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La corretta gestione delle domande e risposte in classe

Se all'interno di una risposta è contenuto sia del giusto che dello sbagliato, bisogna estrapolarne le parti corrette per rassicurare il ragazzo: la mescolanza di giusto e sbagliato è spesso causata da una risposta troppo frettolosa. La domanda deve precedere la risposta e attivare attenzione e sensibilità uditiva. Più favorevoli sono le condizioni somatiche, più veloce nasce la risposta, ma bisogna sempre rifiutare una rapida sequenza di domanda-risposta. È importante anche il tono con cui si formula la domanda perché questo dovrebbe far trasparire l'interesse dell'insegnante per l'argomento. Bisogna coltivare anche le domande degli allievi perché queste permettono una visione profonda del mondo intellettuale del bambino e ci fa conoscere la sua natura. Spesso gli insegnanti creano timore della domanda, ovvero i bambini hanno paura di porre domande. È per questo che è necessario, durante la spiegazione,

farpause per incoraggiare i bambini a porre domande. È fondamentale non criticare o abbandonare alla divisione e alle risate le risposte dei bambini, ma andrebbero favoriti i dibattiti. Il movimento e l'azione degli alunni è chiaro proprio nelle loro domande.

5. LA VALUTAZIONE

Per valutare un singolo studente occorrono tre parametri:

  • L'assoluto: profitto migliore che un compito può trovare
  • Il relativo: età, livello di classe, educazione
  • L'individuale: relazione profitto-predisposizione-risultati precedenti

Il rendimento finale dovrebbe essere la media dei differenti valori parziali. La scuola deve fare attenzione agli errori perché questi dovrebbero essere eliminati e le verifiche dovrebbero valutare quanto lo scolaro sa. Bisogna annullare il giudizio di valore e vedere l'apprendimento come vivo, così come lo è la lode e il biasimo. Il giudizio deve essere giusto e soprattutto considerato tale per l'alunno.

La valutazione deve essere giusta in base a un parametro prefissato, i ragazzi hanno infatti un fortissimo senso di giustizia. Tutti gli argomenti sono importanti e l'alunno deve conoscere anche gli argomenti che non vengono considerati molto importanti. La cosa vantaggiosa e richiesta sarebbe non di conoscere la media, ma i singoli pregi e carenze di un alunno. L'uomo non può essere sempre costante e sarebbe importante vedere l'oscillazione dei voti. Non sempre si è in grado di fare del meglio. Il giudizio complessivo è fondamentale nella promozione: colui che è promosso ha le forze che sono all'altezza delle pretese e la promozione dovrebbe guardare al presente e non al passato. 6. LE PUNIZIONI La punizione deve rendere chiaro che un'azione non deve succedere, è illecita, un tabù. Il successo vero e proprio di una pena si ha quando essa agisce a livello di coscienza (in uno stadio superiore). Il senso della giustizia nonè elevato nel bambino e non agisce solo per il senso di colpa che un’azione gli causa. La punizione non deve avere un carattere intenso e momentaneo perché altrimenti anche il torto lo diventa. La legge del carattere non è una legge dell'essere, ma una legge del divenire. È compito del pedagogo scoprire quali fasi dello sviluppo si superano da sole secondo una pura legge immanente. È difficile avere un miglioramento dalle punizioni e affinché abbiano un effetto positivo, il pedagogo deve essere amichevole e benevolo. La punizione non deve distruggere la fiducia in se stesso dello scolaro, per esempio deprimere rozzamente ha un effetto dannoso su tutto il suo futuro. Il tipo migliore di pena risveglia nel bambino l'intuito di aver sbagliato e in questo modo capisce la legittimità della punizione, così che il bambino continui ad avere fiducia in sé e nell'insegnante. Ogni punizione deve ricordare all'alunno.

ciò che aveva trascurato e ricordargli che non deve scordare i suoi obblighi. È importante che il bambino capisca che la legge è posta sopra anche all'insegnante, il quale si limita ad osservarla. L'obbligo ha un insostituibile valore per l'educazione del carattere. È importante che l'intenzione giustifichi il principio: uno deve essere punito con quanto ha peccato. Se c'è una diretta relazione tra il contenuto della punizione e quello della colpa si crea una naturalezza del castigo. Il lavoro non deve essere un castigo.

7. LA LINGUA E LE LINGUE

È importante che l'insegnante curi la lingua tedesca: la lingua sta diventando un mezzo nel senso più basso del termine, cosa che andrebbe evitata. La lingua infatti è sempre scopo, è un'arte. La lingua influenza anche il contenuto in quanto ultimamente si ha la tendenza a voler risparmiare tempo, ma si perde la bellezza e la perfezione della lingua.

parlare è un'arte e deve essere naturale: l'uomo dovrebbe esprimersi oralmente e per iscritto nella maniera che gli risulta naturale. Il nuovo linguaggio deve diventare carne e sangue dello scolaro. Anche l'ortografia dovrebbe essere un mezzo di comprensione universale e dovrebbe quindi essere compreso da tutti. La regola dovrebbe essere applicata come una legge naturale. Inizialmente il fanciullo sente la parola come un'unità (non formata da lettere) così come sente la frase (che non gli appare formata da parole). La lingua è anche un fenomeno uditivo: è importante che la voce sia un aiuto per i bambini e che il senso del parlato sia chiaro e immediato. È necessario che ci siano sfumature in modo che il contenuto e il senso stimoli il bambino (no monotonia). L'interesse per l'oggetto ha un effetto eminentemente formativo sul piano pedagogico ed è opportuno non correggere i fanciulli quando parlano del loro.

