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III

Larga parte della sociologia pone l’accento sul fatto che i contenuti e gli strumenti interni al

campo educativo andrebbero sempre analizzati come il risultato di una determinata

“struttura della società”, o addirittura come il risultato della cultura o dello strato dominante

in un dato momento storico. Si può parlare di un processo funzionale al consolidamento

dell’ordine costituito.

A sostegno di questa tesi, viene chiamato in causa il mutamento “strategico” delle forme

di educazione nel corso della storia e nelle diverse culture.

Uno degli esempi più ricorrenti è quello dell’antica Grecia. Nella società greca di allora vi

era una netta distinzione fra lavoro intellettuale, prerogativa degli uomini liberi di solito

dediti alla vita contemplativa, e lavoro manuale, unicamente invece a carico degli schiavi.

L’impero romano costituisce un sistema educativo completamente diverso: il cittadino

ideale della Roma imperialista non può essere di certo un uomo dedito alla filosofia, alla

vita contemplativa, ma al contrario un uomo d’azione, un guerriero in grado con la sua

forza e la sua abilità di conquistare territori sempre nuovi.

É fondato pensare se non altro ad un reciproco condizionamento fra struttura della società

da un lato e semantica dell’educazione.

In generale, per semantica si intende il repertorio di concetti della società che

costituiscono i temi per la comunicazione. In altri termini, si tratta del patrimonio di idee o

di concetti rilevanti dal punto di vista comunicativo che trova formulazione adeguata in

modelli testuali (di testo).

Nello specifico, per quanto riguarda l’evoluzione del moderno sistema educativo in termini

semantici intorno alla metà del XVIII secolo (momento nel quale all’interno della società si

configura progressivamente una differenziazione funzionale con la relativa

specializzazione dei sistemi della politica, dell’economia, della religione, della scienza)

cominciano a trasformarsi gli orizzonti tematici dell’educazione.

L’educazione nel nuovo ambito strutturale diviene speciale e universale e coinvolge tutte le

attività della vita sociale.

Poiché una delle caratteristiche più importanti della differenziazione funzionale consiste

nell’inclusione dell’intera popolazione in ogni ambito, appare normale che ciascuno abbia

la possibilità di venire educato in maniera adeguata in modo che, presumibilmente, una

persona entrerà in rapporto con persone già educate (fatto questo che favorisce le

relazioni sociali).

Ciò porta piano piano all’esigenza dell’obbligo scolastico per tutti.

A differenza di ciò che avviene per l’educazione familiare, universitaria o economico-

aziendale che confluiscono in sistemi parziali in base ai ‘media simbolicamente

generalizzati’ (verità/valori, proprietà/denaro, arte, amore, potere/diritto) interessati,

nell’educazione scolastica il ruolo di media spetta alla forma di interazione

necessariamente asimmetrica tra insegnate e studente.

L’educazione deve anche, per forza di cose, realizzarsi fuori dal sistema scolastico poiché

tutti i vari ‘media della comunicazione simbolicamente generalizzati’ hanno operativamente

una grande importanza nell’ambito della funzione educativa ma non possono restare

sottoposti a questa funzione (cioè si sviluppano anche al di fuori di esso). L’educazione

quindi deve anche realizzarsi al di fuori del sistema scolastico, cioè nei cosiddetti ambiti di

coincidenza.

La scuola non può che accettare il fatto che altrove si è amato, si è guadagnato….e deve

accettare i risultati di questo in modo globale.

Come accade in altri sistemi anche nel sistema dell’educazione vi è la necessità di avere a

disposizione gli strumenti per superare i problemi di relazione fra le diverse funzioni

(diversi ambiti).

Esse sono le cosiddette formule di contingenza che sono prestazioni di riflessione(cioè

hanno funzione di riflessione) e che hanno lo scopo di regolare il rapporto fra funzione,

prestazione e riflessione all’interno del sistema.

Nella moderna funzione educativa le proprietà che sollecitano i processi di riflessione

sistemica tramite una specifica forma di contingenza sono:

- l’affermazione a partire dalla metà del XVIII della differenziazione della società (che ha

portato con se una trasformazione delle coscienze collettive ed individuali)

- la moltiplicazione dei possibili contenuti didattici

- certi ambiti di coincidenza (cioè esterni al sistema scolastico), pur non assimilandosi al

sistema scolastico, hanno raggiunto una capacità funzionale molto elevata e sono

quindi in grado di produrre prestazioni educative adeguate al processo di

differenziazione che, a livello organizzativo, si realizza nelle scuole. (cioè vanno di pari

passo alla differenziazione che interessa le scuole)

***

Schematicamente la ‘formula di contingenza’ che guida le prestazioni riflessive del sistema

educativo è, fra il XVI e la seconda metà del XVIII, la perfezione umana, in un secondo

momento la formazione (Bildung) e, infine, con il lento declino di questa, si configura nella

capacità di apprendere.

In tutti questi passaggi il livello riflessivo fa si che il valore positivo sia attribuito più che

all’acquisizione di nozioni (il cosa) al procedimento selettivo (il come).

