padre, porta la moglie a casa dei genitori, mentre tutti gli altri ne escono se e quando si sposano. Oggi, si parla di regola diresidenza matrilocale quando il marito va ad abitare con i genitori della moglie e patrilocale quando, invece, è la seconda che si trasferisce nella famiglia del primo. La regola di residenza è bilocale quando i due coniugi possono scegliere se andare ad abitare con i genitori di lui o quelli di lei. Se ci si attende che i due coniugi risiedano nella famiglia dello zio materno del marito si ha la soluzione avunculocale. Se infine si preferisce che marito e moglie mettano su casa per proprio conto, allora si ha la regola di residenza neolocale. Laslett, successivamente, classificherà diversamente la famiglia monogama in cinque tipi: - Nucleare: formata da una sola unità coniugale, completa o incompleta, detta anche "monoparentale"; - Senza struttura: priva di un'unità coniugale, vi sono altri rapporti di parentela (es. fratelli non sposati); - Del solitario: costituita da un'unica persona (con o senza servitori); - Estesa: con una sola unità coniugale, ma con altri parenti che vivono insieme; - Complessa: con più di una unità coniugale, come ad esempio la poligamia.

unità coniugale e uno o più parenti conviventi. A seconda del rapporto di questo con il capofamiglia si parla di estensione verticale (es. padre del capofamiglia) o orizzontale (es. il fratello);

Multiple: con due o più unità coniugali. A seconda del legame esistente fra queste unità, si parla di multiple verticali (es. coniugi, figlio e moglie di quest'ultimo) o orizzontali (es. fratelli con le rispettive mogli);

Complesse: estese e multiple. Uno dei meriti della tipologia di Laslett è di far riferimento solo alla regola di residenza dopo le nozze e alla composizione della famiglia e di non presupporre, a differenza di Le Play, che vi fosse una relazione fra questi aspetti e le relazioni di autorità fra padri e figli.

Le famiglie si distinguono anche a seconda dei rapporti di autorità e di affetto, così da avere:

La famiglia patriarcale, caratterizzata da una rigida separazione dei ruoli fra i suoi membri, sulla base

delsesso e dell'età, e da relazioni fortemente asimmetriche. I genitori influiscono sulla scelta del coniuge e, anche dopo il matrimonio, il legame fra lo sposo e i genitori conserva una straordinaria importanza. La famiglia coniugale, caratterizzata da un sistema di ruoli più flessibile, meno legato al sesso e all'età, in cui le relazioni di autorità sono più simmetriche. La scelta del coniuge è più libera e il legame coniugale assume un'importanza maggiore di quello fra lo sposo e i suoi genitori. Relativamente ai sistemi di formazione della famiglia, Hajnal ha sostenuto che nella società preindustriale vi erano due diversi modi di formazione. - Il primo (europeo) si basava su tre regole: 1. Uomini e donne si sposavano abbastanza tardi, e dal 10 al 15% di loro non si sposava mai; 2. Gli sposi mettevano su casa creando una famiglia nucleare, e il marito diventava il capofamiglia; 3. Prima delle nozze, un'alta

La quota di giovani passava alcuni anni fuori casa, a servizio in un'altra famiglia (seguire questa regola significava procurarsi i mezzi necessari per mettere su casa).

  • Il primo (europeo) si basava su tre diverse regole:
    1. Uomini e, soprattutto, donne si sposavano abbastanza presto;
    2. La coppia andava a far parte di una famiglia nucleare;
    3. La donna andava a servizio alcuni anni prima di sposarsi.
  • Il secondo (non europeo, specialmente Russia, India e Cina) si basava su tre diverse regole:
    1. Uomini e, soprattutto, donne si sposavano abbastanza presto;
    2. La coppia andava a far parte di una famiglia multipla insieme ai genitori di uno dei due e, dunque, il marito non diventava subito capofamiglia;
    3. Non vi era l'uso di andare a servizio alcuni anni prima di sposarsi.

Alcuni dati mostrano la validità di questa tesi, ma non tutti. Ad esempio, per quanto riguarda l'Italia, se andiamo indietro nel tempo troviamo entrambi i sistemi di formazione della famiglia. Il primo, ad esempio, era seguito nei centri urbani, ma soprattutto in Sardegna. Il secondo era assai diffuso nelle campagne fiorentine del Quattrocento. Inoltre, insieme a questi, vi sono stati nel nostro paese altri due sistemi.

di produzione capitalistico-industriale. Secondo questi autori, la famiglia patriarcale era basata sulle relazioni di parentela e sulla divisione del lavoro all'interno della famiglia, mentre la famiglia nucleare si basava sul legame coniugale e sulla divisione del lavoro tra marito e moglie. Nella famiglia patriarcale, il capofamiglia aveva il potere decisionale e il controllo delle risorse economiche, mentre nella famiglia nucleare il potere era condiviso tra marito e moglie. Inoltre, nella famiglia patriarcale i figli erano considerati una risorsa economica e lavoravano all'interno della famiglia, mentre nella famiglia nucleare i figli erano visti come una responsabilità e venivano mandati a scuola per ricevere un'istruzione. L'industrializzazione e l'urbanizzazione hanno portato a un cambiamento nella struttura economica e sociale, con la crescita del settore industriale e l'aumento della mobilità geografica. Questo ha comportato la separazione tra lavoro e famiglia, con la necessità di avere una famiglia più piccola e flessibile per adattarsi alle esigenze del lavoro salariato. In conclusione, l'industrializzazione e l'urbanizzazione hanno avuto un impatto significativo sulla formazione della famiglia moderna nucleare e coniugale. Questo cambiamento è stato influenzato da fattori economici, sociali e culturali, e ha portato a una ridefinizione dei ruoli di genere e delle relazioni familiari.economico della società industriale. Le ricerche condotte negli ultimi decenni hanno, tuttavia, messo in crisi queste idee. Almeno dalla metà del Cinquecento, nell'Europa centro-settentrionale, la grande maggioranza della popolazione ha sempre seguito
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Publisher
A.A. 2020-2021
46 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Angela.M.R. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Boccato Angelo.