interesse. L'immagine che viene vista dipende dalle categorie usate per la percezione. L'insegnante può aumentare la sicurezza dell'alunno se fa notare le cose sfuggite, ma non lascia passare la sensazione dell'impressione generale. È necessaria un'educazione all'espressione: nello sforzo di esprimersi si produce un aumento dell'acutezza e della fedeltà dell'osservazione stessa. La singola parola è una stazione così come lo è la singola lettera. Ora viene utilizzato il metodo induttivo: le regole vengono ricavate dalle frasi, così l'alunno è attivo. La lezione deve considerare lo scolaro come un'unità e una totalità. Lo scolaro dovrebbe avere un legame che non può mai essere spezzato con il singolo membro. La differenza fa la legge in quanto l'eccezione è solo una cosa esteriore e nella realtà essa è conforme alla legge.

La traduzione non ne esiste una di giusta e l'idea che non possa contenere errori è illusoria. La frase è un'unità e non vanno tradotte le singole parole senza tener in considerazione del contesto.

8. IL TEMA (LA PROVA DEL TEDESCO) 6

Il tema è l'unica occasione nella quale lo scolaro può dimostrare la propria creatività. È per questo che bisogna evitare tracce rigorosamente determinate e bisogna consentire le diverse prese di posizione da parte degli alunni. È fondamentale che lo scolaro esprima i propri pensieri e sensazioni. Importante è anche la presentazione compiuta e non l'uomo da educare. È necessario mantenere la chiarezza delle espressioni in quanto la nostra lingua è piena di immagini e le parole scritte devono essere sentite dallo scolaro per riconoscerne il valore stilistico e il significato. È fondamentale ovviamente non abbandonare lo scolaro a se stesso.

Le singole correzioni

sono criticate da Pannwitz perché distruggono l'unità del tema, in realtà però per altri autori il docente è colui che grazie alle correzioni unifica il testo. Romanzi e giornali, indipendentemente dal loro contenuto, hanno un valore negativo: il giornale è superficiale perché in tempo breve vengono presentati idee molto eterogenee e lo spazio è riempito dalle finte cose importanti. Il pathos è fondamentale nel tema e se si nota questo pathos è meglio tollerare anche una frase vuota espiegare che non esprime i sentimenti dell'alunno. Lo scolaro infatti deve essere educato a dominare intellettualmente la vita che vive quindi ha uno spazio importante anche il contenuto. A scuola i temi filosofici non dovrebbero essere assegnati anche se la filosofia ricettiva dovrebbe essere inserita a scuola. Infatti, la crescita intellettuale passa per l'interesse verso le rappresentazioni del senso, modo, tutto, mondo e

vita.L'insegnante deve quindi perseguire anche queste singole conoscenze e problemi.Bisogna lasciare spazio anche all'educazione estetica in quanto gli scolari hanno interessi molteplici in questocampo. È necessario che gli insegnanti abbiano una buona educazione estetica perché se lo scolaro scopreche l'insegnante è carente pensa di essergli superiore. La bellezza e la bruttezza sono vitali, la bellezza èarmonia, un compito, un dono.Il punto di vista estetico è preponderante nelle opere poetiche e l'opera d'arte deve essere spiegata in modoimmanente. Ogni materia dovrebbe essere considerata come un microcosmo di tutta la pedagogia.L'educazione estetica è anche visiva: bisogna guidare l'alunno all'osservazione delle opere d'arte in storia ereligione anche tramite visite ai musei.

9. LEZIONE DI STORIAI requisiti speciali del materiale storico si lasciano evidenziare in modo molto semplice nell'insegnamentostesso.

Il coordinamento dei contenuti oggettivi permette che si estrapolino punti o argomenti del tutto isolati per i quali si può ottenere comprensione e interesse. Ma in questo caso i fenomeni non stanno l'uno accanto all'altro e quindi si può ordinarli a piacere.

Nella storia serve invece continuità. Il maestro deve collegare i punti, anche se la storia può essere alleggerita in quanto uno stesso argomento può essere affrontato più volte nelle stesse classi e a livelli diversi. La storia deve essere presentata a partire dai punti di interesse del bambino che possono anche essere atemporali in modo tale da fargli capire che ci sono gli stessi interessi anche nel passato. Andrebbe evitato il raccontare in modo aneddotico.

Gli eventi possono anche essere trattati singolarmente, ma in modo contestuale e poi uniti: la storia deve essere presentata come un'unità. Dato che è troppo lunga possono essere presentati alcuni racconti.

brevidove si illustra il nucleo.

Bisogna necessariamente dividere la storia in capitoli cosa che può anche essere violenta, ma la complicazione la continuità degli eventi storici può anche essere una.

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Publisher
A.A. 2021-2022
9 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ire-24 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Zanin Walter.