Nella perfezione-perfettibilità (in una prima fase include anche la religione) essa viene

collegata all’idea di ragione e a quella di felicità (a cui si arriva attraverso lo sviluppo

armonico di tutte le facoltà).

La formazione viene collegata all’idea di universale (in cui convergono individualità e

scientificità).

La capacità di apprendere fa invece riferimento a se stessa, ossia alle condizioni

necessarie all’apprendimento stesso.

Da notare che, comunque, la sequenza perfezione umana-formazione-capacità di

apprendere indica solamente che una viene più accentuata dell’altra ma non la esclude.

Proseguiamo qui di seguito con un esame della semantica della perfezione.

Poi proseguiremo con la Building e la capacità di apprendere per un apprendimento

ulteriore e lo faremo con una impronta dialettica, argomentativa. (come antropologia e

come storia) IV

La prima ‘formula di contingenza’ dell’educazione trova nell’idea di perfezione la sua

caratteristica semantica.

Il nesso fra perfezione e contingenza ( è

penso si possa intendere come più o meno “circostanza”)

evidente: nell’idea di perfezione è implicito che sia possibile raggiungere livelli superiori in

una sequenza (contingenza) che porta alla perfezione.

In particolare è tra il XVI e il XVII secolo che questa formula inizia a focalizzarsi sull’uomo.

L’individuo viene considerato incompiuto nella sua maturità e si trova nella possibilità di

elevarsi grazie proprio all’educazione.

Nel corso del XVIII secolo, ispirati soprattutto dalla letteratura di Rousseau, ci si sposta

dall’idea di perfezione a quella meno pretenziosa di perfettibilità.

Per perfettibilità si intende il perfezionamento dell’uomo inteso come un processo che non

arriva mai ad essere definitivamente realizzato (non può essere raggiunta la perfezione) e

che diventa a questo punto la formula comunicativa che guida le operazioni all’interno del

sistema educativo.

Abbiamo quindi un primo momento, quello nel quale ci si pone come obiettivo

dell’educazione la perfezione nel quale l’obiettivo è la crescita armonica di tutte le

inclinazioni del singolo, a cui consegue l’eterna felicità dell’uomo sulla terra. L’educazione

metodica e la religione sono ciò che occorre peer realizzarla.

Con lo slittamento semantico (di significato cioè) dalla perfezione alla perfettibilità vi è la

possibilità di perfezionarsi (l’educazione viene posta al centro anche se la religione

continua ad avere un ruolo importante) e la felicità consiste nel contemplare momenti della

propria perfezione (aspetti della perfezione, non una perfezione “totale”).

Esattamente come per la religione anche la famiglia nella formula perfezione/perfettibilità

mantiene la sua importanza.

Anche in questo contesto la riflessione sul sistema procede di pari passo con la

differenziazione.

Dalla seconda metà del XVIII secolo, i principali modelli sull’educazione in famiglia si

esprimono in toni decisamente pedanti e moraleggianti, non in sintonia con i mutamenti in

atto. Di conseguenza in famiglia l’orientamento pedagogico è di tipo più istituzionale.

Successivamente, con lo strutturarsi di una vera e propria organizzazione scolastica, si

procede a riconsiderare l’educazione in famiglia partendo proprio dal suo rapporto con la

scuola.

Emerge a questo punto una riflessione che consiste nel concetto che, qualsiasi forma di

educazione educa gli educatori e che anche se solo una piccola parte di chi è educato

diventerà insegnante, la maggioranza diventerà comunque genitore (partecipando quindi

all’educazione).

Religione e famiglia rappresentano in questa fase un prezioso sostegno in campo

educativo considerando l’orientamento all’inclusione sociale dell’intera popolazione a cui

tende il sistema educativo.

A conti fatti la reale antagonista della semantica della perfezione sarà la ragione

utilitaristica, come mostrato da Luhmann e Schorr. Difatti sarà proprio la ragione

utilitaristica a indurre il sistema educativo ad operare una progressiva separazione fra il

proprio orientamento alla funzione l’orientamento alla prestazione.

Nella società industriale la funzione del sistema educativo si rifà ancora alla perfezione

umana ma le crescenti istanze di natura economica spingono il sistema ad orientarsi alla

prestazione.

In questo momento quello che più conta è produrre all’interno di una società regolata dalla

circolazione monetaria indipendentemente dal bisogno di elevarsi alla perfezione.

Al punto che c’è chi considera l’economia finanziaria un ‘processo educativo naturale’

rispetto al quale frequentare la scuola rischia di diventare un problematico inconveniente e

che comunque le condizioni di lavoro dettate dal mercato non conducano certamente alla

perfezione.

L’idea di perfezione umana (funzione) va verso il declino e ciò che ci si attende dal sistema

educativo diventa la prestazione, vale a dire l’utilità.

Un’altra criticità consiste nel fatto che, affin

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A.A. 2018-2019
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Thomas Shape di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Manfrè Giorgio.