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WAYS OF SEEING
Foto della terra nel 1972: un modo di vedere la terra senza la manipolazione dell'uomo.
Foto della terra nel 2004: si vede la manipolazione dell'uomo, mancano le nuvole, viene fotografata l'America - manipolazione dell'immagine.
Il mondo lo inquadriamo per comprenderlo, il nostro tentativo di attribuire significati alle immagini è un'attenzione che sta per capire le cose.
Il processo è la negoziazione, abbiamo solo una prospettiva.
La rappresentazione come costruzione delle immagini. Non riguarda solo cosa guardiamo ma come guardiamo. Il guardare dipende da convenzioni sociali, un'immagine si comprende in base al contesto, cambia il contesto e cambia la comprensione dell'immagine.
OBIETTIVO - tenere insieme rappresentazione e rappresentate.
La rappresentazione è sempre la presenza di un'assenza, di qualcosa che in quel momento non c'è.
Un'immagine vale più di mille parole.
Le immagini hanno bisogno di molte parole per essere contestualizzate, interpretate, comprese. Il rapporto tra visivo e verbale è cruciale. L'immagine trae significato dallo sguardo, il modo di osservare qualcosa che costruisce un percorso di senso che consente di leggere l'immagine. Noi vediamo solo ciò che guardiamo.
Cos'è un'immagine? La percezione è ambigua, non è già definita e stabile. L'immagine è un'esperienza di un'ASSENZA. Affinché noi abbiamo una rappresentazione non basta il vedere, ma dobbiamo vedere in qualcosa. Ciò nonostante, non basta, abbiamo bisogno di vedere corretto in.
Dal punto di vista percettivo, siamo noi che riconosciamo delle forme che in realtà non ci sono, siamo noi che le vediamo, sono stati diversi dell'esperienza visiva. I significati che diamo dipendono dallo statuto. Come la percezione viene cambiata dall'informazione di
contesto? Le immagini si citano l'una con l'altra e quindi assumono significati. VISIVO E VERBALE Il rapporto tra l'esperienza visiva e il verbale è inespugnabile. La comunicazione è verbale e non verbale, la nostra esperienza è data dalla necessità di queste due cose. Il verbale è fondamentale perché permette di disambiguare l'immagine. Essa è ambigua, virtualmente polisemantica. I significati sono tanti perché dipendono dal fatto che non sappiamo il vero significato ma comunque l'interpretazione cambia. Il verbale serve ad abbassare la soglia dell'improbabilità della comunicazione. La negoziazione non esiste nell'analogico e per questo ci serve il verbale, presupposto della comunicazione. L'esperienza di un'immagine dipende dalle aspettative che noi abbiamo. Queste aspettative si formano attraverso il simbolico, accumulo delle esperienze. L'atto del vedere è un atto.innocente ma che ha un processo orientato da priorità biologiche,culturali e sociali. Possiamo dire che l'immagine sguardo di coproducono nella visione, la quale è un fattopercettivo vincolato dai limiti biologici della cognizione ma anche un fatto culturalestoricamente determinato dall'evoluzione di codici visivi e modalità di osservazione checaratterizzano un'epoca. Guardare è un atto di scelta - il risultato di questo atto si pone alla nostra portata. Secondo la teoria cartesiana (1637) non c'è una percezione delle cose senza giudizio. Secondo Cartesio non possiamo affidarci all'esperienza percettiva; essa non è affidabile inquanto non vediamo il mondo come esso è realmente. È necessario l'intervento dell'egotrascendentale per correggere il dato percettivo. Inoltre, il modello della visione come "aula di tribunale" è al centro dello sviluppo del metodo scientifico ha rinforzato.la centralità del visivo nell'occidente.
L'APPROCCIO ENATTIVO: PERCEZIONE E MOVIMENTO la dotazione biologica degli esseri viventi definisce la significatività del loro ambiente. Esempio: la rana riesce a vedere la mosca piccola che vola e non oggetti più lenti e più grandi.
VISIVO E VISUALE: Ciò che l'occhio umano produce come un organo di senso.
Visioni dal bios: dimensione cognitiva ed esperienziale ancorata al soggetto, si tratta di una chiusura operazionale capace di generare un mondo visivo. approccio enattivo: tramitequesto approccio, ciò che vediamo è frutto di un accoppiamento strutturale tra il nostro apparato visivo e la realtà esterna per cui le due dimensioni si complicano, si danno contemporaneamente, non c'è precedenza dell'una sull'altra. non viene prima nél'immagine né lo sguardo ma si danno insieme.
Guardare non significa solamente ricevere
Informazioni dall'esterno, ma ordinare il visibile e organizzare l'esperienza del mondo. Lo sguardo si aggrega alle tecnologie della visione, dimensione centrale della sociologia dello sguardo. Questo definisce un paradigma di deriva il cui utilizzo nell'analisi del territorio dell'immagine richiede di tematizzare gli accoppiamenti tra:
- Fattori soft - elementi del sociale che definiscono la natura sociale dello sguardo
- Fattori hard - elementi di natura tecnologica che definiscono la natura tecnomediale della visione, tecniche di rappresentazione, tecnologie visuali, supporti materiali delle immagini, tecniche di produzione delle immagini, ecc.
Utilizzare questo paradigma significa presupporre un'autonomia relativa dell'immagine stessa e definire i percorsi di senso a partire non solo dal contenuto comunicativo dell'immagine stessa poiché questo viene definito anche sul piano tecnologico della produzione dell'immagine e delle pratiche.
dello sguardo. ogni immagine incarna un modo di vedere.
Analizzando gli studi di Galileo, egli studia un mondo dello sguardo che è caratterizzato da un'ottica geometrica per la quale vedere è conoscere e le tecnologie della visione sono prolungamenti della vista che si accoppiano con la prospettiva culturale dello sguardo.
L'OTTICA VIDEO: l'immagine che non esiste se l'osservatore non la ricompone oppure è un'immagine che non esiste se non viene letta da una testina di registrazione. È un'immagine che ha una debole definizione e richiede all'osservatore di ricomporla e di darle una definizione completa.
L'immagine video è diversa dalla fotografia e dalla pittura poiché la luce cattura l'osservatore e lo colpisce direttamente a livello del sistema nervoso. L'immagine televisiva parla all'intera dimensione sensoriale dell'osservatore, lo sguardo è uno sguardo corporeo.
rispondere al telefono, nella pubblicità televisiva. Questo tipo di sguardo è caratterizzato dalla velocità e dalla frammentazione delle immagini, che vengono percepite in modo istantaneo e superficiale. Per rendere visibile questa modalità di sguardo, si utilizzano diversi strumenti tecnologici come la televisione, il cinema, i video e i social media. Questi mezzi consentono di creare un flusso continuo di immagini che catturano l'attenzione dello spettatore e lo coinvolgono emotivamente. In conclusione, le immagini di flusso rappresentano una forma di comunicazione visiva che si differenzia dalla lettura tradizionale delle immagini fisse. Questo tipo di sguardo è caratterizzato dalla velocità, dalla frammentazione e dalla saturazione sensoriale, che rendono l'esperienza visiva sempre più intensa e coinvolgente.finestrino di un treno, e così via. Queste immagini sono immagini che circolano nel flusso del sociale e che cogliamo con sguardo rapido nel treno che sfreccia o dell'autobus che si muove nel traffico cittadino.
L'OTTICA DEL DIGITALE: immagini che si presentano come realtà complesse e discontinue, come strutture molteplici che sono aperte a permutazioni e ricombinazioni crescenti. Ad esempio, la fotografia digitale che esiste come un flusso di bit stabilizzato nell'immagine, già predestinata a essere replicazione di sé stessa che incarna forme diverse: immagine stampata di carta fotografica, immagine su desktop di un computer, ecc.
Capacità ad essere manipolabile, ritoccare, modificare, cambiare, inserire, ecc.
IMMAGINI CHE PREVEDONO: l'immagine incarna nuove funzionalità che si affiancano a quelle tradizionali, le quali ne fanno un mezzo sintetico di presentazione, uno strumento di osservazione e riconoscimento e si apre la
NATURALI: fornire immagini di uomo e donna dal punto di vista anatomico accessibile e diffuso grazie a internet.ARTIFICIALI: attraverso l'utilizzo di internet
VIRTUALIZZAZIONE DELL'IMMAGINE: possiamo affermare che lo scherzo non è più una finestra sui dati del mondo, la sua forma di cornice non è la stessa del quadro o della fotografia e nemmeno del cinema: l'immagine video digitale è sottoposta a nuovi principi:
- Principio di evanescenza: le immagini sono segnali immateriali, un flusso che si diffonde in modo continuo: flusso del segnale video che l'osservatore costruisce come immagine o flusso di bit generati dal computer scorrimento di queste immagini che si generano senza interruzione e che si innestano naturalmente nel flusso mediale.
- Principio di autoreferenza: le immagini video dipendono da una luce emessa, contengono la loro forma luce, non dipendono da un esterno e sono cause di sé stesse.
- Principio di alterità sintetica: associandosi alla logica del digitale le immagini si fanno sempre più astrazione e meno forme materiali.